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Ferrari 288 GTO, forse la più bella di sempre

NonSoloAutomobili non parla soltanto di novità: vi abbiamo dimostrato di amare anche le auto d’epoca e tutto ciò che ha fatto la storia del mondo dei motori. Una parte importante di questa storia è stata scritta da un marchio italiano che ha il Rosso Ferrari come suo tratto distintivo ed universale, e non ci riferiamo ovviamente ai soli successi nel circus della Formula 1 ma anche ai modelli di serie, ambitissimi e sognatissimi come nel caso della Ferrari 288 GTO, presentata al pubblico del Salone di Ginevra esattamente 30 anni fa.

Si capì subito di essere davanti ad un “crack” non solo stilistico, qualcosa che da quel momento sovvertì completamente il concetto di estetica applicato alle autovetture diventando e rimanendo a lungo un indiscusso termine di confronto.
Per farsi un’idea, la 288 GTO fu persino in grado di mettere in secondo piano la coetanea Ferrari Testarossa: il tutto in virtù della sua armoniosa bellezza, capace di combinare l’aggressività con delle proporzioni da opera d’arte su 4 ruote, forse la più bella supercar di dimensioni medie mai prodotta.

Manco a dirlo, il suo stile si deve all’indimenticato artista del design che risponde al nome di Pininfarina, per una vettura esaltante da guidare e non soltanto bella: il principio del Form Follows Function, infatti, è molto più di un semplice enunciato.
Chi di voi ha mai avuto la sfacciata fortuna di guidarne una?

Infiniti Q50 Eau Rouge, concept sportivo da brividi

Infiniti non è un nome familiare a tutti, anche perché la sua stessa natura di brand di lusso lo pone in posizione elitaria. Sul finire degli anni ’80 Nissan ha voluto rispondere in maniera decisa alle connazionali Toyota ed Honda, che con i marchi Lexus ed Acura dominavano il settore della “gamma alta”: nacque così Infiniti, un marchio che oggi leggiamo in bella evidenza ad ogni Gran Premio di Formula 1, in quanto sponsor della Red Bull campione del mondo.

In ordine di tempo, l’ultimo modello distribuito è la Infiniti Q50, credibilissima alternativa alle cosiddette “premium” tedesche, un’ammiraglia dalle linee fluide eppure molto muscolose che si fa subito riconoscere, catturando l’attenzione.
L’ottimo apprezzamento del pubblico ha spinto Nissan a progettarne una versione molto, molto speciale, nata proprio dal sodalizio sportivo con Red Bull: Infiniti Q50 Eau Rouge presenta infatti dettagli e particolari direttamente derivati dalle competizioni, come la fibra di carbonio. Restano i tratti della Q50 di serie, anche se in questa concept car sono stati estremizzati.
Il motore è all’altezza dell’aggressivo aspetto, perché è un biturbo 3.8 V6 con ben 560 cavalli e naturalmente con trazione integrale, ed al complessivo sviluppo di questo bolide ad alte prestazioni ha contribuito anche il campione del mondo Sebastian Vettel, in quanto testimonial e Director of Performance di Infiniti.

Possiamo solo immaginare quanto sia emozionante guidare un veicolo del genere, basandoci solo sulla seduzione dei suoi scatti: ad un vero appassionato di Formula 1, inoltre, di certo non è sfuggito l’omaggio che il nome stesso porge ad una delle più suggestive curve del circus della Formula 1, quella Eau Rouge della splendida pista di Spa-Francorchamps!

Caterham Brutus 750, il SUV delle moto

Caterham era un nome sconosciuto ai più, almeno fino a quando non ha fatto il suo ingresso nel circus iridato della Formula 1, anche se in realtà questo marchio inglese si è distinto anche per le riedizioni della mitica Lotus Seven, casa di cui è nata come concessionaria.
Il desiderio di ascesa di Caterham ha conosciuto un nuovo capitolo con il debutto tra le due ruote concretizzatosi sotto le fattezze della Brutus 750, una moto assolutamente non convenzionale a partire dalle dimensioni e dal peso.

Possiamo considerarla una specie di SUV tra le 2 ruote, con i suoi 240 kg per 2,2 metri di lunghezza, e con le enormi gomme, ma la Brutus 750 non è solo ingombrante.
Il suo design è attentissimo e ricercato (non manca il verde inglese a personalizzarla) mentre il telaio è un massiccio monoblocco in alluminio. Nasce in realtà con l’obiettivo di partecipare con successo al Mondiale Moto2, tuttavia sarà regolarmente prodotta anche per la clientela “comune”, ma sappiamo che chi la sceglierà di certo non ama passare inosservato.
Il progetto Brutus, che si deve ad Alessandro Tartarini, il figlio del fondatore di Italjet (un altro marchio di cui presto parleremo) in realtà era stato già visto lo scorso anno, e sembrava in procinto di entrare in produzione sotto l’insegna delle Industrie Aeronautiche Reggiane, ma non se ne fece nulla; al suo ingresso nella Caterham Bikes, tartarini ha portato con sè il progetto, che ha immediatamente entusiasmato tutto l’organigramma.

Brutus 750
, spinta da un monocilindrico a 4 valvole e con cambio automatico da due velocità, ha una ulteriore particolarità, perché vuole essere un multi-terrain vehicle su due ruote, stante la possibilità di essere convertita in gatto delle nevi.
Servirà forza per guidarla, e di certo non è una moto per novellini, anche se dalla Caterham ne assicurano la maneggevolezza a dispetto della stazza.

