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Nuova Skoda Superb Wagon esalta il concetto di sobrietà

Simply Clever è lo slogan con il quale si è presentata al mercato dell’auto la totale rivisitazione della Skoda Superb, che gioca tutte le sue carte partendo da due criteri del tutto in antitesi: è l’ammiraglia del marchio, ma un po’ come tutte le tedesche (non dimentichiamoci che siamo in orbita Volkswagen) sfoggia il massimo della sua eleganza nella sua versione base, priva di tanti orpelli che spesso finiscono solo per appesantire linea e personalità di un veicolo.

Uno spirito minimal quindi per questa wagon, dotata di un perfetto ed invidiabile equilibrio nonostante stiamo parlando di un macchinone, una specie di incrociatore che non rinuncia ai dispositivi di vertice per il suo segmento di appartenenza ma lo fa con garbo, per assicurare la giusta guida dinamica ed una dose di sicurezza che mai può venire meno.
Ci si ferma qui però: Skoda Superb Wagon va controcorrente rispetto a tutte le wagon in circolazione in versioni sempre più particolareggiate, perché il suo progetto punta sullo spazio a bordo, ossia sul concedere percentuali di comfort in più, misurabili in centimetri:sempre se confrontate con il segmento di appartenenza rappresentano cifre da record.


Anche il look è immancabilmente sobrio e misurato, imponente nel frontale ma fresco e senza eccessi. E la guida non è da meno, perché le prestazioni sono da regina di regolarità con qualsiasi motore si scelga di equipaggiarla, e la gamma è realmente vasta: la tecnica però premia chi si mette al volante perché la facilità delle manovre e la maneggevolezza rendono difficile credere di stare guidando un veicolo dove tutte le misure chiave, dall’interasse alla carreggiata, sono state accresciute, offrendo un dinamismo che non sempre è virtù delle station wagon ed una precisione dello sterzo sorprendente.

Su tutta la sua imponenza aleggia un’aura di qualità estrema senza ostentazioni, con finiture mai fuori posto ed un rigoroso stile elegante, tale da renderla una soluzione ideale per chi ama la solidità, odia gli sprechi e preferisce farsi notare per la concretezza piuttosto che per l’esuberanza.

Mercedes Classe E Station Wagon: classe superiore ed intelligente

Nel competitivo settore delle familiari, una delle proposte più eleganti e meglio proporzionate in commercio è senza dubbio la Mercedes Classe E in versione Wagon, che nel 2016 è giunta alla sua sesta generazione cambiando abito e fisionomia, ma soprattutto proponendosi, a 50 anni di distanza dalla prima familiare firmata Mercedes, come
la più tecnologica nella lunga e blasonata storia del marchio.

Responsabile di tanta giustificata pretenziosità è la guida parzialmente automatizzata, che fa procedere questa wagon come su nastri di velluto riconoscendo tutti gli input esterni della strada senza il minimo sussulto.
La sua dotazione tecnica, come vedremo, è rivoluzionaria, ed impreziosisce ancor più una Station Wagon intelligente ma dalle forme affascinanti ed al tempo stesso sportive, tutte componenti di una Driving Performante accattivante ed elettrizzante. Con una presenza scenica che è un unicum nel panorama delle pari livello, Mercedes Classe E SW ha un’innata eleganza frutto di una linea che abbraccia l’intera vettura, ma gli interni non sono da meno perché tutte le soluzioni sono studiate per essere versatili ed intelligenti ma anche per fornire un’ineguagliabile sensazione di spaziosità, perché la loro architettura accentua la prospettiva orizzontale in un’atmosfera lussuosa composta da legni pregiati e pelle raffinata.

Questi spazi di bordo, il cui comfort è indiscutibilmente elevato non solo per gli interni ampi ed i materiali di alta qualità ma anche per un isolamento acustico che insonorizza l’abitacolo in maniera impeccabile, sono impreziositi da un virtual cockpit avanzatissimo, al totale servizio degli occupanti.
Sul grande schermo (lungo quanto 3 iPad!) si gestisce tutto l’infotainment, mentre la funzione “concierge” ci proietta in un futuro da fantascienza. Si schiaccia un pulsante, e si chiede a voce ad un operatore di prenotare un hotel o un ristorante nelle vicinanze, per fare solo un paio di esempi. L’operatore esegue, ed invia le coordinate direttamente al navigatore!

