Tag Archive for Volkswagen

Nuova Tiguan, seconda generazione che cresce per dotazioni e sicurezza

Qualcosa di nuovissimo si è affacciato quest’anno nella gamma Volkswagen, ed ha subito ingolosito il pubblico desideroso di ampi spazi a bordo ma anche di estrema guidabilità. Si tratta della seconda generazione del crossover SUV Tiguan, che si presenta adesso in una veste più compatta che ricorda molto la Golf, di cui sembra quasi una “sorella maggiore” e con la quale condivide il pianale modulare MQB, al debutto su un SUV e che permette una maggiore abitabilità e grande comfort di bordo pur contenendo la lunghezza del veicolo sotto i 4,5 metri.
Cresce anche la capacità di carico, e di ben 145 litri, con una volumetria che può toccare ora un picco di ben 1655 litri!

Fin qui abbiamo visto le caratteristiche in fatto di comfort e spazi, ma grandi sono le novità anche sotto l’aspetto della sicurezza persino in condizioni di guida più estreme: merito questo dell’elettronica, che rende questo SUV docile ed estremamente preciso, facile da guidare su qualsiasi terreno.
Il 4Motion Active Control permette la scelta tra le 4 modalità Onroad, Offroad, Snow ed Offroad Individual: a ciò si affiancano la trazione integrale con frizione Haldex ed il bloccaggio elettronico dei differenziali, tutto per ridurre al minimo o eliminare del tutto la differenza tra ciò che accade e ciò che il guidatore desidera. In più, la sicurezza è anche garantita dal sistema di frenata anticollisione, dal riconoscimento pedoni e dal rilevatore di stanchezza.

Tanto successo riscosso fino ad ora dalla Tiguan, con quasi 100mila unità vendute in Italia dal suo primo lancio nel 2007, ne fanno un modello di punta dell’intera gamma Volkswagen, e l’offerta in fatto di motorizzazioni doveva per forza essere all’altezza: i due motori benzina 1.4 sono disponibili in versioni da 125 e 150 cavalli, mentre i diesel TDI 2.0 sono spinti rispettivamente da 150 e 190 cavalli, con la possibilità della trazione integrale 4Motion e del cambio DSG.
Tre invece i diversi allestimenti: Style, Business, Executive, che crescono nell’equipaggiamento ma che sanno offrire anche a livelli base ampie dotazioni Hi-tech quali navigatore con schermo touch da 8″ ed ampia integrazione con tutti i dispositivi.
Nuova Tiguan si è già imposta come punto di riferimento nel suo segmento crossover!

Seat tiene il Ritmo!

 

Una storia spagnola che nel tempo è diventata tutta italiana. D’altronde i due popoli sono sempre stati più “simili” di quel che si possa pensare. Ad oggi la SEAT Ibiza risulta essere ancora la vettura più venduta ed esportata della storia spagnola.

SEAT, acronimo di Sociedad Española de Automóviles de Turismo (Società spagnola di automobili da turismo) è stata fondata nel 1950 dall’Instituto Nacional de Industria in collaborazione con FIAT.

Il primo modello di questa casa automobilistica spagnola fu la Seat 1400, realizzata come gemella della Fiat 1400, che nelle sue varianti riprende le versioni dell’italiana, come la versione “C” in cui la linea segue quella della Fiat 1800.

La nascita del marchio

Il marchio Seat nel tempo si è evoluto tanto da essere presente in almeno 77 paesi del mondo. Tuttavia inizialmente dovette puntare su un altro tipo di target per adeguarsi ai tempi e alle esigenze di mercato. Iniziava ad aver bisogno di modelli più economici e competere così contro i più “spartani” modelli del mercato spagnolo come Biscúter.

Nel 1957 entrò in produzione un’altra vettura firmata Fiat-Seat, la Seat 600, di cui furono prodotti 800.000 pezzi, in numerose varianti. Furono gli anni della motorizzazione di massa in Spagna che iniziarono proprio da quel momento.

Auto come la Seat 127, la Seat Panda e la Seat Ritmo, furono le ultime prodotte in collaborazione con la Fiat: sono conosciute oggi con altro nome (la Ritmo è diventata la Seat Ronda, la Panda è la Seat Marbella e la 127 la Seat Futura) in seguito al distacco dalla casa automobilistica italiana, avvenuto nel 1982.

