Archive for gennaio 2017

Un totale dominio Peugeot alla Dakar 2017!

L’edizione 2017 del più celebre Rally Raid al mondo – parliamo ovviamente della Dakar – si è conclusa alla metà di gennaio, dopo aver attraversato 3 paesi del Sudamerica, con un dominio raramente visto nel corso della sua lunga storia.
Se si eccettua la prima tappa, quasi “di assestamento” come un piccolo aperitivo di studio per prendere confidenza con avversari e vetture, tutte le successive speciali hanno visto protagoniste indiscusse le Peugeot 3008 DKR, 4 vetture affidate ad un vero Dream Team di piloti dalla squadra Peugeot Total: Stephane Peterhansel, Sebastien Loeb, Carlos Sainz e Cyril Despres.

Molti i colpi di scena durante il Raid, in parte dovuti a condizioni meteo spesso al limite (ben 2 tappe sono state annullate per questo motivo) ed a difficoltà di navigazione preannunciate su un percorso che era stato correttamente presentato come molto selettivo ed impegnativo.
Il solo Sainz tra i piloti Peugeot, a causa di un cappottamento senza conseguenze che ha però reso impossibile riparare nei tempi regolamentari la sua 3008 DKR, non ha tagliato il traguardo.
Gli altri piloti si sono alternati al vertice della classifica e si sono spartiti le vittorie facendo segnare anche un alto numero di doppiette e triplette. Best Performer come nel 2016 si è confermato il Cannibale Sebastien Loeb con ben 5 affermazioni: il francese è stato però attardato in una delle tappe da un involontario scontro (anch’esso senza conseguenze se non meccaniche) con un concorrente su due ruote, e così il miglior tempo finale nella classifica generale è stato appannaggio di chi non possiamo fare a meno di etichettare ancora una volta come Mister Dakar.


Stephane Peterhansel
ha infatti vinto la sua settima Dakar su 4 ruote, che vanno ad aggiungersi alle 6 conquistate in passato in moto. Il podio finale è stato interamente appannaggio delle 3008 DKR, con Cyril Despres sul gradino più basso per una campagna Raid che per il Leone si è rivelata ancor più trionfale di quella del 2016 con la 2008 DKR.

In concomitanza con il lancio del suo Nuovo SUV 3008 che ha riposizionato questo simbolico veicolo nella gamma con uno stile del tutto diverso, più aggressivo e con sensazioni di guida a dir poco inedite grazie al concorso tra la Best Technology Peugeot e l’i-Cockpit, portato ormai a vertici assoluti di eccellenza nell’intera offerta della gamma Peugeot, la casa francese ha voluto esaltarne le caratteristiche prestazionali.
È stato quindi affidato ad un team di tecnici ed ingegneri che sono intervenuti ovunque fosse necessario per rimuovere il superfluo in una campagna Raid, e costruirle una silhouette ed un impianto tecnico-motoristico all’altezza della sfida, trasformandola in un’autentica belva per di più vincente, risultati alla mano.

Il progetto si è rivelato particolarmente riuscito ed ha rinsaldato lo strettissimo legame del Leone con questa competizione, dopo l’affermazione dello scorso anno e quelle leggendarie della 205 T16 Grand Raid e della 405 T16 Grand Raid a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Non crediamo affatto possibile che per il 2018 i francesi si faranno sfuggire l’occasione di presentarsi di nuovo ai blocchi di partenza con un progetto ancora più evoluto e candidato fin da ora ad essere protagonista… gli avversari, su tutti la Toyota e la Ford, dovranno lavorare duro per riguadagnare terreno!

Dacia Duster in versione Urban Explorer

Sono ben lontani i tempi in cui le Dacia erano delle low cost oggettivamente inguardabili: i suoi modelli restano delle “operaie” affidabili all’interno del gruppo Renault, ma da qualche tempo hanno iniziato a concedersi anche dei preziosismi stilistici senza per questo rivedere al rialzo i listini, il tutto grazie alla credibilità acquisita.

Alcune scelte si sono rivelate quasi spiazzanti quanto inattese, come nel caso della serie speciale Urban Explorer messa a punto per la Duster, il SUV compatto sul quale è costruita gran parte della strategia di marketing della casa romena.

