Archive for gennaio 2018

Porsche Cayenne è ormai un classico

Gli scettici della prima ora, quelli più duri e puri che rifiutavano in toto l’ingresso di Porsche nel segmento SUV temendo una contaminazione e rifugiandosi nel loro integralismo, hanno dovuto lentamente ricredersi.


Con un processo graduale ma costante la Porsche Cayenne ha infatti saputo diventare una colonna portante del bilancio per il marchio di Stoccarda, e se oggi giunge alla terza generazione vuol dire che le vendite hanno ampiamente giustificato un continuo sviluppo del progetto e la sua evoluzione.
Per mettere d’accordo proprio tutti, alcuni dei tratti aerodinamici e la linea dei fari richiamano apertamente l’iconica Porche 911: dalla sportiva di casa per eccellenza la Nuova Cayenne eredita anche raffinate tecnologie che le regalano un comportamento su asfalto molto grintoso ed un’eccezionale tenuta di strada, ottenuto con il sistema elettronico di stabilizzazione del rollio, le sospensioni pneumatiche e le ruote posteriori sterzanti: un concentrato di tecnologia indispensabile per una vettura con baricentro così elevato, per non parlare del peso.

Questa Porsche viene proposta in una gamma composta da 3 varianti, la Cayenne, la Cayenne S e la Cayenne Turbo che rispettivamente fanno registrare 340, 440 4 550 cavalli. Su tutte è presente un sistema di trazione integrale attiva studiato per dosare la coppia erogata in maniera perfetta in tutte le circostanze, offrendo una motricità che sbalordisce su qualsiasi tipo di terreno.


Il successo planetario di questo SUV è con ogni probabilità dovuto anche a degli interni impeccabili e lussuosi, che ricordano quanto visto sulla Porsche Panamera per spazio, finiture pregiate e per la presenza di un grande display da 12,3 pollici.

Tutte queste caratteristiche hanno reso la Porsche Cayenne un sempreverde della gamma tedesca, che a partire dal 2002 ha saputo sconfiggere le perplessità e proporsi con sempre maggiore convinzione dei propri mezzi.

 

Jaguar XF Sportbrake, una wagon british style

In casa Jaguar conoscono perfettamente il concetto dell’eleganza in ogni sua declinazione, si può dire che lo posseggono e lo padroneggiano come uno status costitutivo del marchio. E se pensate che trapiantare su una Jaguar dal muso classico un portellone posteriore per trasformarla in una station wagon adatta alle esigenze di capienza di una clientela giovane sia causa ostativa a qualsiasi velleità di bel design, siate pronti a ricredervi di fronte alla Jaguar XF Sportbrake!

La sua coda è infatti arrotondata e filante e non deturpa minimamente le linee sinuose ed i fianchi levigati di un veicolo che si avvicina ai 5 metri di lunghezza e che nel complesso delle sue forme è una delle familiari dal look più originale e ricercato presenti sul mercato attuale, nata per piacere con le sue geometrie eleganti ma anche per tutte le sue doti tecniche che vogliamo qui analizzare.

Va detto subito che il motore principe della sua gamma, almeno dalle nostre parti, sarà senza alcun dubbio il 4 cilindri diesel da 180 cv della famiglia Ingenium, capace di prestazioni scattanti specie nella sua versione AWD con il cambio automatico e ad 8 rapporti e la trazione integrale.
La guida con le ruote aggrappate alla strada è fluida e piacevole, senza mai risentire di bruschi scossoni, e diverte anche su strade più avventurose e non solo sulle lunghe traversate scorrevoli.
Il tutto anche grazie ad uno sterzo servoassistito elettronicamente di estrema morbidezza e ad un telaio alleggerito in maniera consistente con il largo uso di alluminio.

L’assetto della Jaguar XF Sportbrake è assolutamente perfetto con le sospensioni autolivellanti di serie, rese indispensabili dalla necessità di ben comportarsi anche a pieno carico, ma ne beneficia tutta la complessiva dinamica dell’auto.


Come prevedibile la capienza della XF Sportbrake è oversize, con il suo ampio bagagliaio che può raggiungere fino a 1700 litri abbattendo gli schienali. Il tutto è integrato in questa berlinona dal passo costante e molto silenzioso, che anche a bordo offre un comfort di tutto rispetto che fa il paio con linea e design puliti ed accattivanti, ovvero la perfetta sintesi dello stile Jaguar anche per una clientela giovane e sportiva.

