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Ferrari Roma, supercar dalle linee uniche

Il momento in cui viene presentata una nuova Ferrari ha sempre qualcosa di magico e addirittura di mistico: si tratta di un evento al quale periodicamente si assiste quasi con religiosa devozione, nell’attesa che all’impatto visivo sempre considerevole vengano poi associate le caratteristiche tecniche e meccaniche di ciascun nuovo gioiello.

Il 2019 è stato un anno particolarmente florido di novità a Maranello, che dopo la F8 Tributo, la Ferrari SF90 Stradale, la F8 Tributo Spider e la Ferrari 812 Gts ha presentato il 13 novembre scorso (nemmeno a dirlo, proprio nella Capitale) la nuovissima Ferrari Roma, un veicolo che ha delle ascendenze a dir poco nobili visto che è stata accostata per linee e caratteristiche alla 250 GT berlinetta Lusso e alla 250 GT 2+2, auto che sul mercato dei collezionisti dei veicoli d’epoca raggiungono quotazioni a dir poco spaventose.

Il tributo si deve riconoscere che è evidente, a partire dalla disposizione con motore anteriore centrale, ma questa nuova belva del Cavallino rampante rappresenta un connubio esaltante tra tecnica costruttiva e stile tale da garantirle un’eleganza pari solo al prestigio del suo nome. La sua linea slanciata ed affusolata è un vero capolavoro del Centro stile Ferrari, con una silhouette da fastback dal design attualissimo, e dove i gruppi ottici sia anteriori che posteriori sono caratterizzati da un look inedito.

L’abitacolo invece è stato pensato, per questa 2 posti, come un cockpit a due cellule in cui ciascuno ha il suo guscio, e durante la guida il pilota non ha mai alcun bisogno di staccare le mani dal volante grazie ai comandi touch.

Sotto il cofano trova alloggio il pluripremiato motore V8 a 90° turbo da 3.855 cc e da 620 cavalli, un mostro di potenza che reagisce all’istante al pedale dell’acceleratore e con un sound particolarmente curato ed inconfondibile, che viene supportato ed assecondando nella sua potenza dal nuovo cambio a doppia frizione ed 8 rapporti.

Parliamo di un bolide capace di viaggiare ad oltre 320 km/h con un’accelerazione da 0 a 100 in soli 3,4 secondi, nulla di meno di quanto in genere ci si attende da una Ferrari ma con in più un eccezionale equilibrio tra linee eleganti e prestazioni da sogno, quelle di una vera sportiva di razza!

Ferrari F8 Tributo, sogno e modernità

Il modello 488 GTB è con ogni probabilità la sportiva di maggiore successo in casa Ferrari negli ultimi anni, e sostituirla non è un compito da poco perché la vettura destinata a prenderne il posto diventandone erede deve saper fare di più e meglio in un’epoca totalmente differente nella quale non di perdonano sbavature di nessun tipo.

A partire dal suo nome la Ferrari F8 Tributo rivela tutta la giusta deferenza dovuta ad un modello già entrato nella storia, ma allo stesso tempo si fa portavoce di un bisogno (e di una richiesta) sempre crescente di modernità, ma senza per questo stravolgere o alterare le caratteristiche di un motore capace di prestazioni monstre.
Così, se si considera che la 488 GTB nella sua serie speciale Pista offriva dettagli aerodinamici molto appariscenti e di grande efficienza, questa Ferrari F8 Tributo ne è una sorta di evoluzione adeguata però a circostanze meno racing.

È di certo meno affilata nelle sue linee, la carrozzeria e l’aerodinamica sono state ripulite da soluzioni troppo estreme, eppure questo non ha influito sulle sue prestazioni, anzi.
Siamo di fronte ad una meravigliosa Rossa che grazie al motore V8 da 720 cavalli può raggiungere i 100 km/h in 2,9 secondi e i 200 km/h in 8,3 secondi, ma che al tempo stesso è di più facile controllo anche in circostanze esasperate.
Tutto il progetto della F8 Tributo è funzionale ad una maggiore sicurezza, stabilità e controllo da parte del pilota, che è comunque coadiuvato dall’elettronica e dall’assistenza alla guida ma in maniera non invasiva, come da cultura Ferrari.

