Archive for novembre 2017

Peugeot Traveller, minivan che sa essere berlina di lusso

Un gigante della famiglia Peugeot, almeno nel comparto dei veicoli commerciali, si chiama Expert. Il progetto che il Leone ha varato sulla sua piattaforma ha qualcosa di molto ambizioso, perché se è risaputo che le grandi monovolume si stanno pian piano estinguendo perché rimpiazzate da più appetibili ed apprezzati SUV e crossover, esiste una categoria di utenti che continua ad avere bisogno di veicoli spaziosi sia perché hanno una famiglia numerosa sia perché magari sono dediti ad hobby o attività sportive che richiedono di portarsi appresso attrezzature ingombranti.

Un minivan di gran lusso

A tali categorie sono dedicati i rari minivan ancora proposti dai marchi generalisti, una famiglia alla quale si iscrive, ed in ben 3 differenti lunghezze come vedremo, il Peugeot Traveller, che rappresenta proprio l’evoluzione del capiente Peugeot Expert in un veicolo destinato al comodo trasporto di 8 occupanti più il guidatore.
Quando diciamo comodo ci stiamo però contenendo, perché con il Traveller siamo davanti ad un autentico salotto di lusso a 4 ruote, nel quale non viene privilegiata solo la capacità di carico ma anche il comfort.
Nulla da invidiare ad una berlina in questo minivan che il Gruppo PSA ha realizzato in collaborazione con Toyota: dimenticate gli spartani furgoncini tutti scosse e spigoli, Traveller ha un look estremamente ricercato e si propone anche come una soluzione ideale per strutture ricettive o affini ma anche per associazioni culturali e sportive che vogliano un mezzo prestigioso da mettere a disposizione dei propri clienti come shuttle per i trasferimenti, o che vogliano nel secondo caso far viaggiare i propri iscritti in totale relax.

L’abitacolo del Traveller

A bordo di Peugeot Traveller c’è spazio per tutto questo e per molto altro ancora, dal momento che se lo spazio a volontà per tutti può essere dato per scontato, la qualità e la dotazione rendono difficile credere di trovarsi a bordo di un derivato da un furgone di stampo prettamente commerciale come il Peugeot Expert.

Persino il volante, stranamente ridotto, sembra quello di una piccola vettura sportiva, incastonato in un abitacolo curatissimo ed infarcito di vizi propri di una berlina o di una ammiraglia come l’Head-Up Display o il Touch Screen da 7″ per arrivare, negli allestimenti più lussuosi, alla chiusura elettrica delle portiere laterali, al tetto panoramico ed all’illuminazione ambientale a LED.
C’è tutto per far pensare di essere a bordo non di un qualsiasi furgone, bensì di una autovettura a tutti gli effetti, certo un po’ “oversize”.

Aspetto estetico di pregio

Del resto, anche l’aspetto esteriore è stato rivisto riuscendo alla perfezione a dissimulare l’origine del Traveller a partire dal frontale, che si presenta con la tipica calandra verticale che caratterizza tutte le vetture di serie del Leone.

Disponibile come dicevamo in apertura del nostro articolo in 3 diverse lunghezze tutte sviluppate sulla stessa piattaforma modulare EMP2, la stessa dei SUV 3008 e 5008 e che dimostra così la sua versatilità, si può scegliere tra Compact (4,61 metri), Standard (4,96 metri) oppure Long (5,31 metri), e l’aspetto estetico colpisce per linee tese e soluzioni estetiche all’ultima moda, come i passaruota scolpiti, il fascione del paraurti e numerosi altri dettagli ed elementi stilistici moderni e ben curati.

Driving experience e dinamiche

A bordo l’esperienza di chi viaggia sul Traveller è resa di primo livello anche per il comportamento su strada, considerata l’ottima insonorizzazione con isolamento dai rumori esterni, mentre la dinamica di guida contiene bene il rollio ed anche in marcia a ritmi spediti risponde molto bene, con esiti piacevoli e consistenti persino su percorsi tortuosi, con in più un corposo pacchetto di sistemi di aiuto alla guida.

