Tag Archive for Segmento C

Skoda Octavia Wagon G-TEC ci ha fatto innamorare!

Tutti noi della redazione di NonSoloAutomobili siamo animati da una sincera predilezione per i veicoli ad alimentazioni alternative, ed in particolare quelli spinti da motori a metano o GPL, e non lo abbiamo mai nascosto. Amiamo il mondo dei motori, certo, e tutte le novità sul mercato dell’auto attirano la nostra attenzione anche quando si tratta di esaltarne caratteristiche estetiche o prestazionali, ma quando si devono fare i conti con i consumi e con il portafogli, un’auto spinta da un carburante infinitamente più economico dei tradizionali benzina e diesel si rivela essere il più “umano” dei progetti nella sua pragmaticità!

Secondo le statistiche di vendita, l’unica essenziale maniera per tastare il polso al mercato dell’auto, una delle auto più vendute in Europa nel segmento C categoria Wagon è la Skoda Octavia: la casa della Freccia Alata, da tempo nel gruppo Volkswagen, cavalca l’onda di questo successo proponendo la nuovissima Octavia G-TEC con motore bi-fuel a metano da 1.4, riuscendo a coniugare prestazioni degne di nota con dei costi di gestione realmente irrisori, inferiori per consumi di circa due terzi rispetto alla tradizionale benzina!

La forte necessità di risparmio sta favorendo la diffusione in Italia di numerosi distributori di questo carburante naturale, che al momento sono più di 1.000, e del resto programmare i rifornimenti facendo sempre il pieno di metano è realmente molto semplice!
Skoda Octavia Wagon G-TEC non ha nel mirino un pubblico che voglia dall’auto un aspetto futurista o dal design di impatto: sa mantenere un profilo basso presentandosi comunque in maniera molto curata e funzionale anche nell’abitacolo, ma bada soprattutto alla praticità ed alla sostanza.
A bordo c’è spazio in quantità, l’ampio e confortevole abitacolo è in tipico stile Volkswagen anche per le dotazioni di infotainment e controllo generale delle funzioni del veicolo.

La scintilla che ci ha però fatto innamorare della Octavia Wagon in questa versione è la piccola spia verde CNG, che sta per Compressed Natural Gas: immaginate cosa voglia dire accendere il motore, scoprire che il serbatoio di metano è pieno al pari di quello alternativo a benzina, e ricevere così l’informazione che da quel momento l’autonomia è di oltre 1000 km!
E le prestazioni sono di tutto rispetto, il motore 1.4 da 110 cavalli fa dimenticare del tutto la minore esplosività del metano e risponde anche con un buono spunto.
Inoltre, la dotazione di sistemi di sicurezza posiziona Skoda Octavia Wagon G-TEC in buona concorrenza con altri veicoli di pari livello: troviamo il Lane Assist, il Cruise Control, ABS ed ESC ma anche Start&Stop ed una serie di indicatori che ci suggeriscono il modo più “ecologico” di guidare.

Divertente e ben fatta, solida ed affidabile, ed in più molto capiente: non si riesce ad immaginare di meglio se si bada esclusivamente alla concretezza, per un veicolo che ha consumi bassissimi, prestazioni soddisfacenti ed un buon apparato di comfort, comodità e sicurezza, e parte da un prezzo di listino di 19.500 €. Non sono assolutamente tanti, fidatevi: dopo un po’ di tempo in cui la sosta rifornimento diventerà per voi economica e poco frequente, vi renderete conto di aver fatto l’affare della vita!

L’ibrido di Toyota Auris continua a piacere

Con il modello Auris ed in particolare con la sua prima generazione, Toyota ha forse per la prima volta nella sua storia conosciuto una battuta di arresto: il veicolo non è piaciuto e non ha riscosso consensi. Del tutto diversi sono stati i risultati della sua seconda generazione, che è stata un eccellente avversario per la Golf, regina del segmento C, con ben 200mila immatricolazioni nella sola Europa.

C’è però un dato statistico relativo alle vendite di Auris che va decisamente in controtendenza rispetto alle consuete abitudini d’acquisto: il 60% di quelle immatricolate in Europa (e addirittura l’85% in Italia!) sono quelle con l’inconfondibile badge “hybrid“, ossia quelle spinte dal doppio motore, a benzina ed elettrico. Un dato sorprendente che galvanizza e premia il marchio che per primo, con la Prius, ha concretamente puntato sulla propulsione elettrica.