L’abitacolo e il sound del V8

A bordo un primo colpo d’occhio gettato nell’abitacolo evidenzia numerosi fattori che hanno imborghesito lo spazio di guida quali lo schermo aggiuntivo per il passeggero ed un volante di dimensioni più contenute, ma anche in questo caso con ovvie ripercussioni sul miglioramento della dinamica complessiva. Certo, è divertente guidarla in pista, ma si propone come raffinata soluzione stradale perfettamente al passo con i tempi attuali.

C’è un aspetto davvero curioso e che di certo renderà più golosi gli appassionati: avete presente quelle sportivette di poco conto che sentono l’esigenza di ostentare grinta acustica nell’abitacolo con dei congegni poco realistici e basati su finzioni? C’è poco da fare, il rumore del motore per un’auto sportiva è componente primaria dell’appagamento di chi la possiede, eppure oggi filtri, catalizzatori e in generale tutti gli accorgimenti dei motori più moderni ed evoluti tendono a mortificarlo.

I tecnici Ferrari hanno studiato uno speciale “risuonatore” che conduce nell’abitacolo la giusta sonorità direttamente dal vano motore e dagli 8 cilindri Ferrari. Quelle sensazioni forti e quel ruggito tipico sono così salvi, e solo chi abbia avuto la fortuna di sedere alla guida di una Ferrari può capire fino in fondo di che cosa stiamo parlando!

SF90 Stradale è la prima Ferrari ibrida plug-in

Per celebrare i suoi 90 anni di storia il Cavallino rampante Ferrari ha voluto dimostrare estrema consapevolezza della nuova era verso la quale il mondo dell’automobile si sta incamminando a passo più che spedito.
Per quanto dietro di sé abbia un glorioso passato ed una storica tradizione legata sia alle auto da corsa che a quelle di serie, è giunto anche per Ferrari il momento di proporsi al mercato con la prima vettura ibrida nella sua gloriosa epopea: la Ferrari SF90 Stradale è il simbolo di quanto a Maranello sappiano correre e mantenersi al passo con un mondo che cambia a velocità impressionanti.

Il suo nome omaggia proprio l’anniversario di questo anno 2019, ma ricorda anche quello dell’attuale monoposto di Formula 1, mentre sotto le sue linee scolpite trovano alloggio un motore endotermico da 8 cilindri e ben 3 propulsori elettrici, che assommati raggiungono l’iperbolica cifra di 1000 cavalli!
La Ferrari SF90 Stradale è una vettura di certo molto estrema, senza dubbio una di quelle che nascono da un progetto che vuole esprimere potenza e fascino con soluzioni mai viste in precedenza.
Le quattro ruote motrici sono di prammatica per riuscire a sfogare a terra in tutta sicurezza l’enorme potenza a disposizione, mentre il telaio è stato oggetto di una progettazione peculiare che ha abbinato la fibra di carbonio a nuove leghe in alluminio, un accorgimento indispensabile per compensare il grosso carico di peso supplementare dovuto ai motori elettrici.

L’aria è quella da supercar molto muscolosa e non più da berlinetta, del resto è una belva a tutti gli effetti e le proporzioni dovevano per forza di cose andare fuori dall’ordinario. Anche nell’abitacolo inoltre la SF90 Stradale si presenta con aspetti rivoluzionari, si pensi al volante che appare direttamente derivato da quello della Formula 1 con numerosi comandi touch; spicca persino la presenza di uno schermo curvo come display che permette di tenere gli occhi fissi sulla strada, enfatizzando uno degli slogan con i quali è stata presentata la vettura: EOTR-HOTS, Eyes On The Road-Hands On The Steering.

