Archive for febbraio 2017

Land Rover Discovery Sport Dark Edition, un SUV che ammalia

Viaggiare a bordo di una Land Rover è sempre una bella esperienza da ricordare e raccontare: farlo su una Discovery Sport lo è in maniera speciale, perché si tratta del SUV compatto più versatile dell’intera gamma del marchio, con caratteristiche realmente uniche ed emozionanti.
Non è solo per il suo prezzo che non possiamo esimerci dal definirla compatta Premium, ma anche per le caratteristiche, in special modo nella sua Limited Edition Dark sulla quale ci concentriamo oggi.

Il suo design esterno è stato reso assai più sofisticato e carico di stile a sottolineare come gli amanti dell’avventura e dell’Off-Road possano comunque sedersi al volante di un veicolo raffinato e dall’aspetto snello. Sa infatti destreggiarsi perfettamente anche in città, ed a bordo si ritrovano caratteristiche che enfatizzano il piacere di guidare: con la Dark Edition, la plancia della Discovery assume una grafica ancora più forte e riconoscibile, ma sono gli optional degli esterni a renderla unica nel suo genere e per questo in edizione limitata.

Il profilo, la griglia, le prese d’aria laterali, persino le cornici dei finestrini sono stati ricolorati interamente in nero con l’applicazione del Black Design Pack: è il solo tetto Santorini Black ad essere a contrasto, ma per il resto la configurazione è quella di un total look All Black ammaliante e sofisticato anche con l’aggiunta dei cerchi in lega 19″ ed a 5 razze in finitura Gloss.

L’edizione limitata, proposta nell’unica versione con cambio automatico a 9 rapporti e paddle al volante, e con motore 2.0 TD4 da 150 cavalli, ha realmente quel “quid” di fascino ed eleganza in più, ma per averla bisogna far presto perché è disponibile fino ad esaurimento scorte!

 

DR tenta la carta del rilancio con 4 nuovi modelli

La non facile sfida di Massimo Di Risio, che con il suo marchio DR sin dal 2006 cerca di proporsi come alternativa italiana sul mercato delle auto low-cost, giunge in questo 2017 ad un momento cruciale della sua storia.
Il periodo sfavorevole dell’economia mondiale di certo non l’ha avvantaggiato, fatto sta che dopo anni di crisi ora le ambizioni sono cospicue perché durante l’anno verranno presentati ben 4 nuovi modelli, di qui a giugno: si tratta di DR3, DR4, DR5 Evo e DR6.

L’obiettivo è conquistare una fetta di mercato, che rappresenti anche una soglia di sopravvivenza per poi investire sul futuro, pari al 2%, e per farlo è stata studiata una strategia che si spera possa far presa sul pubblico.
I suoi elementi sono, oltre ai prezzi estremamente contenuti, la proposta di doppia alimentazione che alla benzina accoppia sia il GPL che il metano; ed una serie di carrozzerie che strizzano l’occhio alla dominante tendenza del mercato che vede il dilagare di “finti SUV” e di crossover.
La collaborazione di questa azienda con sede a Macchia d’Isernia resta ben salda con i marchi cinesi Chery e Jac, che realizzano i componenti poi importati in Italia per essere assemblati.

I 4 nuovi modelli DR

Le dimensioni dei 4 nuovi modelli ovviamente sono a salire, e si parte dalla più compatta DR3 che supera di poco i 4 metri e della quale riconosciamo una linea abbastanza accattivante; si passa per la DR4 lunga 4,32 metri e con un motore che ad essere sinceri sembra fornire buone prestazioni (è un 1.6 benzina da 120 cv); la DR5 Evo va a migliorare sensibilmente un modello già ben noto, che ora acquista un look più intrigante con un bel frontale rastremato; per finire, l’ammiraglia DR6, con il suo motore più “sostanzioso” nella gamma perché si parla di un 2.0, e dalle linee tondeggianti e gradevoli, equipaggiabile su richiesta anche con alcuni pack più lussuosi.

Dal canto nostro, ci sentiamo solo di augurare le migliori fortune ad un’azienda che sebbene sia costretta ad importare dalla Cina per mantenere bassi i listini, lavora tanto nel panorama automobilistico tricolore per proporre idee alternative e convenienti, muovendo in ogni caso forza lavoro sul nostro territorio; e che in più si dimostra ora anche sensibile verso l’ambiente con le alimentazioni Bifuel.
In bocca al lupo, DR!

