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Ducati Monster 821 fa divertire tutti

Con la Monster 821, Ducati ha voluto “ridimensionare” le caratteristiche di questo suo modello di spicco già noto nella versione 1.200, anche se non la si può assolutamente considerare una moto per sprovveduti o biker alle prime armi, perché ha anch’essa bisogno di un bel po’ di esperienza per essere guidata in scioltezza.

È quindi una sorella minore ma di certo non una “entry level“, una naked per nulla da sottovalutare anche per il numero di cavalli che la spingono, ben 112.
In casa Ducati hanno pensato realmente a tutto per renderla “docile” o comunque sicura anche spingendola di brutto: all’immancabile ABS si aggiungono il controllo di trazione Dtc e la possibilità di mappare il motore grazie al sistema elettronico Riding Mode, col quale il suo carattere può essere adeguato volta per volta alle circostanze.

L’essere stata “contenuta” rispetto al modello di riferimento con cilindrata 1.2 la rende paradossalmente più divertente, perché le possibilità di sfruttarla sono maggiori, e permettono di godersela anche in escursioni più tranquille.
Del resto, sia sul finire del 2014 che in questo primo scorcio di 2015 il responso del pubblico italiano è stato più che lusinghiero: in tutta franchezza, noi impazziamo letteralmente per la sua versione Dark, quella interamente nera!

KTM RC 125, dalla pista alla strada

Riprodurre le moto da corsa in versione omologata per la strada, in gergo chiamata racing replica, sembra essere un’attività alla quale i costruttori non vogliono rinunciare neanche in periodo di crisi. KTM, marchio austriaco famoso per le linee spigolose delle sue due ruote, non è da meno ed ha tratto ispirazione dalla superbike RC8 per lanciare la KTM RC 125, una maxi dalla tecnica estrema e miolto massiccia nelle forme.

Il suo telaio a traliccio basta per fornire un primo impatto visivo che cattura, ma naturalmente la sua tecnica è adeguata ad una due ruote così affascinante e dalle eccellenti prestazioni: piacciono molto le scelte effettuate per le forcelle, ma anche le gomme oversize a tutto vantaggio della stabilità ed il cruscotto interamente digitale.

KTM RC 125 ha l’ABS di serie e monta sospensioni confortevoli che la rendono adatta a qualsiasi tracciato, oltre ad offrire una comodità inaspettata anche per un eventuale passeggero grazie al codone nel quale è incorporato il prolungamento della sella.

Una moto pensata per i più giovani, anche se il suo motore monocilindrico a 4 tempi sembra proprio essere adatto anche a chi ha qualche anno in più!

Yamaha Tricity sorprende e sfida Piaggio

La strada del triciclo, ovvero dello scooter a 3 ruote, è stata inaugurata con successo da Piaggio alcuni anni fa, con la gamma MP3; altre case hanno in seguito cercato di farne delle imitazioni sfruttando il rivoluzionario concetto delle due ruote anteriori, l’ideale per chi compie il salto dall’auto allo scooter senza particolare esperienza di equilibrio su due ruote.

Il modello Yamaha di cui ci occupiamo oggi ci sembra quello che meglio ha interpretato il concetto di 3 ruote dopo il marchio italiano, per la qualità del suo progetto e perché si rivela essere un mezzo dall’uso semplicissimo, per leggerezza e maneggevolezza.
Yamaha Tricity fa realmente il suo dovere anche in virtù di una sorprendente compattezza, sia se paragonato ad altri 3 ruote che a scooter “convenzionali”.

Il motore 4 tempi raffreddato a liquido è un 125 cc che offre agilità ed un buono scatto, mentre entusiasma la qualità delle sospensioni che in combinazione con le ruote da 14″ assicurano stabilità; molto buone anche frenata (pur in assenza di ABS) e consumi.

Yamaha Tricity 125 viene proposto in 4 diverse tinte, tutte dai nomi affascinanti e suggestivi: Midnight Black, Mistral Grey, Competition White e Anodized Red.
Sembra che per la prima volta Piaggio sia costretta a fronteggiare un rivale competitivo in questo settore!

Vespa 300 GTS è l’icona totale di Piaggio

Vespa di Piaggio è in grado come pochi altri modelli dell’intero settore automotive di rinnovarsi mantenendosi coerente con la sua tradizione. L’ultimo esempio viene dal cosiddetto “Vespone“, ovvero la più grande della gamma vespa: 300 GTS è tecnicamente tutta nuova eppure mantiene il suo stile caratteristico, senza rivoluzioni estetiche.
Questa versione punta fortissimo sull’equilibrio, con il suo telaio monoscocca che la rende una “premium” del settore e si presenta in due varianti che differiscono solo per minuzie e dettagli di rifinitura nell’aspetto: la Classica e la Super.

