Archive for gennaio 2016

Mitsubishi ASX è un crossover da tenere d’occhio

È senza dubbio la maggiore tendenza degli ultimi anni sul mercato dell’automobile, questo lo abbiamo acclarato da tempo: parliamo della soddisfazione di utenti che desiderano modelli pratici e versatili per la città, ma con spazi e comfort da berlina, in una parola… i crossover!
Molto più di una semplice moda, questi veicoli sanno combinare il comfort di una grande berlina adatta a lunghe percorrenze con la maneggevolezza e l’agilità indispensabili nel circuito urbano, e tutti i principali marchi (non solo i generalisti, ma anche i cosiddetti “Premium“) si sono lanciati nella progettazione di soluzioni volta per volta sempre più originali.

Mitsubishi ASX è solo uno degli esempi: il crossover giapponese vive una nuova giovinezza nel 2016 grazie ad un profondo restyling non solo estetico, ma anche tecnico.
Scopriamo così un nuovo volante perfettamente integrato in un abitacolo ancora più tecnologico: la sua sensibilità, abbinata ai nuovi cerchi in lega da 18″, rende ASX ancora più stabile e guidabile.
A bordo il comfort si fa decisamente sentire e non solo per le corpose dotazioni tecnologiche ma anche per l’abitabilità.

I motori della gamma, tutti omologati Euro6, sono un benzina 1.6 da 117 cavalli proposto anche in versione bifuel a GPL, e poi i due diesel: uno più potente, con cilindrata 2.2, e l’altro interamente nuovo, 1.6 da 114 cavalli che è di certo più parco nei consumi ed anzi si piazza ai vertici della categoria, un bel risultato in questo segmento ormai così affollato.

Il rinnovamento di questo crossover del Sol Levante è pronto a sfidare, con tutte le nuove caratteristiche estetiche e tecniche, i principali avversari che in Italia stanno dominando il settore!

Stephane Peterhansel è Mister Dakar su Peugeot 2008DKR

In un suo vecchio successo, Antonello Venditti cantava “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”. Questo verso ci sembra perfetto per descrivere il ritorno alla vittoria di Peugeot nel più popolare ed estenuante Rally Raid, la Dakar, a 26 anni dall’ultima affermazione e dopo solo un anno dal rientro in gara.
A rompere questo digiuno ci ha pensato il plurivincitore Stephane Peterhansel, il quale a pieno titolo può fregiarsi del soprannome di Mister Dakar. Il pilota francese, infatti, dopo aver vinto ben 6 edizioni della corsa sulle 2 ruote tra il 1991 ed il 1998, è passato alle 4 ruote e dal 2004 ad oggi ne ha aggiunte altre 6 al suo palmares!

Prima di raccontarvi l’avventura appena conclusasi, facciamo un balzo all’indietro con un breve excursus storico: tra il 1987 ed il 1990 la Dakar, che allora si chiamava Parigi-Dakar e si correva tra l’Europa e la capitale del Senegal, è stata appannaggio assoluto di Peugeot che per 2 volte con la 205 Turbo 16 e 2 volte con la 405 Turbo 16 ha trionfato all’arrivo anche grazie all’esperienza di storici maestri finlandesi del Rally come Juha Kankkunen e soprattutto Ari Vatanen. Da allora Peugeot ha abbandonato la manifestazione per ben 25 anni, ripresentandosi nel 2015 sull’onda del successo commerciale di Peugeot 2008, il crossover che con il suo aspetto imponente ed il Grip Control, che ne facilita la guida anche su terreni impervii, ha meglio di ogni altro modello stuzzicato la fantasia di un simile ritorno.
Naturalmente è stato necessario un corposo maquillage, non solo tecnico e motoristico ma anche a livello della carrozzeria, per trasformare un apparentemente “pacioso” crossover con interni e comfort da berlina in una belva da Rally Raid.

