Archive for Grandi marchi

Un’orda di SUV compatti sta invadendo il mercato!

È assai evidente l’evoluzione che stanno attraversando i cosiddetti SUV compatti, veicoli che si sono moltiplicati e che stando ai dati di vendita ufficiali, da 1,4 milioni di unità vendute in Europa nel corso del 2017 passerà a cifre ancora più elevate da qui al 2022, raggiungendo 2.3 milioni, secondo le proiezioni.

Va fatta un po’ di chiarezza, specie in merito all’Italia: un tempo venivano nettamente distinti i SUV dai crossover. Ai primi si associava per definizione la trazione integrale, ai secondi quella anteriore di tipo tradizionale, perché ritenuti più idonei al solo asfalto ed al traffico urbano.
Oggi invece la categoria sembra quasi essere unica e senza particolari distinzioni, e siamo proprio noi italiani ad acquistare il maggior numero di SUV compatti o crossover in tutta Europa, davanti a francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli.
Noi italiani siamo particolarmente sensibili alle mode, è vero, ma sono anche le dimensioni meno ingombranti e più compatibili con i nostri spazi urbani a favorire ed incentivare questo tipo di scelte, e per questo motivo solo il 12% delle immatricolazioni nel primo trimestre del 2018 riguarda modelli 4×4.
Questa nuova razza di SUV compatti si sta mangiando altre quote del mercato, soprattutto relative ai segmenti B e C, perché a parità di dimensioni siamo maestri nello scegliere le proposte più glamour.

Ai vertici dei dati di vendita i maggiori favori se li aggiudicano la Renault Captur, la Ford Ecosport ed una Citroën C3 Aircross che sta letteralmente volando come avevamo già previsto.
Un incredibile salto l’ha poi compiuto la Dacia Duster, oltre 31% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre la capostipite del genere, ossia la Nissan Juke, paga un po’ l’anzianità del suo progetto ed entro il 2019 subirà un restyling totale che la rilanci.

L’utenza prevalentemente urbana si sente più a suo agio su un veicolo sofisticato e dalle linee originali ma che sia contenuto negli ingombri, mentre i costruttori non stanno facendo altro che assecondare queste richieste, riuscendo anche ad aumentare i margini.
Va segnalato infine un calo vistoso dei motori diesel, sempre meno apprezzati rispetto a quelli alimentati a benzina, forse anche per gli “scandali” degli ultimi tempi.

 

Volvo XC40, nuovo SUV versatile e maneggevole

Il segmento dei SUV Premium compatti vale da solo, in Italia, circa 50mila immatricolazioni all’anno, e di conseguenza fa gola a tutti i marchi senza distinzione. La novità di questo 2018 sta però nel tentativo messo in atto anche da Volvo di partecipare alla festa, con una nuova proposta dal design molto giovane, giovanile e dinamico che sa ben calibrare forme avvolgenti ed altre più squadrate.


La sigla di questo progetto è XC40, e mette subito in chiaro le sue origini scandinave pur modellandole in modo da apparire più seducente: si fa guidare come una coupé, ma offre prestazioni e versatilità da vero SUV, con degli stilemi ed un assetto rialzato che potrebbero concretamente cogliere nel segno.
Del resto, affidabilità e grande tenuta di strada sono quelle che già ben conosciamo da parte della casa svedese: Volvo XC40 sfida apertamente colossi già affermati come BMW X1, Range Rover Evoque e Audi Q3, alcuni tra i SUV Premium compatti più venduti nel nostro paese, e ha subito fatto la voce grossa: già prima del debutto – avvenuto a gennaio – in 600 l’avevano acquistata a scatola chiusa, probabilmente sull’onda delle qualità già manifestate dalle sue sorelle maggiori XC60 e XC90 e dalle quali però si differenzia per un’indole, come dicevamo, più frizzante e giovanile e non sol per le misure ridotte.
Le proporzioni sono quelle di un SUV più che adatto per un costante uso nel traffico cittadino, ma con una eccellente visibilità ed una forte presenza su strada.
Reattiva quando serve, più docile e confortevole nelle lunghe tratte, Volvo XC40 ha di serie tanta tecnologia di bordo che assiste nella guida facilitando ogni compito anche per i più “pigri”.
Park Assist e Pilot Assist non sono infatti solo sistemi di sicurezza, ma anche dei gingilli dei quali è rilassante beneficiare in un abitacolo votato alla massima funzionalità.

