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Torna Renault Twingo, chic e tutta nuova!

Quando nel lontano 1993 Renault presentò la sua Twingo, furono in molti ad usare il termine “rivoluzione”. La piccola city car infatti sovvertiva tutti gli schemi allora conosciuti, e si presentava come la prima utilitaria cittadina monovolume.
Da allora la Twingo ha fatto tantissima strada e si è evoluta attraverso 3 generazioni, cambiando ogni volta pelle per assecondare le richieste e le esigenze del mercato ma mantenendosi sempre fedele al suo carattere innovativo, il che le ha garantito affermazioni soddisfacenti sui mercati dove è stata proposta: quasi 4 milioni di unità vendute in tutta Europa, poco più di 400mila nella sola Italia.

A 5 anni di distanza dalla sua ultima versione, oggi Renault Twingo cambia ancora, senza stravolgere il suo impianto generale ma con tutti i necessari ritocchi per restare attuale e sulla cresta dell’onda.
Renault Twingo 2019 punta su uno stile all’ultima moda, pensato per attirarsi un pubblico in larga parte giovanile ma anche femminile: non cambiano le dimensioni, con una lunghezza di 3,6 metri che la rende imbattibile nel traffico urbano, ma tanti aspetti concorrono a determinarne la possibilità di fare la differenza.

Le novità di Renault Twingo 2019

Cambia completamente il disegno della mascherina frontale ed anche quello delle prese d’aria laterali, per un aspetto più dinamico e moderno e una linea che si uniforma al “family feeling” vigente del marchio, ma sempre per gli esterni viene proposto ora un pacchetto di personalizzazioni ancora più ricco che accresce lo spirito innovativo della nuova Twingo.
Anche per gli interni viene poi offerta un’ampia possibilità di caratterizzare l’abitacolo secondo i propri gusti, con allestimenti ad accessori dedicati ed una inalterata, sorprendente capacità di carico.

Dove però la Nuova Twingo punta a conquistare ancora più consensi è sul fronte di chi apprezza e non sa fare a meno delle più avanzate dotazioni tecnologiche: non si è puntato solo sui ritocchi di stile accorti e ben riusciti, ma anche su una strumentazione di bordo che include ad esempio il sistema Renault Easy Link, interfaccia multimediale gestita tramite touchscreen da 7″ che assicura la connessione con Apple CarPlay e Android Auto, ottenendo inoltre tutte le informazioni sul veicolo e sulle sue funzionalità (quali infotainment e navigazione) direttamente su smartphone o tablet.
Sono tecnologie da “grande”, alle quali fanno da supporto le migliorie meccaniche e strutturali che esaltano l’agilità di Twingo con un raggio di sterzata di 4,3 metri.

Ci sono due motorizzazioni inedite ad equipaggiarla: la prima è quella 1.0 Sce da 65 cavalli, con cambio manuale ed omologata per essere guidata anche da neopatentati. Si aggiunge quella 0.9 TCe con 95 cavalli, un po’ più grintosa ed in questo caso anche con cambio automatico.
Nella nuova gamma Twingo riscontriamo solo una piccola mancanza: non c’è infatti, come in precedenza, una versione alimentata a GPL, che viene compensata dal mantenimento nei listini di una vecchia versione in allestimento Generation spinta da motore GPL TCe da 90 cavalli: vedremo se basterà!

Nuova Renault Clio semplifica la guida

Al Salone di Ginevra 2019, tra le numerose novità, c’è una debuttante di rilievo assoluto sulla quale molti si concentreranno in maniera quasi esclusiva, perché la Renault Clio costituisce una delle regine del segmento più importante in termini di numeri.

La quinta generazione della Clio è sì stata interamente riprogettata, mantenendo però un look che fosse riconducibile al modello precedente per non perdere né il family feeling né una evidente riconoscibilità che ne fa icona del marchio francese.
C’è qualche tocco in più di grinta ed aggressività sulla carrozzeria, mentre il maggiore lavoro è stato speso per rivoluzionare gli interni e l’abitacolo, adesso ancora più innovativi per l’introduzione dello Smart Cockpit, uno strumento con doppio display ed ispirato a segmenti superiori.