I motori proposti su Peugeot Traveller sono come prevedibile per un veicolo di simili dimensioni tutti diesel, e spaziano da 95 fino a ben 180 cavalli in un range di cilindrate che va da 1.6 fino a 2.0 con Stop&Start, nelle versioni più in alto nella gamma, anche con cambio automatico Aisin EAT6.
Trasporta nella sua versione più potente anche un pieno carico senza alcun problema in termini di coppia e reattività, e infine vogliamo mettere in evidenza alcune altre collaborazioni che incorniciano il suo progetto.

La prima riguarda Dangel, lo storico marchio francese partner del Leone e specializzato in personalizzazioni off road come appunto il Traveller 4×4 Dangel.
Per le altre, rispondiamo alla domanda di chi si chieda come mai, in tanto rispetto del family feeling, non sia presente il Peugeot i-Cockpit nell’abitacolo. La collaborazione con Toyota e Citroën, che rende il Traveller un progetto a 3, avrebbe reso troppo complesso adattarlo se si considera la coesistenza dei “fratelliCitroën Spacetourer e Toyota Proace. L’abitacolo Peugeot è un unicum troppo ben distinto e peculiare solo dei veicoli del Leone, per cui si è pensato bene di concentrarsi su altri aspetti.

Sospensioni morbide, baricentro alto ma che con 1,90 metri di altezza permette di accedere ovunque, e passo di 292 o 327 cm a seconda delle versioni frenano le velleità sportive, ma tutto ciò assicura spostamenti da grande passista, anche di molti chilometri, in totale relax.

 

Vespa 125 Primavera si fa chic con Yves Saint Laurent

Solo un mito riconosciuto a livello mondiale come Vespa, probabilmente lo scooter più amato e guidato in tutto il pianeta, può permettersi il lusso di una edizione limitata e prodotta solo su esplicita richiesta.

Proprio come se fosse un capo di alta sartoria, la Vespa Primavera 125 ha subito un restyling che l’ha trasformata in modello da collezione firmato Saint Laurent by Anthony Vaccarello, esposto nello storico store Colette in rue Saint Honoré 213 fino al 20 dicembre. Saint Laurent, nota anche con l’acronimo YSL, è casa di moda che dal 2016 ha in Anthony Vaccarello il suo nuovo direttore creativo che ha insistito molto sulla visibilità anche social e su una nuova ricerca di raffinatezza: questa Vespa Primavera 125 è un restyling che esprime in pieno questi propositi con la sua livrea nero opaco decorata da dettagli in acciaio e nero lucido.

Lo stile YSL è più che evidente proprio in questa cura dei dettagli: le leve del freno, il maniglione, lo schienale e il portapacchi sono tutti in tinta e quasi “tono su tono” sulla scocca in colore matt, al pari del silenziatore dello scarico.
Tutto lo stile YSL emerge, infine, dalla sella artigianale interamente realizzata a mano.

Ad una livrea così elegante e con tanto di “cravattino” sul frontale si accompagna un motore all’altezza, modernissimo e di ultima generazione come il 125 cc i-Get a 3 valvole già omologato Euro 4, il più avanzato dal punto di vista tecnologico con ottime prestazioni che vanno di pari passo con consumi realmente striminziti. Non ha carenze nemmeno dal punto di vista della tecnologia e della sicurezza, con la frenata ABS di serie ed il comodissimo slot USB per la ricarica del cellulare sul cruscotto.

Questa Vespa 125 Primavera del tutto inedita fonde in un oggetto da collezione tutte le conoscenze di un brand storico del Made in Italy come Piaggio con l’inconfondibile eleganza della maison francese, ma per averla bisognerà affrettarsi: gli ordini infatti saranno raccolti solo durante il periodo di esposizione.

 

Ducati Cafè Racer, una Scrambler solo nel nome

L’hanno chiamata Scrambler, ma in realtà non lo è affatto: Ducati Cafè Racer non è per nulla una moto venuta fuori dal gioco tra parti e pezzi di ricambio originali, ma è un modello tutto nuovo ed a sé stante impreziosito dal un fantastico look total black.

