Archive for febbraio 2014

Hyundai i10 cresce ed accontenta tutti

La progressiva eliminazione della sensazione di low cost avanza senza esitazioni su tutta la gamma Hyundai, coinvolgendo anche la “piccola” di casa, quella i10 giunta alla seconda generazione e che è cresciuta sotto tutti gli aspetti. Il look si è fatto molto più sbarazzino e gradevole, dimensioni ed abitabilità, oltre alla capienza del portabagagli, sono aumentate; le rifiniture a bordo non sembrano quelle di una city car da 3,67 metri, specialmente se si sceglie il più “ricco” dei tre allestimenti, chiamato Style.

Come motori troviamo anche su i10 un ormai immancabile 3 cilindri, sintomo di una corsa al downsizing che Hyundai, per le aspirazioni europee che ha messo in campo, non poteva non intraprendere.
È un motore di certo non esplosivo, ma molto efficace e silenzioso specialmente in città.
Per chi volesse più sprint c’è il collaudatissimo il tradizionale 4 cilindri 1.2, ma ad arricchire l’offerta è arrivata ad inizio 2014 la versione Exoncexpt, equipaggiata con la doppia alimentazione benzina/GPL per il solo motore 1.0: a garantirne la qualità ci pensano la sua realizzazione ed installazione, effettuate direttamente sulla linea produttiva nello stabilimento in Turchia.
Tutti questi aspetti, uniti ad un prezzo di listino assolutamente concorrenziale per il segmento, contribuiscono a rendere sempre più consistente l’immersione di Hyundai nei gusti e nelle preferenze degli automobilisti europei, le cui esigenze sono state attentamente considerate: sembra del resto sempre più importante per tutti i marchi la presenza in gamma di versioni bi-fuel, la cui richiesta è in costante crescita.
Con Hyundai i10 è quindi sfida aperta non solo alla Panda, ma anche alla Peugeot 107, alla Suzuki Alto ed alla Chevrolet Spark!

Caterham, due ruote anche elettriche

Il debutto di Caterham tra le due ruote non è stato un evento isolato al modello Brutus di cui avete potuto leggere nei giorni scorsi: la Caterham Bikes ha infatti proposto una grande particolarità, la Carbon E-Bike, che non è una moto ma non è solo una bicicletta.
Il termine più appropriato sembra essere “ibrido“, perché è una bicicletta elettrica spinta da un motore da ben 250 watt, con un design dalle linee moderne ed una tecnologia avanzata che comprende persino uno schermo a LED sul manubrio sul quale si visualizzano i dati relativi alla percorrenza. È pensata per essere la prima bici da fuoristrada, con un cambio Shimano Nexus ad 8 rapporti, mentre il telaio è interamente in carbonio.

Questa bicicletta arriverà in commercio sul finire del 2014, ad un costo elevato in considerazione delle caratteristiche appena descritte, ma nel corso dell’anno sarà preceduta dal modello Classic E-Bike, con un design decisamente più retrò ed un cambio Shimano a 3 rapporti.
Il suo stile richiama la cosiddetta epoca d’oro del motociclismo in Gran Bretagna, e sarà una vera limited edition essendo prevista la produzione di soli 1000 esemplari.

Chi di voi si è già convertito, per i propri spostamenti urbani, alle biciclette elettriche? Credete possa davvero essere il futuro della mobilità?

Nuova Opel Zafira Tourer a metano, la monovolume più ecologica del 2014!

La nuova versione a metano della Opel Zafira Tourer (vedi Auto a Metano) è sempre più apprezzata dagli automobilisti europei, italiani in testa, che la scelgono per le spiccate doti di versatilità e capacità di carico e per i bassi costi di esercizio. Il nuovo modello è anche stato recentemente premiato dalla rivista specializzata Auto Test come la monovolume più ecologica sul mercato nel 2014; in particolare la valutazione della stampa si riferisce al funzionamento della vettura (consumi, emissioni di CO2, normative antinquinamento, rumorosità di marcia) e prende in esame anche le fasi di produzione.

La monovolume a 7 posti di Opel, spinta dal propulsore 1.6 Turbo ecoM che eroga ben 150 CV, garantisce consumi davvero contenuti per la categoria di appartenenza (4,7 chilogrammi di metano ogni 100 chilometri percorsi nel ciclo misto) e non fa rinunciare a un solo centimetro cubo di capacità di carico e alla versatilità dell’ampio abitacolo, compresa la comoda soluzione della terza fila di sedili a scomparsa.