Red Bull X2014, monoposto estrema

Qualche tempo fa vi abbiamo raccontato di un concept molto speciale, che oltre ad essere stata realizzata materialmente da Citroën ebbe anche una sua renderizzazione grafica per il popolare simulatore di guida Gran Turismo: qualcosa di simile si è verificato con la Mercedes Vision ideata per il sesto sequel della serie, anche se la versione “concreta” è solo un modellino statico.

Un progetto esclusivamente virtuale è invece quello dell’incredibile Red Bull X2014, concept car partorita dal genio di Adrian Newey che entra anch’essa a far parte del nutritissimo parco macchine – ben 1200 modelli! – di Gran Turismo 6, pubblicato lo scorso 6 dicembre.
Questo veicolo speciale, che ricorda nelle fattezze un bolide di Formula 1, nasce proprio con lo scopo di beneficiare dell’assenza di restrizioni regolamentare per ottenere un aspetto progettuale incredibile e non consentito nella Formula 1 “reale“, con una linea che va molto oltre quella di un semplice prototipo.

La turbina ben visibile nel posteriore ottiene, sulle piste di Gran Turismo 6, dei risultati mostruosi in termini di deportanza, con dei valori assolutamente irraggiungibili per le auto vere.
All’interno del gioco la X2014 è disponibile in tre versioni differenti, la Fan Car (quella che vi mostriamo in foto), la Standard e la Junior.
Questa monoposto estrema, erede di un simile progetto sempre di Adrian Newey, ovvero la X1 realizzata per la precedente versione del videogioco, promette incredibili prestazioni virtuali!

McLaren, dalla MP4 alla P1: mostri da circuito

Tanti appassionati di auto e corse automobilistiche associano inevitabilmente il nome McLaren al top delle gare automobilistiche, ovvero alla Formula 1, ma sanno che il gruppo McLaren produce anche vetture stradali. In realtà, dopo la McLaren F1 degli anni ’90, ne sono trascorsi oltre 10 di anni prima di rivedere un nuovo modello progettato a Woking, la McLaren MP4, della quale nel corso del 2012 sono state vendute 536 unità.
Parliamo di un vero e proprio mostro, con monoscocca in fibra di carbonio ed un motore V8 da 625 cavalli per prestazioni vertiginose, le stesse offerte anche dalla versione Spider che ha successivamente affiancato la Coupè.
Entrambe sono vetture assatanate, che solo da spente possono sembrare più “sobrie” delle rivali di pari livello Ferrari 458 e Lamborghini Gallardo.

In questo 2013 gli inglesi hanno poi ulteriormente sfidato la casa di Maranello presentando la McLaren P1, un vero animale da pista aggressivo dal frontale fino alla coda, sul quale per raggiungere i 916 cavalli è per la prima volta stato abbinato al motore V8 biturbo anche un motore elettrico.
Per mettere in chiaro l’ambizione della P1, quella di essere la vettura più veloce su un circuito, McLaren ha approfittato dell’ultimo Gran Premio del Bahrain, paese dove ha inaugurato uno showroom, per scattare delle foto sul circuito di Sakhir. Sarà certamente un paese al quale saranno destinati molti dei 375 esemplari di McLaren P1 programmati.

LaFerrari: 499 esemplari da sogno!

Il patrimonio di conoscenze della Ferrari in termini progettuali e realizzativi è unico al mondo, anche in virtù dei dati raccolti in Formula 1. Una simile eccellenza, che getta continui sguardi al futuro pur senza mai tradire un profondo legame con la tradizione, ha ricevuto un ulteriore impulso con la supercar erede della Enzo, il cui nome è volutamente ed orgogliosamente autoreferenziale: LaFerrari.

Siamo davanti ad una vettura dalle prestazioni senza confronti, e nella quale sono stati fusi tutti i possibili concetti tecnologici e sportivi di una supercar stradale.
Partiamo dalla novità più evidente, una vera rivoluzione per Maranello: LaFerrari è il primo modello ibrido nella storia del marchio, che abbina ad un sensazionale motore V12 da 6.292 cc ed 800 cavalli ben due propulsori elettrici, uno più “consueto” che agisce direttamente sulla trazione delle ruote, ed uno che si occupa dei sistemi ausiliari.

Tale ibridazione fa raggiungere a questa Rossa la potenza totale di 963 cavalli, ma la vera particolarità delle celle elettriche è la loro modalità di ricarica; sulla scorta dell’esperienza raccolta con il Kers montato sulla F138 che corre nel mondiale di Formula 1, l’energia si accumula in fase di frenata ma anche quando c’è produzione di coppia in eccesso da parte del motore tecnico, che non viene quindi dissipata.
Il tutto, oltre a strabiliare con l’emissione di appena 330 g di CO2 per km – un valore incredibilmente basso se rapportato ad un veicolo del genere – fa strabuzzare gli occhi anche per i risultati su strada, paragonabili a quelli di una monoposto da circuito.
In meno di 3 secondi si va da 0 a 100 km/h, ed in meno di 7 da 0 a 200 km/h.
Passando all’estetica, LaFerrari offre i consueti parafanghi molto muscolosi valorizzati dal muso molto basso, per una linea avveniristica ma perfettamente in sintonia con le altre sportive del Cavallino Rampante.

Inutile pensare di accaparrarsela: al di là del prezzo da capogiro, 1.2 milioni di euro, la produzione di appena 499 esemplari ha fatto sì che in tanti, dopo la richiesta scritta inoltrata a Maranello, restassero a bocca asciutta. Ne sono pervenute oltre 700, mentre nella sola Italia i fortunati che verranno accontentati saranno appena 25.