Archive for novembre 2014

Il lusso della BMW del futuro

Per una volta vogliamo evadere dall’ordinario e non parlarvi delle “solite” berline, city car, crossover… stavolta vogliamo sognare con un’auto di lusso che ancora non esiste, almeno non nelle concessionarie.

Di certo le più grandi ammiraglie dei marchi cosiddetti Premium sono già oggi delle luxury car provviste di ogni tipo di tecnologia o comodità, quasi dei salotti viaggianti. BMW ha voluto immaginare e realizzare qualcosa di ancora più avanzato con il concept Vision Future Luxury, che va oltre tutto il lusso che si sia mai visto a bordo di un’autovettura.
Se ricordate la BMW Gran Lusso Coupé, quella con design Pininfarina, non avrete difficoltà ad associare le due linee: si tratta però di una vistosa evoluzione di quel progetto, non solo dal punto di vista stilistico ma anche degli interni, dove è evidente l’enfatizzazione del lusso coniugato ed applicato a tutti i passeggeri.

I sedili singoli sono delle vere poltrone accessoriate anche con tavolino a scomparsa, mentre gli schienali dei sedili integrano monitor ed illuminazione personale per ciascun passeggero, dando l’impressione di viaggiare su una primissima classe business a bordo di un aeromobile.
Il tutto con rifiniture e materiali di assoluto pregio che arricchiscono lo spazio, come il legno di tiglio, seta, pellami di prima scelta.

Tecnica aerodinamica e tecnologia non sono da meno: il ricorso alla fibra di carbonio in cui è modellato il suo Cx è stato massiccio, i gruppi ottici presentano tecnologia al laser ed Oled, mentre il guidatore beneficia dell’evoluzione dell’head up display al quale si aggiunge la caratteristica “vision” e che si trasforma così in strumento capace di generare immagini di realtà aumentata.

Si spaccia per una coupé a 4 posti ma questa BMW Vision Future Luxury è in realtà una superberlina che apre nuovi sbocchi ed una nuova frontiera per i temi futuri che BMW porterà avanti, un concept particolarmente ispirato che dimostra come designer ed ingegneri non abbiano ancora esaurito la fantasia.

Breve guida alle forature

Forare una gomma è fortunatamente diventato un evento molto raro, che si verifica solo a causa di urti violenti o oggetti molto taglienti, ed in condizioni di usura o pressione non a norma.
Michelin stima che in Europa occidentale le forature siano nell’ordine di una ogni 75.000 km, eppure bisogna sempre tenersi pronti ad un evento del genere perché se non si hanno i giusti riflessi si può incorrere in brutti incidenti. È fondamentale restare in traiettoria e decelerare mantenendo nervi saldi, accostando con cautela sulla destra.

Vediamo a questo punto, scampato il pericolo, quali sono le possibili modalità di intervento, tutte da mettere in pratica dopo aver acceso le luci di emergenza ed aver indossato il giubbotto catarifrangente (ricordiamo che è obbligatorio averlo a bordo). Solo allora si può uscire dall’auto per posizionare il triangolo di emergenza, 150 metri prima di dove si è fermi, e mettersi all’opera.

La ruota di scorta

Se il vostro veicolo prevede la ruota di scorta, inserite la marcia dopo aver tirato il freno a mano, e sollevate il veicolo con il cric in dotazione. Vanno allentati i dadi che bloccano la ruota danneggiata prima di sollevare l’auto, e solo successivamente svitati del tutto. Si sostituisce la ruota e la si blocca con gli stessi dadi, avendo cura di provedere ad avvitarli “ad X“, serrandoli sempre in diagonale. Molto importante è, dopo aver abbassato il cric, dare un’ulteriore stretta ai dadi, e soprattutto, se si tratta del cosiddetto “ruotino“, non superare la velocità di 80 km/h e sostituirlo con la ruota standard appena possibile.

Il Kit

Molte tra le vetture più recenti hanno di serie un kit di riparazione, composto da una bomboletta e da un compressore. Basta collegare il sistema all’accendisigari (ecco spiegata la presenza di questa presa anche nel bagagliaio!) e gonfiare la gomma in 10 minuti. Naturalmente tale kit torna utile solo se il danno allo pneumatico non è ingente, e la gomma andrà sostituita alla più vicina officina trattandosi di una soluzione temporanea.