Auris
, con l’impennata delle vendite, ha meritato un sostanzioso restyling recentemente approdato nelle concessionarie: la sua tecnica complessiva è stata profondamente rivista, sia per accrescere il comfort di guida per esempio, con un riuscito intervento di insonorizzazione e con la ricalibrazione delle sospensioni e dello sterzo, sia per renderla una vettura ancora più sicura.
Spiccano infatti le telecamere ed i sensori del sistema Safety Sense, che frena per evitare collisioni, avvisa se non si mantiene la carreggiata, e riconosce la segnaletica.
Il tutto spinto, se si vuole essere tradizionalisti e rinunciare all’elettrico, anche dai soli motori diesel D-4D, con cilindrate 1.4 ed 1.6.

L’aerodinamica generale è davvero molto buona, così come la dinamica generale di un modello carico di certezze ed in grado di continuare a sfidare a viso aperto la Golf, e di incutere rispetto nelle altre concorrenti.

Nissan Pulsar è l’erede della tradizione del marchio

Negli ultimi tempi Nissan ci ha abituati a veicoli abbastanza eccentrici o comunque distanti dagli standard stilistici più tradizionali: pensiamo a modelli come Juke o Qashqai, che hanno inaugurato la moda ed il segmento dei crossover, ed il cui successo ha fatto sì che per un po’ il marchio giapponese abbia trascurato il segmento C, complice anche il pensionamento di Nissan Almera.

È però arrivato il momento di tenere in considerazione anche la tradizione, motivo per cui è nata Nissan Pulsar, erede diretta delle ultime due volumi familiari del marchio, con un frontale “rassicurante” che richiama qualcosa di già visto, ma adeguato ai tempi. Pulsar non vuole essere alla moda o trendy, ma vuole infondere sicurezza con il messaggio “Ehi, siamo sempre Nissan!“, e lo fa proponendosi con l’apprezzato motore dCi 1.5, il diesel che ha fatto negli ultimi 14 anni (con le opportune revisioni) le fortune della casa nipponica: solido, robusto e parsimonioso, questo diesel mantiene le promesse dei 20 km con 1 litro, ed arriva addirittura a 30 se ci si mantiene sui 90 all’ora, ma soprattutto è al tempo stesso capace di spunti molto brillanti ed è estremamente silenzioso. Montato sulla Pulsar le conferisce un generale senso di estrema affidabilità, specialmente per grandi percorrenze!

Nella gamma c’è anche il benzina, ma anche in questa versione la Pulsar non è certo una low-cost, visto che l’allestimento base si aggira sui 18.000 €: del resto, è un’auto che privilegia comfort e comodità, e con il suo passo lungo ne offre davvero in abbondanza anche a bordo, andando ad inserirsi nel novero delle numerose rivali della Golf in buona compagnia di Opel Astra o Ford Focus, per citarne solo un paio.

Toyota Auris Hybrid sa come vendersi!

Toyota ha scoperto la strada, probabilmente l’unica percorribile, per mettere le vetture ibride sullo stesso piano di quelle a carburante tradizionale e solo motore termico, almeno in fatto di vendite. Come intuibile, lo si è potuto ottenere solo limando i prezzi di listino, operazione grazie alla quale la nuova Auris Hybrid è riuscita addirittura a vendere di più delle sue “gemelle” a combustibile tradizionale: è la prima ibrida nel suo segmento, quello C, a riuscirci.

Il risultato è stato favorito anche dalla “revisione” cui Toyota ha sottoposto la Auris, che ha coinvolto il suo profilo estetico che adesso è più filante e quasi votato alla sportività, ma anche il comfort interno e la guidabilità.
Va detto che in questa versione Hybrid la Auris regala grandi soddisfazioni quando si guida in città senza emettere rumori e gas e senza consumare benzina, con un’autonomia di qualche decina di chilometri. Un altro suo punto a favore è che in questa nuova versione le batterie sono state trasferite sotto l’abitacolo, il che ha fatto guadagnare sensibilmente in capacità del bagagliaio.