Esploratrice della città, adattissima agli spazi urbani con la tecnologia appositamente messa a punto; in grado al tempo stesso di avventurarsi nei fuori strada con la sua solidità da robusta Off Road; ecco le componenti di una doppia anima che ha sedotto tanti automobilisti!
Questa versione di Dacia Duster riesce a distinguersi con dei tocchi in cui l’attenzione al look è evidente: il primo è sicuramente la speciale tinta giallo-oro-verde della carrozzeria, denominata “Altaj” perché ricorda i colori di cui si tinge l’omonima catena montuosa siberiana al tramonto.

C’è sicuramente da divertirsi con il suo turbodiesel 1.5, che con 110 cavalli contiene in modo virtuoso le emissioni ma si rivela un bel motore tuttofare.
Una nota caratteristica riguarda i listini, addirittura abbassati rispetto alla vecchia versione!

DS Automobiles viaggia su binari esclusivi: scopriamo la DS 3!

Da tempo stavamo valutando l’opportunità di proporvi un ricco e completo approfondimento su un marchio del tutto esclusivo ed elitario come DS, una sigla che in casa Citroën rievoca fasti antichi e gloriosi e che a partire dal 2014 è stata riportata in auge come marchio a sé stante, che gravita ovviamente in orbita Gruppo PSA per firmare modelli la cui immagine fosse più prestigiosa e quasi “d’élite”.

DS
è dunque una derivata della casa madre Citroën che propone veicoli con caratteristiche Premium, decisamente più lussuosi e posizionati quindi più in alto nel mercato, come gamma del tutto indipendente.

L’acronimo DS sta infatti per “Different Spirit“, e la seducente tecnologia in salsa chic della DS 3 lo incarna al meglio con uno stile inimitabile in cui il design è protagonista assoluto con nuovi codici, scritti tra gli altri con una linea di cintura a “pinna di squalo” ed un tetto che rende inconfondibile la sua carrozzeria. Una silhouette ancora più dinamica e compatta caratterizza la nuova generazione 2016 D S3, dopo quella di lancio del 2010.
Oggi il suo pianale è quello della Citroën C3, ma l’esperienza di viaggio una volta saliti a bordo è assolutamente unica perché le sue soluzioni tecnologiche all’avanguardia ne fanno un concentrato di hi-tech lungo meno di 4 metri.
Assistenza alla guida ed al parcheggio, cambio automatico, dotazioni estetiche e tecniche di gran lusso per un piacere di guida mai assaporato perché sa mescolare raffinatezza dei materiali a prestazioni sublimi, quelle della gamma PureTech o THP a benzina e dei diesel BlueHDi.

Chi proprio volesse esagerare e premiare il proprio ego potrebbe poi orientarsi sulla DS 3 Performance, la coniugazione sportiva di un modello che è già icona di stile e che offre prestazioni e comfort sublimi per la potenza dei suoi motori e tutto il corredo tecnico e meccanico che la rendono un must per la guida sportiva, con la sua unica motorizzazione benzina THP da 208 avalli e gli interni in Alcantara.

Per finire, gli esteti duri e puri possono trovare soddisfazione nella DS 3 Cabrio, la classica “bella scoperta” che si presenta come l’unica cabriolet del suo segmento con 5 posti effettivi e che garantisce un comfort dinamico difficilmente equagliabile.
Nel suo caso, la gamma di motori prevede 6 opzioni e la personalizzazione della carrozzeria come detto premia gli esteti, che possono giocare a comporla tra 10 tinte più quattro per il tetto.

In qualsiasi versione la si scelga, DS 3 è un regalo gratificante che si fa al proprio desiderio di apparire ed essere ammirati, perché comfort ed immagine di sé sono al massimo della sublimazione.
Non abbiamo di certo terminato, perché presto ci addentreremo nelle caratteristiche dell’intera gamma DS Automobiles anche con una chicca storica!

Alfa Romeo Stelvio pronta a stupire!

Un totale punto di rottura con il passato è il passaggio attraverso il quale Sergio Marchionne ha voluto contrassegnare il vero e definitivo rilancio del marchio Alfa Romeo.

