Archive for ottobre 2013

Una corsa tra le montagne più spettacolari al mondo

Dopo aver parlato della storica rievocazione della Mille Miglia, stavolta spostiamo la nostra attenzione su un’altrettanto evocativa corsa di regolarità che aggiunge il fascino e le difficoltà della guida in altura, la Coppa d’oro delle Dolomiti, rilanciata proprio da quell’Alessandro Casali già coinvolto nel comitato che ha restituito prestigio alla stessa Mille Miglia.

La corsa originaria, disputatasi tra il ’47 ed il ’56, ha visto tra i vincitori piloti del calibro di Taruffi e Villoresi, e può vantare ancora oggi un percorso, mantenuto invariato, la cui scenografia è unica al mondo.
Lo stesso Nuvolari, che l’ha corsa a bordo di una Maserati ASG Serie 1, considerava la Coppa d’oro alla stregua di una Mille Miglia di montagna, per la difficoltà del suo tracciato dove si alternavano picchi di altitudine, in cui il motore andava in debito d’ossigeno perdendo potenza, a discese spericolate.
I 303 chilometri si snodano attraverso le Dolomiti tra il Trentino ed il Veneto, la gran parte a quote superiori ai 1000 metri, e l’edizione corsa lo scorso agosto era riservata esclusivamente a vetture costruite tra il 1919 ed il 1961, tra le quali pezzi storici come la Ferrari 166 MM, La Fiat Morettini 508 S o la Jaguar XK 1200 TS.
Per il 2013 è stata inoltre prevista una speciale graduatoria a parte per le auto di particolare rilievo storico prodotte tra il 1962 ed il 1965.

Casali per questo percorso che da Cortina ha valicato alcuni passi leggendari come il Passo Sella per tornare poi nella stessa località ha voluto renderla ancora più glamour, coinvolgendo molti più marchi e personalità straniere.
La vittoria è andata all’equipaggio al volante di una Lancia Aprilia, altro scintillante gioiello d’epoca.

Mercedes GLA, futuro seducente crossover

Torniamo a parlare di crossover: non ne possiamo fare a meno, perché sono ormai diventati la vera moda che tutti i principali marchi stanno cercando di assecondare. Il pubblico inizia infatti a rifiutare le forme e le linee tradizionali e vuole vetture che rompano gli schemi, ed è questa la ragione per cui il segmento non potrà che crescere ancora ed ancora, essendo diventato quello trainante.
Il vero apripista, anni fa, è stato il Qashqai di Nissan: da allora, sulla scia del suo successo, è fiorita tutta una gamma di veicoli compatti ma sportivi, spaziosi ma filanti, che sanno quindi combinare e fondere caratteristiche agli antipodi.

Anche un marchio “serioso” come Mercedes sta per lanciarsi nell’avventura crossover, come testimonia la concept/prototipo GLA che è stata presentata a Shangai nel corso del 2013. Sarà un’auto sportiva che strizza l’occhio alle coupé, ma che per le caratteristiche di robustezza si presterà all’uso anche come berlina familiare, con delle linee aggressive che non consentono di restarle indifferenti.

La GLA arriverà sul mercato con una spregiudicata dotazione tecnologica pensata apposta per sedurre, tanti device tra i quali vale la pena citare per il momento solo i fari interamente al laser che potranno avere anche la funzione – ai limiti della fantascienza – di proiettori di filmati provenienti dal proprio smartphone.

Toyota Auris Hybrid sa come vendersi!

Toyota ha scoperto la strada, probabilmente l’unica percorribile, per mettere le vetture ibride sullo stesso piano di quelle a carburante tradizionale e solo motore termico, almeno in fatto di vendite. Come intuibile, lo si è potuto ottenere solo limando i prezzi di listino, operazione grazie alla quale la nuova Auris Hybrid è riuscita addirittura a vendere di più delle sue “gemelle” a combustibile tradizionale: è la prima ibrida nel suo segmento, quello C, a riuscirci.

