Archive for Sport

Lamborghini Huracàn GT3 Evo

L’ambiente naturale e di elezione per una Lamborghini è senza dubbio la pista, e per la presentazione della nuova Huracàn GT3 Evo ne è stata scelta una di rilievo internazionale e dal fascino indiscutibile come il mitico Nürburgring, il cosiddetto “inferno verde”.

Tra curve e rettilinei, questa supercar da corsa che prenderà parte nel 2019 alla categoria GT3 ha dimostrato tutte le sue novità che la rendono una belva da competizione!
La precedente sua versione è stata venduta in ben 75 esemplari, un numero che non deve far sorridere perché dalle parti di Sant’Agata Bolognese rappresenta una cifra importante, e la sua evoluzione si presenta con caratteristiche mutuate dalla Huracàn Performante sotto l’aspetto della propulsione, pur se con alcuni interventi ed accorgimenti di modifica volti ad ottimizzare le prestazioni.

Con questa GT3 Evo si è cercato di ottenere una guida più intuitiva, facilitando ai piloti l’obiettivo di arrivare al limite, il tutto anche con una revisione dell’intero pacchetto aerodinamico a partire da appendici, paraurti e spoiler posteriori. L’approccio alle curve e la loro percorrenza diventa così più emozionante su questo veicolo da corsa che anche nell’abitacolo si dimostra migliorato.
L’aspetto tecnico di questa nuova Huracàn beneficia di un controllo di trazione più progressivo e di un nuovo sistema ABS, per una guida ancora più scorrevole per tutti coloro che si cimentano nel campionato, quei pochi “fortunati” che possono permettersi hobby da circa 400mila €!

 

Stefano Accorsi al volante: non è uno spot né un film!

Quante volte hai pensato che è impossibile che la realtà assomigli alla finzione cinematografica, in special modo in quei film che vedono piloti ed auto da corsa come protagonisti? Stefano Accorsi e Peugeot hanno dato invece vita a qualcosa che addirittura supera quanto visto sul grande schermo!

Dopo aver interpretato Loris De Martino nell’apprezzato ed acclamato Veloce come il vento, l’attore bolognese – che da tempo è voce e testimonial del Leone Francese – ha sentito rinascere dentro sé la passione che aveva fin da ragazzino, quella per le corse.

Incoraggiato non da una figura qualsiasi, ma da quel Paolo Andreucci che nelle riprese del film gli ha fatto da consulente e da stuntman, Accorsi ha così accettato la sfida di cimentarsi con auto da corsa “vere”, contro piloti veri e di certo con più esperienza di lui.
Non che fosse “finta” la mitica 205 T16 a bordo della quale ha girato le riprese del film, ma lì si trattava per l’appunto di recitazione…

Peugeot 308 Racing Cup

Con un duro allenamento ha preso così confidenza con la Peugeot 308 Racing Cup, il bolide che prende parte nella classe TCT al Campionato TCR Italy. Suo mentore in questo caso è stato il proprietario del team corse, Massimo Arduini, che gli ha insegnato come stare alla guida di un veicolo con così tanti cavalli e svelato trucchetti per competere con rivali certo più smaliziati.

Tutto è accaduto rapidamente, la decisione di partecipare alla prima gara sul circuito di Adria è stata presa in meno di un mese, confortati dai buoni tempi dei primi test. L’attore Stefano si è talmente calato nella parte di Loris e ne è stato talmente coinvolto da diventare l’ambizioso pilota Stefano, ai blocchi di partenza nel Tricolore Turismo ACI su un veicolo certo non semplice da “tenere a bada”: la 308 Racing Cup con il suo motore 1.6 L THP potenziato (che non casualmente eroga 308 cavalli) è una vettura che eredita caratteristiche addirittura dalla Formula 1, con la tecnologia Brembo dell’impianto frenante.

L’esordio è stato a dir poco entusiasmante, perché da debuttante assoluto Accorsi è andato subito a podio con il terzo tempo nella classe Touring Car Championship (TCR) manifestando una vistosa sodisfazione personale!
Sono già in programma i prossimi impegni: ad inizio giugno si correrà sul più impegnativo tracciato di Misano, e poi a Vallelunga, subito dopo l’estate.