Tra le “doppio zero” Peugeot, 2008 è la più sbarazzina!

Il complessivo e generale rinnovamento della gamma Peugeot, anche se in realtà sarebbe più appropriato parlare di rigenerazione, è scattato lo scorso anno su tutti i veicoli che prevedono il “doppio zero” centrale nella sigla identificativa.
Sono quelli difficilmente etichettabili e che in genere vengono annoverati tra i SUV/Crossover, il segmento che da alcuni anni sembra maggiormente tirare sul mercato specialmente nelle versioni più compatte e versatili.

In Francia hanno scelto, sul finire del 2016, di partire con la più piccola ed esuberante delle 3, quella Peugeot 2008 che al debutto si fregiava della dicitura di Crossover ma che nella sua nuova generazione è stato etichettato quale SUV compatto.
Questa Sport Utility, in soli 3 anni di carriera, ha riscosso tanti e tali consensi da meritarsi in anticipo rispetto ai tempi canonici l’adeguamento ai più attuali stilemi del marchio.
L’operazione “aspetto grintoso”, sul Nuovo SUV 2008, è passata per l’abbandono del precedente frontale molto più pacioso, sostituito da una griglia accattivante, ma anche per i nuovi passaruota ora con bordo nero e per il posteriore che adesso guadagna, e molto, in personalità.

Va inoltre considerato che, a sottolineare la strategica posizione di 2008 nell’intera offerta del Leone, ora è previsto anche nel suo listino il super accessoriato allestimento GT Line, diretta conseguenza delle percentuali di scelta del mercato che in ampia maggioranza privilegiano gli allestimenti al top di gamma, a partire dall’Allure.
GT Line ne è una evoluzione ancora più ricca, perché ha di serie tanti dettagli ed accessori e viene impreziosito da finiture dedicate ancora più esclusive, anche nell’abitacolo nel quale si ritrovano sprazzi di rosso nelle impunture per esempio, o nella retroilluminazione a LED del quadro strumenti: del resto, è molto più di un semplice cliché che questo colore ben si associ alle ambizioni sportive!

Come da nostra consuetudine, con questo articolo abbiamo inaugurato una rassegna che ci vedrà successivamente analizzare gli altri veicoli “a doppio zero” della stessa famiglia, ovvero il Nuovo SUV 3008 già sul mercato da alcune settimane ed il Nuovo Peugeot 5008, prossimo al lancio nelle Concessionarie!

 

Nissan Qashqai, la pioniera dei crossover

Il suo ruolo, e le sue responsabilità nei confronti dell’intero mercato dell’automobile, sono molto più che rilevanti. Nissan Qashqai ha infatti contribuito alla nascita e all’esplosione del fenomeno crossover, una vera e propria nuova categoria di automobili capace di combinare in un mix di successo la praticità e l’appeal di un SUV con le più maneggevoli dimensioni di una berlina.

Dal suo debutto, avvenuto esattamente 10 anni fa, Qashqai ha rivoluzionato il modo di vedere l’auto con una formula realmente inedita, la prima vista negli ultimi decenni e che ancora oggi fa sentire le sue ripercussioni. È stata ovviamente oggetto di studio da parte dei rivali, che non hanno potuto correre il rischio di essere tagliati fuori da un modello che stava facendo incetta di immatricolazioni, e solo così si è giunti, 10 anni dopo, ad inizio 2017, con ben 21 rivali dirette della Nissan Qashqai che però continua strenuamente a difendersi restando comunque il modello più richiesto della categoria.

È riuscita a restare al vertice non solo perché non ha mai tradito l’identità originaria, conservandola come il più prezioso dei tesori, ma anche perché ha saputo innovarsi integrando nuovi canoni stilistici e nuove tecnologie che l’hanno comunque lasciata fedele al progetto di partenza.
In 10 anni Qashqai ha venduto nella sola Europa oltre 2,3 milioni di unità, il tutto attraversando un primo restyling nel 2010 (in realtà con interventi prettamente tecnici sulle dotazioni di bordo) e poi una vera e propria seconda generazione nel 2014, a 7 anni dal debutto, che l’ha ulteriormente arricchita di “giocattoli” come la tecnologia Intelligent Park Assist.
Le forme di questa pioniera sono rimaste sempre quelle insolite a vedersi e che solo uno sguardo superficiale può considerare “sgraziate” o poco seducenti. Il fascino di Qashqai sta proprio nel suo essere orgogliosamente diversa, nel sapersi proporre con piglio concreto e sicuro di sé, e nel far presa non sui soli automobilisti. Stiamo infatti parlando di un veicolo che, proprio per l’enorme carica innovativa che ha saputo portare con sé, ha ricevuto oltre 80 riconoscimenti di vario tipo da parte degli addetti ai lavori. Tanti premi significano per forza qualcosa, e l’automobilista (ovvero l’acquirente) attento sa distinguere quando un alloro è solo pubblicità e marketing da quando è invece testimonianza della globale riuscita e bontà di un progetto.