Nessun aspetto della vettura ha ricevuto meno del 100% di cure, attenzioni ed ingegnosità, per offrire un vero gioiello di tecnica, tecnologia e design capace di incarnare in toto la filosofia Ferrari.
Il design interno è futuristico e include sedili sportivi di ultima generazione, il quadro comandi è sbalorditivo per la sua capacità di controllare in tempo reale ogni funzione dell’auto e fornire informazioni sul percorso ma persino di memorizzare le abitudini di guida. Il rischio di perdere il controllo di tanta potenza è minimizzato dal sistema elettronico che include il ripartitore di coppia, che aiuta a raggiungere il limite ottimizzando la potenza erogata su ciascun asse, mentre il cambio automatico di nuovissima concezione è estremamente fluido ed è il più veloce nella cambiata mai prodotto da Ferrari.
Il prezzo della Ferrari SF90 Stradale ancora non è stato reso noto ma è trapelato che si aggirerà intorno ai 600mila €, una cifra che non stupisce soprattutto se si considera che in genere le Ferrari vengono vendute solo su prenotazione e a selezionatissimi clienti.

Ferrari 812 Superfast, la stradale più potente mai concepita a Maranello!

Il Cavallino Rampante di Maranello aveva già presentato il suo gioiello “LaFerrari” come la vettura più prestazionale mai uscita dai suoi stabilimenti, tuttavia l’imminente Salone di Ginevra tra il 9 ed il 17 marzo 2017 sarà l’occasione per alzare un po’ di più l’asticella. Verrà infatti presentata al pubblico la Ferrari 812 Superfast, una berlinetta dal motore a 12 cilindri che è già stata annunciata, con i suoi 800 cavalli, la Ferrari stradale più potente mai concepita.

Le sue prestazioni sbalorditive non dipendono esclusivamente dal motore “monstre” da 6,5 litri totalmente nuovo, ma da tutta una cornice di elementi innovativi come il cambio con rapporti specifici e tempi di cambiata più rapida per rendere l’acceleratore ancora più reattivo, ed i sistemi di controllo di ultimissima generazione come il servosterzo elettrico EPS.

Va detto che questo modello ha un fortissimo valore simbolico per Ferrari che proprio in questo 2017 celebra il suo 70° anniversario: l’omaggio dichiarato è alla prima serie di motori del 1947, anch’essi a 12 cilindri.

Ad un livello prestazionale di primissimo piano non poteva che accompagnarsi una linea sportiva ed innovativa, opera di Flavio Manzoni, sulla quale spiccano funzioni aerodinamiche che il Centro Stile Ferrari ha saputo rendere tanto efficienti quanto proporzionate e dall’estetica purissima.
L’abitacolo si presenta con immancabile, raffinata essenzialità, senza venir meno all’animo puramente sportivo, con sedili ergonomici ed una plancia che può paragonarsi ad una scultura.

Anche nel caso di 812 Superfast parliamo di una vettura riservata a pochissimi eletti, con un prezzo di listino che si aggira sui 300mila euro per questo autentico gioiello su 4 ruote!

 

LaFerrari Aperta: un piacere di guida estremo, ma solo per pochi eletti

Uno spettacolare gioiello prodotto in appena 209 esemplari, tutti già venduti; LaFerrari Aperta, dopo aver entusiasmato il pubblico dell’ultimo Salone di Parigi dando
spettacolo con la sua silhouette da roadster, è il regalo che Maranello si concede per festeggiare i 70 anni di attività, un anniversario che cadrà nel 2017.

Le caratteristiche prestazionali e meccaniche sono le stesse de LaFerrari, cambia solo il top che è disponibile sia in versione soft che in quella hard in fibra di carbonio: resta la Ferrari più efficiente e prestazionale di sempre, spinta da un motore ibrido per complessivi 963 cavalli, e che sfrutta la tecnologia Kers mutuata dalla Formula 1.