L’avventura per questo novello allievo di Peugeot Italia è solo agli inizi!

 

Un totale dominio Peugeot alla Dakar 2017!

L’edizione 2017 del più celebre Rally Raid al mondo – parliamo ovviamente della Dakar – si è conclusa alla metà di gennaio, dopo aver attraversato 3 paesi del Sudamerica, con un dominio raramente visto nel corso della sua lunga storia.
Se si eccettua la prima tappa, quasi “di assestamento” come un piccolo aperitivo di studio per prendere confidenza con avversari e vetture, tutte le successive speciali hanno visto protagoniste indiscusse le Peugeot 3008 DKR, 4 vetture affidate ad un vero Dream Team di piloti dalla squadra Peugeot Total: Stephane Peterhansel, Sebastien Loeb, Carlos Sainz e Cyril Despres.

Molti i colpi di scena durante il Raid, in parte dovuti a condizioni meteo spesso al limite (ben 2 tappe sono state annullate per questo motivo) ed a difficoltà di navigazione preannunciate su un percorso che era stato correttamente presentato come molto selettivo ed impegnativo.
Il solo Sainz tra i piloti Peugeot, a causa di un cappottamento senza conseguenze che ha però reso impossibile riparare nei tempi regolamentari la sua 3008 DKR, non ha tagliato il traguardo.
Gli altri piloti si sono alternati al vertice della classifica e si sono spartiti le vittorie facendo segnare anche un alto numero di doppiette e triplette. Best Performer come nel 2016 si è confermato il Cannibale Sebastien Loeb con ben 5 affermazioni: il francese è stato però attardato in una delle tappe da un involontario scontro (anch’esso senza conseguenze se non meccaniche) con un concorrente su due ruote, e così il miglior tempo finale nella classifica generale è stato appannaggio di chi non possiamo fare a meno di etichettare ancora una volta come Mister Dakar.


Stephane Peterhansel
ha infatti vinto la sua settima Dakar su 4 ruote, che vanno ad aggiungersi alle 6 conquistate in passato in moto. Il podio finale è stato interamente appannaggio delle 3008 DKR, con Cyril Despres sul gradino più basso per una campagna Raid che per il Leone si è rivelata ancor più trionfale di quella del 2016 con la 2008 DKR.

In concomitanza con il lancio del suo Nuovo SUV 3008 che ha riposizionato questo simbolico veicolo nella gamma con uno stile del tutto diverso, più aggressivo e con sensazioni di guida a dir poco inedite grazie al concorso tra la Best Technology Peugeot e l’i-Cockpit, portato ormai a vertici assoluti di eccellenza nell’intera offerta della gamma Peugeot, la casa francese ha voluto esaltarne le caratteristiche prestazionali.
È stato quindi affidato ad un team di tecnici ed ingegneri che sono intervenuti ovunque fosse necessario per rimuovere il superfluo in una campagna Raid, e costruirle una silhouette ed un impianto tecnico-motoristico all’altezza della sfida, trasformandola in un’autentica belva per di più vincente, risultati alla mano.

Il progetto si è rivelato particolarmente riuscito ed ha rinsaldato lo strettissimo legame del Leone con questa competizione, dopo l’affermazione dello scorso anno e quelle leggendarie della 205 T16 Grand Raid e della 405 T16 Grand Raid a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Non crediamo affatto possibile che per il 2018 i francesi si faranno sfuggire l’occasione di presentarsi di nuovo ai blocchi di partenza con un progetto ancora più evoluto e candidato fin da ora ad essere protagonista… gli avversari, su tutti la Toyota e la Ford, dovranno lavorare duro per riguadagnare terreno!

Abarth 595, devi solo scegliere: Base o Turismo?

Ci concediamo un leggero “passo indietro” dopo aver analizzato fin nei dettagli la Abarth 595 Competizione. La versione base dalla quale deriva, ossia la Abarth 595, è nata nel 2011 con una presentazione in grande stile al Motor Show di Bologna, sostituendo la sigla “500″ proprio per rievocare tutte le storiche vetture già rielaborate.