Ciò che è più importante è non perdere mai la calma ed affrontare l’inconveniente con una buona dose di pazienza, per non sottovalutare o trascurare nessun aspetto rischiando di compromettere la propria e l’altrui incolumità.

Honda Civic Tourer, spazio a volontà!

A guardarla da lontano, la Honda Civic Tourer dà l’impressione di voler essere solo aggressiva e quasi “scorbutica” nel suo carattere di indole sportiva.
È immediatamente riconoscibile e può non piacere a tutti, con l’esasperata inclinazione del posteriore ma anche del parabrezza ed il frontale molto corto.

Vista di profilo si presenta come un siluro dall’aerodinamica slanciata, tuttavia è sufficiente accedere al portellone posteriore per rendersi conto che mai come in questo caso le apparenze ingannano!
Lo spazio è infatti impressionante, quasi da stiva, con un’ampiezza che permette di riempirlo con borsoni anche molto ingombranti e di sfruttare anche lo spazio sottostante il piano di carico.
Il comfort a bordo per tutti i passeggeri è del tutto in linea con quello descritto per il bagagliaio, con elevata libertà di movimento anche per chi siede dietro.


Honda Civic Tourer ha un motore dalle eccellenti prestazioni quanto a consumi, anche grazie alla modalità “Econ” che gestisce elettronicamente le accelerazioni rendendole più morbide. Non va poi trascurato l’aspetto delle 6 marce, perché anche questo contribuisce a consumi virtuosi, ma soprattutto la presenza del dispositivo Stop&Start, per una guida anche più confortevole. Il tutto, installato su un

Se proprio vogliamo trovarle un aspetto che non ci convince, questo sta nel lunotto posteriore davvero molto ristretto, che può creare qualche difficoltà di troppo in fase di parcheggio; tuttavia, è presente la telecamerina per la visuale posteriore, per cui il “difetto” è trascurabile!

Lexus CT, quando l’ibrido diventa la norma

Abbiamo già avuto modo di parlare della scelta di Lexus, il luxury brand di casa Toyota, che in Italia ha deciso di non offrire alternative: o motore ibrido, o niente. Per tutti i 5 modelli della gamma.

Oggi ci vogliamo soffermare sulla più piccola della famiglia, la Lexus CT Hybrid, quella dal prezzo più abbordabile che vuole sfidare le pari livello tedesche quali Audi A3 o BMW Serie 1; per farsi recepire come validissima alternativa, in casa Lexus hanno sforbiciato nettamente sui prezzi, e sono intervenuti sul progetto iniziale per dare alla CT uno stile da berlinetta più elegante, in sintonia con il family feeling, senza per questo rinunciare al brio caratteristico del segmento.

Anche la meccanica ha subito ritocchi, perché ora il telaio è più rigido, viene offerta una sterzata più precisa e reattiva e l’aerodinamica è stata sensibilmente rifinita.
Tutto ciò non basta a farne una sportiva, ma di certo è una vettura che fa divertire alla guida, anche grazie alle revisioni estetiche nell’abitacolo sottoposto ad un evidente maquillage per accontentare anche i più esigenti.

Lexus CT Hybrid, con il suo motore 1.8 abbinato all’elettrico sincrono, permette anche di divertirsi ogni tanto, soprattutto quando si sfruttano tutti i 136 cavalli innestando la modalità Sport.
Basterà a convincere gli italiani che l’ibrido non è più una scelta di nicchia?

La nuova Kia Soul sa conquistare

Quasi tutti i principali marchi hanno compreso oramai che la vera sfida da vincere in un mercato in forte contrazione si deve affrontare sul piano del design: bisogna rompere gli schemi e proporre soluzioni forti, in grado di catturare l’attenzione.

Lo ha fatto Kia con la seconda generazione di Soul, un’auto che spiazza e divide: o piace per la sua vistosa impronta stilistica squadrata, oppure lascia perplessi. Di sicuro non passa inosservata, ed il pubblico italiano ha già mostrato di apprezzarla facendone una valida concorrente delle pari segmento come la Nissan Juke o la Fiat 500L.
Di spazio a bordo ce n’è un bel po’, ed in 4 si sta belli comodi, del resto è pur sempre un mini SUV. Ricorda l’antenata ma in realtà è nata da una totale riprogettazione, proprio allo scopo di incuriosire ed invogliare un target di riferimento più ampio.