Con il suo nome hanno solo voluto creare un feeling di familiarità con il gruppo di moto da cui proviene, ma i parametri della posizione di guida sono stati rivisti per renderla comoda e più naturale anche per chi abbia delle lunghe leve.
Tanti dettagli la rendono molto “cattiva”: parliamo dello scarico dorato a doppio terminale, lo stesso colore che ritroviamo sui cerchi in lega; e poi parafanghi accorciati, ed un manubrio alla giusta altezza per assalire la strada. Tocco di classe è la verniciatura in nero del blocco motore, che rende la Cafè Racer misteriosa quanto basta!

Le sue prestazioni su strada sono molto intuitive anche per chi è alle prime armi: una volta fattaci la mano, inizia il divertimento, soprattutto in curva! Il motore Desmo bicilindrico e raffreddato ad aria da 800 cc risponde molto bene anche a bassi regimi, perché la sua resa è stata ottimizzata.
Cafè Racer si rivela precisissima nell’inserimento in curva, è una moto che mantiene tutto ciò che promette anche grazie all’ottima armonia tra il due cilindri e la calibratura delle marce, eccellente in scalata e nei raccordi tra curve e rettilinei.

Se proprio dobbiamo muoverle qualche appunto, riconosciamo che il vano sottosella è risicatissimo ed offre pochissimo spazio, anche se per sua natura questa Ducati Cafè Racer nasce per lo svago e non certo per lunghi viaggi: tutto è quindi compensato alla grande dal piacevole e gratificante sound del motore.
Solo gli specchietti, per la posizione alle estremità del manubrio, si rivelano un po’ scomodi e persino ingombranti, ed obbligano a girare troppo lo sguardo rispetto alla direzione di marcia.

È però in definitiva una moto unica e dall’inconfondibile brio!

 

Evoluzione crossover anche per la C3: ecco Aircross!

Evolversi in crossover sembra ormai essere diventato un passaggio chiave per tutti i veicoli generalisti e di successo, e così in casa Citroën hanno cucito il vestito Aircross anche sulla Nuova C3!

Resta immutata quell’aria scanzonata ed allegra che ha fatto della berlinetta un gran successo, ed anche nel caso della crossover vengono presentate infinite possibilità di personalizzazione e diverse combinazioni di colori, per la carrozzeria e per il tetto a contrasto. Anche l’abitacolo rispecchia lo stesso brio e si segnala per la praticità e per i diversi kit di accessori, ma anche per la gran dose di spazio offerta sia ai passeggeri che al carico, per un veicolo che così diventa il massimo della versatilità pur essendo lungo solo 4,15 metri.

Le sue misure le permettono agilità nel traffico urbano ma ovviamente di destreggiarsi alla grande con ottime prestazioni sull’extraurbano, con un buon molleggio e la spinta degli ottimi turbodiesel 1.6 BlueHDi, in varianti da 100 o 120 cavalli, che fanno egregiamente il loro dovere anche a pieno carico.
Per chi invece non viaggia tantissimo, può essere sufficiente il più che valido 1.2 benzina, sul quale troviamo anche il cambio automatico EAT6.

Questo SUV compatto della gamma Citroën è una vera ventata di freschezza nel suo comparto, con uno stile robusto ma originale e tutta la personalità necessaria per dominare la strada distinguendosi!

 

Ypsilon è best seller anche d’oro e d’argento

Con la fortissima impronta iconica del suo design, Lancia Ypsilon ha saputo ritagliarsi una consistente fetta di mercato, tanto da essere considerata una vera reginetta del segmento B che con i suoi dati di vendita sta facendo le fortune dell’interno Gruppo FCA.

Più di 30 anni sono trascorsi da quando debuttò con forme inedite e squadrate sotto il nome di Y10, con la sua caratteristica coda tronca ed inizialmente sotto il marchio Autobianchi almeno per l’Italia. Passata definitivamente al nome di Lancia Y10, ha conosciuto grandi successi dal 1985 ad oggi, come testimoniano le oltre 30 serie speciali che le sono state dedicate attraverso tutte le forme ed i restyling che ha assunto.

Ce ne siamo occupati spesso, l’ultima volta per parlarvi di Lancia Ypsilon Unyca, mentre oggi come vi avevamo promesso è la volta dei due speciali e lussuosi allestimenti Ypsilon Silver ed Ypsilon Gold, entrambi dalla spiccata indole femminile perché è questo il principale target cui fanno riferimento.

