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Honda Forza 125, novità per scooteristi esigenti

Honda Forza 125 è uno scooter nato per utenti molto esigenti, che sfruttano quotidianamente le due ruote per i frenetici spostamenti in città e vogliono un veicolo pratico e reattivo: la sua ciclistica a ruote basse lo rende estremamente confortevole, e di grande maneggevolezza nonostante le dimensioni che appaiono leggermente “oversize“, specie se lo si osserva di fronte.
Forza 125 si presenta con un cruscotto ampio che sembra quasi da berlina, ed un bel parabrezza molto protettivo anche perché è regolabile in altezza.

Naturalmente, al comfort contribuisce una sella molto ampia ed abbondante, che ospita comodamente due passeggeri e sotto la quale 48 litri di capienza significano potervi stivare 2 caschi integrali senza problemi.
Qualche optional e accessorio, infine, accrescono il generale senso di soddisfazione: pensiamo alle manopole termiche, o al bauletto per chi ha bisogno di un surplus di spazio.
Già, perché Forza 125 nasce per la città, ma fuori porta si comporta benissimo, grazie all’attenzione di Honda agli aspetti che rendono la guida ancora più sicura: pensiamo all’ABS, montato di serie su entrambe le ruote.

Il motore, un 125 pieno a 4 valvole, risponde con molto brio alle sollecitazioni, ma consuma davvero poco grazie anche allo Stop&Start, con un consumo medio che si attesta sui 40 km ed oltre con 1 litro di carburante.
Honda Forza 125 è un maxi scooter elegante e ben fatto, una bella novità nella gamma Honda che si rivela affidabile ma grintoso, di elevata qualità e con caratteristiche tecniche che lo rendono a tutti gli effetti un GT dalla seduta comoda e dal notevole piacere di guida!

Skoda Fabia non è più un’utilitaria

Una grande rivoluzione stilistica è in corso in casa Skoda, e non poteva che prendere le mosse dalla principessa della gamma, quella Fabia che giunta ora alla sua terza generazione si scrolla completamente di dosso l’etichetta di utilitaria low-cost poco emozionante sia alla guida che esteticamente.
Il nuovo progetto è senza dubbio entusiasmante, perché il suo aspetto è stato rivisto con tanti spigoli in più ed un look nel suo complesso più gradevole ed accattivante, fatto appositamente per sfidare le concorrenti più blasonate dello stesso segmento e sottrarre loro qualche fetta di mercato.

La nuova Skoda Fabia è stata interamente rinnovata sul piano stilistico ma anche su quello tecnico, a partire da un nuovo pianale e da una gamma che prevede di serie, su tutte le versioni, il sistema Stop&Start, ed anche con un bell’assortimento di dispositivi di sicurezza, alcuni inediti.
Tra i motori, un solo diesel 1.4, disponibile con cambio manuale o automatico, e ben 3 benzina, tra cui un turbo.

Il listino ha una forbice molto più ampia rispetto al passato, perché se la versione base è proposta a poco più di 11.000 €, si può salire fino a sforare i 20.000 con il top della gamma, che monta il diesel da 90 cavalli ed è full optional. Si ampia quindi il range dei potenziali acquirenti, che non include più solo un pubblico interessato ad una vettura affidabile, economica e senza troppe pretese: ecco perché in apertura parlavamo di una Fabia che, anche se non raggiunge i 4 metri, non è più un’utilitaria!

Per finire, sono davvero interessanti le innumerevoli combinazioni di colori e texture per interni, quelle per la carrozzeria e le 4 possibili tinte da scegliere per i dettagli esterni quali cerchi in lega, tettuccio e specchietti: pensate che mescolando queste variabili, Fabia ha ben 125 combinazioni da realizzare!

Il carisma di Nuova Toyota Yaris

Quando sul finire degli anni ’90 Toyota invase l’Europa con la Yaris, la soprannominò “il piccolo genio” ed in effetti fu una vettura geniale e di rottura degli schemi che ha scavalcato il millennio con un successo crescente anche per i suoi restyling.

A crescere sono state anche le misure, al punto che oggi la “generazione 3.5” di Yaris è lunga quasi 4 metri ed è quindi ben distante dal poter essere definita semplice city car, ma ha acquisito numerosi pregi in fatto di comfort di bordo e personalità.
La comodità dell’ultima versione fa pensare quasi ad una berlina, per sfidare al meglio le concorrenti, e questo restyling è molto più di un semplice make-up perché oltre 1.000 componenti sono state interamente ridisegnate.

Spicca senza dubbio il frontale con la firma ad “X“, che abbiamo imparato ad apprezzare sulla nuova Toyota Aygo: si tratta di una conferma di un family feeling molto intrigante e grintoso, che rende immediatamente riconoscibile la Yaris.
A proposito, a bordo c”è anche un po’ di Italia e la cosa non ci dispiace affatto: il suo design è infatti stato firmato da Elvio D’Aprile.

Quanto ai propulsori, la Nuova Yaris ne propone 4, tra cui la nuova versione rivista e corretta del 3 cilindri che è stato reso meno rumoroso con una riduzione delle emissioni ed anche più economico, specie se abbinato allo Stop&Start.

Non sarà più “piccola”, ma Yaris resta sempre una vettura geniale!

Honda Civic Tourer, spazio a volontà!

