Archive for gennaio 2014

Hyundai rientra nel WRC

Il marchio Hyundai ha fatto una scelta importante per la sua ascesa, ritornando a gareggiare, dopo 11 anni di assenza, in una competizione che rappresenta un suo vecchio amore, il Campionato Mondiale Rally.
La piccola i20 in versione WRC e sponsorizzata da Shell sarà quindi ai nastri di partenza del Mondiale 2014, con un team composto da piloti affermati e da emergenti dalle grandi ambizioni.
L’unico titolare sarà il belga Thierry Neuville, il vicecampione del Mondo in carica che ha lasciato la Ford per sposare il progetto Hyundai; a Neuville si affiancheranno Dani Sordo, Chris Atkinson e Juho Hänninen, giovane promessa dell’eterna scuola rallystica finlandese.

Hyundai
punta molto forte sul mercato europeo, ed una manifestazione come il WRC è una vetrina di prestigio assoluto per le sue ambizioni, essendo seguita con molta passione nel continente europeo; la livrea di questa vettura sviluppata in Germania, dove è stata anche presentata durante un apposito evento, è arancione e bianca mentre l’aspetto è incredibilmente aggressivo.
Tutto il team parte in questa avventura con una buona dose di realismo, rendendosi conto che per questa prima stagione non sarà possibile competere da subito con i migliori, ma sarà fondamentale raccogliere dati ed esperienze per sfidare ad armi pari le rivali a partire dal 2015.

La Shell Hyundai i20 WRC debutterà durante il Rally di Montecarlo, con le gerarchie iniziali Neuville-Sordo come primi due piloti e gli altri due impegnati nello sviluppo e nel testing.
L’obiettivo è quello di arrivare a punti da subito e mantenere prestazioni e risultato costanti durante tutta la stagione.

Mobilità sostenibile: dagli scooter elettrici cittadini a quelli per anziani e disabili.

Un tema sempre attuale che non ci stancheremo mai di affrontare: quello dell’ambiente e della sua salvaguardia, dove anche nel nostro paese inizia a muoversi qualcosa con gli ecoincentivi per i veicoli elettrici; ne abbiamo già discusso su questo blog e continuiamo a farlo vista l’importanza dell’argomento.

Non sono solo le case automobilistiche a credere in questo tipo di motore ma anche i produttori di veicoli a due ruote; scooter elettrici classici per muoversi in città anche nelle zone limitate al traffico ma anche scooter per anziani e disabili pensati per svolgere in autonomia tutte le attività quotidiane per chi ha problemi di mobilità.
Oltre a questo tipo di vantaggi “pratici”, non bisogna mai sottovalutare quelli economici; un “pieno”, che garantisce un’autonomia di circa 100km, costa poco più di 50 centesimi.

Ma il risparmio non viene solo da qui, infatti i mezzi elettrici (non solo a 2 ruote) godono di tariffe RC agevolate e dell’esenzione da bollo per 5 anni; e nel caso degli scooter elettrici per disabili c’è la totale esenzione da assicurazione, visto che rientrano nella categoria degli ausili per anziani e disabili, dove l’IVA è ridotta al 4%.

Insomma essere ecologici conviene!

Mini Folding Bike, sfizio ecologico

Il fascino del marchio inglese Mini, seppur ammantato dall’attuale proprietà tedesca – fa infatti parte del gruppo BMW – si rivela un volano di enorme portata per lanciare un originale mezzo per la mobilità alternativa, la Mini Folding Bike.
Non si tratta di una bicicletta “normale” perché ha il telaio realizzato in leggerissimo alluminio che la rende di appena 11 kg; inoltre, le sue componenti hi-tech di altissima qualità prevedono la giuntura lungo il corpo centrale del telaio che la rende ripiegabile per il minimo ingombro.
Ripiegabili sono addirittura i pedali e la sella, per la massima praticità.

La qualità dei materiali e delle rifiniture è pensata per gli spostamenti quotidiani in città, prevenendo quindi la possibilità, ad esempio, di arrivare con i vestiti macchiati in ufficio: la catena rivestita in teflon evita l’accumulo dello sporco, ed i parafanghi riparano dagli schizzi in caso di asfalto bagnato.
Su un prodotto come questo non può mancare una personalizzazione che identifichi a chiare lettere la provenienza: così, il telaio dipinto in nero opaco ha in bella evidenza la scritta “Mini” di color argento, mentre il logo del marchio è ben impresso sul manubrio e la bandiera inglese campeggia orgogliosamente sulla forcella. Ne esiste inoltre una versione ancora più stravagante, la Mini Folding Bike Lime, in un colore brillante ed estroso!