E allora, lunga vita alla rivoluzione, se porta il nome di Nissan Qashqai, e siamo certi che presto anche a lei, dopo quello del 2014, toccherà un nuovo intervento tecnico e stilistico di make-up per restare concorrenziale ai massimi livelli di fronte ad avversarie sempre più bramose di scalzarla dal trono dei crossover.

Nuova Suzuki Ignis, city-car con spirito da SUV!

La sua sagoma è inconfondibilmente quella di un piccolo SUV, ma la nuova Suzuki Ignis con i suoi 3,70 metri di lunghezza la possiamo definire una super utilitaria che gioca a fare il fuoristrada tascabile.
Le caratteristiche ci sono tutte, dall’assetto vistosamente rialzato ai parafanghi e paraurti massicci e ben scolpiti, fino alle barre al tetto di colore nero, per un look davvero ben strutturato e di grande impatto!

 

Spazio ed eleganza anche a bordo

Rispetto a tante city-car cui siamo abituati, la Suzuki Ignis vuol fare “la dura” e ci riesce risultando molto credibile anche con i suoi interni, nei quali scopriamo un largo uso del nero alternato a particolari color titanio in degli spazi che sono omologati per 4 invece che dei canonici 5, così da proporre un comfort senza difetti ma soprattutto una buona capienza grazie al divanetto posteriore diviso in due e che può scorrere in avanti accrescendo la capacità di carico.

Questa nuova Suzuki Ignis anche nelle prestazioni si rivela una degna erede della sua stirpe, perché mantiene il peso sotto i fatidici 1.000 kg e scatta in maniera brillante in città grazie ai 90 cavalli del suo motore 1.2, che la rendono agilissima nel traffico urbano anche in collaborazione con il ridotto diametro di sterzata, ma anche piacevole da condurre in lunghe tratte autostradali.

Gli allestimenti di Suzuki Ignis

Già dall’allestimento di base iCool è molto ben equipaggiata perché è subito proposta con climatizzatore, tra gli altri accessori. Noi però suggeriamo di salire un po’ più su nella gamma, perché gadget quali il navigatore e il Cruise Control, oltre ai dispositivi di assistenza alla guida, sono secondo la nostra redazione ormai irrinunciabili.

Chi volesse maggiore aderenza potrà anche optare per la trazione integrale AllGripAuto, ma studiando bene la gamma degli optiona scopriamo che al top c’è il sistema ISG a soli 1.000 € in più. Parliamo di un dispositivo che aggiunge, per supportare la propulsione a benzina, un motore elettrico grazie al quale non solo i consumi possono essere tagliati, ma si scopre tutto il piacere di non doversi preoccupare delle varie limitazioni al traffico veicolare in presenza di centri storici o delle scomode ZTL. Questa scelta tra l’altro viene Supportata dalle agevolazioni fiscali previste per le auto ibride.

Sulla nuova Ignis i dettagli da fuoristrada le regalano un’impronta dal look accattivante, anche perché le tinte disponibili sono ben 11 e insieme ai gradevolissimi cerchi in lega da 16″ la rendono una soluzione che gratifica anche i più esigenti!

 

Abarth 695 Biposto, vertice estremo dell’elaborazione

Da qualche settimana, fin da quando ci siamo fatti affascinare dalla rivisitazione della 124 Spider, stiamo piluccando all’interno della gamma Abarth che, pur essendo abbastanza esigua dal momento che in questo inizio di 2017 vede a listino appena 5 modelli, non è per questo povera di spunti, anzi.