L’infotainment con i sistemi di connessione e le modalità di guida sono gestiti tramite lo schermo verticale posizionato sulla consolle centrale, mentre il guidatore ha davanti a sé (in varianti da 7 o 10 pollici) lo schermo che mostra le informazioni di viaggio e di crociera e tutto ciò che è connesso alla navigazione, con integrazione totale sia con Android Auto che con Apple CarPlay, e con connessione 4G per accedere in tempo reale a notizie sul traffico e sulla viabilità.
Su questa console di nuova concezione ci sono anche alcuni comandi manuali e la leva del cambio, ma tutto è stato interamente ridisegnato e ripensato anche nei materiali per offrire sensazioni di qualità più elevate, prendendo spunto dai gioielli più in alto nella gamma del marchio francese.

È cruciale restare sul tema della riprogettazione perché ciò ha anche permesso di introdurre una lunga lista di dispositivi ADAS per l’aiuto e l’assistenza alla guida, come recita l’acronimo che sta per Advanced Driver Assistance Systems: tali dispositivi sono oggetto di un concreto processo di democratizzazione da parte dei principali marchi generalisti, al fine di renderli disponibili (stante la loro importanza in termini di sicurezza) anche su veicoli appartenenti a segmenti di diffusione più popolare.
Renault ha raggruppato questi dispositivi sotto la dicitura Easy drive, che include quelli principali per categoria sotto le voci Guida, Parcheggio, Sicurezza e che offrono al guidatore serenità, comfort e continua assistenza.

Tutte le innovazioni di Nuova Clio

Tornando all’aspetto, la Nuova Renault Clio ha subito ritocchi nelle dimensioni che ora la vedono più ribassata ed allargata, e ciò aiuta anche per lo spazio disponibile a bordo: dicevamo però che è il fattore che è stato meno ritoccato in questa nuova serie, e lo dimostra anche una gamma di motori totalmente aggiornata.

Sono ben 9 le combinazioni possibili se si considerano benzina e diesel e le diverse trasmissioni, potendo contare sui 3 cilindri benzina 1.0 SCe da 65 o 75 cavalli, sul 3 cilindri 1.0 TCe da 100 cv e sul 4 cilindri 1.3 TCe da 130 cv. I diesel invece saranno due, il Blue dCi 1.5 in varianti da 85 o 115 cv.

Va detto però che è stato annunciato entro il 2020 il debutto di un sistema Full Hybrid denominato E-TECH, che abbinerà un motore benzina 1.6 di nuova concezione a ben 2 propulsori elettrici e che potrà lavorare per l’80% del tempo in modalità zero emissioni in guida urbana grazie al recupero di energia in frenata.
Rappresenta un ulteriore passo compiuto anche da Renault verso una mobilità più consapevole e sensibile alle tematiche ambientali, ma anche un vero vantaggio per i portafogli grazie ai risparmi di carburante che saranno garantiti, oltre alle possibilità di accedere agli Ecobonus governativi.

Con la cura Moschino, Renault Clio si fa ancora più bella!

Le collaborazioni tra i grandi marchi del panorama automobilistico internazionale e le case di alta moda più affermate conducono spesso alla realizzazione di modelli dal design intrigante, seducente ed in grado di attirare i più narcisisti.

È il caso di Renault Clio Moschino, per un’auto che rappresenta la regina del segmento B in Italia e che in questa personalizzazione che rinomina l’intera gamma ora disponibile acquista un fascino ancora più irresistibile.
Il marchio francese ha colpito nel segno mescolando lo stile del tutto peculiare di questo brand alla moda con una personalizzazione sobria per gli esterni, con speciali pattern Black&Gold su modanature, specchietti ma anche su alcuni dettagli degli interni, con in più i badge identificativi.
L’intera gamma come dicevamo è così rinominata in allestimenti Moschino Life, Moschino Zen e Moschino Intens, il top assoluto per le dotazioni, e sebbene sappiamo molto bene che si tratta degli ultimi mesi di vita commerciale per questa generazione di Renault Clio (vedremo successivamente il perché) l’operazione non sembra affatto rappresentare una banale manovra di marketing per “smaltire” qualche unità in eccesso, perché il modello è stato arricchito non solo di stile ma anche di ritrovati tecnici e tecnologici (si pensi al nuovo motore turbo benzina entry-level) che raramente vengono riservati ad un veicolo a fine carriera.