Il piacere unico ed indescrivibile della guida aperta non era semplice da ottenere senza intaccare le caratteristiche di una vettura nata con un’estetica ed un’aerodinamica ben precise, ma il risultato è senza ombra di dubbio eccellente. Miratissimi gli interventi del Centro Stile Ferrari, tutti volti a mantenersi fedeli al modello originario pur adeguando il veicolo con differenti coefficienti di resistenza all’aria, e le prestazioni sono così rimaste le stesse, elettrizzanti: una velocità massima di 350 km/h ed uno 0-100 in 3 secondi, con il telaio che è stato irrigidito dove necessario e la pressione dell’aria che viene incanalata nel modo più corretto.

Dicevamo dei 209 esemplari: 200 sono stati già venduti, ai clienti più affezionati, prima ancora che venisse presentata al pubblico. Qualcuno è rimasto deluso, non erano certo solo 200 i “fanatici” disposti ad acquistarla a scatola chiusa, ma le regole di casa Ferrari sono particolarmente severe e bisogna dimostrare di “meritarsi” l’acquisto, nonostante stiamo parlando di un veicolo venduto alla cifra astronomica di quasi 2 milioni di euro.

Vi starete chiedendo a chi sono riservati i 9 esemplari restanti: Ferrari ha deciso di tenerli per sé, in sede, in previsione dei grandi festeggiamenti in programma nel 2017 quando, come detto in apertura, la casa di Maranello taglierà il traguardo dei 70 anni di storia.

Le auto d’epoca più costose di sempre

Una classifica con tanto Made in Italy!

I cosiddetti collezionisti di auto d’epoca, quei pochi fortunati che ancora oggi in piena recessione possono permettersi di spendere sogni milionari pur di possedere determinati modelli, stanno attraversando una delicata fase di cambiamento con l’ingresso tra le loro brame di nuovi “nomi”.
Altro che crisi: del resto solo i meno attenti non hanno compreso che chi già disponeva di ingenti patrimoni prima del “terremoto” economico che ha investito il mondo intero tra fine 2007 e 2008 ha visto intaccare in minima parte le proprie disponibilità, potendo continuare a permettersi lussi che ai più sembrano, se non immorali, quanto meno fuori luogo o bizzarri specie se ostentati.

Chi riesce ad operare nel riserbo e gratifica il proprio ego con il semplice possesso e con i momenti passati in contemplazione può forse essere assolto, se si riesce ad equiparare simili personaggi ai collezionisti di opere d’arte che tengono sotto chiave ed in riservatissimi caveau aperti a pochi eletti i propri tesori.
Rientrano oggi a tutti gli effetti sotto la definizione di opera d’arte anche alcuni modelli italiani, come le immancabili Ferrari: alla 250 GTO Berlinetta del 1962 spetta al momento la palma di auto più cara al mondo, venduta ad una delle aste evento del settore che si tengono annualmente in America alla cifra astronomica di 38 milioni di dollari.

La lista delle più costose sarebbe molto lunga, ci limitiamo a completare il podio: la seconda auto più cara al mondo è ancora una Ferrari, la 335 Sport Scaglietti del 1957, venduta alla cifra anch’essa da capogiro di 35 milioni di dollari, mentre per la terza, la monoposto Mercedes-Benz W196 sono stati sufficienti solo 29 milioni di dollari.

Registriamo con un certo orgoglio che molti altri veicoli storici e d’epoca italiani trovano posto nella top ten, come ad esempio la Lancia Astura Cabriolet del 1936, ma ancora più interessante è l’ascesa di un altro storico nostro brand entrato tra gli oggetti del desiderio dei collezionisti.