Il concetto di derivazione si è reso così ancora più evidente, e nella gamma attuale Abarth 595 è stata di recente presentata in una nuova versione in cui ogni dettaglio è stato ripensato ai fini delle migliori performance. Un nuovo frontale con presa d’aria maggiorata, e nuove prese d’aria laterali: radiatore ed intercooler lavorano così ancora meglio, con prestazioni più costanti e migliore gestione del calore e del raffreddamento. Migliorata è anche l’aerodinamica, con tanti dettagli ed appendici (spoiler, minigonne, estrattore) che incollano la vettura alla strada, e del resto 595 Abarth nasce proprio per chi ama correre!

È un’auto diversa da qualsiasi altra, e lo dimostrano anche tutti i suoi dettagli, perché anche se si tratta dell’allestimento di partenza, ciò non può in nessun caso voler dire che sia “povero”! È solo l’entry level, ossia la miglior scelta per chi per la prima volta entra nella famiglia Abarth e vuole farlo con lo stile unico di una vettura che sa bene come essere “cattiva” ma al tempo stesso accattivante, con ad esempio un campionario tutto nuovo di verniciature per la carrozzeria (ben 15!) ed anche tanti inediti rivestimenti per le sellerie.

Nuova 595 Abarth è senza dubbio un’auto con cui divertirsi, ma non possiamo di certo tralasciare che la sua famiglia è molto più ampia, perché oltre alla 595 Competizione ed a questa versione “base”, esiste anche la Abarth 595 Turismo, un next level dagli interni ancora più esclusivi che giocano con i materiali di pregio, tra sedili sportivi in pelle e trattamenti satinati in cromo, per un sorprendente livello di stile di stampo tutto italiano.
Per gli amanti di un aspetto sportiveggiante anche a motore acceso, è stata prevista anche sull’allestimento Turismo la funzione Turbo da attivare con l’apposito pulsante Sport che regola e gestisce i parametri di erogazione e molto altro, per un rombo pieno e potente, in una parola: Abarth!

Credete sia finita qui? Vi sbagliate, perché abbiamo ancora un gioiello da raccontarvi, anch’esso firmato da quell’inconfondibile stemma, lo scudo giallorosso con lo scorpione!

Abarth 595 Competizione, personalità senza compromessi!

Come tutte le autovetture che vengono “vitaminizzate” dal trattamento dello Scorpione, anche la Abarth 595 Competizione è in grado di trasmettere sensazioni di euforia solo a guardarla. Il suo carattere sportivo è volutamente e marcatamente esasperato, con un concetto di “derivazione” mai tanto lampante e con un vibrante animo corsaiolo.

Design ed aerodinamica

Il suo design è reso accattivante da dettagli in serie quali la griglia anteriore dove la scritta Abarth campeggia ben visibile, e da tutte le rifiniture in titanio satinato su calotte degli specchietti, “baffo” anteriore, maniglie, per un carattere ancora più deciso.
Fin qui, l’estetica: ma non si può ignorare che moltissimi dei dettagli sono finalizzati ad accrescere le performance, quali i nuovi sfoghi per l’aria su entrambi i paraurti, o lo spoiler e l’estrattore posteriore che la incollano letteralmente alla strada.
Quattro uscite per lo scarico Record Monza vi sembrano solo un esercizio di stile? Non ci pensate affatto, perché servono a regolare la giusta e vigorosa erogazione di potenza a qualsiasi regime!

L’abitacolo

Gli interni non possono essere da meno, perché devono rispecchiare l’indole di un veicolo adrenalinico come lo è Abarth 595 Competizione, ed il nuovo cockpit sportivo è a tutti gli effetti un gioiello di tecnica ed estetica grazie al volante in pelle ed Alcantara ed alla veste Racing dell’intero quadro strumenti dal quale gestire anche la personalizzazione dello stile di guida: il tutto senza minimamente penalizzare il comfort, come si sperimenta sui sedili Abarth Corsa by Sabelt con supporto laterale e studiati appositamente per una guida sportiva di cui godersi tutte le dinamiche sensazioni.
Agile e maneggevole con i suoi 3,66 metri, il suo abitacolo si rivela confortevole anche per 4 passeggeri, e non è certo il bagagliaio a dover offrire prestazioni oversize: è infatti contenuto in un minimo sindacale di 185 litri, che possono crescere a 550 abbattendo il divanetto.