È a tutti gli effetti una Premium, anche per le dotazioni che rendono il viaggio un’esperienza rilassante, come le sospensioni pneumatiche e la generale bassa rigidità anche nella sua versione più potente, il cui motore è gestito con efficacia dal Ride Control.
Fluida, vigorosa e con una spinta equilibrata, specie con il turbodiesel V6 3.0, Mercedes Classe E Wagon è la Premium che già viaggia nel futuro, ma che sembra quasi
reclamare le storiche tradizioni di Stoccarda perché sul suo cofano non stonerebbe affatto l’iconica stella sporgente in verticale, quale segno distintivo di una classe superiore.

Ford Mondeo SW è pensata per grandi viaggiatori


Se durante l’anno non fate che macinare chilometri alla guida, e volete quindi come automobile un vero animale da viaggio, una scelta per voi particolarmente indicata potrebbe essere la Ford Mondeo Station Wagon, che in questo 2015 è stata rivisitata nella sua linea rendendola più leggera e filante nel look, in aperta concorrenza con la rivale dichiarata Volkswagen Passat alla quale spera di strappare consensi grazie al motore più importante della gamma Ford, il turbodiesel 2.0 da 180 cavalli e dall’esaltante brillantezza di guida, che assicura molta grinta e consumi concretamente parchi se ci si mantiene a velocità di crociera costanti.

Eleganza, carattere e prestazioni trovano il giusto contraltare in un abitacolo molto spazioso per tutti gli occupanti, ed arricchito da un gran numero di optional e strumentazioni per un comfort di guida sempre al top.
Pensiamo al regolatore di velocità, o all’assistenza al parcheggio, davvero fondamentale per un veicolo di quasi 5 metri di lunghezza.

Il prezzo per la versione con il 2.0 TD è ben oltre i 40mila euro, ma si può risparmiare qualcosa se ci si “accontenta” della versione con meno cavalli oppure si opta per la spinta dell’Ecoboost 1.5 a benzina.

Un gran salto di qualità per l’ammiraglia di casa Ford, sempre in competizione con le Premium tedesche!

Leon ST Cupra è la SW per chi va di corsa!

 

Questa Seat Leon Station Wagon è grinta e tanto confort

L’aspetto di Seat Leon ST Cupra potrebbe trarre in inganno, perché solo alcuni indizi e dettagli svelano che si tratta di una versione per prestazioni molto sportive ed ispirate a quella di una GT. La classica Leon SW è infatti filante nelle forme ed anche abbastanza brillante, ma su questa versione Cupra scopriamo cerchi da 19”, dischi freno maggiorati e pinze modello racing.

Sono gli “indizi” cui accennavamo, che ci svelano di essere davanti ad una familiare comodissima, con spazi esagerati, ma dall’animo molto esuberante come assicurato dai ben 280 cavalli del suo motore 2.0 TSI.
Tanto dinamismo viene “tenuto a bada” ed assecondato, per non perdere mai di vista la sicurezza, da assistenze elettroniche ed altre componenti tecnologiche di rilievo, tra cui il differenziale autobloccante e la regolazione adattiva dell’assetto, oltre allo sterzo progressivo.

Il piacere di guida così come la sua precisione possono inoltre essere adattati alle preferenze di chi è al volante, grazie al Drive Profile Cupra che consente di scegliere e settare tra 4 diverse modalità. In Italia viene proposta solo con il cambio DSG automatico a 6 marce, meno adatto alle scorribande in pista ma perfetto per l’uso stradale.

Seat Leon ST Cupra è la giusta evoluzione della berlina sportiva da cui deriva, con un assetto entusiasmante e tante opzioni tra i pacchetti cromatici per la sua personalizzazione, tra cui un appariscente arancione Orange Cup Line che richiama la Leon Cup Racer, versione da gara della spagnola.

Nuova Peugeot 508, Station Wagon da ammirare

In casa Peugeot hanno fatto delle considerazioni importanti, studiando le attitudini di acquisto del pubblico italiano: nei suoi 3 anni di vita, la Peugeot 508 in versione berlina è passata quasi completamente inosservata, essendosi rivolte tutte o quasi le attenzioni della clientela alla familiare Station Wagon.

Quando è arrivato il momento di rifare il look all’ammiraglia, si è quindi scelto di lasciare “in garage” la berlina e di puntare tutto sul restyling della sola 508 SW, affiancata dalla sorellona stradista 508 RXH ed anche dalla nuova versione 508 GT Line, pensata per chi ha velleità più sportive.

