Archive for gennaio 2015

Nuova Twingo, nuova vera rivoluzione!

Con la sua Twingo, Renault rivoluzionò nel 1993 il Segmento A delle city car, inventandosi la mini-monovolume, un’auto che ha scavalcato il secolo ed è diventata una specie di icona della praticità urbana in spazi ridotti.

Dopo una seconda generazione, introdotta nel 2007 senza grandi innovazioni ed anzi con un progetto molto più convenzionale (e forse per questo dallo scarso successo), nel 2014 si è compresa la necessità di rompere nuovamente tutti gli schemi, e piuttosto che ispirarsi alla prima Twingo reinterpretandola in chiave moderna, in casa Renault hanno approvato un progetto stilistico “dissidente” e di totale rottura.

La vera ispirazione per la Nuova Twingo va infatti ricercata ancor più in là nel passato, perché si rifà alla mitica R5 Turbo che infiammò gli anni ’80, in particolar modo per l’aggressività dello stile e l’imponenza della sezione posteriore.
In sostanza Nuova Twingo è una city car dalle spalle davvero larghe, e con una rivoluzione che parte proprio dal posteriore, dove non troviamo solo la trazione ma anche lo stesso motore, precisamente sotto il bagagliaio.
Certo, con questa mossa si sacrifica un po’ di spazio di carico, ma del resto questa Nuova Twingo è pensata principalmente per spostamenti urbani e compensa questa riduzione della “stiva” con il carattere brioso degli interni.

Soffermandoci poi sui motori, va sottolineato che in gamma troviamo solo i 3 cilindri, da 900 e da 1000, con il primo addirittura più scattante grazie ai 90 cavalli turboalimentati.

Per chiudere il cerchio in merito alla sua agilità anche in spazi stretti, va segnalata l’ampiezza di sterzata nonostante i quasi due metri e mezzo di passo, quasi come se fosse una Segmento B.
Nuova Twingo, con tutte queste caratteristiche speciali (non dimentichiamo che è una 5 porte di soli 3,60 metri) ha tutte le carte in regola per lottare ai vertici delle classifiche di vendita del suo segmento!

La nuova Jeep Cherokee ha un cuore Fiat

La galassia Fiat Chrysler ha un marchio che, dati alla mano, è il più in forma di tutti: parliamo dell’americanissima Jeep, ambiziosa come pochi altri e ricchissima di novità negli ultimi mesi, non ultima la splendida Renegade con cui la casa ha debuttato anche nel settore dei crossover.

Un modello di indubbio successo come la Grand Cherokee ha subito negli ultimi mesi un cambiamento dei connotati che le ha fatto perdere il “Grand”: ora si chiama semplicemente Jeep Cherokee, ed è un fuoristrada medio che vuole competere apertamente con tutti i SUV più “borghesi”, quelli che pur proponendosi con misure oversize puntano ad essere delle confortevoli berline per la famiglia: i marchi Premium europei e tedeschi in particolare dominano da anni in questa categoria, avendone intuito il crescente sviluppo prima di tutti.
A confermare un’indole familiare della Cherokee troviamo l’aspetto fondamentale della trazione anteriore, resa disponibile quasi a sorpresa, anche se viene naturalmente proposta anche quella integrale in 3 varianti per accontentare i “puristi” dell’off road.

La fusione tra Chrysler e Fiat ha fatto sì che molti aspetti di questa Cherokee siano di chiara origine italiana, a partire dal pianale, lo stesso su cui è montata L’Alfa Romeo Giulietta. Ancora più sorprendente è però la gamma dei motori. perché il 2.0 turbodiesel è prodotto proprio dalla stessa Fiat, mentre lo stile è anch’esso italiano, sia nell’abitacolo con materiali e design di eccellenza sia nel frontale, dove la firma ottica con fari sottili fa il paio con una linea molto slanciata.

Naturalmente sono stati accontentati anche gli irriducibili, perché Cherokee sarà disponibile non solo con motorizzazioni “tranquille” ma anche con un potentissimo 6 cilindri da 272 cavalli.
Tantissimi gli optional, che possono far salire il prezzo dai 38mila euro per la versione base fino a superare i 60mila!

Jaguar F-Type, coupè da sogno

Gli appassionati di fumetti italiani collegano, con un’associazione di idee quasi istantanea, la storica Jaguar E al personaggio di Diabolik, che sfreccia a bordo di un modello nero come la notte e come il suo costume.

Oggi il marchio inglese si presenta sul mercato con l’erede di quella mitica vettura, la Jaguar F-Type, una due posti se possibile ancora più aggressiva. Senza troppi giri di parole, siamo di fronte ad una coupè di gran lusso, molto massiccia nelle sue forme e che offre gran divertimento al volante, specialmente nell’assetto dynamic.

Il motore 3.0 fa decisamente il suo dovere, ce ne accorgiamo anche dall’inconfondibile ruggito, frutto dei 6 cilindri e dei 380 cavalli (parliamo della versione S).
C’è anche la possibilità di farla consumare in maniera più parca, con il cambio in modalità eco-drive al quale va comunque accompagnato un piede più leggero.