Clio resta e si conferma uno dei veicoli di segmento B meglio disegnati, con le sue proporzioni sportiveggianti e linee sensuali. Il progetto è ambizioso per entrambi i marchi e sancisce una condivisione di valori fatta di riconoscibilità e del desiderio di raggiungere un pubblico molto ampio, già ben convinto dalla qualità non solo estetica ed ora invogliato da un listino particolarmente allettante che parte da soli 14.400 €.
La cifra, per quanto offerto fin dall’allestimento base, è sorprendente perché include telecamera con sensori di parcheggio, schermo touch da 7″ e radio MP3 per poi chiaramente salire negli equipaggiamenti e nei prezzi.

Tra i motori, oltre al già descritto e debuttante benzina TCe Turbo da 75 cavalli e 3 cilindri che sostituisce il vecchio aspirato, troviamo il TCe90 anche con alimentazione GPL oltre al grande classico di casa, il diesel 1.5 dCi, anche con cambio automativo a doppia frizione.

Stilisticamente, Clio è un modello ancora del tutto attuale con delle peculiarità uniche, e per l’evoluzione tecnologica in atto è forse solo stata messa al passo con i tempi in questi nuovi allestimenti, in attesa di ammirare l’annunciata nuova generazione che sarà presentata nel massimo sfarzo al prossimo Salone di Ginevra, nel mese di marzo 2019.

 

Il restyling 2017 di Renault Captur è molto ambizioso

I dati di vendita sul mercato italiano parlano molto chiaro e sono la principale cartina al tornasole per i marchi generalisti quando devono studiare le migliori strategie.
In un segmento rilevante come quello dei B-SUV si scopre che nel 2016 la più venduta è stata la “nostra” Fiat 500X. Subito dopo il primo marchio straniero è Renault, con la sua Captur che ha saputo sedurre oltre 90mila italiani con le sue linee aggraziate ma molto originali, generate da un intenso processo di rinnovamento che attraversa l’intera gamma del marchio francese.

Renault Captur restyling 2017

A 4 anni dal suo debutto, in questa seconda metà del 2017 arriva il restyling di Renault Captur, una revisione del suo progetto che coinvolge poco l’estetica, con ritocchi minimi al frontale riconoscibile ora per una nuova griglia ed una nuova firma luminosa.
Le sue linee sono già abbastanza apprezzate da essere state solo “ingentilite”, per farla assomigliare ancora di più alla strettissima parente Renault Kadjar.

Gli sforzi principali si sono concentrati sulle sensazioni di spaziosità ed accoglienza dell’abitacolo, nel quale Renault ha ridisegnato la plancia oltre a proporre nuove elaborazioni dell’abitabilità, con sedili più avvolgenti e sellerie di lusso.
L’audacità di questo nuovo abitacolo è poi resa ancor più incisiva dal sistema R Link Evolution, l’interfaccia con lo smartphone che in più permette di gestire l’assistenza al parcheggio con nuovi sensori per l’angolo cieco ma addirittura, su richiesta, con l’Easy Park Assist grazie al quale Captur fa da sola le manovre.

Il target di mercato sembra essere spiccatamente urbano, con simili caratteristiche, ma abbiamo scoperto che sulla nuova versione 2017 di Renault Captur debutta finalmente il tetto panoramico, una chicca rivolta principalmente a chi sfrutta l’auto per lunghe traversate.

Renault Captur personalizzazioni e motori

Inoltre, in casa Renault hanno puntato con decisione sul desiderio di trasformare sempre di più l’auto in un’estensione del proprio ego ed in uno specchio di sé.
Per questo la grinta della Nuova Captur è basata anche su un fortissimo impulso alle personalizzazioni, con nuovi colori per la carrozzeria inediti e ben 6 pacchetti differenti per gli interni, che se associati alle diverse modanature laterali ed ai diversi stemmi per il centro dei cerchioni portano a ben 30 potenziali combinazioni!