E così, dopo esserci entusiasmati per la già citata Spider, dopo avervi spinto a conoscere la famiglia dello Scorpione con la Abarth 595 e dopo esserci dilungati sulle elettrizzanti prestazioni della 595 Competizione, oggi è il momento di chiudere la rassegna con un modello di spicco, la Abarth 696 Biposto, presentata come migliore sintesi tra le emozioni della pista e le performance su strada.

Viene semplicemente definita come la Abarth più veloce di sempre ma anche quella che si mantiene più fedele alle tradizioni di un mondo racing in cui il marchio rappresenta una indiscussa istituzione, e basta analizzarla con attenzione per comprendere perché.
Partiamo dall’esterno? la sua aerodinamica si rivela essere ancora più evoluta, con ampio uso del carbonio su minigonne, spoiler maggiorato ed estrattore, che lavorando insieme contribuiscono alla velocità così come alla stabilità.

L’idea di partenza, realizzare una supercar partendo da una “semplice” Fiat 500, è stata sviluppata togliendo da bordo tutto il superfluo e lavorando per esasperare le prestazioni, con una meccanica di primissimo ordine in cui l’assetto è specifico, il differenziale è autobloccante ed il cambio a 6 marce propone gli innesti frontali.
Ancora sugli esterni sorprendono i vetri “racing” da competizione, che offrono massima leggerezza e minima resistenza perché fissi ed il policarbonato.

Se però si aprono le portiere per sbirciare l’abitacolo, si scopre che è stato svuotato di tutto il non necessario – è Biposto proprio per l’assenza del divanetto posteriore – ed offre pedaliera sportiva, sedili Abarth Corsa anche con guscio in carbonio e superavvolgenti, mentre il cruscotto o Abarth Cockpit è adesso digitale e da competizione.

Due parole sul motore? I suoi 190 cavalli provengono dal già noto 1.4 T-Jet che è stato appositamente potenziato, e complice il peso sotto i 1000 kg riescono a spingerla fino ad una velocità massima di 230 km/h, grazie al miglior rapporto pero/potenza nella sua categoria.

C’è una ultima, piccola chicca che sarà stata riconosciuta da tutti coloro che di Abarth conoscono la storia: le gobbe sul cofano sono un voluto omaggio alla 124 Spider del passato!
Sintesi estrema del concetto di elaborazione, Abarth 695 Biposto è una vettura difficile da incontrare su strada pur essendo perfettamente omologata per circolare, perché prodotta solo in base alle effettive richieste di mercato. Quei pochi fortunati e cultori che la guideranno di certo faranno un gran bel regalo alle proprie ambizioni!

 

Con DS 4 due straordinarie declinazioni dell’eleganza

Dopo aver dedicato tanto spazio alla DS 3, non potevamo farci mancare altrettanta attenzione ad una sorella maggiore nella famiglia ormai del tutto autonoma rispetto alla casa madre Citroën, quella di DS Automobiles.

Le berline compatte Premium hanno una stupenda nuova invitata al gran ballo delle vetture di lusso e di personalità, con l’affascinante eleganza di DS 4. Tutti i paradigmi di questo segmento d’elite sono stati rivoluzionati fin dal suo primo lancio, nel 2011, quando DS ancora era una sorta di sottomarchio senza autonomia, quasi una semplice gamma trasversale di allestimenti più prestigiosi (un po’ come fa tutt’oggi la “cugina” Peugeot con le varie versioni GT e GT Line).

DS4 berlina, personalità e stile

Molte cose sono cambiate da allora, e DS Automobiles – se ricordate, come abbiamo visto parlando della DS 3, l’acronimo sta per Different Spirit – ha assunto definitivamente nel 2014 una identità ancora più definita, che oggi è favorevolmente riconosciuta a livello mondiale grazie agli innovativi stilemi estetici di DS 4, una vettura dalla personalità forte che nella sua più recente versione ha abbandonato anche nel frontale qualsiasi riferimento al “double chevron“, per rispettare il nuovo corso stilistico e presentarsi come entità a sé stante.

Imponente, larga e rialzata pur essendo di 5 cm più corta della C4 da cui deriva, si esprime con una silhouette raffinata che la avvicina ad una coupè, ed è offerta anche con 38 possibili combinazioni se si sceglie la carrozzeria bicolore.
Di gran pregio gli interni, con plancia e sedili rivestiti in pelle e contenuti tecnologici elevatissimi, che la equipaggiano con retrocamera, connessione permanente con lo smartphone gestita tramite l’ampio touschscreen da 7″, per una generale sensazione di comfort ed esclusività.
Tutte turbo le motorizzazioni, 3 a benzina e 3 con il pulitissimo BlueHDi, per una esperienza di guida brillante e molto incisiva.