La tradizione sta anche nel classico e collaudatissimo motore 4 tempi, mentre dal punto di vista tecnico sono una piacevolissima sorpresa l’ABS e soprattutto il controllo di trazione ASR.
Vespa 300 GTS si proietta nel futuro anche grazie alla Vespa Multimedia Platform, un optional che consente il dialogo tra lo scooter ed il proprio smartphone, il quale può essere integrato nella strumentazione di bordo.
È perfetta per la città grazie alla sua maneggevolezza, ma diverte anche nei tracciati extraurbani rivelandosi comoda e confortevole – merito degli accessori eleganti – ma anche economica in fatto di consumi.

Vespa GTS
va ad inserirsi nel filone del marchio Piaggio che comprende una icona come la GS, vero termine di paragone stilistico per tutte le Vespa contemporanee, e si propone come soluzione trasversale in fatto di gusti essendo adatta ad un pubblico realmente eterogeneo.

Yamaha MT-07 può emozionare tutti!

Linea e soluzioni tecniche originalissime per questa naked presentata da Yamaha, la MT-07, rivolta espressamente ad un pubblico giovane ma esigente.
Non si inserisce affatto nel solco delle convenzioni, eppure lo fa proponendosi come moto da entry level, il che vuol dire anche a cifre accessibili, ed è rivolta anche a chi è meno esperto sulle due ruote.

Tutte le geometrie sono protese verso l’avantreno, con forme davvero inedite che formano poi lo slancio della figura complessiva con una coda essenziale e ridottissima.
A bordo la posizione si rivela molto confortevole, e la MT-07 si distingue per equilibrio e maneggevolezza, oltre a rispondere alle frenate in maniera molto docile: si fa così apprezzare anche nel traffico cittadino, grazie alla ciclistica favorita dalle dimensioni compatte. Fuori porta, però, la MT-07 non lesina le emozioni, anzi, e non può essere altrimenti considerando che i 75 cavalli del suo due cilindri 700 la rendono abbastanza “pepata”…del resto, già nella sigla MT, che sta per Masters of Torque (maestri di coppia motrice), questa Yamaha rivela doti di accelerazione molto interessanti anche a regimi medio/bassi.

Il suo prezzo si rivela anch’esso in linea con il target giovanile e lo status di entry level, perchè si assesta sotto i 6000 euro. Noi però suggeriamo di aggiungerne 500 per avere anche l’ABS, la cui assenza non pesa come su altri modelli, ma che preferiamo sempre avere a bordo.

Yamaha X-MAX 400 stupisce con e senza accessori

Ci è molto difficile inquadrare questo modello come un semplice scooter da città o tra i cosiddetti “scooteroni” fatti per chi ama la comodità, perché Yamaha X-MAX 400 ha tutto per essere considerato una maxi-moto a partire dal motore 400cc molto possente che però offre maneggevolezza ed agilità e una potenza aumentata del 50% rispetto allo stesso modello da 250cc.
Questa nostra collocazione in una ideale scala di valori dipende dagli speciali allestimenti e dalle finiture particolarmente brillanti, senza trascurare un design elaborato e quasi estremo che lo avvicina ad un prototipo.

Tanta qualità, nelle prestazioni come negli equipaggiamenti, ha ovviamente un suo prezzo, anch’esso da maxi-moto: noi partiamo nel nostro computo dai 6.500 euro che sono necessari per montare anche l’antibloccaggio ABS, accessorio che riteniamo del tutto imprescindibile su un modello del genere.
Con le innumerevoli personalizzazioni a disposizione, però, il prezzo può crescere ancora, e del resto scegliere un due ruote esclusivo come Yamaha X-MAX 400 comporta anche la spinta ad aggiungere supplementi che lo rendano più ricco, da quelli più “funzionali” come le protezioni laterali aerodinamiche, lo schienale per il passeggero o il terminale sportivo, fino a virtuosismi estetici come le pedane in alluminio ed il supporto per device quali smartphone o navigatore.

È facile farsi prendere la mano e lanciarsi in una sorta di corsa all’accessorio, ma la spesa, per chi può permettersela, è più che giustificata.