Non si può infatti mettere in discussione la valenza storica del debutto di un’auto come la Alfa Romeo Stelvio, il primo SUV della casa del biscione, anche se alcuni si riferiscono al suo progetto come ad un crossover. Poco importa la definizione perché abbiamo ben compreso come oramai questo confine sia piuttosto labile, ciò che conta è che il Gruppo FCA con Stelvio dimostra apertamente di guardare non solo al mercato europeo, ma di lanciarsi in prospettiva anche su quello statunitense.

La strategia è molto chiara: al marchio spetta un riconosciuto ruolo storico e quasi “elitario”, ed è più che capace quindi di proporsi come alternativa di prestigio e di sostanza – con un grosso carico fatto anche di credibilità – ai dominatori tedeschi del segmento.
Stelvio in quest’ottica non ha nulla da invidiare ad altri SUV di grosso calibro, in special modo nella sua versione più “cattiva” e spettacolare nella quale debutta, chiamata Quadrifoglio.

Il percorso è lo stesso che è stato tracciato per la Alfa Romeo Giulia, con una cronologia di lancio ben definita per chiarire subito intenzioni ed ambizioni partendo da una variante al elevatissime prestazioni
Trazione integrale e la bellezza di 510 cavalli sono in questo senso molto eloquenti in termini di velocità e sportività con le quali nel primo trimestre del 2017 Stelvio cercherà di conquistarsi i favori del pubblico americano.

In Europa la vedremo più in là, sempre nel corso del 2017, con motorizzazioni più consone al nostro mercato e sempre però con trazione integrale e cambio automatico ad 8 marce.
Sarà una grande rincorsa quella dell’Alfa Romeo Stelvio, con l’obiettivo di costituire un altro tassello fondamentale di una nuova immagine rinnovata e qualitativamente superiore per un marchio che ha scritto la storia dell’automobile tricolore.
Il suo design sportivo, con muso lungo ed enorme stemma Alfa sul frontale, accoppiati ad un aspetto quasi da coupé purosangue, ci ha già ampiamente emozionati, e ne seguiremo con interesse i risultati per quanto riguarda il gradimento e le immatricolazioni!

Nuova Kia Rio ha enormi e giustificate ambizioni

La crescita di immagine del marchio Kia specie in Europa, grazie ad alcuni riusciti SUV e crossover, ha spinto la coreana ad allargare il tiro facendosi forte della maggiore credibilità acquisita, proponendo la nuova Rio come una compatta che inserisce a pieno titolo il marchio tra i generalisti.

Nuova Kia Rio ha le migliori carte per competere con le rivali del segmento B, e lo può adesso fare abbandonando una aggressiva politica di prezzi e proponendosi con uno stile rinnovato, ben consapevole di poter ora contare su un pari livello di competitività e di considerazione.
La nuova carrozzeria mescola gli stili, perché si mantiene fedele al desiderio di voler essere auto “globale”: non per nulla è il modello più venduto a livello mondiale. L’estetica è quindi più ricercata di quanto sarebbe legittimo attendersi da una Segmento B, proprio con l’obiettivo di attirare l’attenzione ed imporsi sui mercati; gli interni, e la loro relativa abitabilità, sono un altro punto di forza della Nuova Kia Rio, che vedremo in concessionaria nei primissimi mesi del 2017 solo 4 anni dopo la generazione attualmente in commercio, un altro segnale questo della grande fiducia nei propri mezzi acquisita in fatto di reputazione.

Per i motori, il diesel previsto è unico, da 1.4, ma nelle varianti 70 e 90 cv, mentre i benzina saranno i già noti 1.2 ed 1.4 aspirati cui si aggiungerà il nuovo turbo 3 cilindri 1.0.
Gli equipaggiamenti di bordo saranno inoltre quelli che ci si attende di trovare su un’auto di classe superiore: spazio quindi a Cruise Control, riconoscimento dei pedoni con frenata di emergenza, e tanto infotainment con un’elettronica che permetterà di integrare tanto gli Apple quanto gli Android.

Un cambio di marcia di cui Kia già si dichiara molto orgogliosa con la sua bella sfida lanciata alle concorrenti giocando la carta del modello chiave dell’intera gamma!