La formula noleggio Care by Volvo

Anche Volvo ha intercettato una evidente inversione di tendenza del nostro mercato, dove anche se più lentamente rispetto al resto d’Europa i consumatori stanno accantonando il concetto di possesso dell’automobile in favore dei piaceri e dei benefici strettamente connessi alla guida. Proprio a loro si rivolge la formula Care by Volvo, attraverso la quale a fronte di un canone mensile non contenutissimo ma comunque accessibile pari a 699 € (ma senza alcun anticipo) si può guidare la Volvo XC40 in totale autonomia da altre spese accessorie, tutelati quindi sotto il profilo assicurativo e quello della manutenzione e di qualsiasi altra spesa, inclusi il cambio gomme di stagione in stagione e persino il ritiro a domicilio del veicolo al momento di revisioni o interventi!
La mobilità sta cambiando, si sta evolvendo in maniera più fluida e quasi “liquida”, ciò che conta è guidare ed avere sempre a disposizione un veicolo al top dell’efficienza.

In fatto di motori, la XC40 viene inizialmente presentata con varianti D4 turbodiesel e T5 benzina, mentre in un secondo momento arriveranno altre propulsioni e nel corso del 2019 è previsto anche il debutto di una versione elettrica.

Volvo punta all’obiettivo di 7.000 immatricolazioni all’anno per questo suo nuovo gioiello: siamo pronti a scommettere che sia un obiettivo molto realistico!

 

La forza Alfa Romeo è rinata con Giulia

Ci sono dei trend, composti da numeri e da percentuali, che stanno lì nero su bianco a confermare il successo del piano di rilancio tecnico e commerciale annunciato da Sergio Marchionne nel 2014 per Alfa Romeo.

A maggio del 2016 veniva infatti lanciata, o meglio presentata, la prima importante tappa di questo rilancio, la Alfa Romeo Giulia, anche se per il suo approdo effettivo in concessionaria l’attesa si è protratta fino a ottobre del 2016: in parte è stata quasi di certo una componente della strategia, perché in quei mesi il battage pubblicitario tramite ogni mezzo è stato incalzante e serrato, ricco di dettagli, ed ha contribuito non poco alla creazione di un clima di spasmodica attesa non solo da parte dei “duri e puri”, i cosiddetti Alfisti.
Si è costruita un’atmosfera di estrema curiosità attorno ad un modello dal nome ridondante ed evocativo come Giulia, che portava con sé un ineguagliabile background storico fatto di forza, prestigio, nobiltà.

Dopo un anno dall’inizio delle vendite, si possono tirare le somme per un modello che è riuscito a riscrivere le regole del mercato nel suo segmento di appartenenza, quello D, che include non solo le berline ma anche i SUV, e le 12.300 unità vendute nella sola Italia dalla Giulia hanno sottratto quote proprio ai SUV!
La sua linea filante ed un ritorno alla vocazione sportiva del marchio Alfa Romeo sono riusciti a penetrare nel mercato grazie all’innovazione insita nel progetto, al punto da diventare una delle prime scelte soprattutto per le flotte aziendali, che hanno apprezzato in gran parte le versioni meglio equipaggiate.
Si è creato uno zoccolo duro di aziende sedotte dal riuscito mix tra passato e futuro realizzato sulla Giulia, anche a bordo, con i suoi interni sinuosi e dall’aspetto velatamente retrò che nascondono però incredibili ritrovati tecnologici!