A guardarla da lontano, la Honda Civic Tourer dà l’impressione di voler essere solo aggressiva e quasi “scorbutica” nel suo carattere di indole sportiva.
È immediatamente riconoscibile e può non piacere a tutti, con l’esasperata inclinazione del posteriore ma anche del parabrezza ed il frontale molto corto.

Vista di profilo si presenta come un siluro dall’aerodinamica slanciata, tuttavia è sufficiente accedere al portellone posteriore per rendersi conto che mai come in questo caso le apparenze ingannano!
Lo spazio è infatti impressionante, quasi da stiva, con un’ampiezza che permette di riempirlo con borsoni anche molto ingombranti e di sfruttare anche lo spazio sottostante il piano di carico.
Il comfort a bordo per tutti i passeggeri è del tutto in linea con quello descritto per il bagagliaio, con elevata libertà di movimento anche per chi siede dietro.


Honda Civic Tourer ha un motore dalle eccellenti prestazioni quanto a consumi, anche grazie alla modalità “Econ” che gestisce elettronicamente le accelerazioni rendendole più morbide. Non va poi trascurato l’aspetto delle 6 marce, perché anche questo contribuisce a consumi virtuosi, ma soprattutto la presenza del dispositivo Stop&Start, per una guida anche più confortevole. Il tutto, installato su un

Se proprio vogliamo trovarle un aspetto che non ci convince, questo sta nel lunotto posteriore davvero molto ristretto, che può creare qualche difficoltà di troppo in fase di parcheggio; tuttavia, è presente la telecamerina per la visuale posteriore, per cui il “difetto” è trascurabile!

Seat Leon Cupra. doppia identità

Il progressivo processo di rinnovamento e ringiovanimento del marchio Seat in corso già da qualche tempo non può assolutamente prescindere da un modello fondamentale per le sorti del marchio stesso, quella Leon che sa proporsi come berlina per tutta la famiglia pur essendo apprezzatissima anche dai giovani come 3 porte brillante.

Seat
ha pensato di varare una versione speciale, non destinata a grandi numeri di vendita ma comunque in grado di generare un corposo pubblico di amatori, in considerazione della sua grande versatilità: si tratta della Leon Cupra, che racchiude caratteristiche da docile berlina, equipaggiata com’è persino con Stop&Start, per offrire consumi ridottissimi (fino a 6 litri/100 km nel cittadino!).
Tuttavia Leon Cupra nasconde tanta cattiveria, che è possibile scatenare semplicemente scegliendo la mappatura più aggressiva tra le quattro selezionabili dalla consolle: Comfort, Normal, Cupra per l’appunto, e Personal.
A quel punto cambia tutto, perchè l’assetto si irrigidisce, l’acceleratore risponde diversamente e persino la “voce” del motore TFSi turbocompresso da 2.0 si modifica, facendosi più cupa. I cavalli non hanno nulla da invidiare ad una vera supercar, perchè sono 280 (!) e sono agevolmente gestiti con trazione anteriore e differenziale autobloccante, una trovata questa che agevola prestazioni e controllo da sportiva vera, pronta a saltare sui cordoli.

Sta tutta qui la specialità di questa Seat Leon Cupra, nella sua doppia personalità insospettabile ad un primo sguardo – solo i più attenti ad esempio noteranno le pinze dei freni maggiorate, di colore rosso – che con un semplice manettino le permette di cambiare radicalmente identità!

Duracell, energia anche per le auto

Quando si parla di energia e di pile per far funzionare tutti quei piccoli strumenti di uso quotidiano come orologi, telecomandi, calcolatrici e via discorrendo il primo nome che viene in mente è Duracell. Con un’idea tutto sommato semplice ma che richiesto una sinergia tra aziende, la società americana che detiene il marchio, la Procter & Gamble, ha stretto una collaborazione con Banner, azienda austriaca da 4 milioni di batterie auto prodotte all’anno.
Il risultato è la qualità Duracell che va anche a ridisegnare l’aspetto estetico di queste batterie nella caratteristica ed ormai iconica livrea bronzo e nero.

La bontà di queste batterie è testimoniata dal ruolo di Banner, che equipaggia come primo fornitore le vetture di serie che escono dalle fabbriche di marchi come Porsche, Mercedes e BMW, mentre la loro distribuzione in Italia è curata dalla Co.Ra, leader nel nostro paese in fatto di autoricambi.
Duracell ha pensato ad una gamma differenziata in 3 fasce a seconda delle applicazioni: si parte da una linea Starter, per piccoli veicoli dall’assorbimento in linea con gli standard; si prosegue con la Advanced, pensata per auto e veicoli commerciali di taglia superiore, con maggiore bisogno di energia ed elettronica di servizio più sofisticata; chiude la gamma la serie Extreme, per tutti quei veicoli più esigenti magari perché equipaggiati con sistema Stop&Start.
La gamma è infine completata dalle batterie di serie Professional, dedicate a macchine edili, autocarri, ma anche agli autobus.

Di certo Duracell ha saputo costruirsi nel tempo un’immagine positiva a livello mondiale, ma l’approdo in un settore prima inesplorato ha avuto bisogno di una “spinta” da parte del marchio, che propone le sue batterie auto con una garanzia raddoppiata: 2 anni al posto del tradizionale 1.