Alfa Romeo Giulietta Sprint Speciale Bertone del 1957 sta conquistando infatti posizioni tra le favorite in special modo degli americani, mentre la Alfa Romeo 8C 2900B Lungo Special carrozzata Touring è entrata nella top ten battuta all’asta per circa 20 milioni di dollari.

C’è chi le osserva con sufficienza, ritenendole soltanto dei ferri vecchi dal design datato, eppure in tutti i casi rappresentano delle icone del tempo e delle evoluzioni nel mondo dei motori molto spesso superiori per fascino ed eleganza a tante super car o extra lusso di oggi.

 

 

Handling Speciale per rendere Ferrari California più cattiva!

Negli ultimi tempi non si fa che parlare di auto che si guidano da sole, mentre il conducente può starsene rilassato e lasciarsi trasportare a destinazione: se ami come noi il concetto di auto, e proprio non te la senti di rinunciare al piacere della guida, probabilmente anche a te l’idea fa storcere il naso… e se poi pensiamo ad una Dream Car come la Ferrari California, chi mai rinuncerebbe all’ebbrezza di tenerla per le redini tramite il volante, facendosi attraversare da tutto il brivido provato da quei pochi fortunati ed eletti che possono affermare con orgoglio: “Ehi, ho guidato una Ferrari“?

Maranello quest’anno ha aggiunto qualcosina di molto gustoso a questo esclusivo modello, ma andiamo con ordine.
Probabilmente sapete già che California è la prima, storica Ferrari con carrozzeria coupé cabrio ma con tettuccio a scomparsa in metallo, un fantastico gioiello di tecnica e tecnologia Made in Italy in grado di sparire in meno di 14 secondi.
Trascorsi 5 anni dal suo lancio, Ferrari nel 2014 ha voluto dotare la California di un nuovo motore Turbo ad 8 cilindri: quasi 4 litri di cilindrata per un propulsore che con i suoi 560 cavalli prometteva una punta massima di 316 km/h!

Adesso arriva l’upgrade di questo modello, la sua versione più “cattiva” denominata Handling Speciale: un semplice intervento sugli scarichi, sulle sospensioni e sul software gestionale che però aggiunge carattere ed aggressività, anche se solo il guidatore più esperto può accorgersi delle differenze, per esempio nella cambiata o in rigidità. California HS diventa quindi ancora più sfacciatamente un animale da pista, anche se resta una Rossa pensata per lunghe gite panoramiche.

E per riconoscere la HS non c’è bisogno di guardarle gli scarichi differenti o di cercare la targhetta all’interno: è sufficiente ascoltare la musica rombante del suo motore, un suono aggressivo e riconoscibilissimo.
Impossibile non desiderarla, ma se ci state facendo un pensierino, dovete prepararvi a staccare un assegno da quasi 200mila euro!

Ferrari 288 GTO, forse la più bella di sempre

NonSoloAutomobili non parla soltanto di novità: vi abbiamo dimostrato di amare anche le auto d’epoca e tutto ciò che ha fatto la storia del mondo dei motori. Una parte importante di questa storia è stata scritta da un marchio italiano che ha il Rosso Ferrari come suo tratto distintivo ed universale, e non ci riferiamo ovviamente ai soli successi nel circus della Formula 1 ma anche ai modelli di serie, ambitissimi e sognatissimi come nel caso della Ferrari 288 GTO, presentata al pubblico del Salone di Ginevra esattamente 30 anni fa.

Si capì subito di essere davanti ad un “crack” non solo stilistico, qualcosa che da quel momento sovvertì completamente il concetto di estetica applicato alle autovetture diventando e rimanendo a lungo un indiscusso termine di confronto.
Per farsi un’idea, la 288 GTO fu persino in grado di mettere in secondo piano la coetanea Ferrari Testarossa: il tutto in virtù della sua armoniosa bellezza, capace di combinare l’aggressività con delle proporzioni da opera d’arte su 4 ruote, forse la più bella supercar di dimensioni medie mai prodotta.