Il risultato è stato favorito anche dalla “revisione” cui Toyota ha sottoposto la Auris, che ha coinvolto il suo profilo estetico che adesso è più filante e quasi votato alla sportività, ma anche il comfort interno e la guidabilità.
Va detto che in questa versione Hybrid la Auris regala grandi soddisfazioni quando si guida in città senza emettere rumori e gas e senza consumare benzina, con un’autonomia di qualche decina di chilometri. Un altro suo punto a favore è che in questa nuova versione le batterie sono state trasferite sotto l’abitacolo, il che ha fatto guadagnare sensibilmente in capacità del bagagliaio.

Tutto infine nella norma quando si marcia in modalità tradizionale, il motore 1.8 fa sentire tutti i suoi 99 cavalli (che diventano 136 quando combinato con l’elettrico) e risponde di conseguenza, aumentando la rumorosità quando si viaggia in autostrada a ritmi abbastanza sostenuti.
In definitiva, possiamo ritenerla al momento l’indiscussa star, nel segmento di appartenenza, nella categoria delle ibride.

E-tropolis retrò, un successo più che meritato

Sappiamo bene dai dati di vendita che lo scooter elettrico di maggior successo in Italia è l’E-tropolis Retrò, e questo risultato lo si deve ad una sua caratteristica che lo rende più unico che raro tra i veicoli elettrici in genere, ossia il prezzo particolarmente contenuto.
Se a questo incentivo si aggiunge poi la quinquennale esenzione dal bollo e le tariffe RCA dimezzate, si riesce a comprendere in pieno il fenomeno di uno scooter che viaggia quasi a costo zero: 100 km percorsi con una spesa di 50 centesimi.

La sua ultima versione è rimasta sostanzialmente invariata nello stile, con il grande manubrio e la sella più che accogliente, mantenendo quell’aria vintage evidente già dal nome.
Le novità stanno nelle nuove batterie al litio, che adesso lo rendono più potente e prestazionale e capace di maggiore autonomia. In modalità economy, infatti, Retrò arriva a percorrere fino a 110 km, mentre chi scegliesse una guida più sportiva potrebbe comunque beneficiare di 60 km di autonomia.
Il tutto con una ricarica completa che si effettua in un massimo di 5 ore, mentre con quella rapida ne bastano 2 per portare gli accumulatori da 60 V al 70% di carica.

La nuova BMW R1200Gs vuole divertire

Il 2013 è l’anno in cui BMW ha voluto rivedere completamente il suo migliore cavallo da battaglia tra le 2 ruote, quella R1200Gs che rappresenta il 25% delle sue vendite globali.
Le modifiche hanno riguardato soprattutto la ciclistica e la potenza del motore, un 800cc che arriva ora a 125 cavalli: si tratta di un boxer a 2 cilindri completamente nuovo, raffreddato a liquido e con accelerazione elettronica.

Questa grande Enduro da viaggio non nasconde minimamente le sue ambizioni, si presenta come moto che vuole divertire, con o senza il controllo di trazione.
Il tutto con la classe che l’ha sempre distinta e con soluzioni anche molto sofisticate, soprattutto con gli accessori tecnologici con cui è inevitabile arricchire la versione base anche facendone lievitare il prezzo: parliamo ad esempio del controllo di stabilità, delle sospensioni semi-attive, o del già citato controllo di trazione.

Di certo la BMW R1200Gs resterà la regina tra le grandi enduro, sbaragliando tutte le concorrenti.

Car2Go è il car sharing targato Mercedes

Qualcosa si muove anche in italia sul fronte del car sharing, questa volta in maniera molto concreta e soprattutto trasparente.
C’è lo zampino di Mercedes, che in collaborazione con Europcar e Daimler ha lanciato il servizio Car2Go, che si distingue per la sua grande flessibilità.

La prima tappa è stata Milano: l’area interessata è di ben 120 km quadrati, e presenta parcheggi pubblici dove è possibile ritirare o riconsegnare una delle 150 Smart a disposizione (ma altre 300 sono in arrivo).
Non c’è alcun limite temporale, basta registrarsi gratuitamente al servizio senza alcun tipo di canone o altro; non è nemmeno necessario preavviso, si preleva la propria Smart e la si riconsegna quando non serve più, al prezzo all inclusive di 29 centesimi al minuto: assicurazione, tasse, benzina, accesso nell’area C sono tutti compresi.