Tecnica e motore

L’impianto frenante è come sempre firmato Brembo, garantisce prontezza e reattività ed un eccellente feeling con il pedale. Ammortizzatori e sospensioni sono invece firmate Koni, ed ottimizzano l’esperienza di guida con tenuta di strada e stabilità, per la massima sicurezza in ogni condizione. Il motore è unico, il tradizionale 1.4 T-Jet ma proposto nella versione potenziata a 180 cavalli, e grazie al consueto lavoro del team Abarth sulla riduzione dei pesi assicura un rapporto peso/potenza di 5,9 kg/cv.

Abarth 595 Competizione è l’allestimento senza compromessi dedicato a chi vuole spingersi oltre i limiti!

Siamo già al secondo articolo in pochi giorni su una vettura Abarth, dopo aver esaltato la 124 Spider, ma del resto sapete già quanto amiamo le elaborazioni di questo marchio storico del tuning auto: per lo stesso motivo, è già in cantiere un ulteriore approfondimento sulla gamma completa!

 

Peugeot 3008 DKR, la nuova belva per i Rally Raid

In genere quando raccontiamo di edizioni speciali, Limited Edition oppure di versioni approntate in occasione di speciali eventi e magari ad hoc per particolari competizioni sportive, abbiamo già ampiamente analizzato la versione “base” da cui derivano.
Nel caso di Peugeot 3008 DKR facciamo volentieri un’eccezione, perché stiamo preparando un accurato reportage sul Nuovo SUV 3008 ma siamo nel frattempo stati abbagliati dalla sua evoluzione che disputerà i Rally Raid ed in particolare la prossima Dakar 2017 a gennaio, e che prende il posto della già vincente Peugeot 2008 DKR.

Il Dream Team Peugeot-Total resterà invariato, ed ai blocchi di partenza si presenteranno 4 vetture guidare da Sainz-Despres-Loeb-Peterhansel, quest’ultimo in veste di campione in carica ed autentico Mister Dakar, con 12 successi complessivi ( 6 sulle due ruote, 6 su auto) nel più complesso e difficile Rally Raid al mondo.
I 4 piloti avranno in dotazione questo veicolo che esalta le caratteristiche del Nuovo SUV 3008 e diventa ancor più aggressivo e “muscoloso”, come ci si aspetta da un’auto che deve affrontare condizioni di guida estreme tra sterrati, guadi, terreni fangosi e dune.
Il concetto è stato esasperato agli estremi, ed ora la carrozzeria è in fibra di carbonio, le sospensioni sono state adeguate ancor più alla “battaglia”, il motore è un diesel biturbo da 3.0 litri.


Peugeot Sport
parte dalla confortante esperienza della Dakar 2016, in cui ha dominato in lungo e in largo, ma è ben noto che simili competizioni non si sa mai cosa possano riservare.
Si può di certo dire che le prestazioni sono cresciute rispetto all’antenata, così come le dimensioni e le proporzioni generali, che danno a questo SUV una postura molto “pungente” e sul quale i rinforzi sono stati importanti.

La vedremo all’opera a gennaio, anche se c’è già stato il debutto con il solo Carlos Sainz al Rally Raid del Marocco, con risultati già esaltanti per un progetto appena nato.
La sfida Peugeot Sport è lanciata!

Stephane Peterhansel è Mister Dakar su Peugeot 2008DKR

In un suo vecchio successo, Antonello Venditti cantava “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”. Questo verso ci sembra perfetto per descrivere il ritorno alla vittoria di Peugeot nel più popolare ed estenuante Rally Raid, la Dakar, a 26 anni dall’ultima affermazione e dopo solo un anno dal rientro in gara.
A rompere questo digiuno ci ha pensato il plurivincitore Stephane Peterhansel, il quale a pieno titolo può fregiarsi del soprannome di Mister Dakar. Il pilota francese, infatti, dopo aver vinto ben 6 edizioni della corsa sulle 2 ruote tra il 1991 ed il 1998, è passato alle 4 ruote e dal 2004 ad oggi ne ha aggiunte altre 6 al suo palmares!