Va detto qualcosa anche sulla “famiglia” di cui fa parte Giulia. Il punto di partenza dal quale è nato questo piano di rilancio è la piattaforma “Giorgio”, sulla quale vengono sviluppate tutte le vetture del nuovo corso per potersi adattare agli standard di tutti i mercati mondiali.
Anche il primo SUV del Biscione, l’Alfa Romeo Stelvio, ne beneficia, ed è molto probabile che le sue vendite sopravanzeranno quelle di Giulia, che ha fatto da apripista nel rinverdire l’immagine generale di Alfa.

Del resto è risaputo che nel più generale mercato europeo non sono certo le berline a fare le fortune dei principali marchi, ma soprattutto i SUV, e l’accoglienza già riservata alla Stelvio è tale da “costringerci” a dedicarle prossimamente un capitolo a parte!

 

DS 3 Cabrio, una vera dea di bellezza

Il processo di crescita costante, da semplice serie speciale a marchio autonomo e a sé stante, rappresenta per DS il riconoscimento del suo ruolo strategico all’interno del Gruppo PSA.
La sfida francese è molto ambiziosa, perché parliamo di un marchio che sfida apertamente quelli Premium soprattutto di matrice germanica, e che fanno il bello ed il cattivo tempo specie tra i SUV, secondo uno schema che ha assunto i crismi di un oligopolio.

Per mutuare un termine dal mondo del cinema o da quello dei fumetti, potremmo definire DS uno spin-off, anche se in realtà la sua nomenclatura affonda le radici in un passato ricco di fascino come quello della leggendaria Citroën DS, chiamata anche “La Dea” per assonanza con la sua pronuncia francese Déesse, oppure catalogata come “lo Squalo” dai più smaliziati.

Questo brand totalmente nuovo eredita dalla Dea il carisma e la voglia di sbalordire, e lo ha già fatto con le lussuose DS 3DS 4, già oggetto di nostre accurate analisi e recensioni.

Adesso la DS 3 viene riproposta con il restyling che già ben conosciamo, così come è palese il suo debito nei confronti della Citroën C3, ma nella sfiziosa variante Cabrio questa vettura acquista caratteristiche ancora più seducenti.
Contribuisce senza dubbio la nuova mascherina frontale con fari a LED integrati che le conferisce un’allure inconfondibile, ma il ruolo principale nel suo essere catalizzatrice di sguardi ed attenzioni è giocato dalla gamma praticamente sconfinata di possibili personalizzazioni, con ben 11 tinte disponibili per la carrozzeria e 4 per la capote da combinare con 10 diverse finiture per gli specchietti retrovisori e 13 disegni per i cerchi in lega, proposti in diametri 16, 17 o 18 pollici.

In parole povere, vi sfidiamo a trovare due DS 3 Cabrio identiche tra loro, se a questi preziosismi stilistici da scegliere per cucirsi addosso la francesina aggiungiamo anche la gamma diversificata di motori, dei quali 4 sono a benzina e 2 diesel.
Abbiamo però da suggerirvi la versione con il propulsore PureTech 1.2 a benzina, il miglior compromesso tra prestazioni brillanti in città come in autostrada e consumi che non pesano troppo nell’uso quotidiano.


Di certo, nell’attesa dei modelli sempre più lussuosi annunciati dai vertici DS, questa Cabrio assume per ora il ruolo di portabandiera di un gusto riservato a chi ama guidare mostrando charme e spregiudicatezza!

 

Un’esperienza di guida indimenticabile con Maserati Levante

 

Se perfino un marchio tendenzialmente un po’ snob e comunque votato ad una sobria eleganza riservata spesso ad una nicchia di fruitori della sportività lussuosa come Maserati si è lanciato nel segmento dei SUV, qualcosa nel mercato dell’auto è davvero cambiato rispetto a qualche anno fa!
Levante è il primo SUV firmato dalla casa del Tridente, e non tradisce la tradizione perché pur con uno stile del tutto innovativo riesce a coniugare linee da coupé all’ampia spaziosità degli interni.