Tanti i possibili accessori come i fanali ad energia solare o il case per iPhone, mentre la sacca per il trasporto, ripiegata, trova alloggio sotto al sellino.
Il prezzo base non è per tutte le tasche, perché si parte da 499 euro per un “gadget” di certo riservato a facoltosi ed irriducibili modaioli!

Red Bull X2014, monoposto estrema

Qualche tempo fa vi abbiamo raccontato di un concept molto speciale, che oltre ad essere stata realizzata materialmente da Citroën ebbe anche una sua renderizzazione grafica per il popolare simulatore di guida Gran Turismo: qualcosa di simile si è verificato con la Mercedes Vision ideata per il sesto sequel della serie, anche se la versione “concreta” è solo un modellino statico.

Un progetto esclusivamente virtuale è invece quello dell’incredibile Red Bull X2014, concept car partorita dal genio di Adrian Newey che entra anch’essa a far parte del nutritissimo parco macchine – ben 1200 modelli! – di Gran Turismo 6, pubblicato lo scorso 6 dicembre.
Questo veicolo speciale, che ricorda nelle fattezze un bolide di Formula 1, nasce proprio con lo scopo di beneficiare dell’assenza di restrizioni regolamentare per ottenere un aspetto progettuale incredibile e non consentito nella Formula 1 “reale“, con una linea che va molto oltre quella di un semplice prototipo.

La turbina ben visibile nel posteriore ottiene, sulle piste di Gran Turismo 6, dei risultati mostruosi in termini di deportanza, con dei valori assolutamente irraggiungibili per le auto vere.
All’interno del gioco la X2014 è disponibile in tre versioni differenti, la Fan Car (quella che vi mostriamo in foto), la Standard e la Junior.
Questa monoposto estrema, erede di un simile progetto sempre di Adrian Newey, ovvero la X1 realizzata per la precedente versione del videogioco, promette incredibili prestazioni virtuali!

L’aggressiva eleganza di BMW M6 Gran Coupè

Oggi parliamo di una vera supercar, una vettura che offre “muscoli” in quantità e la tipica eleganza bavarese, perchè quando BMW aggiunge la lettera “M” nella nomenclatura di un suo modello si può esser certi che sotto al cofano e non solo ci sarà tanta cattiveria.

BMW M6 Gran Coupè è una logica estensione del portfolio dell’azienda tedesca, ed aggressiva e grintosa lo è fin dal muso, su cui spiccano enormi prese d’aria, passando per dei cerchi in lega oversize da 20 pollici e per tutti i dettagli le rifiniture di una carrozzeria scolpita che mantiene comunque un aspetto chic e quasi “sornione”.
I cavalli del suo motore V8 biturbo 4.4 sono uno sproposito, 560, e ad un simile spiegamento di forze corrispondono prestazioni esagerate, con ad esempio i 100 km/h raggiunti in appena 4,2″.
BMW M6 Gran Coupè gode però di un corposissimo equipaggiamento elettronico, il che garantisce grazie ai controlli una notevole stabilità anche in curva.

Lussuosi gli interni come i sedili in pelle e le finiture che, pur tradendo una certa ispirazione sportiva non tralasciano affatto l’abitabilità, e del resto su un veicolo lungo più di 5 metri era difficile non aspettarsela.
La sua linea complessiva risulta essere più slanciata rispetto alla “classica” versione M6 a 2 porte, e nell’insieme appare come vettura di grande leggerezza nonostante la sua imponenza: la stessa caratteristica, la leggerezza, verosimilmente si assocerà al portafogli di chi la sceglierà, essendo il prezzo di listino di quest bolide fissato sopra i 130mila euro.

Yamaha X-MAX 400 stupisce con e senza accessori

Ci è molto difficile inquadrare questo modello come un semplice scooter da città o tra i cosiddetti “scooteroni” fatti per chi ama la comodità, perché Yamaha X-MAX 400 ha tutto per essere considerato una maxi-moto a partire dal motore 400cc molto possente che però offre maneggevolezza ed agilità e una potenza aumentata del 50% rispetto allo stesso modello da 250cc.
Questa nostra collocazione in una ideale scala di valori dipende dagli speciali allestimenti e dalle finiture particolarmente brillanti, senza trascurare un design elaborato e quasi estremo che lo avvicina ad un prototipo.

Tanta qualità, nelle prestazioni come negli equipaggiamenti, ha ovviamente un suo prezzo, anch’esso da maxi-moto: noi partiamo nel nostro computo dai 6.500 euro che sono necessari per montare anche l’antibloccaggio ABS, accessorio che riteniamo del tutto imprescindibile su un modello del genere.
Con le innumerevoli personalizzazioni a disposizione, però, il prezzo può crescere ancora, e del resto scegliere un due ruote esclusivo come Yamaha X-MAX 400 comporta anche la spinta ad aggiungere supplementi che lo rendano più ricco, da quelli più “funzionali” come le protezioni laterali aerodinamiche, lo schienale per il passeggero o il terminale sportivo, fino a virtuosismi estetici come le pedane in alluminio ed il supporto per device quali smartphone o navigatore.

