Archive for giugno 2018

Un’orda di SUV compatti sta invadendo il mercato!

È assai evidente l’evoluzione che stanno attraversando i cosiddetti SUV compatti, veicoli che si sono moltiplicati e che stando ai dati di vendita ufficiali, da 1,4 milioni di unità vendute in Europa nel corso del 2017 passerà a cifre ancora più elevate da qui al 2022, raggiungendo 2.3 milioni, secondo le proiezioni.

Va fatta un po’ di chiarezza, specie in merito all’Italia: un tempo venivano nettamente distinti i SUV dai crossover. Ai primi si associava per definizione la trazione integrale, ai secondi quella anteriore di tipo tradizionale, perché ritenuti più idonei al solo asfalto ed al traffico urbano.
Oggi invece la categoria sembra quasi essere unica e senza particolari distinzioni, e siamo proprio noi italiani ad acquistare il maggior numero di SUV compatti o crossover in tutta Europa, davanti a francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli.
Noi italiani siamo particolarmente sensibili alle mode, è vero, ma sono anche le dimensioni meno ingombranti e più compatibili con i nostri spazi urbani a favorire ed incentivare questo tipo di scelte, e per questo motivo solo il 12% delle immatricolazioni nel primo trimestre del 2018 riguarda modelli 4×4.
Questa nuova razza di SUV compatti si sta mangiando altre quote del mercato, soprattutto relative ai segmenti B e C, perché a parità di dimensioni siamo maestri nello scegliere le proposte più glamour.

Ai vertici dei dati di vendita i maggiori favori se li aggiudicano la Renault Captur, la Ford Ecosport ed una Citroën C3 Aircross che sta letteralmente volando come avevamo già previsto.
Un incredibile salto l’ha poi compiuto la Dacia Duster, oltre 31% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre la capostipite del genere, ossia la Nissan Juke, paga un po’ l’anzianità del suo progetto ed entro il 2019 subirà un restyling totale che la rilanci.

L’utenza prevalentemente urbana si sente più a suo agio su un veicolo sofisticato e dalle linee originali ma che sia contenuto negli ingombri, mentre i costruttori non stanno facendo altro che assecondare queste richieste, riuscendo anche ad aumentare i margini.
Va segnalato infine un calo vistoso dei motori diesel, sempre meno apprezzati rispetto a quelli alimentati a benzina, forse anche per gli “scandali” degli ultimi tempi.

 

Jeep Renegade cambia stile e cresce

Nella strategia globale del Gruppo FCA l’inseguimento ai grandi numeri ed ai profitti passa in larga parte per il contributo fornito dal marchio Jeep, che si sta molto ben comportando e che porterà presto al debutto una nuova generazione di motori più “piccoli”.
Non è solo evoluzione tecnica, ma un vero salto generazionale necessario per adeguarsi alle imminenti normative sui consumi ed emissioni come previste dal protocollo WLTP, con una gamma composta per i benzina da un 3 cilindri 1.0 da 120 cv e da un 4 cilindri 1.3 da 150 0 170 cv, che affiancano i diesel anch’essi rivisti con cilindrata 1.6 e 2.0.

La prima vettura che monterà sotto il cofano questi propulsori sarà la Jeep Renegade, la stellina di casa, che nonostante abbia già subito solo a febbraio alcuni ritocchi per essere presentata nella “versione 2018“, ora è pronta per affrontare il futuro anche con i nuovi propulsori che rappresentano il top evolutivo dell’intera gamma, per prestazioni ancora più brillanti ed un intenso, inedito piacere di guida.
Va però precisato che la Renegade, autentico traino del marchio Jeep, ha subito ulteriori migliorie che seguono le più recenti, già intervenute su sistemi di assistenza alla guida e pacchetto infotainment di bordo.

Ora ci sono dei nuovi gruppi LED che le donano un tocco di modernità in più, allineando l’estetica ad un complessivo sviluppo tecnico del progetto molto sofisticato. Si tratta di un modello del quale parliamo sempre con estremo piacere perché è l’unica Jeep interamente Made in Italy, dal momento che viene assemblata nello stabilimento di Melfi insieme alla Fiat 500X.
Le è stata concessa una vocazione “Premium” considerato il suo successo di vendite, enfatizzando ancora di più il concetto di auto dall’aspetto sportiveggiante ma dall’avanzato comfort di bordo.
In questa nuova gamma sarà disponibile a partire dal mese di luglio, con un listino base di 22mila euro.

Viaggio nell’universo Crossover!

La vera moda degli ultimi anni in fatto di automobili è molto più di un semplice trend passeggero, dal momento che sin dai primi anni 2000 la crescita del cosiddetto segmento Crossover è stata continua ed inarrestabile.
Anno dopo anno la percentuale globale delle vendite si è attestata su cifre sempre più alte, a dimostrazione di un fenomeno in costante ascesa e divenuto protagonista di tutti i listini, ma che stupisce per la sua trasversalità all’interno del mercato.

Le innovazioni dei Crossover

Del resto, Crossover significa proprio questo: mescolare, incrociare, fondere stili diversi per creare qualcosa di nuovo ed inedito, ed ogni campo di applicazione di una simile tecnica ottiene risultati che rompono le convenzioni.
Vengono messi insieme, ad esempio nella musica, generi e criteri all’apparenza inconciliabili, con creatività e alla ricerca di contaminazioni capaci di sbalordire: le basi sono quelle già note, ma poi il risultato finale sa essere spiazzante ed accattivante!