Prima di raccontarvi l’avventura appena conclusasi, facciamo un balzo all’indietro con un breve excursus storico: tra il 1987 ed il 1990 la Dakar, che allora si chiamava Parigi-Dakar e si correva tra l’Europa e la capitale del Senegal, è stata appannaggio assoluto di Peugeot che per 2 volte con la 205 Turbo 16 e 2 volte con la 405 Turbo 16 ha trionfato all’arrivo anche grazie all’esperienza di storici maestri finlandesi del Rally come Juha Kankkunen e soprattutto Ari Vatanen. Da allora Peugeot ha abbandonato la manifestazione per ben 25 anni, ripresentandosi nel 2015 sull’onda del successo commerciale di Peugeot 2008, il crossover che con il suo aspetto imponente ed il Grip Control, che ne facilita la guida anche su terreni impervii, ha meglio di ogni altro modello stuzzicato la fantasia di un simile ritorno.
Naturalmente è stato necessario un corposo maquillage, non solo tecnico e motoristico ma anche a livello della carrozzeria, per trasformare un apparentemente “pacioso” crossover con interni e comfort da berlina in una belva da Rally Raid.

Nell’edizione 2015 il Team Peugeot-Red Bull-Total ha semplicemente raccolto dati ed accumulato bagaglio di esperienza, mettendosi poi per tutto l’anno al lavoro al fine di presentarsi alla partenza della Dakar 2016 con una versione rivista, la Peugeot 2008 DKR16 che da subito ha dimostrato di essere altamente performante.
Delle 4 vetture ai nastri di partenza, 3 sono state in grado di vincere 9 delle 13 tappe disputate incluso il prologo: Carlos Sainz e Sebastien Loeb sono stati al comando della classifica generale e l’hanno lasciata rispettivamente per una rottura del cambio che ne ha comportato il ritiro, e per un rovinoso cappottamento che ha attardato il francese. Ne ha approfittato, come scrivevamo all’esordio, Stephane Peterhansel, il quale con 3 vittorie di tappa ed altrettanti podii ha sopravanzato di 35 minuti in classifica il qatariota Nasser Al-Attiyah su Mini, il campione in carica.

Si è trattato per Peugeot di un risultato sportivo di grande rilievo che va ad aggiungersi al palmares del marchio accanto alle vittorie nel WRC, nella 24 Ore di Le Mans o a Pikes Peak, soprattutto se si considera la sfida tecnica di presentarsi con una due ruote motrici in un mondo dominato dalle 4×4. Una scommessa vinta con un veicolo che può ancora migliorare e con ampi margini di progresso: Bruno Famin, il Direttore di Peugeot Sport, ha già confermato la presenza della 2008 DKR alla Dakar del 2017, quando partirà con il favore dei pronostici!

Subaru Impreza in tuta da corsa diventa WRX

C’è stato un periodo, poco dopo il 2000, in cui la Subaru Impreza era l’assoluta dominatrice del Campionato Mondiale Rally e mieteva un incredibile successo di vendite, perché i fan volevano guidare anche loro la loro beniamina nella sua versione di serie, personalizzata con dettagli da corsa quali il vistoso alettone posteriore o i cerchioni dorati.

L’odierna derivazione diretta di quella Subaru Impreza nella sua declinazione sportiva perde la dicitura Impreza e si chiama semplicemente WRX Sti, continua a circolare, a mietere consensi e ad essere acquistata: la versione ha un aspetto più “gentile”, ma conquista sempre i cuori dei piloti professionisti perché è impreziosita da golosi dettagli racing anche nell’abitacolo: tanto rosso, volante squadrato in basso, pedaliera in alluminio.
Gli esterni poi sono il trionfo della sportività, con una carrozzeria spigolosa e tanta aggressività, data non solo dallo spoilerone posteriore che si è addirittura ingrandito ma anche da un frontale grintoso su cui spicca, oltre alla griglia sotto la calandra, anche quella a metà cofano, indispensabile per la circolazione dell’aria intorno al suo possente motore turbo.