Manco a dirlo, il suo stile si deve all’indimenticato artista del design che risponde al nome di Pininfarina, per una vettura esaltante da guidare e non soltanto bella: il principio del Form Follows Function, infatti, è molto più di un semplice enunciato.
Chi di voi ha mai avuto la sfacciata fortuna di guidarne una?

Una corsa tra le montagne più spettacolari al mondo

Dopo aver parlato della storica rievocazione della Mille Miglia, stavolta spostiamo la nostra attenzione su un’altrettanto evocativa corsa di regolarità che aggiunge il fascino e le difficoltà della guida in altura, la Coppa d’oro delle Dolomiti, rilanciata proprio da quell’Alessandro Casali già coinvolto nel comitato che ha restituito prestigio alla stessa Mille Miglia.

La corsa originaria, disputatasi tra il ’47 ed il ’56, ha visto tra i vincitori piloti del calibro di Taruffi e Villoresi, e può vantare ancora oggi un percorso, mantenuto invariato, la cui scenografia è unica al mondo.
Lo stesso Nuvolari, che l’ha corsa a bordo di una Maserati ASG Serie 1, considerava la Coppa d’oro alla stregua di una Mille Miglia di montagna, per la difficoltà del suo tracciato dove si alternavano picchi di altitudine, in cui il motore andava in debito d’ossigeno perdendo potenza, a discese spericolate.
I 303 chilometri si snodano attraverso le Dolomiti tra il Trentino ed il Veneto, la gran parte a quote superiori ai 1000 metri, e l’edizione corsa lo scorso agosto era riservata esclusivamente a vetture costruite tra il 1919 ed il 1961, tra le quali pezzi storici come la Ferrari 166 MM, La Fiat Morettini 508 S o la Jaguar XK 1200 TS.
Per il 2013 è stata inoltre prevista una speciale graduatoria a parte per le auto di particolare rilievo storico prodotte tra il 1962 ed il 1965.

Casali per questo percorso che da Cortina ha valicato alcuni passi leggendari come il Passo Sella per tornare poi nella stessa località ha voluto renderla ancora più glamour, coinvolgendo molti più marchi e personalità straniere.
La vittoria è andata all’equipaggio al volante di una Lancia Aprilia, altro scintillante gioiello d’epoca.

McLaren, dalla MP4 alla P1: mostri da circuito

Tanti appassionati di auto e corse automobilistiche associano inevitabilmente il nome McLaren al top delle gare automobilistiche, ovvero alla Formula 1, ma sanno che il gruppo McLaren produce anche vetture stradali. In realtà, dopo la McLaren F1 degli anni ’90, ne sono trascorsi oltre 10 di anni prima di rivedere un nuovo modello progettato a Woking, la McLaren MP4, della quale nel corso del 2012 sono state vendute 536 unità.
Parliamo di un vero e proprio mostro, con monoscocca in fibra di carbonio ed un motore V8 da 625 cavalli per prestazioni vertiginose, le stesse offerte anche dalla versione Spider che ha successivamente affiancato la Coupè.
Entrambe sono vetture assatanate, che solo da spente possono sembrare più “sobrie” delle rivali di pari livello Ferrari 458 e Lamborghini Gallardo.

In questo 2013 gli inglesi hanno poi ulteriormente sfidato la casa di Maranello presentando la McLaren P1, un vero animale da pista aggressivo dal frontale fino alla coda, sul quale per raggiungere i 916 cavalli è per la prima volta stato abbinato al motore V8 biturbo anche un motore elettrico.
Per mettere in chiaro l’ambizione della P1, quella di essere la vettura più veloce su un circuito, McLaren ha approfittato dell’ultimo Gran Premio del Bahrain, paese dove ha inaugurato uno showroom, per scattare delle foto sul circuito di Sakhir. Sarà certamente un paese al quale saranno destinati molti dei 375 esemplari di McLaren P1 programmati.