Dopo lo svincolamento dell’accordo tra Fiat e Seat, la casa spagnola iniziò una collaborazione industriale e commerciale con Volkswagen, che permise alla SEAT di continuare a fabbricare modelli ma questa volta per conto della casa tedesca. Il primo modello del nuovo contratto fu la Ibiza nel 1984, che come dicevamo all’inizio di questo articolo è diventato la punta di diamante della Seat: il modello è oggi giunto alla sua quarta generazione, a testimonianza dell’apprezzamento generale sul mercato.

Nel 1986 iniziano le esportazioni in Europa allargandosi anche al mercato sportivo, dando all’azienda altresì una versione sportiva con la Seat Sport. Si aprirebbe qui un altro capitolo ma basti sapere che nel 1999 e nel 2000, Seat è stata impegnata nel Campionato Mondiale Rally con il modello Cordoba WRC.

In Italia la storia della Seat è stata scritta da “coraggiose” concessionarie che hanno creduto nell’indipendenza della casa automobilistica; una tra queste è stata la Concessionaria Capitelli, specializzata nell’assistenza e vendita auto SEAT a Napoli.

Il design

Dal 1950 ad oggi il design di questa Casa è cambiato molto, in special modo a partire dall’accordo con i tedeschi in poi, evolvendosi sia esteticamente che nelle prestazioni. Dal Gruppo Volkswagen è derivato un cambiamento qualitativo da cui proviene tutta la meccanica presente sulle attuali vetture, mentre si deve al lavoro del famoso designer italiano Walter De’ Silva un cambiamento nella veste grafica che ha reso i modelli Seat esteticamente sempre più appetibili ed affascinanti.

 

Seat Leon cresce ed ora è anche wagon

Nei giorni scorsi vi abbiamo diffusamente parlato della nuova Golf Variant, versione station wagon di una delle più popolari vetture del marchio tedesco Volkswagen il quale include nel suo gruppo anche la Seat. Da qui proviene il pianale MQB condiviso con la prima Seat Leon progettata in versione familiare, che prende la sigla ST e sarà disponibile in Italia a partire dal mese di gennaio.

I punti di contatto con la “cugina” tedesca si limitano in realtà al succitato pianale, perché per il resto Seat Leon ST mantiene l’indole più sportiva della berlina hatchback da cui deriva ma apre grandi orizzonti commerciali al marchio dal momento che riesce nell’impresa di offrire tantissimo spazio e comfort in più pur superando nel peso la 5 porte di appena 45 kg.

Le motorizzazioni sono tutte di derivazione Volkswagen, includendo solo motori turbo sia benzina che diesel con un range che va da 1.2 fino a 2.0, ed anche la tecnologia ripropone dotazioni già viste e collaudate come la regolazione adattiva dell’assetto o lo sterzo progressivo.
Molto interessante la versione con motore ibrido bi-fuel a benzina e metano che sarà proposta in Italia a partire da febbraio.

Golf variant è brillante ed armoniosa

Il settore delle familiari, meglio note come station wagon, è probabilmente quello che sta maggiormente subendo gli attacchi da parte della pletora di SUV, crossover, SUV compatti che stanno invadendo il mercato.
Volkswagen è riuscita a tenere testa in questa battaglia pensando fin dalla fase di progettazione della settima serie di Golf alla sua declinazione SW, la Variant, ottenendo così un veicolo dalle forme gradevoli e persino sorprendenti e dalla guida lineare e pulita.

Tanta armonia è stata raggiunta proprio considerando da subito, e non come successivo adattamento di una berlina, questa evoluzione che riserva numerose sorprese anche in fatto di spazio, ben 1620 litri con lo schienale posteriore abbattuto la sua capienza, e 605 in assetto “standard”.
Per una vettura di circa 4,5 metri sono numeri senza dubbio importanti, che vengono poi ulteriormente esaltati da un comfort di bordo caratteristico di una vettura di alta fascia, con interni particolarmente curati già a partire dall’allestimento base Trendline sul quale si parte già anche con un’eccellente dotazione quanto a sicurezza.
Gli altri due allestimenti a salire sono il Comfortline e l’Highline, ma ciò che più ci interessa è offrirvi una panoramica sulle motorizzazioni, che propongono tutte brillantezza di guida e grande maneggevolezza.