Anche per il settore dell’auto valgono gli stessi principi: la ricerca di un nuovo senso pratico, per offrire soluzioni di mobilità alternative e adatte ad ogni occasione, è stata la piattaforma di lancio per questa nuova concezione dell’automobile. Il Crossover è infatti eredita dalle berline e dalle Station Wagon comfort ed affidabilità anche per le lunghe percorrenze, aggiungendo una posizione di guida sopraelevata che tanto contribuisce a costruirne il fascino.
Dalle dimensioni generalmente compatte pur se generose, è pensato per destreggiarsi con agilità nel traffico urbano ma anche per far percepire sicurezza nel fuoristrada o in lunghe tratte; con la cintura alta e i progetti dal design sempre grintosi, sa accontentare tutti, dai più giovani alle donne, passando per gli automobilisti più scafati a quelli per certi versi “autoreferenziali”. Intendevamo proprio questo quando accennavano a un pubblico trasversale!

Crossover, tutti i fattori vincenti

C’è poi un altro punto a loro favore, l’eccezionale cura per la funzionalità e l’efficienza a livello di consumi ed emissioni che viene messa in campo da tutti i marchi.
Le tecnologie integrate a bordo, inoltre, sono sempre più avanzate, perché la parola d’ordine è la soddisfazione delle esigenze. Un Crossover deve saper essere versatile e spazioso, agile ma sicuro, grintoso eppure parco nei consumi per vincere le sfide su un mercato che sta sforzandosi per un’evoluzione in chiave ambientalista. Lo dimostra anche la propensione degli automobilisti a scegliere questi Crossover con motorizzazioni diesel, considerato che oltre l’80% delle immatricolazioni ha questo tipo di propulsori.
Le stime prevedono che, nel corso dei prossimi anni, il numero di modelli di Crossover in vendita sforerà il tetto dei 100, a testimonianza di un coinvolgimento sempre maggiore da parte di tutti i marchi in maniera indistinta.

Vantaggi economici dei Crossover

Un punto di forza di questo tipo di veicoli che non tutti prendono sempre in considerazione è l’aspetto economico legato al mercato dell’usato.
I clienti “Business” che realizzano e mobilitano flotte aziendali ne traggono enormi vantaggi, perché il valore residuo dell’usato anche dopo 3 o 4 anni di vita del veicolo è mediamente più alto per i Crossover che per altre tipologie di vetture.
Una quotazione spesso molto sostenuta e che riesce ad essere tale perché la richiesta del mercato è insistente, e permette di abbattere i costi di un’azienda ma mette anche il privato in condizioni di serenità al momento dell’acquisto. Un bene acquistato a caro prezzo, anche nel caso di finanziamenti, e che può essere rivenduto o dato in perdita con un’ottima valutazione, offre maggiori garanzie!

Land Rover celebra 70 anni di avventure

Quando il concetto di SUV nemmeno esisteva, e parliamo di un’epoca anche abbastanza lontana, c’è stato un marchio di matrice inglese che ha inventato il concetto di automobile con funzioni da trattore e/o furgone ma con la maneggevolezza di un veicolo da strada.
Non ci vuole molto ad intuire che ci stiamo riferendo a Land Rover, marchio che festeggia in grande stile in questo 2018 i suoi 70 anni di attività e di avventure continuando a rappresentare un simbolo ed un protagonista del mercato nonostante le evoluzioni hi-tech.

Gli inglesi hanno infatti saputo prendere tutte le novità del progresso e considerarle, in una strategia molto pragmatica, fattori integranti della tecnica e della meccanica; e se il brand ha sempre manifestato una filosofia estremamente “tradizionalista”, ha però saputo stupire tutti iniziando a proporre modelli dalla tecnologia di avanguardia senza mai perdere quello spirito off-road e componendo così una gamma vincente.


Le celebrazioni hanno avuto un culmine nella presentazione, trasmessa sul canale Youtube del marchio, dell’ultima arrivata, ovvero la Land Rover Velar nella quale imperano lusso e tecnologia e che è addirittura stata votata quale auto più bella al mondo, almeno secondo l’Auto Show di New York.
Insieme a questo gioiello, Land Rover ha anche dato spazio all’area “restauri”, dove vecchi modelli vengono sottoposti al make-up che li porta a rinascere.
Sempre per i 70 anni è stata anche mostrata al pubblico la Defender in versione Works V8, prodotta in soli 150 esemplari, ed accanto ad essa la SV Coupé che mette insieme forza ed eleganza nel restyling aggiornato della prima Land Rover presentata negli anni ’70.

Oggi il marchio offre sobrietà ma anche una buona dose di lusso esperienziale, si rivolge ai fedelissimi della sua heritage esclusiva da 4×4, ma ha allo stesso tempo un simile alone di fascino da essere l’unico fornitore automobilistico insignito di ben 3 Royal Warrant, onorificenza prestigiosa che attesta quanto di benefico l’azienda ha fatto e continua a fare al servizio della Corona Inglese.