Questo perché quando si tratta di ammiraglie, solo i cosiddetti marchi Premium hanno abbastanza appeal da saper vendere anche le versioni a 3 volumi: meglio quindi concentrarsi sulla cosiddetta giardinetta, anche perché grazie ad essa è possibile attirare le intenzioni di acquisto delle grandi aziende che hanno necessità di allestire flotte.
Nuova 508 SW ha un nuovissimo frontale, del tutto ridisegnato con una calandra più verticale, fari rivisti nel design ed un cofano anch’esso ritoccato.
Gli interni poi si presentano con una plancia più essenziale, che adesso include finalmente anche il touch screen.

Grande attenzione è come prevedibile stata rivolta alla gamma dei motori, tra i quali spicca per rendimento il turbodiesel 2.0, al quale si affianca il più parco 1.6.
Tuttavia, Peugeot punta fortissimo, anche per 508 SW, sulla nuova tecnologia BlueHDi, motore che è abbinato al rivoluzionario cambio EAT6: l’accoppiata garantisce una eccellente comodità anche su lunghe percorrenze, con un comfort di guida che rende questa familiare una validissima alternativa alle ben più care Premium.

Seat Leon cresce ed ora è anche wagon

Nei giorni scorsi vi abbiamo diffusamente parlato della nuova Golf Variant, versione station wagon di una delle più popolari vetture del marchio tedesco Volkswagen il quale include nel suo gruppo anche la Seat. Da qui proviene il pianale MQB condiviso con la prima Seat Leon progettata in versione familiare, che prende la sigla ST e sarà disponibile in Italia a partire dal mese di gennaio.

I punti di contatto con la “cugina” tedesca si limitano in realtà al succitato pianale, perché per il resto Seat Leon ST mantiene l’indole più sportiva della berlina hatchback da cui deriva ma apre grandi orizzonti commerciali al marchio dal momento che riesce nell’impresa di offrire tantissimo spazio e comfort in più pur superando nel peso la 5 porte di appena 45 kg.

Le motorizzazioni sono tutte di derivazione Volkswagen, includendo solo motori turbo sia benzina che diesel con un range che va da 1.2 fino a 2.0, ed anche la tecnologia ripropone dotazioni già viste e collaudate come la regolazione adattiva dell’assetto o lo sterzo progressivo.
Molto interessante la versione con motore ibrido bi-fuel a benzina e metano che sarà proposta in Italia a partire da febbraio.

Golf variant è brillante ed armoniosa

Il settore delle familiari, meglio note come station wagon, è probabilmente quello che sta maggiormente subendo gli attacchi da parte della pletora di SUV, crossover, SUV compatti che stanno invadendo il mercato.
Volkswagen è riuscita a tenere testa in questa battaglia pensando fin dalla fase di progettazione della settima serie di Golf alla sua declinazione SW, la Variant, ottenendo così un veicolo dalle forme gradevoli e persino sorprendenti e dalla guida lineare e pulita.

Tanta armonia è stata raggiunta proprio considerando da subito, e non come successivo adattamento di una berlina, questa evoluzione che riserva numerose sorprese anche in fatto di spazio, ben 1620 litri con lo schienale posteriore abbattuto la sua capienza, e 605 in assetto “standard”.
Per una vettura di circa 4,5 metri sono numeri senza dubbio importanti, che vengono poi ulteriormente esaltati da un comfort di bordo caratteristico di una vettura di alta fascia, con interni particolarmente curati già a partire dall’allestimento base Trendline sul quale si parte già anche con un’eccellente dotazione quanto a sicurezza.
Gli altri due allestimenti a salire sono il Comfortline e l’Highline, ma ciò che più ci interessa è offrirvi una panoramica sulle motorizzazioni, che propongono tutte brillantezza di guida e grande maneggevolezza.

Si tratta di sole propulsioni turbo, con i 4 diesel compresi tra i 90 ed i 150 cavalli (la punta di diamante è il 2.0 TDI) ed i 3 benzina con cilindrate 1.2 o 1.4, fino ad un massimo di 140 cavalli.
Dopo il debutto della Golf Variant nel mese di ottobre, arriverà presto una versione molto interessante, spinta da un motore 1.4 da 110 cavalli ed alimentato a metano, soluzione della quale sempre più italiani stanno scoprendo i benefici in fatto di costi.