È facile farsi prendere la mano e lanciarsi in una sorta di corsa all’accessorio, ma la spesa, per chi può permettersela, è più che giustificata.

Con Renault Captur la città è divertente

Abbiamo a lungo e spesso parlato degli urban crossover: non se ne può fare a meno, perché nella sola Italia questi modelli hanno nel corso del 2013 superato ampiamente il 25% di quota di mercato per le nuove immatricolazioni.
Tutte le case stanno cavalcando la tendenza, ed una tra queste, importantissima, non è ancora passata sotto la nostra lente di ingrandimento: Renault.

Il marchio francese ha infatti lanciato nel corso del 2013 la sua interpretazione del concetto di SUV compatto per la città, proseguendo nella sfilza di nomi divertenti e particolarmente identificativi aggiungendo alla sua gamma la Renault Captur.
Il veicolo, che nasce sullo stesso pianale della Clio, è originale e grintoso nelle linee a partire dal muso, e la sua forte personalità si esprime anche nella carrozzeria bicolore, che lo rende intrigante nell’uso cittadino, quello cui è destinata in linea di massima.
Come tutti i principali SUV compatti infatti Renault Captur ha solo le due ruote motrici, è comoda e scattante da guidare nel traffico, ma è molto alta dal suolo ed offre a bordo tutta la comodità di una monovolume.

Nell’abitacolo inoltre trovano spazio il sistema R-Link per intrattenimento ed utilities, che include app dedicate agli automobilisti e servizi online tutti integrati in un vero tablet da cruscotto, e lo scomparto dalla capienza di 11 litri davanti al passeggero con una originale apertura a scorrimento.

Troviamo nella gamma Captur un diesel da 90 cavalli ma anche due intelligenti soluzioni a benzina di cui una con il piccolo 3 cilindri ed una a 4 cilindri da 120 cavalli e con cambio automatico.
Nella “battaglia dei crossoverCaptur è un nuovo interessante protagonista che si sta disimpegnando con orgoglio nella sfida!

Jeep Compass, SUV compatto di successo

Anche il marchio Jeep, quello che ha saputo imporre il proprio nome ad un’intera categoria trasversale di veicoli ed ha al tempo stesso mantenuto la propria spiccata identità rivolta a chi ama il dinamismo e l’avventura ha in gamma un SUV compatto e dalle linee ricercate: si tratta di Jeep Compass, che durante il 2013 appena conclusosi è stata protagonista di importanti operazioni promozionali tra le quali va assolutamente ricordata quella relativa alla speciale Black Edition, che è stata personalizzata con un dress code a dir poco esclusivo non solo per le inedite colorazioni con finiture in Gloss Black sia sul tetto che sulla caratteristica griglia a 7 feritoie, per tacere poi degli splendidi cerchioni in alluminio da 18″, ma anche per gli eleganti interni in pelle e dotazioni tecnologiche di ultima generazione.

Il Gruppo Fiat ha voluto celebrare con questa limited edition uno dei crossover di maggior successo sul mercato, ma le operazioni sono poi state rilanciate subito dopo l’estate prima con la riqualificazione della gamma grazie alla versione My2014, che ha mantenuto la sua sobrietà prendendo però “in prestito” alcuni dettagli dalla Black Edition, come la maglia cromata inserita sotto la griglia, dei gruppi ottici posteriori ridisegnati ed un nuovo design anche per consolle e quadro strumenti, con nuovi materiali soft-touch.
Successivamente, si è anche deciso di ampliare l’offerta sui propulsori inserendo anche in Italia un 2.0 benzina da 156 cavalli, che va ad aggiungersi ai 2.2 diesel, un motore dalla speciale fluidità grazie anche al nuovissimo CVT, il cambio automatico a variazione continua.

Gli allestimenti su Compass sono 2, North e Limited, entrambi riccamente equipaggiati con importanti device tecnologici sia in fatto di sicurezza (si pensi ai controlli elettronici di stabilità, all’Hill Start Assist o ai numerosi airbag) sia per garantire il massimo comfort, tra cui spiccano il vivavoce Bluetooth ed il lettore CD.
Su Limited poi, il top della gamma Compass, troviamo numerose rifiniture più ricche anche sugli esterni, un ampio touch screen, un hard drive da 40 GB e l’aiuto alla retromarcia fornito dalla telecamera posteriore Parkview.