Nell’edizione 2015 il Team Peugeot-Red Bull-Total ha semplicemente raccolto dati ed accumulato bagaglio di esperienza, mettendosi poi per tutto l’anno al lavoro al fine di presentarsi alla partenza della Dakar 2016 con una versione rivista, la Peugeot 2008 DKR16 che da subito ha dimostrato di essere altamente performante.
Delle 4 vetture ai nastri di partenza, 3 sono state in grado di vincere 9 delle 13 tappe disputate incluso il prologo: Carlos Sainz e Sebastien Loeb sono stati al comando della classifica generale e l’hanno lasciata rispettivamente per una rottura del cambio che ne ha comportato il ritiro, e per un rovinoso cappottamento che ha attardato il francese. Ne ha approfittato, come scrivevamo all’esordio, Stephane Peterhansel, il quale con 3 vittorie di tappa ed altrettanti podii ha sopravanzato di 35 minuti in classifica il qatariota Nasser Al-Attiyah su Mini, il campione in carica.

Si è trattato per Peugeot di un risultato sportivo di grande rilievo che va ad aggiungersi al palmares del marchio accanto alle vittorie nel WRC, nella 24 Ore di Le Mans o a Pikes Peak, soprattutto se si considera la sfida tecnica di presentarsi con una due ruote motrici in un mondo dominato dalle 4×4. Una scommessa vinta con un veicolo che può ancora migliorare e con ampi margini di progresso: Bruno Famin, il Direttore di Peugeot Sport, ha già confermato la presenza della 2008 DKR alla Dakar del 2017, quando partirà con il favore dei pronostici!

Si rinnova il mito di BMW Serie 3

Una delle “creature” più riuscite di BMW è senza dubbio la Serie 3, che in 40 anni di vita si è imposta come generale punto di riferimento non solo per il suo segmento, ma per l’intero mercato dell’auto.

Stile ed estrema efficienza hanno reso la storia di questa berlina un grande successo commerciale che ha attraversato le epoche giungendo oggi alla sua sesta generazione. BMW ha scelto la seconda metà del 2015 per proporre questo restyling, in un momento molto propizio per il mercato che ha finalmente iniziato a dare segni di crescita con un sensibile aumento delle immatricolazioni di cui anche la sua gamma ha beneficiato.

Il marchio tedesco ha saputo ancora una volta rielaborare con grande gusto questa reginetta, sempre più affascinante nelle sue linee che rispondono alla migliore tradizione estetica bavarese con l’aggiunta di tocchi di classe dallo stile contemporaneo. Una fattura di così alto livello assicura anche la grande esplosività della sua gamma di motori, tra i quali sono inclusi sia versioni benzina che diesel, tutte con la tecnologia BMW Efficient Dynamics: brillantezza e piacere di guida estremo, ma anche consumi contenuti persino per le alte cilindrate.

Alla classica versione berlina della Serie 3, BMW non ha potuto fare a meno di affiancare la Serie 3 Touring, dedicata con i suoi potenti motori a chi viaggia moltissimo e vuole comfort e risparmio, e la Serie 3 Gran Turismo, ancora più spaziosa e con un carattere unico ed inconfondibile.

È scontato che anche la sesta generazione di BMW Serie 3 sarà un bestseller, il vero avversario da temere e sfidare per tutte le Top Class.

Fiat Tipo, revival in 3 volumi

Un tempo un certo tipo di vetture veniva chiamato, con un termine ormai caduto in disuso ed utilizzato solo da pochi nostalgici, giardinetta. Siamo diventati irrimediabilmente anglofoni e nel vocabolario è entrata la dizione Station Wagon, anche se la sostanza non cambia.