E a bordo? Le aspettative non possono certo essere tradite, ed i soli due posti offrono un comfort estremo con i sedili avvolgenti ed a regolazione elettrica, ed una lussuosa plancia con rivestimento in pelle ed un design molto contemporaneo.

Jaguar F-Type è la classica dream car forse non alla portata di tutti, ma il suo segmento ha comunque visto nel corso del 2014 un impennata di circa il 70% di nuove immatricolazioni rispetto all’anno precedente, per cui c’è da pensare che anche in Italia ne vedremo girare qualcuna per le strade!

Renault Koleos cambia personalità

Il successo del suo crossover Captur ha spinto Renault a creare un abito nuovo per la Koleos, il SUV che ha già 6 anni di storia e che ora si presenta con molta più personalità, specie nel muso: merito proprio di soluzioni stilistiche mutuate dal crossover.

È un semifuoristrada di oltre 4,50 metri, anche se appare ancor più imponente, e asseconda le forme morbide della carrozzeria anche negli interni particolarmente confortevoli.
Viaggia alla grande, specie con il turbodiesel da 175 cavalli con cambio automatico, che offre ottime prestazioni.
Trra gli accessori non poteva mandare la telecamera per il parcheggio, utilissima considerando le dimensioni, ed è molto sbarazzino il tettuccio panoramico.

Bisognerà ora capire se il pubblico italiano sarà disposto a sborsare i quasi 40.000 euro necessari per una versione ben equipaggiata, oppure preferirà continuare a rivolgersi alle più spartane dei cosiddetti marchi Premium.

Lunghissime percorrenze in tutto comfort con la CTX 1300

Oggi parliamo di una moto estremamente massiccia, pensata appositamente per offrire la migliore esperienza di comfort in sella, in particolare su lunghe e lunghissime percorrenze.
Tali caratteristiche sono richiamate già a partire dalla sigla della Honda CTX 1300, dove l’acronimo sta per “Comfort, Tecnology and Experience”.

È una touring cruiser che il marchio giapponese ha pensato espressamente per il mercato a stelle e strisce, anche se sappiamo bene che in Italia ci sono numerosi “viaggiatori a due ruote” che prediligono una comodità estrema per le loro escursioni.
Honda ha pensato bene di equipaggiare questa cruiser perfetta anche per trasferte in coppia con un motore di elevate prestazioni ma molto dolce nell’erogazione, per eliminare del tutto le vibrazioni.
Non mancano elementi che accrescono la sicurezza come il sistema di frenata combinata ed il controllo elettronico della trazione.

A corredo di una moto del genere, a bordo della quale il viaggio diventa esso stesso un’esperienza gratificante, troviamo anche l’impianto stereo e le motovaligie. Se proprio vogliamo trovarle un difetto, sta nel parabrezza: quello standard di serie non protegge un granché, ed è preferibile scegliere quello maggiorato in plexiglass.

Una instancabile viaggiatrice, ma di certo non per tutte le tasche, con il prezzo di listino che parte da 17.800 euro!

Land Rover Discovery Sport, compromesso lussuoso

Arriverà in Italia nella prossima primavera la Land Rover che sostituirà la Freelander cercando di emularne il successo commerciale. Il suo nome è Land Rover Discovery Sport, ed è volutamente somigliante alla Evoque, anche se si spinge su una strada tutta sua fatta di tecnica e personalità.

Partendo dalla scocca, scopriamo che è realizzata in acciaio – per offrire rigidità e robustezza – ma anche in alluminio, per non mettere la leggerezza in secondo piano. inoltre la Discovery Sport, essendo molto semplicemente un SUV compatto, è stata studiata per essere performante sia sull’asfalto che sui terreni sconnessi dei fuoristrada; tale efficace versatilità è stata ottenuta grazie al nuovo assale multilink che gestisce le sospensioni.
Gli spazi a bordo sono importanti, vengono dichiarati 7 posti anche se la terza fila è più adatta ai bambini che ad adulti con lunghe leve, ma in ogni caso non manca il comfort, con ricche rifiniture ed eccellente dotazione tecnologica a partire dallo schermo touch da 8″ con comandi vocali.

È il giusto compromesso tra una lussuosa Range Rover ed un fuoristrada puro come quelli già proposti dal marchio, e lo notiamo anche nelle motorizzazioni che soddisfano tutte le esigenze: troviamo infatti sia il diesel, con due versioni 2.2 da 150 o 190 cavalli, che il benzina 2.0, con cambi anche a 9 marce automatici.

È senza dubbio lussuosa, e si fregia con orgoglio del suo essere “Made in England”: del resto, va a sostituire un modello del tutto cruciale nella gamma Land Rover, perchè Freelander è stato il primo vero modello “stradale” del marchio inglese, nato per sfidare i SUV che specie dal Sol levante hanno invaso l’Europa a partire dagli anni ’90.