Il progetto Car2Go è già presente in 20 città europee e nordamericane, con un parco macchine complessivo di 7300 unità, e testimonia una nuova, inevitabile visione dell’automobile che a queste condizioni è realmente al sevizio dell’utente.
Mercedes prevede già di allargare il servizio anche alla città di Roma, e potrà così diventare un alleato nella lotta a traffico ed inquinamento del neosindaco Ignazio Marino.

Duracell, energia anche per le auto

Quando si parla di energia e di pile per far funzionare tutti quei piccoli strumenti di uso quotidiano come orologi, telecomandi, calcolatrici e via discorrendo il primo nome che viene in mente è Duracell. Con un’idea tutto sommato semplice ma che richiesto una sinergia tra aziende, la società americana che detiene il marchio, la Procter & Gamble, ha stretto una collaborazione con Banner, azienda austriaca da 4 milioni di batterie auto prodotte all’anno.
Il risultato è la qualità Duracell che va anche a ridisegnare l’aspetto estetico di queste batterie nella caratteristica ed ormai iconica livrea bronzo e nero.

La bontà di queste batterie è testimoniata dal ruolo di Banner, che equipaggia come primo fornitore le vetture di serie che escono dalle fabbriche di marchi come Porsche, Mercedes e BMW, mentre la loro distribuzione in Italia è curata dalla Co.Ra, leader nel nostro paese in fatto di autoricambi.
Duracell ha pensato ad una gamma differenziata in 3 fasce a seconda delle applicazioni: si parte da una linea Starter, per piccoli veicoli dall’assorbimento in linea con gli standard; si prosegue con la Advanced, pensata per auto e veicoli commerciali di taglia superiore, con maggiore bisogno di energia ed elettronica di servizio più sofisticata; chiude la gamma la serie Extreme, per tutti quei veicoli più esigenti magari perché equipaggiati con sistema Stop&Start.
La gamma è infine completata dalle batterie di serie Professional, dedicate a macchine edili, autocarri, ma anche agli autobus.

Di certo Duracell ha saputo costruirsi nel tempo un’immagine positiva a livello mondiale, ma l’approdo in un settore prima inesplorato ha avuto bisogno di una “spinta” da parte del marchio, che propone le sue batterie auto con una garanzia raddoppiata: 2 anni al posto del tradizionale 1.

Le offerte su Nuova Peugeot 308 sono l’evento dell’autunno

Abbiamo analizzato prima la sua versione R Concept, ma Nuova Peugeot 308, per l’audacia del suo progetto, merita anche per la sua versione di serie un approfondimento dettagliato perché è in tutto e per tutto un nuovo modello che il marchio francese si appresta a lanciare sul mercato, e non la classica revisione stilistica.
Il suo progetto è interamente nuovo a partire dalla piattaforma modulare, e riflette tutte le ambizioni della casa francese anche nella purezza del suo design così compatto, che beneficia anche di un alleggerimento di 140 kg.

L’autunno è il periodo dell’anno in cui tanti si mettono concretamente alla ricerca della propria nuova auto, controllando e valutando proposte dei principali marchi; vale la pena secondo noi aspettare il lancio di Nuova Peugeot 308 in offerta, perché tutte le principali concessionarie faranno a gara per proporre allestimenti e varianti allettanti.
Ne vale la pena, dicevamo, perché questa Nuova 308 si profila come vettura che intende amplificare i concetti di sensorialità per offrire una esperienza di guida tutta nuova.
Ciò è reso possibile dall’abitacolo di nuovissima concezione, che nei laboratori di design è stato chiamato Peugeot i-Cockpit.
Si tratta in effetti di qualcosa di realmente innovativo, perché si viene accolti da una strumentazione tutta posizionata in alto, immediatamente a portata di vista e di mano, un grande vantaggio questo anche ai fini della sicurezza; la plancia, essenziale e raccolta, è impreziosita da un touch screen da ben 9,7″, e tutto l’insieme beneficia di un design evocativo anche grazie ai materiali utilizzati.
Un tocco di dinamismo viene poi aggiunto dalle dimensioni compatte dello sterzo, idea questa mutuata dal successo di quello che ha equipaggiato la 208 fin dal lancio.