Lancia Ypsilon Silver

Snella, scattante ed agile in città come solo Ypsilon sa essere, lo stile della versione Silver è un concentrato di attenzione per tutti i possibili dettagli che devono renderla seducente nelle sue linee sinuose ma molto contemporanea, sia con la carrozzeria a 3 che a 5 porte.

A sottolineare la freschezza di una gamma giovanile ci sono ben 14 colori disponibili per la livrea, il cui anelito ad un fascino sempre più glamour viene accentuato dai gioielli che la punteggiano quali la calandra dal profilo cromato sul frontale, l’accattivante design sottostante a nido d’ape, o la possibilità di scegliere lo stile delle coppe ruota o dei cerchi in lega.

Uno sguardo nell’abitacolo di Lancia Ypsilon Silver svela tessuti dalla trama Degradè con abbinamenti di colori di forte personalità richiamati anche sulla plancia, che si rivela in più piacevolissima al tatto con la sua texture serica.

Lancia Ypsilon Gold

Nell’allestimento Gold, questo primato di vendite non solo di casa Lancia ma di tutto il mercato italiano enfatizza ancor di più il delicato equilibrio tra raffinatezza ed eleganza, con una strategia vincente che accende il cuore degli italiani… e di moltissime italiane.

Compattezza e versatilità anche nella versione a 5 porte regalano facilità di manovra in città, mentre per essere alla moda la serie Gold mantiene le stesse 14 tinte a disposizione: di queste, 6 sono metallizzate/micalizzate, una è il bianco tristrato, 3 sono le classiche tinte pastello e le ultime due nate esprimono indole glamour sin dal nome, Blu di Blu e Avorio Chic.

Su Gold sono poi disponibili i cerchi in lega dal nuovo design Y espressamente creato da Lancia per la sua city car, mentre gli interni si fanno apprezzare per l’invitante e liscia morbidezza del velluto. Si possono scegliere in colori terra/nero oppure in total black con inserti color crema, ma nel primo caso anche la plancia assumerà il color terra, per essere ancora più chic.

I motori di Lancia Ypsilon

Per le motorizzazioni, Lancia Ypsilon offre una gamma solo all’apparenza ristretta: il vero gioiello, che sorprende anche per potenza, divertimento e sound, resta il TwinAir 0.9 con Stop&Start da 85 cavalli, accanto al quale troviamo il 69cv da 1.2: questo almeno per i motori a benzina.
Quelli diesel invece sono i classici 1.3 MultiJet, entrambi con Stop&Start, ma in questo caso i cavalli sono 80 (per i neopatentati) o 95.
Ritroviamo infine su entrambe, Gold e Silver, la riproposizione dell’EcoChic, la propulsione a GPL (1.2 69cv) oppure a metano (0.9 TwinAir 80cv).

Come recitava il suo celebre claim in voga negli anni ’80, anche nel terzo millennio Lancia Ypsilon continua a piacere alla gente che piace!

 

La nuova Audi Q5 ed il suo fascino tecnologico

La gamma Q di Audi si è rinnovata nel corso di questo 2017 con la seconda generazione del SUV Audi Q5, un restyling che era particolarmente atteso per gli elevati standard di riferimento che prometteva.
Si è presentata in puro spirito Audi, ed i successi commerciali della sua prima generazione con numeri di vendite elevatissimi nella categoria di appartenenza, si promettono esaltanti anche per la Nuova Q5.

 

La forte personalità di Nuova Audi Q5

Sin dal frontale la vettura esprime personalità forte, decisa ed incisiva, perché le linee della griglia e dei gruppi ottici sono sviluppate interamente in orizzontale per comunicare sensazioni di larghezza e maestosa presenza su strada.
Sulle fiancate linee scolpite, muscolose e con ondulazioni accentuate, oltre ai massicci passaruota, incidono ancor di più la sua figura nella mente nonostante si mantenga sempre sobria e di aspetto snello; tali linee culminano in un posteriore anch’esso sviluppato in orizzontale e sul quale i montanti sono integrati nel portellone, una sorta di segno di riconoscimento per tutti i modelli Q.