Anche la strategia sulla scelta dei propulsori punta ad accaparrarsi consensi un po’ ovunque, perché in primo luogo è disponibile un TCE benzina da 90 cv e cilindrata 900 omologato per neopatentati; si sale poi a 120 cv con l’altro motore a benzina TCE, sul quale si può anche montare a scelta il cambio automatico EDC.
Il diesel dCi è invece disponibile solo in cilindrata 1.5 ma in doppia versione, da 90 e 110 cv.

In casa Renault ammettono apertamente di voler attirare anche una clientela proveniente da segmenti e categorie superiori con un progetto molto audace e dalle ambizioni notevoli, il cui listino parte da 16.00 € ma può sforare i 23mila € negli allestimenti più ricchi ed accessoriati.

 

Grand Coupé è la super novità nella famiglia Renault Megane

Sin dal 1995 uno dei best seller e pilastri portanti della strategia Renault è il modello Megane, con un eccellente riscontro di pubblico anche in Italia ed una produzione che da allora ha superato in scioltezza i 6 milioni di unità.

La sua quarta generazione si sta rivelando altrettanto apprezzata dalle nostre parti, al punto da stimolare il marchio francese a lanciare una sfida ai grandi colossi tedeschi nel settore delle classiche “berlinone” a 4 porte, dove da sempre il mercato tricolore è dominato da marchi quali Audi, Mercedes e BMW.

È nata da questo desiderio la Megane Grand Coupé, distribuita in Italia proprio a partire da questa primavera e che si distingue leggermente dall’ultima serie della famiglia Megane in quanto di ispira molto più esplicitamente alla grande ammiraglia di casa, la Renault Talisman, di cui sembra una sorella minore imitandone equipaggiamenti e look.

La vocazione di Megane Grand Coupé è senza dubbio da alto di gamma o da Premium, con allestimenti e configurazioni che valorizzano l’abitabilità e fanno segnare un netto progresso anche nelle dotazioni hi-tech, non solo per la grande plancia dove è incastonato lo schermo touch ma anche per i numerosi sistemi di assistenza alla guida, tra cui i sensori di parcheggio e frenata e l’head-up display.

A dispetto del nome, si tratta di una berlina familiare che punta fortissimo sulla carta del comfort anche di guida, proponendo il sistema Multi-Sense grazie al quale si stabilisce il suo comportamento, dalla modalità ecologica fino a quella più sportiva.
Le classiche vetture “con la coda“, un tempo dominanti specie in Italia e che dopo un periodo in ombra sembrano adesso tornare a destare interesse sono ancora poche, per cui la concorrenza cui andrà incontro la Grand Coupé riguarda per ora una nicchia composta, come detto, quasi esclusivamente da rivali tedesche. Solo Fiat sembra essersi avventurata sullo stesso terreno con il rilancio della Tipo che si è inserita proprio in questo segmento, anche se il suo orientamento è molto più verso un mercato low-cost rispetto a Renault.

Qualche breve accenno sulla gamma motori di Grand Coupé: la grande certezza sarà senza alcun dubbio il diesel 1.5 da 110 cavalli, il più performante specie sul terreno di consumi ed emissioni, ma saranno proposti tutti gli altri propulsori della gamma Megane, dai turbo benzina ai turbo diesel.

L’idea di Renault appare in controtendenza, eppure siamo convinti che sulla scia del successo delle ultime nate, che hanno costruito una brand image di estremo prestigio, anche questa Grand Coupé ci riserverà delle sorprese!

 

Dacia Duster in versione Urban Explorer

Sono ben lontani i tempi in cui le Dacia erano delle low cost oggettivamente inguardabili: i suoi modelli restano delle “operaie” affidabili all’interno del gruppo Renault, ma da qualche tempo hanno iniziato a concedersi anche dei preziosismi stilistici senza per questo rivedere al rialzo i listini, il tutto grazie alla credibilità acquisita.