Una supermoto di nicchia: Horex VR6

La storia del motociclismo ha un nome piccolo e probabilmente “di nicchia” come Horex, il marchio tedesco al quale sono legati modelli storici e di grande diffusione nel secolo scorso ma anche importanti successi nel mondo delle competizioni.

Negli ultimi anni si stanno molto dando da fare presso il quartier generale per riportare in auge un marchio che solo grazie all’acquisizione da parte di 3C Carbon è riuscito ad evitare il fallimento, e si sono così riviste le moto dalle cubature mostruose come la VR6, che con il suo 6 cilindri ad angolo stretto, un 4 tempi da 1200cc montato su telaio a doppia trave in alluminio promette sensazioni adrenaliniche almeno quanto quelle del suo look, realmente mozzafiato.

Le prestazioni, con ben 167 cavalli, un cambio a 6 marce ed il sistema di scarico in acciaio inox sono quelle di una stradale classica ma con un motore che tecnicamente è davvero da élite. In più l’estetica è stata curatissima proprio per renderla più appetibile rispetto agli infruttuosi tentativi di rilancio della precedente proprietà.

Non se ne vedranno forse molte in giro, ma ci conforta sapere che esiste ancora qualcuno che crede nella tradizone dei motori e che vuole proporsi con qualcosa di realmente diverso rispetto a tante anonime due ruote che vediamo circolare!

Abarth 595, devi solo scegliere: Base o Turismo?

Ci concediamo un leggero “passo indietro” dopo aver analizzato fin nei dettagli la Abarth 595 Competizione. La versione base dalla quale deriva, ossia la Abarth 595, è nata nel 2011 con una presentazione in grande stile al Motor Show di Bologna, sostituendo la sigla “500″ proprio per rievocare tutte le storiche vetture già rielaborate.

Il concetto di derivazione si è reso così ancora più evidente, e nella gamma attuale Abarth 595 è stata di recente presentata in una nuova versione in cui ogni dettaglio è stato ripensato ai fini delle migliori performance. Un nuovo frontale con presa d’aria maggiorata, e nuove prese d’aria laterali: radiatore ed intercooler lavorano così ancora meglio, con prestazioni più costanti e migliore gestione del calore e del raffreddamento. Migliorata è anche l’aerodinamica, con tanti dettagli ed appendici (spoiler, minigonne, estrattore) che incollano la vettura alla strada, e del resto 595 Abarth nasce proprio per chi ama correre!

È un’auto diversa da qualsiasi altra, e lo dimostrano anche tutti i suoi dettagli, perché anche se si tratta dell’allestimento di partenza, ciò non può in nessun caso voler dire che sia “povero”! È solo l’entry level, ossia la miglior scelta per chi per la prima volta entra nella famiglia Abarth e vuole farlo con lo stile unico di una vettura che sa bene come essere “cattiva” ma al tempo stesso accattivante, con ad esempio un campionario tutto nuovo di verniciature per la carrozzeria (ben 15!) ed anche tanti inediti rivestimenti per le sellerie.

Nuova 595 Abarth è senza dubbio un’auto con cui divertirsi, ma non possiamo di certo tralasciare che la sua famiglia è molto più ampia, perché oltre alla 595 Competizione ed a questa versione “base”, esiste anche la Abarth 595 Turismo, un next level dagli interni ancora più esclusivi che giocano con i materiali di pregio, tra sedili sportivi in pelle e trattamenti satinati in cromo, per un sorprendente livello di stile di stampo tutto italiano.
Per gli amanti di un aspetto sportiveggiante anche a motore acceso, è stata prevista anche sull’allestimento Turismo la funzione Turbo da attivare con l’apposito pulsante Sport che regola e gestisce i parametri di erogazione e molto altro, per un rombo pieno e potente, in una parola: Abarth!

Credete sia finita qui? Vi sbagliate, perché abbiamo ancora un gioiello da raccontarvi, anch’esso firmato da quell’inconfondibile stemma, lo scudo giallorosso con lo scorpione!

Con QX30 Infiniti completa la gamma… ed è crossover!