Snello come una sportiva nonostante l’imponenza, Levante ha il pregio di differenziarsi dagli altri SUV grazie ad un’ispirazione che viene direttamente dalle grandi Maserati sportive del passato, con linee scolpite frutto di una superba progettazione sotto le quali in realtà si indovina una efficienza aerodinamica con ben pochi rivali, a cui fanno da contorno la trazione integrale intelligente “Q4″ ed un sofisticato sistema di sospensioni ed ammortizzatori che adattano la guida ai desideri ed ai bisogni.

Già, la guida: nonostante un aspetto che colpisce i sensi e degli interni che sono diventati nuovo punto di riferimento nella categoria quanto a comfort, è il piacere che scaturisce dall’impugnare il suo volante ciò che più fa battere il cuore.
Sorprende nella maneggevolezza grazie al basso baricentro ed alla perfetta calibrazione dei pesi, eppure eroga una energia ed una potenza prodigiose con tutti i motori della gamma, dal benzina V6 Twin Turbo al Turbodiesel anch’esso V6.

Non esistono i compromessi per Maserati Levante, tutto è portato all’apice estremo, anche l’abitacolo lussuoso ed impreziosito da dettagli firmati Ermenegildo Zegna in pregiato pellame e fibre di seta con cuciture artigianali a contrasto, a simboleggiare il tripudio dell’eccellenza.

Possiamo dirlo senza timore di essere smentiti, in un segmento ormai così sovraffollato come quello dei SUV l’esclusività di Levante è un capolavoro di tecnica, alta ingegneria, agilità e soprattutto originalità che non può deludere nessuno, perché rappresenta tutta l’eccellenza del design italiano.

 

Con DS 4 due straordinarie declinazioni dell’eleganza

Dopo aver dedicato tanto spazio alla DS 3, non potevamo farci mancare altrettanta attenzione ad una sorella maggiore nella famiglia ormai del tutto autonoma rispetto alla casa madre Citroën, quella di DS Automobiles.

Le berline compatte Premium hanno una stupenda nuova invitata al gran ballo delle vetture di lusso e di personalità, con l’affascinante eleganza di DS 4. Tutti i paradigmi di questo segmento d’elite sono stati rivoluzionati fin dal suo primo lancio, nel 2011, quando DS ancora era una sorta di sottomarchio senza autonomia, quasi una semplice gamma trasversale di allestimenti più prestigiosi (un po’ come fa tutt’oggi la “cugina” Peugeot con le varie versioni GT e GT Line).

DS4 berlina, personalità e stile

Molte cose sono cambiate da allora, e DS Automobiles – se ricordate, come abbiamo visto parlando della DS 3, l’acronimo sta per Different Spirit – ha assunto definitivamente nel 2014 una identità ancora più definita, che oggi è favorevolmente riconosciuta a livello mondiale grazie agli innovativi stilemi estetici di DS 4, una vettura dalla personalità forte che nella sua più recente versione ha abbandonato anche nel frontale qualsiasi riferimento al “double chevron“, per rispettare il nuovo corso stilistico e presentarsi come entità a sé stante.

Imponente, larga e rialzata pur essendo di 5 cm più corta della C4 da cui deriva, si esprime con una silhouette raffinata che la avvicina ad una coupè, ed è offerta anche con 38 possibili combinazioni se si sceglie la carrozzeria bicolore.
Di gran pregio gli interni, con plancia e sedili rivestiti in pelle e contenuti tecnologici elevatissimi, che la equipaggiano con retrocamera, connessione permanente con lo smartphone gestita tramite l’ampio touschscreen da 7″, per una generale sensazione di comfort ed esclusività.
Tutte turbo le motorizzazioni, 3 a benzina e 3 con il pulitissimo BlueHDi, per una esperienza di guida brillante e molto incisiva.

DS 4 Crossback

DS 4 è affiancata dalla sua versione più grintosa nelle linee, con lo stile dinamico del crossover Crossback, con profili passaruota ben marcati, assetto rialzato ed un generale istinto per la guida più “avventurosa” esaltato anche dalle barre portatutto al tettuccio e da una gamma di tinte ancor più di forte personalità.
DS 4 Crossback mantiene gli stessi contenuti tecnologici della berlina ma manifesta, attraverso le sue linee ancor più dinamiche, il carisma tipico di un crossover declinato però in salsa chic, nel quale alle prestazioni agili e versatili si accompagna un’ineguagliabile eleganza.