La plancia è riccamente accessoriata con tanto di display MyTablet da 8 pollici, ma nonostante l’affollamento di strumenti la si può definire sia intuitiva che funzionale.
Le motorizzazioni lasciano poca scelta: o si punta sul turbodiesel 1.6, oppure si opta per il benzina, anch’esso 1.6. Disponibile la versione con cambio automatico a 6 marce, ma dati alla mano sembra consumare un po’ in più.

Questa nuova Kia Soul si fa guidare facilmente, quasi come se fosse una berlina, per cui giustifica in pieno l’attenzione che le è stata riservata anche premiando il successivo inserimento in gamma del motore Eco GPL.

Etropolis Bel Air, scossa elettrica!

Se si osserva lo scooter Etropolis Bel Air Lithium, si ha tutta l’impressione di avere davanti un modello molto classico e tradizionale, senza alcun estremismo estetico ed anzi con una certa aria un po’ vintage in alcune soluzioni tecniche.

Eppure l’apparenza inganna perché è spinto da un modernissimo motore elettrico da 3000 Watt, il che lo rende uno strumento preziosissimo sotto numerosi punti di vista, non ultimo il risparmio energetico: pensate che 50 centesimi di energia elettrica consentono di percorrere 100 km!
A corredo di un motore così virtuoso, che lascia la massima libertà di circolare anche nelle ZTL ed abbatte a zero le emissioni, troviamo anche uno speciale dispositivo per gestire e dosare al meglio l’energia, erogandola secondo le necessità e lo stile di guida e variando di conseguenza sia la percorrenza che le prestazioni. Tale gestione passa attraverso 3 diverse modalità, dalla più grintosa Sport passando per quella intermedia sino alla Economy, quella per la massima autonomia e parsimonia.

Il pacchetto batteria da 36 ampere permette anche di aumentare tale autonomia, ed inoltre è presente la possibilità di ridurre i tempi di ricarica.
Se si considera il prezzo di listino (esclusa IVA, il Bel Air Lithium non supera i 3.000 euro!) si tratta di una soluzione altamente consigliabile anche perché in quanto veicolo 100% elettrico si è esentati dal bollo per i primi 5 anni e si beneficia del 50% di sconto sulla RCA!

Nuovi ruggiti Peugeot anche su 2 ruote con Citystar

Per associazione di idee, quando si pensa al Leone Peugeot, si è portati ad associarlo quasi sempre alle 4 ruote, specie poi nell’ultimo periodo durante il quale il marchio del Gruppo PSA ha sfornato novità in serie ringiovanendo totalmente la sua gamma.

Lo stesso dinamismo e la stessa vitalità dei progetti caratterizza però anche il reparto Peugeot Scooters, che aggiorna con incredibile frequenza la sua gamma di successo Citystar.
Oggi è infatti disponibile con due nuovi propulsori con raffreddamento ad aria, da 125 e 150 cc, che si aggiungono alle preesistenti 125 e 200 con raffreddamento a liquido.

Il concept su cui si è sviluppato Citystar è semplice: vuol essere un maxiscooter adatto anche a lunghe percorrenze, ma con dimensioni compatte per destreggiarsi alla grande anche nel traffico cittadino.
A ben pensarci, sembra proprio un principio già noto…è lo stesso che ispira i cosiddetti crossover a 4 ruote, naturalmente applicato ad un campo dove il comfort e l’aspetto prestazionale vengono valutati secondo diversi parametri.

Uno scooter che voglia definirsi GT deve offrire ampia pedana, vano sottosella capiente e seduta accogliente anche per due passeggeri, con gli immancabili poggiapiedi che devono anch’essi soddisfare esigenze di comodità e praticità.
Al possesso di tutte queste caratteristiche poste in atto su di un telaio più corto e leggero degli standand dei maxiscooter, Citystar aggiunge ricche dotazioni sia meccaniche che tecnologiche, quali i freni a disco, strumentazione di bordo digitale, fari alogeni.

La definitiva “impronta” da due ruote adatto a circostanze diverse viene dalle ruote da 13′, giusto compromesso per essere maneggevole in città ma stabile sull’extraurbano.
Peugeot propone il nuovo Citystar con prezzi che includono garanzia (3 anni) ed assistenza stradale (2 anni).