La berlina di successo – e mediamente di lusso – Infiniti Q30 si è meritata una variante che ne accresce se possibile lo stile espressivo e le innovative dotazioni tecnologiche. Il suo nome in codice è QX30, e con lei la casa giapponese con cui Nissan firma la sua gamma di lusso entra a pieno diritto tra i crossover, con una linea rialzata da terra, i paraurti maggiorati ed un aspetto complessivo ancora più dinamico.

Le forme compatte della berlina sono state rispettate, e la derivazione è a dir poco evidente, così come gli standard qualitativi molto elevati nei quali ogni dettaglio è curatissimo nei materiali come nella forma. La sua parentela con la Mercedes Classe A, innegabile quanto invisibile, riguarda la condivisione della meccanica generale, dei cambi e del pianale: il rapporto di collaborazione tra i due marchi continua a dare buoni frutti!

Infiniti promuove QX30 come Premium Active Crossover, un giusto connubio tra maneggevolezza dinamica ed estremo confort, con un profilo inconfondibile ed una tecnologia di bordo dalla ricchissima dotazione ed iperconnessa.
C’è da scommettere che il motore che andrà per la maggiore dalle nostre parti sarà il turbodiesel 2.1 da 170 cavalli, al quale si può accoppiare il cambio automatico ma soprattutto la trazione integrale AWD, con speciale tecnologia “intelligente” che ottimizza il consumo di carburante facendola entrare in scena solo dove le condizioni di guida lo richiedono, per non utilizzare mai potenza superflua. Molto interessante per l’Italia anche il benzina 2.0 Turbo già visto sulla Q30.

Il concetto di fondo la vede come vettura essenzialmente stradale ed adatta a lunghe trasferte, ma l’impronta stilistica e meccanica le permettono di destreggiarsi alla grande anche in offroad!

La gamma Dacia è regina del GPL!

Il brand Dacia, forte senza dubbio dell’appoggio Renault, ha saputo affermarsi nel corso degli ultimi anni con un grande appeal esercitato anche in Italia, ed anche grazie ad una politica di prezzi trasparente e ad una strategia di comunicazione efficace nella sua estrema semplicità.
Oggi l’intera sua gamma si propone come sinonimo di un ottimo rapporto qualità/prezzo, con veicoli che si sono rivelati solidi ed affidabili ed hanno smentito tutti coloro che storcevano il naso all’idea della provenienza romena.

Per la nostra redazione di NonSoloAutomobili, però, l’intera gamma Dacia ha un motivo in più per essere considerata “virtuosa”; come ben sapete, non nascondiamo mai la nostra predilezione per i concreti risparmi sui consumi di carburante assicurati dai veicoli alimentati a GPL, e la gamma Dacia è l’unica sul mercato a proporsi per intero con questo tipo di alimentazione. Comunicazione semplice e diretta, dicevamo: Dacia si propone infatti con lo slogan “L’unica 100% GPL“, e come potevamo non esserne affascinati?

Si parte con il best seller di casa, Dacia Duster: ritenete possibile che un SUV parta da un listino di soli 11.900 €? Con Dacia lo è, e forse è questo a giustificare il suo successo. È il miglior Money for Value sul mercato nel suo segmento, si guida con piacere anche tutti i giorni, e monta ora il nuovo motore 1.6 GPL da 115 cavalli che assicura una lunghissima percorrenza con il pieno a 25 € (ai prezzi correnti del GPL).

Lo stesso motore, ma con 15 cavalli in meno, spinge Dacia Dokker e Dacia Lodgy, forse le meno note della gamma. Il multispazio Dokker è praticissimo grazie all’estrema modularità degli interni, che si adattano in pochi gesti alle esigenze ed alle circostanze. È un veicolo per chi bada al sodo e senza troppi fronzoli, essenziale nel linguaggio stilistico ma al tempo stesso confortevole. Lodgy è invece una monovolume che gioca tutte le sue carte sull’abitabilità, con un ambiente pensato per famiglie numerose e degli interni improntati sul concetto di praticità.

Molto convincente nella sua ultima generazione è anche la Nuova Dacia Logan MCV, una familiare media il cui prezzo è imbattibile: in pratica, con i suoi 10.950 € di partenza, è una Wagon che costa quanto un’utilitaria, e che si lascia guidare in maniera fluida garantendo comfort a tutti gli occupanti, ed in più ha guadagnato molti punti in fatto di look con il corposo restyling operato a settembre del 2016.
Anche su Logan MCV troviamo il GPL, con i motori 0,9 sorprendente per quanto è pepato, ma anche con la cilindrata 1.2.