L’avanguardia dello spirito innovativo DS Automobiles rende i suoi veicoli la sublimazione del concetto di lusso, e se ci lasciate passare il paragone azzardato, l’equivalente dell’haute couture francese a 4 ruote!

 

Un totale dominio Peugeot alla Dakar 2017!

L’edizione 2017 del più celebre Rally Raid al mondo – parliamo ovviamente della Dakar – si è conclusa alla metà di gennaio, dopo aver attraversato 3 paesi del Sudamerica, con un dominio raramente visto nel corso della sua lunga storia.
Se si eccettua la prima tappa, quasi “di assestamento” come un piccolo aperitivo di studio per prendere confidenza con avversari e vetture, tutte le successive speciali hanno visto protagoniste indiscusse le Peugeot 3008 DKR, 4 vetture affidate ad un vero Dream Team di piloti dalla squadra Peugeot Total: Stephane Peterhansel, Sebastien Loeb, Carlos Sainz e Cyril Despres.

Molti i colpi di scena durante il Raid, in parte dovuti a condizioni meteo spesso al limite (ben 2 tappe sono state annullate per questo motivo) ed a difficoltà di navigazione preannunciate su un percorso che era stato correttamente presentato come molto selettivo ed impegnativo.
Il solo Sainz tra i piloti Peugeot, a causa di un cappottamento senza conseguenze che ha però reso impossibile riparare nei tempi regolamentari la sua 3008 DKR, non ha tagliato il traguardo.
Gli altri piloti si sono alternati al vertice della classifica e si sono spartiti le vittorie facendo segnare anche un alto numero di doppiette e triplette. Best Performer come nel 2016 si è confermato il Cannibale Sebastien Loeb con ben 5 affermazioni: il francese è stato però attardato in una delle tappe da un involontario scontro (anch’esso senza conseguenze se non meccaniche) con un concorrente su due ruote, e così il miglior tempo finale nella classifica generale è stato appannaggio di chi non possiamo fare a meno di etichettare ancora una volta come Mister Dakar.


Stephane Peterhansel
ha infatti vinto la sua settima Dakar su 4 ruote, che vanno ad aggiungersi alle 6 conquistate in passato in moto. Il podio finale è stato interamente appannaggio delle 3008 DKR, con Cyril Despres sul gradino più basso per una campagna Raid che per il Leone si è rivelata ancor più trionfale di quella del 2016 con la 2008 DKR.

In concomitanza con il lancio del suo Nuovo SUV 3008 che ha riposizionato questo simbolico veicolo nella gamma con uno stile del tutto diverso, più aggressivo e con sensazioni di guida a dir poco inedite grazie al concorso tra la Best Technology Peugeot e l’i-Cockpit, portato ormai a vertici assoluti di eccellenza nell’intera offerta della gamma Peugeot, la casa francese ha voluto esaltarne le caratteristiche prestazionali.
È stato quindi affidato ad un team di tecnici ed ingegneri che sono intervenuti ovunque fosse necessario per rimuovere il superfluo in una campagna Raid, e costruirle una silhouette ed un impianto tecnico-motoristico all’altezza della sfida, trasformandola in un’autentica belva per di più vincente, risultati alla mano.

Il progetto si è rivelato particolarmente riuscito ed ha rinsaldato lo strettissimo legame del Leone con questa competizione, dopo l’affermazione dello scorso anno e quelle leggendarie della 205 T16 Grand Raid e della 405 T16 Grand Raid a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Non crediamo affatto possibile che per il 2018 i francesi si faranno sfuggire l’occasione di presentarsi di nuovo ai blocchi di partenza con un progetto ancora più evoluto e candidato fin da ora ad essere protagonista… gli avversari, su tutti la Toyota e la Ford, dovranno lavorare duro per riguadagnare terreno!