Il tutto è stato possibile grazie alla scelta da parte dei tecnici Opel di installare i quattro serbatoi di metano, realizzati in fibra di carbonio, sotto al pianale della vettura, in parte occupando lo spazio lasciato libero del serbatoio di benzina che si è ridotto ad appena 14 litri, sfruttabili nei casi di emergenza quando non sia possibile provvedere immediatamente al rifornimento di gas. L’autonomia a metano è di circa 530 km.

La nuova Opel Zafira Tourer a Metano è commercializzata in Italia in due allestimenti: Elective e  Cosmo; entrambi contraddistinti da una buona dotazione di serie e proposti rispettivamente a partire da 27.790 e 29.490 euro.

Per maggiori informazioni su tutti i nuovi modelli Opel potete visitare il sito www.trendmotori.com.

Caterham Brutus 750, il SUV delle moto

Caterham era un nome sconosciuto ai più, almeno fino a quando non ha fatto il suo ingresso nel circus iridato della Formula 1, anche se in realtà questo marchio inglese si è distinto anche per le riedizioni della mitica Lotus Seven, casa di cui è nata come concessionaria.
Il desiderio di ascesa di Caterham ha conosciuto un nuovo capitolo con il debutto tra le due ruote concretizzatosi sotto le fattezze della Brutus 750, una moto assolutamente non convenzionale a partire dalle dimensioni e dal peso.

Possiamo considerarla una specie di SUV tra le 2 ruote, con i suoi 240 kg per 2,2 metri di lunghezza, e con le enormi gomme, ma la Brutus 750 non è solo ingombrante.
Il suo design è attentissimo e ricercato (non manca il verde inglese a personalizzarla) mentre il telaio è un massiccio monoblocco in alluminio. Nasce in realtà con l’obiettivo di partecipare con successo al Mondiale Moto2, tuttavia sarà regolarmente prodotta anche per la clientela “comune”, ma sappiamo che chi la sceglierà di certo non ama passare inosservato.
Il progetto Brutus, che si deve ad Alessandro Tartarini, il figlio del fondatore di Italjet (un altro marchio di cui presto parleremo) in realtà era stato già visto lo scorso anno, e sembrava in procinto di entrare in produzione sotto l’insegna delle Industrie Aeronautiche Reggiane, ma non se ne fece nulla; al suo ingresso nella Caterham Bikes, tartarini ha portato con sè il progetto, che ha immediatamente entusiasmato tutto l’organigramma.

Brutus 750
, spinta da un monocilindrico a 4 valvole e con cambio automatico da due velocità, ha una ulteriore particolarità, perché vuole essere un multi-terrain vehicle su due ruote, stante la possibilità di essere convertita in gatto delle nevi.
Servirà forza per guidarla, e di certo non è una moto per novellini, anche se dalla Caterham ne assicurano la maneggevolezza a dispetto della stazza.

Lexus conosce solo l’ibrido

Il marchio Lexus ha, anche in Italia, una sua nutrita schiera di seguaci: si tratta di tutti coloro che desiderano mettersi al volante della comprovata qualità Toyota ed al tempo stesso distinguersi scegliendo il brand dedicato al lusso della casa nipponica.
Sono 5 i modelli Lexus a listino nel nostro paese, e con l’arrivo della Is Hybrid la gamma è diventata completamente omogenea quanto a motorizzazioni: tutti e 5 montano infatti la doppia alimentazione, benzina ed elettrico, a partire dalla più abbordabile Ct fino all’ultra-lussuosa ammiraglia Ls, spinta da complessivi 445 cavalli.

Ci concentriamo stavolta proprio sull’ultima arrivata, la Is, una vettura di certo meno costosa della Ls ma dalle prestazioni seppur più contenute indiscutibilmente molto brillanti, anche perché la spinta del motore benzina è stata rivisitata al rialzo.
Is Hybrid beneficia di generali interventi su scocca ed aerodinamica rispetto alla sua precedente versione che l’hanno resa più leggera e rigida, guadagnando così un look di certo aggressivo, quello di una berlina che gioca a sembrare una coupè, pur sapendo come contenere i consumi almeno finché si resta nel circuito urbano. Non appena però ci si lancia al di fuori ed il tachimetro sale, i suoi 223 cavalli totali si sentono, e crescono anche i consumi.
Parliamo però di un’automobile che, nonostante simili prestazioni, contiene le emissioni di CO2 a 99 grammi, il tutto proprio grazie all’ibridazione.

Con questi 5 modelli, ai quali si aggiungono quelli della gamma “regolare” Toyota, il gruppo si conferma leader incontrastato del settore ibrido non solo per numero di proposte ma anche per la qualità delle stesse!