Mazda 6 punta sulla leggerezza

Sono due le versioni per la nuova Mazda 6, ma a guardare solo i listini si rischia di non accorgersene: la berlina e la station wagon di questa ammiraglia sono infatti proposte allo stesso prezzo.
E se la berlina ha un fascino tutto suo, perché in virtù del tetto dall’evidente curvatura assume un look sportivo quasi da coupé, va però detto che per la sua linea filante e scolpita sarà con ogni probabilità la wagon a riscuotere maggiore successo quanto a vendite.

I più chiari punti di forza su cui punta il marchio giapponese sono la leggerezza, perché già in fase di progetto le direttive erano quelle che hanno portato ad un generalizzato dimagrimento, ed una dotazione tecnologica di primissima fascia.
Il lavoro di riduzione del peso ha coinvolto anche la progettazione del motore, un 2.2 diesel che viene stressato di meno grazie ad un più contenuto rapporto di compressione, e può quindi essere più leggero.
Non è poi visibile, ma si fa sentire parecchio al volante, il condensatore, fulcro del nuovo meccanismo di recupero energia in frenata: prende il posto in questo ruolo dell’abituale batteria, e si tratta di una vera rivoluzione dal punto di vista ingegneristico.

Mazda punta dichiaratamente ad entrare con questo nuovo modello nel novero dei cosiddetti marchi premium, una sfida ambiziosa perché gli avversari tedeschi hanno nomi come Mercedes, BMW ed Audi e sono ben saldi sulle loro posizioni; di certo, anche grazie al prezzo con cui è proposta in Italia, altri marchi come Ford oppure Opel dovranno guardarsi dalla sua concorrenza.

La Cruze con tecnologia italiana

Anche se Chevrolet è un marchio che porta alla mente una certa immagine yankee del mondo dell’automobile, la Cruze di cui parliamo oggi in realtà risponde molto poco a questo immaginario collettivo in primo luogo perché è disegnata ed assemblata in Corea del Sud: tutto ciò non le ha impedito di essere la Chevrolet più venduta al mondo, con 5 milioni di nuove vetture immatricolate nel mondo nel solo 2012.

È una tipica vettura da classe media, indubitabilmente una familiare specialmente nella sua versione Station Wagon, e che oltre a presentarsi con una gradevole linea offre una motorizzazione turbodiesel da 1.7 che sorprende per la parsimonia, cui si aggiungono degli spazi interni comodi, accoglienti ed abitabili anche per lunghi tragitti.
Questa SW si pone in diretta concorrenza con modelli più blasonati quali Ford Focus o Renault Mégane, alle quali intende sottrarre clienti soprattutto in Italia; non possiamo del resto tralasciare che i suoi motori a gasolio sui quali il marchio scommette, sono opera di ingegneri italiani, che lo hanno sviluppato a orino presso la GM Powertrain per poi produrlo a Tichy, in Polonia, dove come ben sappiamo anche la Panda è stata per anni realizzata.

La Cruze prosegue nelle sue aspirazioni globali anche in virtù di questo motore denominato “Clean Turbo Diesel”.

Il Giaguaro diversifica la gamma


Da quando alcuni anni fa il marchio inglese Jaguar è stato acquisito da Tata Motors, la tendenza già molto discussa ad un rinnovamento della gamma basato su principi e obiettivi di mercato radicalmente diversi da quelli storici e propri del marchio ha subito una spinta ulteriore.

L’obiettivo degli indiani è sfidare i colossi tedeschi nel settore delle grandi familiari di lusso, e tale sfida passa necessariamente attraverso Jaguar XF Sportbrake.
È una station wagon di quasi 5 metri che non tradisce minimamente un aspetto appesantito con la sua linea filante ed il tetto arcuato che le conferisce grande eleganza.
Gli interni poi rispecchiano queste caratteristiche molto chic, presentandosi come un ampio salotto e potendo accogliere carichi anche particolarmente ingombranti con l’abbattimento dei sedili posteriori.
In Italia XF Sportbrake arriva con 3 motorizzazioni a gasolio, delle quali quella da 4 cilindri sarà probabilmente la più apprezzata con i suoi 200 cavalli che la tengono al riparo dal superbollo, mentre il cambio è un automatico da 8 rapporti.

Conviene abituarsi a questa nuova indole Jaguar, anche perchè il suo fascino resta sempre invariato anche con una gamma diversificata più declinata verso le famiglie, e staremo a vedere se potrà competere seriamente, in base ai riscontri di mercato, con Audi, BMW e Mercedes.