La Nuova Classe A guarda al futuro

Mercedes ha sottoposto una delle vetture di maggiore successo, la Classe A, ad un vigoroso restyling estetico con cui ne ha rivisto sia il frontale che il posteriore, per allinearla a dei dettami stilistici comuni ad altri veicoli del marchio ma anche alle attuali tendenze generali.
Di conseguenza, scopriamo una maggiore inclinazione del suo frontale a cui fanno seguito le gradevoli linee curve del tettuccio arcuato, fino a raggiungere il portellone che ne smussa la figura: una autovettura senza dubbio molto affascinante, anche per il nuovo design frontale in senso stretto riguardante sia la griglia che la fanaleria.

All’interno troviamo allestimenti di serie per il massimo comfort, con climatizzatore e computer di bordo attrezzato con eccellenti sistemi sia multimediali che di navigazione, oltre al comando vocale Voicetronic.
La Nuova Classe A rompe senza dubbio con il passato della vecchia versione, proponendosi con un look molto più grintoso che mette da parte l’aura da monovolume per rivelarsi più dinamica.
Troviamo 6 diverse motorizzazioni, tre a benzina e tre diesel, fino ad una potenza massima di 211 cavalli: affascinano molto le versioni BlueEfficiency per le loro caratteristiche rispettose dell’ambiente ed in grado di ridurre sensibilmente i consumi.

Fin dal suo lancio in prevendita nel mese di giugno scorso questa hatchback ha ricevuto grandi consensi, con numeri che hanno superato le aspettative e costretto il marchio a rinforzare la linea di produzione.
Si tratta probabilmente anche dell’effetto dei suoi sistemi di sicurezza all’avanguardia, tra i quali spicca il radar Collision Prevention Assist, che la casa ha voluto inserire di serie senza farli gravare sui listini per dare un segnale forte in fatto di attenzione verso la sicurezza.
C’è poi modo per far lievitare il prezzo se si sceglie di coccolarsi con gli allestimenti più lussuosi, che culminano nel Premium.

Kia Niro, provocazione ben accolta

La tecnologia con tutte le sue meraviglie si sta impossessando sempre di più del mondo dell’automobile, ed i Saloni Internazionali sono vetrine più che perfette per tutti i marchi che vogliono mettere in mostra i propri progressi e gli ultimi ritrovati che vengono montati a bordo.
Molto spesso simili saloni sono anche sfruttati per svelare avveniristiche concept car che sfoggiano marchingegni e diavolerie sorprendenti ancora non diventati di serie, ma che sono prossimi a farlo: si tratta di anticipazioni che contribuiscono ad accrescere prestigio ed autorevolezza e fungono anche da sfida verso le concorrenti.

L’ultimo Salone di Francoforte è stato per il marchio Kia un cristallino esempio di simili procedure di anticipazione, perché un esclusivo palchetto allestito nel suo stand ha ospitato la concept car Kia Niro, veicolo molto provocatorio nelle linee che presto andrà ad arricchire la gamma ufficiale, con nome ufficiale non ancora confermato.
È un crossover, un tipico SUV compatto di quelli che si stanno moltiplicando tra tutti i principali listini, ma questo ha qualcosa di speciale nelle linee così grintose ed in alcune scelte stilistiche che hanno suscitato l’ammirazione persino di un “mostro sacro” del design auto come Giugiaro.

Si parte dalle portiere, che offrono un’apertura ad ali di gabbiano quanto mai insolita ed indubbiamente scenografica eppure ben armonizzata con i 4,18 metri di lunghezza della vettura. La sua forte caratterizzazione prosegue nella coda “imponente” con doppio terminale di scarico, ma al di là di particolarità stilistiche come queste o i gruppi ottici cubici del frontale, la Kia Niro stupisce per la propulsione ibrida, che fa spingere le ruote anteriori da un diesel mentre il retrotreno è mosso da un ibrido-elettrico che restituisce ben 45 cavalli quando si desidera un “boost” aggiuntivo, dopo aver recuperato ed immagazzinato l’energia dissipata nelle frenate, il che ovviamente garantisce anche la trazione integrale.
Particolare il cambio, un 7 marce dual-clutch che come il motore termico 1.6 T-GDi è collegato alle sole ruote anteriori.

Per finire, gli interni: strumenti digitali “supervision” permettono di configurare le opzioni principali che si desidera vedere, mentre tutte le altre informazioni sono a disposizione sul grande touch screen posizionato al centro della plancia il quale inoltre permette di visualizzare le immagini registrate dalle telecamere di bordo, posizionate ovunque riusciate ad immaginare.
Il pubblico europeo sembra proprio aver dato, con il suo gradimento, la spallata definitiva alla trasformazione di questo audace prototipo in veicolo di serie: non resta che attendere le prossime mosse del marchio coreano!