Alcune scelte si sono rivelate quasi spiazzanti quanto inattese, come nel caso della serie speciale Urban Explorer messa a punto per la Duster, il SUV compatto sul quale è costruita gran parte della strategia di marketing della casa romena.

Esploratrice della città, adattissima agli spazi urbani con la tecnologia appositamente messa a punto; in grado al tempo stesso di avventurarsi nei fuori strada con la sua solidità da robusta Off Road; ecco le componenti di una doppia anima che ha sedotto tanti automobilisti!
Questa versione di Dacia Duster riesce a distinguersi con dei tocchi in cui l’attenzione al look è evidente: il primo è sicuramente la speciale tinta giallo-oro-verde della carrozzeria, denominata “Altaj” perché ricorda i colori di cui si tinge l’omonima catena montuosa siberiana al tramonto.

C’è sicuramente da divertirsi con il suo turbodiesel 1.5, che con 110 cavalli contiene in modo virtuoso le emissioni ma si rivela un bel motore tuttofare.
Una nota caratteristica riguarda i listini, addirittura abbassati rispetto alla vecchia versione!

La gamma Dacia è regina del GPL!

Il brand Dacia, forte senza dubbio dell’appoggio Renault, ha saputo affermarsi nel corso degli ultimi anni con un grande appeal esercitato anche in Italia, ed anche grazie ad una politica di prezzi trasparente e ad una strategia di comunicazione efficace nella sua estrema semplicità.
Oggi l’intera sua gamma si propone come sinonimo di un ottimo rapporto qualità/prezzo, con veicoli che si sono rivelati solidi ed affidabili ed hanno smentito tutti coloro che storcevano il naso all’idea della provenienza romena.

Per la nostra redazione di NonSoloAutomobili, però, l’intera gamma Dacia ha un motivo in più per essere considerata “virtuosa”; come ben sapete, non nascondiamo mai la nostra predilezione per i concreti risparmi sui consumi di carburante assicurati dai veicoli alimentati a GPL, e la gamma Dacia è l’unica sul mercato a proporsi per intero con questo tipo di alimentazione. Comunicazione semplice e diretta, dicevamo: Dacia si propone infatti con lo slogan “L’unica 100% GPL“, e come potevamo non esserne affascinati?

Si parte con il best seller di casa, Dacia Duster: ritenete possibile che un SUV parta da un listino di soli 11.900 €? Con Dacia lo è, e forse è questo a giustificare il suo successo. È il miglior Money for Value sul mercato nel suo segmento, si guida con piacere anche tutti i giorni, e monta ora il nuovo motore 1.6 GPL da 115 cavalli che assicura una lunghissima percorrenza con il pieno a 25 € (ai prezzi correnti del GPL).

Lo stesso motore, ma con 15 cavalli in meno, spinge Dacia Dokker e Dacia Lodgy, forse le meno note della gamma. Il multispazio Dokker è praticissimo grazie all’estrema modularità degli interni, che si adattano in pochi gesti alle esigenze ed alle circostanze. È un veicolo per chi bada al sodo e senza troppi fronzoli, essenziale nel linguaggio stilistico ma al tempo stesso confortevole. Lodgy è invece una monovolume che gioca tutte le sue carte sull’abitabilità, con un ambiente pensato per famiglie numerose e degli interni improntati sul concetto di praticità.

Molto convincente nella sua ultima generazione è anche la Nuova Dacia Logan MCV, una familiare media il cui prezzo è imbattibile: in pratica, con i suoi 10.950 € di partenza, è una Wagon che costa quanto un’utilitaria, e che si lascia guidare in maniera fluida garantendo comfort a tutti gli occupanti, ed in più ha guadagnato molti punti in fatto di look con il corposo restyling operato a settembre del 2016.
Anche su Logan MCV troviamo il GPL, con i motori 0,9 sorprendente per quanto è pepato, ma anche con la cilindrata 1.2.