Infine, la Dacia Sandero, l’utilitaria low-cost che contende alla Duster il primato interno di vendite e che piace davvero tanto non solo perché parte da un listino di appena 7.450 €, ma anche perché ha una linea gradevole e discreta. È vero, i costi contenuti si notano, per lo meno nelle finiture e nelle dotazioni, anche se basta poco per arricchirla.
Ma tutto è compensato da un certo comfort di guida anche sullo sconnesso, dall’eccellente visibilità e da una complessiva sensazione di essere la scelta ideale per chi “se ne frega” delle apparenze e vede l’auto come uno strumento per andare dal punto A al punto B in sicurezza. Proprio per questa categoria di persone, l’economia assicurata dal GPL è irrinunciabile!

Bisogna inoltre tenere presente che, sull’intera gamma, Dacia assicura una garanzia di 3 anni (o di 100mila km): indice questo di estrema correttezza e convinzione nei propri mezzi!

Il new deal Alfa Romeo affascina con Giulia, e poi…

Il globale piano di rilancio industriale che Sergio Marchionne ha messo in atto per Alfa Romeo ha radici abbastanza lontane, che affondano fin nel 2014 quando venne messa in piedi una task force in grado di porre il brand in posizione di protagonista assoluto. Anche oltreoceano, dove l’obiettivo dichiarato era sfidare le tre Premium tedesche Audi, Mercedes, BMW.

C’è stata una segretissima aura di mistero intorno al primo progetto di questo rilancio, si sapeva solo che a Cassino tecnici ed ingegneri lavoravano giorno e notte e che molti erano addirittura arrivati in prestito dalla Maserati, ma tutti hanno avuto una ferma consegna di silenzio fino al 24 giugno 2015, data in cui la Giulia in versione Quadrifoglio è stata svelata in due esemplari preserie: la data non è stata scelta a caso, perché coincideva con quella di fondazione del marchio, ben 105 anni prima, e per questo l’evento si è tenuto simbolicamente presso il Museo dell’Alfa Romeo.

La presentazione ufficiale è invece avvenuta nel marzo 2016 al Salone di Ginevra, nella versione di serie destinata alla commercializzazione di lì a poche settimane. Alfa Romeo Giulia ha subito affascinato ed entusiasmato “alfisti” e non, per le sue linee grintose ed eleganti che ben incarnano i valori Alfa, ma anche quelli di un modello investito dell’oneroso ruolo di inaugurare un “new deal“.
La linea aggressiva di questa 3 volumi è ottimamente supportata da una meccanica raffinata, nella quale la grande novità non è rappresentata solo dal motore in posizione longitudinale, ma dall’essere la prima Alfa a trazione posteriore dai tempi dell’Alfa 75, e parliamo del 1993.
I materiali sono tutti eccellenti, come ad esempio l’albero di trasmissione in fibra di carbonio, un materiale che è ampiamente utilizzato anche nella versione Quadrifoglio.

Uno stile inconfondibile ed eccitante per una vettura prodotta da un’elite attentamente selezionata, e ci piace anche considerare che tra indotto e richiamo di operai dalla cassa integrazione la sua produzione negli stabilimenti di Cassino sta generando la crescita dei posti di lavoro.

Dopo questa digressione sui benefici effetti per l’economia di questo nuovo corso Alfa Romeo, una finestra la meritano di certo anche i motori, con una gamma che include sia diesel che benzina e con cilindrate che partono da 2.0, che già nelle versioni base permettono prestazioni brillanti grazie all’omogenea distribuzione dei pesi ed ad un assetto che è sì sportivo, ma non pregiudica il comfort.

C’è molto per far battere il cuore degli appassionati in questa Nuova Alfa Romeo Giulia, un vero paradigma di emozioni e dinamismo che riaccende il fuoco della passione, quello dell’essenza più pura di un brand che è già leggenda. Non ci fermeremo alla Giulia, perché presto torneremo ad occuparci anche degli altri modelli previsti dal programma di rilancio Alfa!