Archive for aprile 2017

L’avanguardia del mondo DS ha le sue radici in una “Dea”

Come abbiamo avuto modo di analizzare in un paio di articoli dei giorni scorsi, da alcuni anni Citroën ha riportato in auge un nome che ha fatto la storia non solo del marchio in sé, ma del design dell’auto nel suo complesso.

DS, dopo essere stato proposto a partire dal 2008 come speciale allestimento “di lusso” che arricchiva la camma Citroën con modelli dall’immagine prestigiosa, ha via via riscontrato sempre maggiore successo fino a diventare marchio indipendente, un’entità autonoma e ben definita senza più il logo del double chevron, caratterizzata da ricercatissime scelte stilistiche molto personali sia per la carrozzeria che per l’abitacolo.

La “genesi” del nome DS ha radici lontanissime e gloriose: correva il 1955 quando venica presentata la Citroën DS, una vettura che con la sua linea anticonformista ha segnato un’epoca per il suo impatto estetico inconfondibile ancor oggi.
Slanciatissima e con l’impressione di essere “rannicchiata” sul posteriore pronta a scattare, con le ruote semi-carenate, godeva di un coefficiente di penetrazione aerodinamica strabiliante per l’epoca.

Il tutto fu opera dell’italiano Flaminio Bertone al design e del progetto di André Lèfebvre, due figure geniali la cui collaborazione ha fatto la fortuna del marchio francese.
Anche la meccanica della DS era per l’epoca rivoluzionaria, per le sospensioni oleopneumatiche che offrivano un’ottima azione ammortizzante e rendevano il veicolo autolivellante, ed inoltre la stessa frizione era idraulica per una trasmissione semiautomatica.
Simili innovazioni e le innegabili doti stradali hanno garantito alla Dea (la pronuncia della sua sigla in francese suona proprio come Déesse) un successo commerciale durato ben 20 anni, ed anche un’elevata competitività nel mondo dei Rally.
Ancor oggi questa vettura dalle linee inconfondibili ed iconiche è oggetto di collezionismo, in particolar modo nelle sue versioni più raffinate come la Pallas e nell’affascinante silhouette Cabrio.

È ancor oggi riconosciuta come uno dei modelli più influenti nella storia dell’auto, per la sua forza di innovazione tecnico-stilistica, basti pensare che il Premio Auto del Secolo l’ha vista piazzarsi al terzo posto, dietro solo alla Ford T ed alla Mini.

Nel 1955 la sua sigla stava per “Desiderata Speciale”: nel terzo millennio il nuovo corso che ha reso questa sigla un marchio di prestigio ha invece assunto il significato di Different Spirit, qualcosa di realmente diverso per chi ama distinguersi e guidare un veicolo che combini nobiltà e tecnologia, stile raffinato ed eccezionale dinamismo.

 

Grand Coupé è la super novità nella famiglia Renault Megane

Sin dal 1995 uno dei best seller e pilastri portanti della strategia Renault è il modello Megane, con un eccellente riscontro di pubblico anche in Italia ed una produzione che da allora ha superato in scioltezza i 6 milioni di unità.

La sua quarta generazione si sta rivelando altrettanto apprezzata dalle nostre parti, al punto da stimolare il marchio francese a lanciare una sfida ai grandi colossi tedeschi nel settore delle classiche “berlinone” a 4 porte, dove da sempre il mercato tricolore è dominato da marchi quali Audi, Mercedes e BMW.

È nata da questo desiderio la Megane Grand Coupé, distribuita in Italia proprio a partire da questa primavera e che si distingue leggermente dall’ultima serie della famiglia Megane in quanto di ispira molto più esplicitamente alla grande ammiraglia di casa, la Renault Talisman, di cui sembra una sorella minore imitandone equipaggiamenti e look.

La vocazione di Megane Grand Coupé è senza dubbio da alto di gamma o da Premium, con allestimenti e configurazioni che valorizzano l’abitabilità e fanno segnare un netto progresso anche nelle dotazioni hi-tech, non solo per la grande plancia dove è incastonato lo schermo touch ma anche per i numerosi sistemi di assistenza alla guida, tra cui i sensori di parcheggio e frenata e l’head-up display.