Si tratta di sole propulsioni turbo, con i 4 diesel compresi tra i 90 ed i 150 cavalli (la punta di diamante è il 2.0 TDI) ed i 3 benzina con cilindrate 1.2 o 1.4, fino ad un massimo di 140 cavalli.
Dopo il debutto della Golf Variant nel mese di ottobre, arriverà presto una versione molto interessante, spinta da un motore 1.4 da 110 cavalli ed alimentato a metano, soluzione della quale sempre più italiani stanno scoprendo i benefici in fatto di costi.

Su Seat Leon ventate di novità

Con il nuovo look della sua Leon, il marchio spagnolo Seat ha inteso allargare in maniera trasversale il proprio pubblico, che fino ad ora è stato composto soprattutto da giovani che vedevano in questa 2 volumi una valida alternativa alla Golf, anche per i suoi listini più accessibili.
Del resto, Seat fa parte proprio del gruppo Volkswagen, e con la Golf la Leon condivide il pianale così come altri dettagli sotto la carrozzeria.

In questa nuova veste la due volumi spagnola si presenta anche con delle dotazioni di serie più complete per essere più appetibile, basti citare la fanaleria interamente a LED sull’allestimento FR, quello più sportivo anche nella motorizzazione.
Il suo look sobrio e ricercato, qualche centimetro di lunghezza in meno ed anche le sue prestazioni la rendono adesso veicolo desiderabile non solo per la famiglia.

Se poi si approfondisce la gamma, si scopre che esiste anche una versione 3 porte, la SC, dalla linea più filante come se fosse, e lo indica la sigla stessa, una Sport Coupè, ideale per giovani single che vogliano darsi un po’ di arie.

Il grande fascino di Golf GTD

Se si domanda ad un automobilista medio quale sia la berlina più diffusa e famosa d’Europa, 9 volte su 10 si riceverà la stessa risposta: Golf.
Parliamo di un veicolo che da quasi 40 anni popola le nostra strade, e del quale è stato recentemente prodotto l’esemplare numero 30 milioni. Numeri da capogiro per quest’auto che ha saputo evolversi ma soprattutto accontentare una clientela sempre più esigente ed eterogenea, dal momento che ne sono state proposte svariate versioni.

Proprio alla Golf va riconosciuto inoltre il merito di aver proposto per prima un motore GTD, ovvero un motore diesel da grandi prestazioni, la cui ultima versione raggiunge oggi ben 184 cavalli. Da quel momento, il gasolio non è stato più il carburante per grossi veicoli commerciali e sgobboni, ma adatto anche a prestazioni profondamente sportive al pari della versione GTI a benzina.
Proprio nelle ultime settimane Volkswagen ha avviato le consegne dell’ultimo restyling della Golf GTD, dal look molto dinamico e che monta un common rail che la rende tanto efficiente quanto prestazionale.

Il meccanico per le elettriche

Alcuni segnali della diffusione di un nuovo modo di concepire l’auto e di usufruirne, basati su una lenta ma generalmente costante diffusione della mobilità a zero emissioni perché elettrica, iniziano ad essere sempre più evidenti.

Forse non ci avete pensato, ma la meccanica di un’auto elettrica ha delle specifiche caratteristiche le quali rendono necessaria un’adeguata preparazione per poter intervenire in caso di guasti o avarie. Non si può infatti trascurare che simili vetture vanno prima di tutto messe in sicurezza, scaricandone la tensione; inoltre, non possono essere trainate come vetture normali, con le ruote anteriori sollevate, in quanto ciò genererebbe corrente ad alta tensione.

Il mercato, come detto, sta lentamente crescendo, ed iniziative come quella del gruppo Ima Italia Assistance, che ha allestito il primo servizio di assistenza stradale specializzato, non fanno che confermare le potenzialità della propulsione elettrica; le fa eco la Regione Veneto, che a partire dal 2014 esenterà per tre anni dal pagamento del bollo auto tutte le vetture elettriche e quelle ibride.