 

La Nuova Polo GTI ha stile, grinta e prestazioni

Un raro caso per il quale un acceso dualismo all’interno di una gamma di veicoli si rivela essere proficuo per il marchio nel suo insieme è rappresentato dal binomio Polo/Golf tra le Volkswagen.
La sorella maggiore Golf ha una lunga storia e tradizione, ma continua a fare da traino e da sprone alle ambizioni ed alla crescita di Polo.

Golf resta leader, c’è poco da fare, tiene le redini dei dati di vendita della casa tedesca anche per le sue capacità di adattarsi ad esigenze difformi tra loro e di essere l’auto giusta per ogni occasione. Polo invece si distingue per aggressività e spavalderia, e fa da banco di prova per le “sperimentazioni” più grintose, quelle volte a soddisfare richieste a base di personalità più spiccate ed in molti casi sportive.

Il binomio, come detto, fa le fortune del marchio tedesco, perché all’interno del segmento Golf e Polo si spartiscono le preferenze in seguito alla manifestazione di intenti e di desideri di chi firma i contratti in concessionaria, e oggi Polo va a dimostrare di volersi giocare delle carte ancora più spregiudicate.

Viene infatti presentata in questo inizio 2018 la nuova versione di Polo GTI, la più potente mai prodotta, una vera ode innalzata al purismo per chi vuole godersi un’auto sportiva e scattante impreziosita da dettagli a bordo e fuori che ne evidenziano l’indole grintosa.
Alla leggendaria sigla GTI si accompagnano infatti impunture interne in rosso ed elementi che hanno segnato un’epoca come il tessuto a quadretti per i sedili e le decorazioni che le conferiscono stile anche sulla carrozzeria: si pensi alla vistosa banda rossa sulla calandra, ma anche al doppio terminale di scarico cromato e ad un assetto ribassato che la fa apparire ben piantata a terra e pronta a scattare.

Del resto, la sua spinta viene da un motore 2.0 turbo da 200 cavalli, con tantissima coppia ed una velocità di punta di 237 km/h. Alla trazione anteriore si abbina il differenziale elettronico, con tanta tecnologia a gestire non soltanto la trasmissione ma anche i sistemi di sicurezza all’avanguardia.
Si pensi a frenata di emergenza o al riconoscimento stanchezza del guidatore con alert, per citarne soltanto due.

Questa Volkswagen Polo GTI sembra essere arrivata ad un netto punto di svolta nella sua carriera, considerando anche la nuova piattaforma su cui è sviluppata che le conferisce maggiori passo e lunghezza e quindi un’abitabilità di tutto rispetto.
Mantiene così il suo ruolo di icona della sportività ed anzi la rinvigorisce, offrendo una formula a base di divertimento quotidiano e che non stanca mai!

 

DS 7 Crossback, SUV esclusivo che sa stupire

Dopo aver lavorato duro ed essersi fatta largo prima come serie speciale delle Citroën, delle quali andava ad enfatizzare l’indole più chic e votata al lusso, e poi come marchio a sé stante all’interno della grande famiglia del Gruppo PSA, ora DS Automobiles inizia a fare ancora più sul serio con lo step successivo.

Non che fino ad ora abbia scherzato, perché come abbiamo già analizzato sia la DS 3 che la DS 4 si distinguono alla grande per caratteristiche di qualità, buon gusto ed eccellenti prestazioni, ma era palese la loro derivazione dalle “cugine” di pari segmento di casa Citroën, tuttavia l’ultima nata – la DS 7 Crossback – rappresenta il primo modello totalmente inedito, sviluppato a partire da un progetto proprio ed a sé stante per inserirsi con decisione e piglio sfrontato nel rovente segmento dei SUV di fascia C, frequentatissimo soprattutto dalle concorrenti tedesche ma non solo.

La personalità di DS 7 Crossback

Proprio dalle tedesche la DS 7 Crossback si differenzia con un impatto estetico molto scenografico, del tutto “francese”, con un’andatura poderosa delle sue linee lungo la carrozzeria che non risultano però mai troppo pesanti anche perché rese sfarzose da tanti particolari luccicanti ma mai eccessivi.

Non parliamo solo delle cromature, ma anche dei fari anteriori full LED (il giro di 180° che compiono all’accensione è un effetto scenografico pregevole) e di quelli posteriori con effetto 3D.
Gli interni sono il logico proseguimento di un’architettura così barocca eppure concreta ed efficace, a partire dai materiali dei quali si percepisce la qualità non solo al tatto, ma anche alla vista, e ci riferiamo anche alle morbide plastiche che tante volte trasmettono sensazioni sgradevoli.