Il suo aspetto si rivela così spiccatamente sportivo, è cresciuta in tutte o quasi le sue misure rispetto all’antenata e viene presentata con una gamma molto versatile di allestimenti, ben 5 diversi tra loro, a seconda che si voglia privilegiare i dettagli di design più raffinato oppure l’indole sportiva.

Efficienza ed assistenza alla guida

Nuova Audi Q5 non è però soltanto bella: la tecnologia a bordo gioca un ruolo fondamentale, e non solo per gli aspetti legati all’infotainment ed alla connettività.
L’assistenza alla guida beneficia di sistemi all’avanguardia, la trazione è integrale con tecnologia Audi Ultra che, in combinazione con le sospensioni pneumatiche adattive, assicura le migliori performance di guida anche su strade più sconnesse ed in qualsiasi condizione.

C’è poi una gamma di motori appositamente studiati per offrire la miglior potenza a consumi ridotti, con un’efficienza globale difficilmente riscontrabile in altri motori diesel!
Sono 4 le versioni TDI proposte, fino ad un massimo di 190 cavalli, ma per chi lo preferisce c’è anche un benzina TFSI.

Arricchire Audi Q5 è possibile anche scegliendo particolari optional quali i gruppi ottici interamente LED o anche con la tecnologia Matrix, ed in più si può scegliere di avere a bordo l’Audi Virtual Cockpit, un sistema di comando con head-up display ed un ampio monitor da 12,3″ dai colori brillanti.

Non fatichiamo a comprendere chi l’abbia già inserita tra i propri oggetti del desiderio, le aspettative sono state mantenute ed Audi Q5 siamo certi continuerà ad essere tra le più vendute nel suo segmento!

 

La formula magica dell’evergreen Fiat Panda

Nel segmento delle piccole, che si parli del mercato italiano come di quello europeo, l’auto più venduta ed apprezzata è sempre quella: parliamo di Fiat Panda, che è oggi giunta alla sua terza generazione effettiva e porta con sé un enorme carico di storia e di storie.

Sin da quando nel lontano 1980 Giorgetto Giugiaro ha varato il suo progetto spartano e per l’epoca del tutto rivoluzionario, Panda è entrata nell’immaginario collettivo, diventando sinonimo stesso di automobile!

Con le sue linee spigolose e squadrate, la prima Panda ricordava tantissimo una jeep in miniatura ed era una meravigliosa icona di libertà e di essenzialità, spinta nelle 2 versioni originarie (la 30 e la 45) dal motore bicilindrico derivato dalla Fiat 126 e dal 4 cilindri montato sulla Fiat 127.
Sorprende, a riguardarla oggi, la lungimiranza di Giugiaro, che aveva già intuito come il concetto di spaziosità fosse destinato a diventare cruciale. Basti pensare che, su una vettura che all’epoca misurava appena 3,38 metri, il portellone posteriore nascondeva una capacità di ben 270 litri, un’enormità se raffrontati alle specifiche dei modelli più attuali!

Panda ha incarnato un nuovo, vincente modo di intendere l’auto, e attraverso i decenni passando per la sua seconda generazione ed arrivando oggi alla terza ha saputo mantenere tutto il meglio di sé, cambiando come ovvio ma senza tradire né lo spirito né le sue origini.
Pian piano è diventata un mini SUV con posizione di guida sempre più elevata e destinato prevalentemente all’uso urbano, ed oggi Panda è un nome che siamo fieri ed orgogliosi di poter tramandare alle generazioni, una vera intramontabile icona che ha saputo costruirsi un mondo a parte.

Una grande viaggiatrice anche in fatto di produzione: se al debutto la globalizzazione e la delocalizzazione erano concetti ancora lontani, e la loro assenza permetteva quindi un massivo impiego di forza lavoro negli stabilimenti di Mirafiori, Desio e Termini Imerese, in seguito Panda è “emigrata” negli stabilimenti polacchi di Tychy per poi tornare, da autentica giramondo qual è, in quelli nostrani della nuova linea di produzione a Pomigliano.

La “formula Panda” ha qualcosa di magico che la rende eterna nel panorama delle 4 ruote, e nessuno di noi nasconde una buona dose di entusiasmo nell’attesa dell’annunciata quarta generazione!