Un marchio che sembra credere in maniera davvero convinta a questo futuro dell’auto è senza dubbio Renault, che ne ha già 4 in gamma, ultima arrivata la Zoe. Volkswagen dal canto suo sta lavorando alla grande, e ce ne accorgeremo al Salone di Francoforte di settembre quando sarà presentata la e-Up!, interamente elettrica.
Il futuro di cui dicevamo, per l’automobile ed il suo mercato che vuole cercare di uscire dall’attuale stasi, potrebbe essere anche elettrico.

Volkswagen lavora al miracolo 1L/100km

Il futuro del’automobile che vuole essere ecosostenibile passa necessariamente attraverso le ibridazioni ed i motori elettrici, come sa bene anche Ferdinand Piëch, grande capo del gruppo Volkswagen, il quale ha fortemente voluto il progetto XL1.

In primavera Volkswagen ne ha presentato la versione definitiva durante il Salone di Ginevra, ed ha decisamente vinto la sfida catalizzando le attenzioni del pubblico su questa vettura dallo stile estremo che non passa inosservato, grazie alla forma che ricorda quella di un delfino e l’altezza di appena 1,15 metri.
I primi indicatori di un veicolo che vuole dimenticare le soste al distributore sono rappresentati dalla carrozzeria in fibra di carbonio dal peso di soli 230 kg, dal Cx di 0,189 e dalle gomme studiate per opporre la minima resistenza al rotolamento.

Tutto ciò ovviamente non basta a giustificare i suoi record: 1 litro di carburante è sufficiente per percorrere 100 km, ed il motore termico a gasolio da 48 cavalli ne sfrutta appena 8,4 per viaggiare a velocità di crociera di 100 km/h. Viene aggiunta l’ibridazione plug-in, che permette la ricarica con una semplice spina elettrica, e che con i suoi 27 cavalli aggiuntivi fa contenere le emissioni di CO2 entro lo stratosferico valore di 21 g/km.

Volkswagen XL1 sembra essere in tutto e per tutto la macchina del futuro, ma…ha ancora i suoi inevitabili difetti, relativi in questo caso al prezzo che si attesta ancora su cifre elevate.
Ciò è dovuto anche alla sua tiratura limitata, appena 50 esemplari, che obbliga ad una produzione artigianale per cui anche se dichiarata come tale è ancora difficile pensare ad XL1 come vettura di serie.

Amarok Power allarga gli orizzonti di guida

Molti dei nostri lettori probabilmente collegano il concetto di pick-up alle grandi strade degli Stati Uniti, ed a percorrenze magari accidentate, tuttavia ammirando lo splendido Volkswagen Amarok Power (inizialmente denominato R-Style) dovranno ricredersi!
Il pacchetto stilistico che lo caratterizza, infatti, evolve la versione base di Amarok fornendogli un’impronta marcatamente sportiva con il nuovo design del paraurti, con l’aggiunta di minigonne ma anche con soluzioni tecniche e meccaniche di prim’ordine, con dettagli in fibra di carbonio come il diffusore e la fascia anteriore e con un motore 3.0 V6 da 8 marce, per prestazioni mozzafiato.

Questo spettacolare allestimento trova riscontri anche negli interni, i quali oltre ad essere proposti con finiture eleganti e sedili rivestiti in pelle Nubuck, presentano ancora gli inserti in fibra di carbonio sia sulle portiere che sulla plancia; quest’ultima valorizza un abitacolo molto sportivo che beneficia anche di un impianto telematico ben assortito che parte da un monitor touch screen da 8 pollici.

Le prestazioni sono sorprendenti ed in virtù degli 8 rapporti incidono meno di quanto ci si aspetterebbe sui consumi: l’accelerazione 0-100 si ottiene in soli 7,9 secondi!
Amarok Power è stato svelato all’apposito salone di Worthersee nella prima settimana di maggio: si tratta di uno speciale raduno che Volkswagen tiene annualmente in Austria, dedicato ai marchi del gruppo che vi espongono le loro proposte meno legate alla consuetudine come nel caso dell’evoluzione di questo pick-up.