Nel caso di DS 7 Crossback questo rischio non sussiste, per non parlare poi del complessivo senso di accuratezza che trasmettono gli assemblaggi, con un cruscotto dominato da una plancia che si merita 10 e lode sia per gli effetti speciali dei due display sia per l’utilità delle funzioni gestite e la possibilità di personalizzarli.
Spicca inoltre un tocco di design e di gran classe come l’orologio centrale BRM, ma per restare alle funzionalità diciamo subito che la tecnologia è assolutamente all’altezza: il DS Active Scan, che scandaglia il fondo stradale al fine di adattare in tempo reale gli ammortizzatori, è solo la punta di diamante di una lunga lista di sistemi di sicurezza ed assistenza alla guida che include la frenata di emergenza, il check sull’angolo cieco, il Lane Assist che corregge eventuali deviazioni dalla corsia e persino un visore a infrarossi che rileva imprevisti quando si guida di notte.

I diversi allestimenti

Gli allestimenti sono strutturati in 3 versioni, come da abitudine per il Gruppo PSA, ma ci sono poi le combinazioni da comporre (le chiamano Ispirazioni) per gli interni e i vari pacchetti di personalizzazioni, per cui è difficile sul serio riprodurne due uguali.
In tema di motori, DS 7 Crossback sfoggia il benzina PureTech 2.0 da 180 o 225 cavalli oppure gli apprezzatissimi diesel BlueHDi da 1.5 o 2.0, con quest’ultimo che conferma di essere un eccellente 4 cilindri silenzioso, dalla coppia generosa e poco assetato anche grazie al dolcissimo cambio automatico ad 8 rapporti che opera in massima precisione rendendo le cambiate impercettibili.

Siamo di fronte ad un nuovo SUV lussuoso, il cui listino parte da 31.100 € fino a superare i 40mila ma che riteniamo abbia tutte le prerogative per farsi amare!

 

Un grande salto di qualità per la nuova Ford EcoSport

Il 2017 è stato un anno che ha fatto registrare un più che cospicuo salto in alto da parte dei SUV sul mercato europeo: quasi un +24% che ai principali marchi non poteva assolutamente sfuggire!


Se inoltre si considera l’ancora più consistente crescita del segmento B, che si è attestato su un +51% ed è quello che comprende al suo interno anche i crossover compatti, ecco che non stupisce affatto l’impegno profuso da Ford nella progettazione della nuova generazione di EcoSport, disponibile proprio da questo mese, un veicolo del tutto sui generis che si distingue per un’architettura larga, alta ma corta, fino a restare sui 4 metri di lunghezza e che ne fa un gioiello di versatilità a tutto tondo.

Abitabilità e capacità di carico eccellenti convivono in sinergia su un veicolo che è stato sensibilmente migliorato non solo nell’aspetto estetico, ma anche nel suo apparato tecnologico.
La strategia è ben chiara e delineata, e punta a sedurre un pubblico ancora più trasversale grazie a degli upgrade che l’hanno sensibilmente abbellita a partire da ogni componente del frontale mantenendo però la maneggevolezza – anzi accrescendola! – e rendendo allo stesso tempo Ford EcoSport ancora più portata per lunghi viaggi e gite.


Per assetto e comportamento sul misto e in curva, questo nuovo SUV compatto Ford prodotto però in Polonia si segnala per le ottime risposte anche dello sterzo, che fa divertire e non stanca mai restituendo sempre un feedback ben calibrato.

Pregi e virtù sono stati poi moltiplicati anche negli interni, dove si percepisce ora una qualità migliorata non solo per i materiali, più curati e pregiati che sulla precedente versione come si nota al tatto ed alla vista, ma anche per l’ergonomia generale, molto più friendly verso tutti i passeggeri.

Un gran bel progetto insomma, funzionale e con il giusto appeal sia fuori che dentro, e l’ennesimo tassello di una offerta Ford nel settore SUV mai così corposa ed articolata.
Nello stesso filone infatti fanno compagnia ad Ecosport non solo la Fiesta Active ed il Ford Edge, ma anche Kuga ed una novità in cantiere per il 2018 ma ancora non annunciata.
Ci sarà da divertirsi con tanto dinamismo!

 

Nuova Subaru Impreza piace per la sua indole più tranquilla

Da quando primeggiava sui circuiti dei Rally di tutto il mondo conquistando titoli a ripetizione e guadagnandosi un’aura da leggenda tra gli sport a 4 ruote, la Subaru Impreza di strada ne ha fatta molta.