Tutto infine nella norma quando si marcia in modalità tradizionale, il motore 1.8 fa sentire tutti i suoi 99 cavalli (che diventano 136 quando combinato con l’elettrico) e risponde di conseguenza, aumentando la rumorosità quando si viaggia in autostrada a ritmi abbastanza sostenuti.
In definitiva, possiamo ritenerla al momento l’indiscussa star, nel segmento di appartenenza, nella categoria delle ibride.

Asx, crossover sobrio che aprì la strada al segmento

Con la sua Asx lanciata nel 2010, Mitsubishi è stata l’antesignana di quel settore che ad oggi è l’unico in controtendenza nelle generali vendite al ribasso, quello dei SUV compatti noti anche come crossover.
All’epoca fece scalpore per le sue misure garbate, da cittadina di segmento C, pur mantenendo una posizione di guida rialzata e spazi interni da monovolume.

Oggi che Asx deve lottare con tante avversarie, il marchio nipponico ha voluto darle una nuova veste senza eccedere nel maquillage estetico ma concentrandosi sui propulsori e sul comfort di bordo.
Così, se la maschera anteriore dal profilo addolcito ed i paraurti anch’essi più smussati vengono notati solo ad un esame più attento, la differenza tra il vecchio diesel 1.8 da 150 cavalli ed il nuovo pari cilindrata da 116 è più che sensibile, per la gentilezza del suo carattere e per la riduzione dei suoi consumi.
Questa Asx versione 2013 si avvicina infatti di molto al traguardo dei 20 km con 1 litro, e queste caratteristiche rendono sinceramente superfluo il 2.2 in arrivo, lo stesso motore montato sull’Outlander che forse su quel modello è più giustificato.

Dicevamo anche del comfort: cambiano le sospensioni, molto più morbide e reattive, e cambia anche la silenziosità dell’abitacolo, portata su livelli davvero eccellenti.
La sfida tra i crossover è iniziata: chi la spunterà tra Asx, Peugeot 2008, Renault Captur, e le altre?

Honda applica il principio Form Follows Function

Uno dei valori irrinunciabili quando si parla di design in genere, ma con convinzione forse maggiore in riferimento al settore automotive, è dato dal concetto delle 3 effe: Form Follows Function.
Questo principio mette le persone, gli utenti che dovranno usufruire di un qualsiasi oggetto, al centro di tutto, ed è esattamente ciò che Honda ha applicato quando ha ridisegnato uno dei suoi modelli a 4 ruote di maggiore successo, la Civic, che fin dal lontano 1972 è presente in gamma e che ha attraversato ben 9 diverse serie.

L’ultima generazione di Honda Civic ha messo ancor più delle precedenti la forma al servizio della funzionalità, due aspetti che non sono affatto contrapposti come si può credere, bensì consequenziali, ed il tutto a partire dall’estetica aerodinamica fino ad arrivare agli accessori interni.
Comfort al volante, sensazioni di guida eccellenti ed improntate alla sicurezza, flessibilità dell’abitacolo: gli occupanti dell’ultima Civic sentono di essere a bordo di un veicolo costruito attorno all’uomo ed alle sue esigenze, con una creatività ed un design che sono stati ottimizzati partendo da tecnologie all’avanguardia in grado di valorizzare i risultati ottenuti, che sono tutti al servizio della qualità della vita.

Hyundai i30 soluzione anche per le flotte

Hyundai è un marchio che ha completamente cambiato pelle, e lo ha fatto nel corso di pochissimi anni; oggi si propone anche in Europa come generalista che produce vetture di qualità a costi ragionevoli ma non economici, il che ne aumenta la credibilità.

È uno dei motivi per cui funzionari e dirigenti aziendali potranno non storcere il naso a seguito della “retromarcia alfabetica” che tante aziende stanno mettendo in atto, passando per le loro flotte di veicoli a disposizione dei dipendenti dal segmento D al segmento C.
In quest’ultimo si inserisce infatti la Hyundai i30 in versione Station Wagon, che fin dal suo debutto nel settembre 2012 è sembrata potersi porre come alternativa alla progenitrice berlina, grazie al suo gradevole design curvilineo ed a caratteristiche importanti in fatto di prestazioni.

La sua motorizzazione di punta, quella che l’azienda coreana tende a spingere maggiormente, è quella diesel 1.6 da 110 cavalli, che non fa rimpiangere questa sorta di “downgrade” forzato.
Ed anche le emissioni si posizionano su valori che rendono questa vettura appetibile: si parla di 108 g/km.