DS Automobiles viaggia su binari esclusivi: scopriamo la DS 3!

Da tempo stavamo valutando l’opportunità di proporvi un ricco e completo approfondimento su un marchio del tutto esclusivo ed elitario come DS, una sigla che in casa Citroën rievoca fasti antichi e gloriosi e che a partire dal 2014 è stata riportata in auge come marchio a sé stante, che gravita ovviamente in orbita Gruppo PSA per firmare modelli la cui immagine fosse più prestigiosa e quasi “d’élite”.

DS
è dunque una derivata della casa madre Citroën che propone veicoli con caratteristiche Premium, decisamente più lussuosi e posizionati quindi più in alto nel mercato, come gamma del tutto indipendente.

L’acronimo DS sta infatti per “Different Spirit“, e la seducente tecnologia in salsa chic della DS 3 lo incarna al meglio con uno stile inimitabile in cui il design è protagonista assoluto con nuovi codici, scritti tra gli altri con una linea di cintura a “pinna di squalo” ed un tetto che rende inconfondibile la sua carrozzeria. Una silhouette ancora più dinamica e compatta caratterizza la nuova generazione 2016 D S3, dopo quella di lancio del 2010.
Oggi il suo pianale è quello della Citroën C3, ma l’esperienza di viaggio una volta saliti a bordo è assolutamente unica perché le sue soluzioni tecnologiche all’avanguardia ne fanno un concentrato di hi-tech lungo meno di 4 metri.
Assistenza alla guida ed al parcheggio, cambio automatico, dotazioni estetiche e tecniche di gran lusso per un piacere di guida mai assaporato perché sa mescolare raffinatezza dei materiali a prestazioni sublimi, quelle della gamma PureTech o THP a benzina e dei diesel BlueHDi.

Chi proprio volesse esagerare e premiare il proprio ego potrebbe poi orientarsi sulla DS 3 Performance, la coniugazione sportiva di un modello che è già icona di stile e che offre prestazioni e comfort sublimi per la potenza dei suoi motori e tutto il corredo tecnico e meccanico che la rendono un must per la guida sportiva, con la sua unica motorizzazione benzina THP da 208 avalli e gli interni in Alcantara.

Per finire, gli esteti duri e puri possono trovare soddisfazione nella DS 3 Cabrio, la classica “bella scoperta” che si presenta come l’unica cabriolet del suo segmento con 5 posti effettivi e che garantisce un comfort dinamico difficilmente equagliabile.
Nel suo caso, la gamma di motori prevede 6 opzioni e la personalizzazione della carrozzeria come detto premia gli esteti, che possono giocare a comporla tra 10 tinte più quattro per il tetto.

In qualsiasi versione la si scelga, DS 3 è un regalo gratificante che si fa al proprio desiderio di apparire ed essere ammirati, perché comfort ed immagine di sé sono al massimo della sublimazione.
Non abbiamo di certo terminato, perché presto ci addentreremo nelle caratteristiche dell’intera gamma DS Automobiles anche con una chicca storica!

Con QX30 Infiniti completa la gamma… ed è crossover!

La berlina di successo – e mediamente di lusso – Infiniti Q30 si è meritata una variante che ne accresce se possibile lo stile espressivo e le innovative dotazioni tecnologiche. Il suo nome in codice è QX30, e con lei la casa giapponese con cui Nissan firma la sua gamma di lusso entra a pieno diritto tra i crossover, con una linea rialzata da terra, i paraurti maggiorati ed un aspetto complessivo ancora più dinamico.

Le forme compatte della berlina sono state rispettate, e la derivazione è a dir poco evidente, così come gli standard qualitativi molto elevati nei quali ogni dettaglio è curatissimo nei materiali come nella forma. La sua parentela con la Mercedes Classe A, innegabile quanto invisibile, riguarda la condivisione della meccanica generale, dei cambi e del pianale: il rapporto di collaborazione tra i due marchi continua a dare buoni frutti!