Infine, la Dacia Sandero, l’utilitaria low-cost che contende alla Duster il primato interno di vendite e che piace davvero tanto non solo perché parte da un listino di appena 7.450 €, ma anche perché ha una linea gradevole e discreta. È vero, i costi contenuti si notano, per lo meno nelle finiture e nelle dotazioni, anche se basta poco per arricchirla.
Ma tutto è compensato da un certo comfort di guida anche sullo sconnesso, dall’eccellente visibilità e da una complessiva sensazione di essere la scelta ideale per chi “se ne frega” delle apparenze e vede l’auto come uno strumento per andare dal punto A al punto B in sicurezza. Proprio per questa categoria di persone, l’economia assicurata dal GPL è irrinunciabile!

Bisogna inoltre tenere presente che, sull’intera gamma, Dacia assicura una garanzia di 3 anni (o di 100mila km): indice questo di estrema correttezza e convinzione nei propri mezzi!

Nuova Renault Scenic si reinventa in stile crossover!

Chi segue con interesse e passione l’evoluzione dei gusti e delle tendenze in fatto di design e “formati” delle auto sa molto bene che è stata Renault, circa 20 anni fa, ad inventarsi il segmento delle monovolume con la Scenic, la cui prima generazione è stata un vero apripista per tanti altri marchi non solo generalisti che l’hanno poi imitata.

Appena quattro anni fa, il Segmento C vedeva proprio i veicoli monovolume in grande spolvero, e circa 1 vettura su 4 vendute era di questo tipo. Oggi questa percentuale è visibilmente calata in favore di nuove tendenze, su tutte il crossover, ed allora in casa Renault hanno impresso una vigorosa sterzata con la nuova generazione della Scenic: resta una monovolume familiare, ma ora lo stile e la linea sono pienamente allineati con un crossover, ed è quindi diventata un’auto per la famiglia che cerca praticità, come dimostrano il completo restyling degli spazi interni ed una importante capacità di carico, su un veicolo che in 4,40 metri offre grande spaziosità.
Il capo designer Laurens Van Den Acker che dal 2009 sta ridisegnando con successo lo stile di tutte le Renault ha voluto, per accrescere la grinta di Scenic, che i cerchi da 20 pollici fossero di serie su tutta la gamma, anche sulla Grand Scenic, la variante “vitaminizzata” da 7 posti e lunga 23 cm in più.

Ed a bordo non manca assolutamente nulla, sia per l’infotainment (l’ormai immancabile touchscreen è da 8,7″) sia per la sicurezza, come l’avviso per cambio corsia e la frenata automatica di emergenza.

La Nuova Scenic puà essere equipaggiata con 6 motori diesel o 2 benzina, mentre è prevista per il 2017 una speciale motorizzazione ibrida, con un motorino elettrico aggiuntivo in grado di far percepire maggiore spunto ed una guida più reattiva, ma anche di far risparmiare sui consumi.

Il modello che ha cambiato lo scenario delle familiari dimostra così anche la capacità di reinventarsi!

I crossover trainano il mercato

La persistente crisi del mercato dell’automobile sembra avere una “zona franca” in netta controtendenza, quella dei SUV: se però si analizzano più nel dettaglio i dati, ci si accorge che è la sottocategoria dei piccoli SUV a trainare le vendite, quella a cui appartengono i cosiddetti crossover da città che sintetizzano tre diversi modi di intendere l’auto.

Spesso infatti sono derivati da una berlina compatta, e ne richiamano quindi l’agilità e la lunghezza contenuta; a questo aggiungono modularità degli interni e grande abitabilità, con una ridistribuzione degli spazi; per finire, sfoggiano lo stile personalissimo del SUV, seppure in “miniatura”.
Qualche esempio viene dai primi modelli che hanno inaugurato la categoria, la Qashqai e la Juke di Nissan; sono poi seguite più di recente la Opel Mokka, la Chevrolet Trax (di cui abbiamo già parlato) e la Peugeot 2008, che riprende molte caratteristiche – incluse le motorizzazioni – dalla 208.
Non va dimenticato inoltre il debutto nel settore di un marchio come Renault, con la sua Captur, mentre è in arrivo nel 2014 anche la Ford Ecosport.

Un simile boom rende evidente che tutti i marchi generalisti presto o tardi hanno dedicato o dedicheranno risorse a progetti di questo tipo, per tenersi a galla in attesa di una vera ripresa.