La stessa sorte sembrava avesse coinvolto non nel solo ambito del linguaggio e del lessico il segmento delle vetture a 3 volumi, sostanzialmente scomparse soprattutto in Europa dai listini di tutti i principali produttori, travolte da una valanga di SUV, crossover e coupé che meglio incontrano i favori del mercato.
Qualche piccolo segnale e sacca di resistenza è riscontrabile ad esempio nelle proposte del marchio francese Peugeot, che con la sua 301 – diretta evoluzione della Peugeot 208 – ha aggiunto la “coda” del terzo volume pur non avendo avuto il coraggio di proporla in Europa, e limitando la sua distribuzione a mercati di altri continenti dove le berline più classiche continuano ad avere estimatori.

 

 

Più coraggioso è stato il Gruppo FCA, che ha rilanciato la sua presenza in questo segmento un tempo ben frequentato – si pensi alla Fiat tempra, alla Marea ma per certi versi anche alla Croma, anche se in quel caso si viaggiava più sul territorio delle ammiraglie di rappresentanza – con il nuovo progetto Fiat Tipo, una tre volumi media e di massa destinata a ben 40 mercati e pronta ad attirare a sé una clientela cosiddetta “popolare” grazie a due fattori: lo sdoppiamento della gamma in classica berlina o in SW, ed un prezzo civetta che parte da soli 12.500 €. Per meglio rendere l’idea, una Panda con tutti gli accessori aggiunti al suo pacchetto base ha un prezzo molto simile!

 
Non ci si deve però far ingannare dal prezzo, né sottovalutarla, perché la Nuova Fiat Tipo non è una banale low-cost ma un’auto mondialista capace di soddisfare tutti con un giusto connubio tra spazio, prestazioni e prezzo.
La comodità anche sul sedile posteriore è di tutto rispetto, e i motori si fanno rispettare con risposte più che dignitose sia per il benzina 1.4 da 95 cavalli che per il diesel MultiJet 1.6 da 120 cavalli, che consuma davvero poco ed ha un prezzo allettante specie in concomitanza con una rottamazione.

La sua linea è sobria, mai sopra le righe, ma non riusciamo a negarle un discreto appeal perché non è affatto spartana. Potremmo definirla moderna con moderazione, senza strafare ma senza giocare tutto sul piano del design accattivante come fanno ad esempio Fiat 500 o Fiat 500X.
Le linee scorrono bene e senza intoppi, qui in redazione abbiamo trovato molto intrigante il frontale con quella sua griglia a scacchiera, ma anche l’agilità con cui sa muoversi nel traffico urbano in special modo con l’apposita funzione City.

Lasciatecelo dire, siamo proprio contenti di questo revival all’italiana anche perché ci sembra molto ben architettato soprattutto per soddisfare quel più ampio pubblico che viaggia a ritmi quasi proletari.

 

Audi TT Roadster nasce per farsi guardare

Due posti secchi e basta, nessuna ulteriore concessione se non il giusto spazio in bagagliaio per una vacanza in coppia: Audi TT Roadster ha sempre attirato sguardi ammirati anche per questa sua esclusività.

L’ultima revisione dei suoi tratti stilistici l’ha resa più spigolosa, quasi per conferirle un aspetto più “da dura”, mentre veniva incrementato il comfort di bordo. Certo un’auto del genere non può fare a meno di dettagli e personalizzazioni sportive, a partire dal volante e dalla pedaliera in alluminio: è la sua stessa natura a richiederli.
Anche i sedili sono sportivi perché avvolgono bene, ma senza costringere. Ed è un piacere lanciare anche in curva la sua figura compatta che risponde alla grande alle sollecitazioni dello sterzo diretto grazie al suo turbodiesel 2.0 da 184 cavalli; ma potete anche tenervi più tranquilli, a velocità di crociera di 130 km/h e senza strappi, ed accorgervi con sorpresa che le basta 1 litro per percorrere 20 km.
Il prezzo non è per tutti, ci mancherebbe: sfiora i 50mila euro, ma parliamo di un’auto nata per farsi guardare.

Ah, quasi dimenticavamo: per aprire e chiudere il tettuccio bastano 10 secondi, e la capote sparisce senza nemmeno compromettere lo spazio per i bagagli!