Già, il motore: è il cuore di questa automobile, un 2.5 a benzina 4 cilindri che fa sentire tutto il ruggito dei suoi 300 cavalli specie nella modalità Sport Sharp, e che viene ben assecondato dalla trasmissione rigorosamente manuale regolata, come da desideri della clientela, in maniera estrema. Nessuna vettura di serie vanta simili rapporti!

L’attrazione di questo modello Subaru è indubbia, ed è vero che in tanti la acquistano per usarla come una scattante berlina anche per lunghe traversate autostradali, con l’ausilio del Cruise Control per guidarla in tutto relax. Ma il gusto di fare gli smargiassi, specialmente lasciando al suo posto l’alettone (ne è infatti prevista la rimozione, tramite apposite viti) è assolutamente impagabile!

Peugeot 106 Rallye, heritage inestimabile

Abbiamo imparato quanto valore il marchio Peugeot attribuisca alla cosiddetta heritage, ammirando i progetti portati avanti per il trentennale della 205 GTi e le celebrazioni che hanno accompagnato questa sigla che ha scritto la storia non solo sportiva del Leone francese.
Adesso è toccato alla Peugeot 106 Rallye finire sotto i riflettori, con un modello che è stato ripristinato alle sue condizioni originarie rivelando ancora lo stesso carisma e la stessa attrattiva che aveva al momento del lancio, nel lontano 1991.

Peugeot 106 era una “piccola” city car che voleva essere il vero entry level per il mondo Peugeot, proponendosi come alternativa o punto di congiunzione tra l’allora furoreggiante 205 e l’enfant terrible 206, che sarebbe arrivata nel 1998. Il successo fu incredibile soprattutto tra i giovani, perché Peugeot 106 aveva tutto per farsi amare: prezzo altamente concorrenziale, affidabilità, design moderno ed una incredibile maneggevolezza che l’hanno resa successo commerciale prolungatosi fino al 2003.
Tanto entusiasmo spinse Peugeot ad affiancare al modello base anche delle versioni più “grintose”, come la 106 XSi e soprattutto la 106 Rallye, quella rimessa a lucido adesso, che montava equipaggiamenti tipici delle vetture da corsa in pieno spirito sportivo.
Del resto, è stata protagonista assoluta dell’agonismo, non solo nei Rally ma anche nei rallycross, nelle cronoscalate, e persino sui circuiti: i suoi numeri incredibili, in 22 stagioni di Rally italiani, sono di oltre 50mila volte ai nastri di partenza per quella che è definibile molto semplicemente, l’auto più utilizzata nei rally tricolori!

Per meglio comprendere il ruolo e la longevità di 106, basti pensare che le prime vittorie di un giovanissimo Paolo Andreucci, oggi pilota di punta Peugeot e dominatore del Campionato Italiano Rally, sono state ottenute proprio a bordo di una 106 1.4 del Gruppo A!

KTM RC 125, dalla pista alla strada

Riprodurre le moto da corsa in versione omologata per la strada, in gergo chiamata racing replica, sembra essere un’attività alla quale i costruttori non vogliono rinunciare neanche in periodo di crisi. KTM, marchio austriaco famoso per le linee spigolose delle sue due ruote, non è da meno ed ha tratto ispirazione dalla superbike RC8 per lanciare la KTM RC 125, una maxi dalla tecnica estrema e miolto massiccia nelle forme.

Il suo telaio a traliccio basta per fornire un primo impatto visivo che cattura, ma naturalmente la sua tecnica è adeguata ad una due ruote così affascinante e dalle eccellenti prestazioni: piacciono molto le scelte effettuate per le forcelle, ma anche le gomme oversize a tutto vantaggio della stabilità ed il cruscotto interamente digitale.

KTM RC 125 ha l’ABS di serie e monta sospensioni confortevoli che la rendono adatta a qualsiasi tracciato, oltre ad offrire una comodità inaspettata anche per un eventuale passeggero grazie al codone nel quale è incorporato il prolungamento della sella.

Una moto pensata per i più giovani, anche se il suo motore monocilindrico a 4 tempi sembra proprio essere adatto anche a chi ha qualche anno in più!