DS 4 Crossback

DS 4 è affiancata dalla sua versione più grintosa nelle linee, con lo stile dinamico del crossover Crossback, con profili passaruota ben marcati, assetto rialzato ed un generale istinto per la guida più “avventurosa” esaltato anche dalle barre portatutto al tettuccio e da una gamma di tinte ancor più di forte personalità.
DS 4 Crossback mantiene gli stessi contenuti tecnologici della berlina ma manifesta, attraverso le sue linee ancor più dinamiche, il carisma tipico di un crossover declinato però in salsa chic, nel quale alle prestazioni agili e versatili si accompagna un’ineguagliabile eleganza.

L’avanguardia dello spirito innovativo DS Automobiles rende i suoi veicoli la sublimazione del concetto di lusso, e se ci lasciate passare il paragone azzardato, l’equivalente dell’haute couture francese a 4 ruote!

 

L’audace Jaguar XF, bella fuori e dentro

Ci addentriamo oggi nella… tana del giaguaro, per accendere i riflettori su uno dei modelli più affascinanti dell’intera gamma Jaguar. Parliamo naturalmente di XF, una berlina vero concentrato di dinamica e di design, le cui forme sportive e muscolose non smettono di entusiasmarci da qualsiasi angolatura le osserviamo.

Il suo successo di pubblico è confermato dal più alto numero di riconoscimenti mai tributato ad una Jaguar, e la sua linea che concentra sostanza e stile appartiene ad un veicolo estremamente migliorato rispetto alla precedente versione.
La sua efficienza è stata incrementata grazie ad un attento lavoro sui pesi, che le ha permesso di “dimagrire” di quasi 200 kg, mentre il passo allungato le dona un nuovo dinamismo ma anche un’abitabilità degli interni ancora più confortevole.
Proprio l’abitacolo è stato sottoposto ad un profondo restyling che in primo luogo ha reso totalmente digitale la strumentazione di bordo, e che rende l’esperienza di viaggio comodissima per 4 passeggeri adulti.

In più, il comfort è reso di primissimo livello anche grazie alle speciali sospensioni, a doppia forcella per le anteriori ed Integral Link sull’asse posteriore, che contribuiscono in più all’estrema maneggevolezza di questo gioiello nonostante i quasi 5 metri di lunghezza.

Estremamente connessa con tecnologia all’avanguardia, la ricchezza dei suoi raffinati dettagli rende la guida ed il viaggio un’esperienza sensoriale unica ed al tempo stesso sicura, con dotazioni avanzatissime tra cui l’head-up display ed i sistemi di assistenza alla guida come la videocamera anche per frenata di emergenza oltre che per il parcheggio, la verifica della stanchezza di chi è al volante, l’avviso di superamento carreggiata e persino il riconoscimento dei segnali che “costringe” a rispettare il codice stradale.

Tra i motori, la scelta consigliata per il miglior rapporto tra prestazioni e consumi sembra proprio essere il 2.0 diesel, un nuovo propulsore in alluminio fluido e silenzioso.
Jaguar XF è una scelta audace e decisa per chi non sa rinunciare al piacere della guida… ma anche alla propria personale gratificazione!

 

La nuova Nissan Micra rivoluziona il suo concept

Viaggiamo oggi a bordo di una di quelle vetture blasonate che attraverso ben 4 generazioni ha segnato un’epoca, con il suo nome e le forme da “piccolina” maneggevole.
Parliamo di Nissan Micra, che oggi si rivoluziona completamente con la quinta generazione rispetto ad un glorioso passato ed abbandona non solo le forme tondeggianti, ma anche le misure da compattissima.

Design ed interni

È una strategia ben precisa da parte di Nissan, che ha bisogno di riposizionare il suo veicolo più famoso nel Segmento B e lo fa con la compatta più grande all’interno dello stesso. Guadagna in lunghezza, larghezza e passo ma si abbassa un po’ per risultare più incollata a terra, e così acquisisce un look più “rude” nel quale spicca un frontale dal design ispiratissimo. Le linee complessive si fanno più aggressive per un new deal che punta ad entrare nuovamente nella top ten assoluta delle vendite, e che ci prova anche abbellendo ed organizzando in maniera impeccabile uno spazioso abitacolo con una plancia denominata “gliding wing” dallo stile armonioso e materiali interni di pregio, come si riconosce anche al tatto perché soft touch, e bicolori di serie sull’intera gamma.
Sono proprio gli interni i dettagli della Nuova Micra ad aver mantenuto quell’indole sbarazzina che l’ha resa tanto popolare, siamo certi ad esempio che il volante “D Shape” con la sua multifunzionalità riscuoterà grandi consensi.