Infiniti promuove QX30 come Premium Active Crossover, un giusto connubio tra maneggevolezza dinamica ed estremo confort, con un profilo inconfondibile ed una tecnologia di bordo dalla ricchissima dotazione ed iperconnessa.
C’è da scommettere che il motore che andrà per la maggiore dalle nostre parti sarà il turbodiesel 2.1 da 170 cavalli, al quale si può accoppiare il cambio automatico ma soprattutto la trazione integrale AWD, con speciale tecnologia “intelligente” che ottimizza il consumo di carburante facendola entrare in scena solo dove le condizioni di guida lo richiedono, per non utilizzare mai potenza superflua. Molto interessante per l’Italia anche il benzina 2.0 Turbo già visto sulla Q30.

Il concetto di fondo la vede come vettura essenzialmente stradale ed adatta a lunghe trasferte, ma l’impronta stilistica e meccanica le permettono di destreggiarsi alla grande anche in offroad!

Il new deal Alfa Romeo affascina con Giulia, e poi…

Il globale piano di rilancio industriale che Sergio Marchionne ha messo in atto per Alfa Romeo ha radici abbastanza lontane, che affondano fin nel 2014 quando venne messa in piedi una task force in grado di porre il brand in posizione di protagonista assoluto. Anche oltreoceano, dove l’obiettivo dichiarato era sfidare le tre Premium tedesche Audi, Mercedes, BMW.

C’è stata una segretissima aura di mistero intorno al primo progetto di questo rilancio, si sapeva solo che a Cassino tecnici ed ingegneri lavoravano giorno e notte e che molti erano addirittura arrivati in prestito dalla Maserati, ma tutti hanno avuto una ferma consegna di silenzio fino al 24 giugno 2015, data in cui la Giulia in versione Quadrifoglio è stata svelata in due esemplari preserie: la data non è stata scelta a caso, perché coincideva con quella di fondazione del marchio, ben 105 anni prima, e per questo l’evento si è tenuto simbolicamente presso il Museo dell’Alfa Romeo.

La presentazione ufficiale è invece avvenuta nel marzo 2016 al Salone di Ginevra, nella versione di serie destinata alla commercializzazione di lì a poche settimane. Alfa Romeo Giulia ha subito affascinato ed entusiasmato “alfisti” e non, per le sue linee grintose ed eleganti che ben incarnano i valori Alfa, ma anche quelli di un modello investito dell’oneroso ruolo di inaugurare un “new deal“.
La linea aggressiva di questa 3 volumi è ottimamente supportata da una meccanica raffinata, nella quale la grande novità non è rappresentata solo dal motore in posizione longitudinale, ma dall’essere la prima Alfa a trazione posteriore dai tempi dell’Alfa 75, e parliamo del 1993.
I materiali sono tutti eccellenti, come ad esempio l’albero di trasmissione in fibra di carbonio, un materiale che è ampiamente utilizzato anche nella versione Quadrifoglio.

Uno stile inconfondibile ed eccitante per una vettura prodotta da un’elite attentamente selezionata, e ci piace anche considerare che tra indotto e richiamo di operai dalla cassa integrazione la sua produzione negli stabilimenti di Cassino sta generando la crescita dei posti di lavoro.

Dopo questa digressione sui benefici effetti per l’economia di questo nuovo corso Alfa Romeo, una finestra la meritano di certo anche i motori, con una gamma che include sia diesel che benzina e con cilindrate che partono da 2.0, che già nelle versioni base permettono prestazioni brillanti grazie all’omogenea distribuzione dei pesi ed ad un assetto che è sì sportivo, ma non pregiudica il comfort.

C’è molto per far battere il cuore degli appassionati in questa Nuova Alfa Romeo Giulia, un vero paradigma di emozioni e dinamismo che riaccende il fuoco della passione, quello dell’essenza più pura di un brand che è già leggenda. Non ci fermeremo alla Giulia, perché presto torneremo ad occuparci anche degli altri modelli previsti dal programma di rilancio Alfa!