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DR tenta la carta del rilancio con 4 nuovi modelli

La non facile sfida di Massimo Di Risio, che con il suo marchio DR sin dal 2006 cerca di proporsi come alternativa italiana sul mercato delle auto low-cost, giunge in questo 2017 ad un momento cruciale della sua storia.
Il periodo sfavorevole dell’economia mondiale di certo non l’ha avvantaggiato, fatto sta che dopo anni di crisi ora le ambizioni sono cospicue perché durante l’anno verranno presentati ben 4 nuovi modelli, di qui a giugno: si tratta di DR3, DR4, DR5 Evo e DR6.

L’obiettivo è conquistare una fetta di mercato, che rappresenti anche una soglia di sopravvivenza per poi investire sul futuro, pari al 2%, e per farlo è stata studiata una strategia che si spera possa far presa sul pubblico.
I suoi elementi sono, oltre ai prezzi estremamente contenuti, la proposta di doppia alimentazione che alla benzina accoppia sia il GPL che il metano; ed una serie di carrozzerie che strizzano l’occhio alla dominante tendenza del mercato che vede il dilagare di “finti SUV” e di crossover.
La collaborazione di questa azienda con sede a Macchia d’Isernia resta ben salda con i marchi cinesi Chery e Jac, che realizzano i componenti poi importati in Italia per essere assemblati.

I 4 nuovi modelli DR

Le dimensioni dei 4 nuovi modelli ovviamente sono a salire, e si parte dalla più compatta DR3 che supera di poco i 4 metri e della quale riconosciamo una linea abbastanza accattivante; si passa per la DR4 lunga 4,32 metri e con un motore che ad essere sinceri sembra fornire buone prestazioni (è un 1.6 benzina da 120 cv); la DR5 Evo va a migliorare sensibilmente un modello già ben noto, che ora acquista un look più intrigante con un bel frontale rastremato; per finire, l’ammiraglia DR6, con il suo motore più “sostanzioso” nella gamma perché si parla di un 2.0, e dalle linee tondeggianti e gradevoli, equipaggiabile su richiesta anche con alcuni pack più lussuosi.

Dal canto nostro, ci sentiamo solo di augurare le migliori fortune ad un’azienda che sebbene sia costretta ad importare dalla Cina per mantenere bassi i listini, lavora tanto nel panorama automobilistico tricolore per proporre idee alternative e convenienti, muovendo in ogni caso forza lavoro sul nostro territorio; e che in più si dimostra ora anche sensibile verso l’ambiente con le alimentazioni Bifuel.
In bocca al lupo, DR!