Oggi arriva alla sua quinta generazione, riproposta in una versione molto più adatta alle famiglie ma che ne vuole rilanciare l’immagine con linee ammorbidite che non hanno più nulla di agonistico e la rendono una confortevole berlina.
Parliamo comunque di un modello capace di vendere 2 milioni e mezzo di esemplari nella sua lunga carriera, per cui adesso può ben permettersi di rivolgersi ad un pubblico più tranquillo in questa versione “mansueta”. Lo fa con una lunga serie di aiuti alla guida anche per l’automobilista più distratto, come il cruise control adattivo, la frenata automatica di emergenza o il sistema che corregge lo sterzo se si abbandona la corsia: il tutto gestito attraverso la telecamera stereoscopica Eyesight, chiamata anche occhio di falco.

Su questa nuova generazione della Subaru Impreza tutto è stato pensato e rididegnato per favorire il miglior comfort di bordo, anche con un abitacolo di eccellente qualità costruttiva nel quale tutti i materiali sono ben curati ed assemblati con criteri scrupolosi, e nel quale gli scossoni in marcia si avvertono ben poco anche per merito della nuova piattaforma dall’accresciuta rigidità torsionale ma non solo.
Scopriamo infatti che è stata interamente sottoposta ad una “cura dimagrante” che le ha fatto perdere molti kg ad esempio nel cambio, il CVT Lineartronic automatico più leggero di circa 8 kg, ma anche nel motore, l’unico disponibile: il boxer a benzina aspirato da 1.6 e con 116 cavalli ha infatti perso 12 kg rispetto alla sua precedente versione, merito dell’uso di nuove e più avanzate tecnologie di progettazione e di materiali di ultima generazione.

L’allestimento base si chiama Pure ed è già ben equipaggiato, con ad esempio il sistema audio con display da 6,5 ” e la telecamera Eyesight, e parte da un interessante prezzo di listino di 19.990 €. Le varianti Style e Style Navi sono poi dedicate ai più esigenti che vogliono concedersi qualche lusso in più come il navigatore, ma nella valutazione complessiva la Nuova Subaru Impreza supera molto bene l’esame ed è ora una vettura più “saggia”, capace di mettere chiunque a proprio agio durante la guida aiutandolo anche in condizioni di fondo stradale più estreme o delicate.

 

Una Ford Mustang da sogno: Shelby GT350R

Per chi ci segue assiduamente non è certo un segreto la nostra smodata passione per la Ford Mustang, già più volte protagonista dei nostri articoli soprattutto quando si è diffusa la voce della sua distribuzione in Europa.

Purtroppo la versione del tutto speciale della quale parliamo oggi non la vedremo mai sulle nostre strade perché non ne è prevista l’importazione, ma rappresenta comunque una muscle car dalla quale siamo emozionati: la Ford Mustang Shelby GT350R è stata prodotta sino ad ora in soli 37 esemplari proprio dal reparto Ford Performance, la divisione che si occupa dei modelli più sportivi che vengono classificati come auto da corsa stradali e quindi “legal”, ossia in accordo con le normative di circolazione stradale.

Questa divisione sportiva del brand ha lavorato di cesello sulla GT, mantenendo una linea fedele ai suoi canoni tradizionali con due porte e 2 posti, ma abbassando e scolpendo ancora di più il cofano per ottimizzare l’attrito con l’aria e rendere l’aerodinamica ancora più efficace.
Sempre sul frontale si fa notare un nuovo diverso splitter, e passando alle fiancate possiamo osservare le grandi prese d’aria all’altezza dei passaruota per finire poi con il diffusore sul retro e con l’immancabile alettone in fibra di carbonio.

Tutti questi fattori contribuiscono a tenere inchiodata all’asfalto una vettura che è spinta da un motore da ben 5.200 cm cubici aspirato, che eroga la bellezza di 507 cavalli: da 0 a 100 km/h ci arriva in 4 secondi netti, con una velocità di punta dichiarata di 300 km/h.
Lo schema è quindi tradizionale, con motore anteriore e trazione posteriore, ma la meccanica, l’aerodinamica e pneumatici da 19″ contribuiscono all’assetto di un’auto la cui spinta è davvero impressionante, e che viene reso più preciso anche dall’avanzatissimo sistema di sospensioni ed ammortizzatori con in più un impianto frenante Brembo che serve a tenere a bada il tutto.