Il ritorno di Datsun: Let’s GO!

Se sei tra i nostri lettori più giovani, probabilmente non ricordi o non hai mai sentito parlare del marchio Datsun. Saresti del tutto giustificato, dal momento che Nissan, proprietaria di questo marchio, da quasi 30 anni non distribuiva un veicolo firmato Datsun.
Chi ha qualche annetto in più invece ricorderà gli splendidi modelli sportivi, tra cui la 240Z, ed i successi Datsun nel Campionato Mondiale Rally WRC.

Da pochi giorni è iniziata in India la produzione della piccola city car Datsun GO, che si configura come cuginetta low cost della Nissan Micra, della quale ricalca le linee moderne e spigolose ereditandone anche molti dettagli degli interni.
Sembra che dal Giappone non abbiano intenzione di operare una simile “rottura” sul mercato europeo, perché la GO, con il suo contenutissimo prezzo di appena 5000 euro, sarà commercializzata solo in India e successivamente in Indonesia, Sud Africa e Russia.

Il suo nome vuole essere un omaggio al centenario del primo modello mai firmato da Datsun, datato 1914: tutti questi appetitosi dettagli ci fanno solo recriminare sul mancato sguardo gettato sull’Europa, da cui crediamo che solo una certa miopia aziendale tenga lontani dei veicoli dal prezzo così abbordabile che potrebbero essere invece un perfetto volano per venir fuori dalla stagnazione del mercato.

Come ti trasformo il furgone in fuoristrada

Se ti parliamo di Dangel, siamo quasi certi che questo nome non ti dica nulla in prima battuta, ed in effetti la schiera degli appassionati delle sue rielaborazioni è quasi una nicchia. Si tratta di un costruttore francese che, attivo dagli anni ’70, si è nel tempo specializzato nella conversione di veicoli Peugeot e Citroën in 4×4. Sono quasi 40mila i veicoli “rielaborati nella sede di Sentheim, dei quali 5mila tra i “gemelli” Partner e Berlingo.
L’operazione non è semplice, perché i veicoli originali quando arrivano in fabbrica vengono “denudati”, ossia privati della carrozzeria, e sostanzialmente modificati nella meccanica.

È proprio quanto accaduto all’ultimo modello su cui il costruttore alsaziano ha messo le mani, il Peugeot Partner Tepee, versione passeggeri di un veicolo commerciale molto apprezzato anche in Italia (del resto, il Leone è da 4 anni leader sul nostro mercato tra i produttori stranieri di veicoli commerciali).
Dopo la “cura” Dangel, è diventato il primo veicolo Peugeot con effettiva trazione integrale, è stato rialzato dal suolo ed è ora un vero fuoristrada, adatto a percorsi fangosi, sterrati o innevati. I diversi allestimenti (Endurance, Performance ed Extreme) accrescono gradualmente le prestazioni fino ad arrivare all’apice grazie, tra l’altro, agli interventi sui differenziali ed all’aggiunta di una prima marcia “alternativa” più corta, qualora servisse un supplemento di freno motore.

L’aspetto ad operazioni concluse resta quello sobrio di furgoncino passeggeri, ma il “doping” cui lo ha sottoposto Dangel lo rende tosto e resistente quanto i più popolari fuoristrada.

Con V-Strom 1000 Suzuki sfida i mostri sacri

Suzuki ha deciso di sferrare l’attacco finale ad un leader del mercato delle maxi moto, la BMW GS. Lo ha fatto con il modello V-Strom 1000, una moto con caratteristiche da enduro che però con il suo essere sovradimensionata si presta alla perfezione alle lunghe traversate; suo grande pregio tuttavia risiede nella coesistente maneggevolezza, il che la rende perfetta anche per un uso quotidiano.

Si tratta di un progetto estremamente “furbo” di Suzuki, che strizza l’occhio un po’ a tutti i motard, sia ai patiti dei raid e delle gite domenicali sia a chi in città vuole sentire tra le mani il manubrio di un mezzo imponente e sicuro ma non per questo impacciato.
Questa Suzuki V-Strom fa colpo per il suo design, accattivante e studiato apposta per attirare l’attenzione su di sé, ma non è solo la forma ad essere stata così curata perché siamo di fronte ad una moto di incredibile sostanza, con una ciclistica di eccellenza accompagnata da soluzioni meccaniche e motoristiche d’avanguardia.

Una moto nuova sotto tutti i punti di vista in cui l’impegno della casa giapponese è enorme ed evidente, perché tante innovazioni tutte insieme forse non si erano mai viste.
Come andrà questo scontro tra titani delle due ruote?