A dispetto del nome, si tratta di una berlina familiare che punta fortissimo sulla carta del comfort anche di guida, proponendo il sistema Multi-Sense grazie al quale si stabilisce il suo comportamento, dalla modalità ecologica fino a quella più sportiva.
Le classiche vetture “con la coda“, un tempo dominanti specie in Italia e che dopo un periodo in ombra sembrano adesso tornare a destare interesse sono ancora poche, per cui la concorrenza cui andrà incontro la Grand Coupé riguarda per ora una nicchia composta, come detto, quasi esclusivamente da rivali tedesche. Solo Fiat sembra essersi avventurata sullo stesso terreno con il rilancio della Tipo che si è inserita proprio in questo segmento, anche se il suo orientamento è molto più verso un mercato low-cost rispetto a Renault.

Qualche breve accenno sulla gamma motori di Grand Coupé: la grande certezza sarà senza alcun dubbio il diesel 1.5 da 110 cavalli, il più performante specie sul terreno di consumi ed emissioni, ma saranno proposti tutti gli altri propulsori della gamma Megane, dai turbo benzina ai turbo diesel.

L’idea di Renault appare in controtendenza, eppure siamo convinti che sulla scia del successo delle ultime nate, che hanno costruito una brand image di estremo prestigio, anche questa Grand Coupé ci riserverà delle sorprese!

 

Il salto nel futuro di Seat Leon

Sono quasi 20 gli anni di carriera per la Seat Leon, una vettura che grazie alla sua formula semplice eppure mai banale ha saputo diventare punto di riferimento nel suo segmento e vero best seller per il marchio.
Molto si spiega con il riuscito connubio tra la sportività degli esterni e l’estremo comfort dei curatissimi interni.

Giunta alla sua quarta generazione, Seat Leon si è fatta ancora più matura, e se la carrozzeria e l’aspetto esteriore hanno subito soltanto pochi e miratissimi ritocchi volti a renderla più grintosa, ciò va di certo considerata una conferma di un’immagine che sarebbe stato rischioso stravolgere.
Si è preferito puntare sulle novità per l’abitacolo, che è stato reso ancora più comodo ed elegante con finiture di prestigio come i divani in pelle ed Alcantara o gli inserti in alluminio, ma anche con le luci ambientali a LED.

Del resto, pur confermandosi vettura dall’indole sportiva, Leon non ha mai nascosto di puntare anche al mercato familiare, con interni sempre curatissimi ed un bagagliaio tra i più generosi della categoria.
La plancia di controllo è stata ritoccata e rialzata per ospitare il display da 8″, ma a regalare grandi soddisfazioni ci pensa tutto il comparto delle tecnologie di bordo, arricchite e messe a punto per essere in linea con tutte le principali concorrenti.
Si può quindi usufruire del Cruise Control adattivo, della funzione Traffic Jam Assist per guidare senza stress nel traffico, e naturalmente si può interfacciare al 100% il proprio cellulare con il computer di bordo.


Una vera chicca è la messa in moto senza chiave, esempio di come il brand Seat sia in prima linea nella corsa al rinnovamento, cosa già ampiamente dimostrata con il debutto del primo SUV di casa, la Seat Ateca, e con il restyling della più piccola Ibiza, per tacere del successo fatto riscontrare dal crossover Seat Arona.

Molte sorprese soprattutto a bordo su questa Nuova Seat Leon, e la possibilità per chi voglia esagerare di scegliere la più potente mai realizzata, la versione Cupra con motore 2.0 TSI da 300 cavalli!

 

Audi R8 Spyder V10, quando il lusso va oltre ogni limite!

Quando si affronta l’argomento delle auto sportive si ha la certezza di incamminarsi su un sentiero fatto di complessità e di componenti ad elevatissima tecnologia. Usiamo il termine “sentiero” perché sappiamo bene di rivolgerci ad una ristretta nicchia di acquirenti, che sono al tempo stesso molto esigenti in termini di qualità e di prestazioni.