Come detto, non vedremo in Italia questo “mostro” della strada, perché da noi sono disponibili le versioni con il motore più normale, l’EcoBoost da 2.3 cc a 4 cilindri da 317 cv oppure il V8 da 421 cv. Ford ammette di venderne circa 30 al mese, anche se è ovvio che questa passione condivisa da una nicchia di nostri automobilisti viene in parte tarpata dalla presenza del SUperbollo.
Per il fascino che sa esercitare Mustang, siamo certi che il suo prezzo non del tutto proibitivo (un massimo di 49.000 €) subisca delle penalizzazioni proprio da questa sovrattassa.

 

Tutta la decisa personalità di Fiat 500X S-Design

Il DNA che ha fatto di 500 un’icona di stile Made in Italy è più vitale ed attivo che mai, e sta a dimostrarlo la variegata composizione della sua famiglia.
Correva l’anno 2007 quando al Lingotto di Torino veniva rilanciata in grande stile questa sigla in cifre che – senza timore di sbagliare, nel descriverla – ha scritto la storia dell’intera industria automobilistica italiana.

L’allargamento della famiglia 500

Da allora, in un percorso fatto di grandi successi commerciali che hanno varcato anche l’oceano, la sensibilità e i gusti degli automobilisti sono cambiati e si sono evoluti come raramente era accaduto prima.
È cresciuto il desiderio di alternative capaci di rompere gli schemi e che interpretassero qualcosa di non ancora visto, si è modificato il modo di guidare ed anche di intendere l’auto, e così se l’utilitaria 500 ha mantenuto salda la sua posizione nel segmento A, la famiglia si è adeguata ed allargata. Ha mantenuto elementi stilistici ben riconoscibili come i fari arrotondati o il caratteristico baffo cromato sul frontale, ma si è evoluta allo stesso tempo per abbracciare anche tutte le altre mutate tendenze, crescendo nelle misure o adeguandosi a standard differenti.

Sono così nate nel tempo la 500 C (immancabile versione cabrio, omaggio alla tradizione ed alla storia di 500) ma soprattutto la 500L, una derivazione che l’ha trasformata in una monovolume, e successivamente anche la 500X, splendida variante del tutto autonoma e indipendente che pur sviluppata sulla stessa piattaforma ha subito una metamorfosi della carrozzeria.
Ci piace definirla, come suggerivano le immagini di uno dei suoi primi spot pubblicitari, una variante sottoposta a cura energizzante ed ipervitaminica per entrare a pieno titolo nell’arena dei crossover compatti, lo sviluppo che l’ha trasformata in vettura confortevole e divertente da guidare in ogni situazione ma con uno stile ed un’eleganza seducenti.

L’elaborazione di una serie speciale

Quando ci sono i favori del pubblico acquirente come in questo caso è ancora più semplice poi per i marchi, e per gli ormai cruciali reparti design, lanciarsi nell’elaborazione di serie speciali, e così Fiat 500X si è guadagnata i galloni per l’edizione S-Design, un vero gioiello di esclusività che si distingue per dettagli accattivanti, tutti studiati per accentuare la sua personalità, renderla riconoscibile al primo sguardo, ed accontentare i più narcisisti o meglio gli edonisti che sono sempre alla ricerca di concrete gratificazioni per il proprio ego.

Fiat 500X S-Design è un vertice indiscusso di eleganza nella sua carrozzeria opaca color Verde Alpi, omaggio al Piemonte ma anche alle capacità di affrontare percorsi impegnativi ed accidentati, con i cerchi in lega da 17″ o da 18″.
Su questa livrea con vocazione da catalizzatrice di sguardi ammirati troviamo anche i vetri oscurati, delle finiture brunite molto seducenti, e potenti proiettori anteriori Bi-Xenon.
Tanti curati dettagli trovano prevedibile conferma anche in un abitacolo speciale, nel quale le sellerie sono assolutamente da incorniciare con il logo 500, già di per sé un emblema planetario, bene in rilievo ed in color rame, e poi con tanta tecnologia gestita tramite lo schermo touch da 7″ sempre connesso grazie al sofisticato sistema Uconnect HD Live, compatibile sia con Android che con iOs.

I motori di 500X S-Design rappresentano un grande balzo in avanti nel contenimento dei consumi e delle emissioni: in una gamma molto virtuosa troviamo anche un bi-fuel benzina e GPL turbo da 120 cavalli 1.4, per il massimo del piacere di guida ed un’autonomia votata al risparmio di oltre 1.000 km con il pieno.

Una famiglia ricca e di successo come quella di 500 non poteva fare a meno di un elemento così oggettivamente bello e dalla personalità forte, una grande e dinamica novità tutta da scoprire in Concessionaria!