Allestimenti

Parliamo di allestimenti: quelli previsti sono 5, con un elevatissimo livello di personalizzazioni possibili a partire da quello base Visia fino a quello top di gamma Tekna. È difficile trovare una pari segmento nella quale si possa giocare così tanto con i pack tematici per ottenere combinazioni di colori e materiali su misura, mentre in comune a tutte le versioni c’è un equipaggiamento di vertice in fatto di sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida, con un tocco di classe rappresentato dalla videocamera panoramica Intelligent Around-View, una dotazione utilissima nelle manovre e che riconosce qualsiasi oggetto in movimento.

I motori

Per i motori, la Nuova Micra si presenta con una gamma che prevede sempre lo Stop&Start sia sui 3 cilindri benzina che sul turbodiesel 1.5, mentre sono già annunciati per un secondo momento nuovi propulsori ed il cambio automatico.
Questi 3 motori sembrano comunque già essere tutti abbastanza elastici e molto divertenti, in particolare nelle versioni turbo.
Qualche parolina la spendiamo anche sui listini: Micra si presenta con prezzi, come prevedibile, che salgono in modo deciso se si opta per la Tekna full optional, che sfiora i 20mila euro, mentre se ci si “accontenta” della Visia con l’1.0 benzina si riesce a stare sotto i 13mila senza troppe rinunce, perché dotazioni tecnologiche e dettagli di bordo sono già abbastanza soddisfacenti. Come ovvio, per divertirsi di piùè sempre necessario mettere mano al portafogli in maniera più corposa!

Chi è interessato può già rivolgersi alle prevendite, con la distribuzione che scatterà nel mese di marzo 2017.

 

La C3 seconda serie si fa da parte con una Special Edition

Per accompagnare nel modo più elegante l’uscita di scena e di produzione della sua compatta di successo C3, sostituita dalla sua evolutissima terza generazione alla quale presto dedicheremo tutto il dovuto spazio, Citroën le ha accostato uno dei più grandi capolavori dell’arte rinascimentale: addirittura la Gioconda!

È nata così Citroën C3 Monna Lisa, un allestimento esclusivo ed al top assoluto della gamma, realmente una Special Edition. Il suo design elegante e dal grande dinamismo è stato impreziosito ovviamente con gli immancabili badge sulle fiancate, e presenta inoltre il parabrezza Zenith, un vero gioiello di tecnologia: lungo 135 cm, accresce il campo visivo verticale dando una sensazione di libertà, ed in più migliora la visibilità generale per il guidatore.

Si distingue quindi al primo sguardo, esattamente come un capolavoro, ma la completezza di questa versione raggiunge il top con le dotazioni di bordo che prevedono tutto il meglio del marchio del “double chevron“: sistema Navi con Touch Pad da 7″, assistenza alla guida immediata e performante, sensori di parcheggio che facilitano anche le manovre più complesse.

Ad accompagnare C3 Monna Lisa c’è anche la sua versione Picasso, per un gioco di nomi che mescola arte rinascimentale e contemporanea, e che guadagna in più anche lo strabiliante Pack Cinema con sistema multimediale di bordo: con i due schermi 16:9 da 5,8 pollici integrati nei poggiatesta, chi occupa i sedili posteriori potrà viaggiare comodo ed in pieno relax gustandosi un film con tanto di telecomando, prese USB e cuffie wireless.

Caratteristiche esclusive quindi per entrambe le versioni, il modo migliore per salutare un modello che tanto ha contribuito alle fortune di Citroën.
I motori proposti sono il PureTech da 82 o 110 cavalli anche con cambio automatico ETG, o i diesel BlueHDi per la berlina; VTi, PureTech o BlueHDi per la Picasso.

Dispiace solo un po’ dover rinunciare a quella simpatica forma curva “ad ovetto”, ma le caratteristiche stilistiche della sua erede le abbiamo già studiate, e non la faranno rimpiangere!