Per finire, le motorizzazioni: in una fase iniziale, Nuova 308 arriverà in Italia con le classiche 3 versioni benzina, delle quali una monterà il 3 cilindri benzina VTi; a queste di aggiungeranno i due diesel 1.6, un HDi classico ed un e-HDi con Stop&Start. Tutto ciò posiziona Nuova 308 in un segmento particolarmente virtuoso sia come emissioni che come consumi, basti pensare che si parte da 82 g CO2/km, ma è previsto in primavera un ampliamento della gamma con il debutto della nuova tecnologia BlueHDi e dei 3 cilindri turbo, grandi passi avanti verso propulsioni sempre più pulite.

Mille Miglia, la corsa più bella del mondo

È un’istituzione, è una passione, per usare le parole del compianto Edmondo Berselli è “la corsa più bella del mondo“. Parliamo della Mille Miglia, una gara che nelle sue 24 edizioni tra il 1927 ed il 1957 ha coinvolto pubblico, piloti ed industria dell’auto accrescendo anno dopo anno il suo mito ed iscrivendo nomi come quelli di Nuvolari, Varzi o Stirling Moss nel suo albo d’oro, per tacere di case come Alfa Romeo e Ferrari.
L’ultima edizione competitiva, quella del 1957, fu funestata da un tragico incidente in cui un pilota e 9 spettatori persero la vita: da allora si è deciso di mettere la parola fine al capitolo delle corse su strada.

Da alcuni anni però l’ACI di Brescia – storica località di partenza ed arrivo della corsa, dopo aver toccato Roma e percorso 1600 km – si occupa di gestire la rievocazione storica della Mille Miglia, una corsa mitica che a sua volta alimenta il mito delle auto d’epoca.
Non si spiegherebbe altrimenti il successo dell’ultima edizione, tenutasi a maggio del 2013, con 400 auto d’epoca ai nastri di partenza delle quali ben 76 avevano già preso parte ad almeno una delle edizioni del trentennio 1927-1957.
Per capire il valore storico e la considerazione che i più importanti marchi hanno ancor oggi della Mille Miglia è sufficiente andare a leggere i numeri di questa ultima edizione rievocativa.
Case automobilistiche come Mercedes, Alfa Romeo, BMW, Jaguar e Porsche hanno aperto ben volentieri i battenti dei rispettivi musei storici, per farne uscire modelli leggendari come la C-Type, la SSK o la 328 Spider.

Veicoli preziosi, che hanno composto un parco macchine paragonabile ad un vero museo itinerante, di certo il più ricco e prestigioso del settore.
Non ci sono dubbi, anche nel 2014 la Mille Miglia attraverserà il paese ed il passato guardando al futuro, forse perché quella delle auto d’epoca è la passione più forte rimasta al mondo dei motori.

Mazda 6 punta sulla leggerezza

Sono due le versioni per la nuova Mazda 6, ma a guardare solo i listini si rischia di non accorgersene: la berlina e la station wagon di questa ammiraglia sono infatti proposte allo stesso prezzo.
E se la berlina ha un fascino tutto suo, perché in virtù del tetto dall’evidente curvatura assume un look sportivo quasi da coupé, va però detto che per la sua linea filante e scolpita sarà con ogni probabilità la wagon a riscuotere maggiore successo quanto a vendite.

I più chiari punti di forza su cui punta il marchio giapponese sono la leggerezza, perché già in fase di progetto le direttive erano quelle che hanno portato ad un generalizzato dimagrimento, ed una dotazione tecnologica di primissima fascia.
Il lavoro di riduzione del peso ha coinvolto anche la progettazione del motore, un 2.2 diesel che viene stressato di meno grazie ad un più contenuto rapporto di compressione, e può quindi essere più leggero.
Non è poi visibile, ma si fa sentire parecchio al volante, il condensatore, fulcro del nuovo meccanismo di recupero energia in frenata: prende il posto in questo ruolo dell’abituale batteria, e si tratta di una vera rivoluzione dal punto di vista ingegneristico.

Mazda punta dichiaratamente ad entrare con questo nuovo modello nel novero dei cosiddetti marchi premium, una sfida ambiziosa perché gli avversari tedeschi hanno nomi come Mercedes, BMW ed Audi e sono ben saldi sulle loro posizioni; di certo, anche grazie al prezzo con cui è proposta in Italia, altri marchi come Ford oppure Opel dovranno guardarsi dalla sua concorrenza.