Se poi l’automobile in questione nasce, come nel caso di Audi R8 Spyder V10, da una strettissima collaborazione con il reparto interno dedicato al motor sport, si beneficia del trasferimento delle soluzioni tecniche dall’auto da corsa a quella stradale che diventa come in questo caso un vero concentrato di tecnologia all’avanguardia e di ricerca!

Moltissimi criteri su questa supercar sono portati quasi all’esasperazione, in primis quello della leggerezza, ottenuto con un largo uso di alluminio e carbonio e con un accanimento quasi maniacale sul rapporto peso/potenza che ha anche incrementato la rigidità rispetto all’equivalente modello coupé, a tutto vantaggio di una guidabilità intuitiva e ben armonizzata nonostante stiamo parlando di 540 cavalli da gestire.
Il suo motore aspirato V10 da 5.2 litri si fa facilmente “imbrigliare” anche grazie alla proverbiale trazione integrale Audi, con la quale non si è mai in difficoltà su qualsiasi terreno con una risposta velocissima e che non crea mai problemi.

Le linee sono quelle che ci si attende da una supercar che sfiora i 200mila euro di listino, molto accattivanti e con il valore aggiunto del tetto ipertecnologico in alluminio, magnesio e tessuto che sparisce in 20 secondi netti sotto l’apposito pannello in carbonio.
Guidare Audi R8 Spyder a cielo aperto è un’esperienza elettrizzante, ed anche l’abitacolo contribuisce con una funzionalità quasi futuristica ed estremamente sportiva.

Audi inoltre sa bene che il futuro dell’auto sportiva è segnato dalla necessità di essere anche sostenibile, e già su R8 Spyder si ritrovano funzioni eco quali il “veleggio”. Molte altre dovranno arrivare in futuro, in un segmento che non ha ancora ben compreso se deve “solo” evolversi oppure rivoluzionarsi in toto.

 

Il nostro test drive su Abarth 595 Competizione

Ciò che più di ogni altra cosa ci ha colpiti è la possente voce del suo motore 1.4 T-Jet con una potenza di 180 cavalli: è sufficiente il suo suono per suscitare euforia e soddisfazione nella guida!

Se non lo avete capito, siamo tornati sul luogo del delitto per parlare di Abarth 595 Competizione dopo un test su strada che ci ha entusiasmati, confermando che la nostra predilezione per il marchio dello Scorpione è tutt’altro che ingiustificata!
La gamma delle Cinquecento rese più “cattive” dal trattamento Abarth trova in questa versione probabilmente quel vertice che meglio sa esaltarne le caratteristiche, meglio sia della versione base che di quella denominata “Turismo“.

Un apice che si fa sentire, oltre che con le prestazioni elettrizzanti del motore, anche con il differenziale autobloccante e gli ammortizzatori firmati Koni, che collaborano in maniera efficace e coinvolgente anche con il rapido e precisissimo cambio a 5 rapporti.
Il suo carattere già decisamente corsaiolo può persino mutare in marcia semplicemente pigiando il tasto “Sport”, che va a tarare l’acceleratore ed il servosterzo oltre a modificare l’erogazione della coppia per una ulteriore crescita di carattere che si fa sentire nel sound anche con il canto dello scarico Record Monza a 4 uscite.

Il suo assetto generale si è rivelato essere sicuro e solido, le potenti pinze dei freni Brembo lavorano in maniera eccellente sui cerchioni da 17 pollici attraverso i quali è un autentico piacere per gli occhi vederle occhieggiare, nel rosso di serie oppure nell’optional colore giallo.

E se il sound del motore non vi bastasse, non c’è problema: i 480 watt dello stereo Beats, con tutto l’equipaggiamento di tweeter e woofer ottimamente distribuiti nell’abitacolo, non vi faranno mancare proprio nulla!

Questa prova su strada ci ha lasciato addosso una sensazione di entusiasmo prestazionale difficile da descrivere: sul sito ufficiale Abarth avete la possibilità, oltre ad ascoltare il sound registrato del suo motore, anche di prenotare un test drive personalizzato su 595 Competizione, un’esperienza che vale la pena regalarsi!