Alla scoperta del nuovo Honda SH Mode 125

Con SH, scooter di grande versatilità nato 30 anni fa, Honda ha saputo scrivere la storia di successo del suo marchio anche in Italia, dove ne circola attualmente oltre mezzo milione. Honda adesso lo ha rilanciato, ma si tratta in effetti di uno scooter tutto nuovo che non ha tuttavia rimpiazzato il modello SH Standard.
SH Mode 125 infatti si presenta come un due ruote piccolo ma non piccolissimo, che appartiene però alla categoria entry level perché facile da maneggiare e leggero e che entra in diretta concorrenza con il glorioso Piaggio Liberty.

Le modifiche al suo design sono state di rilievo, e tali da renderlo senza dubbio più compatto, ma con un comfort di sicuro accresciuto grazie alla maggiore larghezza della pedana e ad una strumentazione molto ben strutturata con tachimetro e tutte le necessarie spie di servizio ben evidenti, compresa quella dello Start&Stop, il dispositivo disinseribile che permette risparmi sul carburante fino al 7%.
La grande comodità di questo SH Mode è completata da un vano sottosella di capienza inusuale, in grado di ospitare anche un casco integrale: lo si deve proprio al suo nuovo assetto di guida, che rendendolo più largo ne ha allargato il bacino di potenziali utenti anche ai giovanissimi ed ai neofiti. Se proprio vogliamo trovargli un difetto, questo risiede nell’assenza di un sistema ABS di serie, in quanto proprio la sua destinazione verso un pubblico giovane e magari ancora inesperto che possa sfruttare la sua facilità di guida rende un simile dispositivo di sicurezza assolutamente indispensabile.

Il motore, facile da gestire, è un monocilindrico a quattro tempi con raffreddamento a liquido, che proprio in virtù della speciale attenzione riservata ai consumi inserendo lo Start&Stop riesce a percorrere oltre 50 chilometri con 1 litro.
Comodo, sicuro e rilassante nella guida, Honda SH Mode 125 farà senza dubbio molta strada anche per il prezzo di listino fissato a 2.650 euro. Abbiamo inoltre scoperto una delle tinte disponibili oltre ai grandi classici bianco e nero, la “Fabulous Pink“: un rosa rivolto naturalmente al gentil sesso, che ne apprezzerà le rifiniture marroni anche sulla sella a sarà ancora più entusiasta di sfrecciare su uno scooter così fashion!

Sym Joymax, un due ruote pratico e funzionale

Da Taiwan arriva uno scooter di cilindrata media che fa della praticità il suo vessillo, e che grazie alle buone dotazioni si pone come opzione di scelta molto interessante: il Sym Joymax è stato recentemente rivisto dal marchio anche nella sua linea, resa molto accattivante, ma sono gli interventi tecnici a renderlo così valido.

Consideriamo ad esempio la dotazione di serie con fari diurni a LED e presa USB, ai quali su richiesta di può aggiungere anche l’ABS. E se non bastasse, lo spazio sotto la comodissima sella è sufficiente per alloggiare ben due caschi integrali, e per il rifornimento non è necessario scendere da bordo, perché il bocchettone è a vista sul tunnel centrale.
Anche la plancia è completa e molto pratica, con i quattro elementi rotondi e tutte le spie di servizio sotto controllo.

Il motore è sicuramente generoso: un monocilindrico da 300cc che permette anche buone prestazioni in velocità, che raggiunge i 140 km/h.
Per il tipo di scooter, anche il suo prezzo di listino (4.500 € nella versione con ABS) lo pone in una ottima fascia tra le soluzioni spaziose ed efficaci.

Una superbike Aprilia per la città

È risaputo che il marchio Aprilia ama giocare anche con i suoi clienti, proponendo loro particolari versioni che stuzzicano la fantasia anche di fanatici delle corse. E così, siccome le superbike da competizione di certo non possono circolare per le strade come se nulla fosse, servono degli adattamenti, che a Noale eseguono sempre volentieri in virtù della gloriosa tradizione sportiva della casa.

La Tuono V4R è nata proprio così: una superbike è stata “svestita“, trasformandola in una naked, la più veloce ed anche la più potente resa disponibile dal marchio.
Sono stati rimossi tutti i dettagli e gli accessori riconducibili alla pista, per ottenere una moto con le sue parti meccaniche ben esposte, e tante rifiniture che la rendono modaiola ed accattivante.
Come si conviene ad una naked che si rispetti il suo design è minimale, ma non per questo è stato trascurato il comfort con una sella morbidissima e sospensioni rielaborate per un uso urbano, ma anche con il manubrio molto alto che sembra quasi provenire da una moto da cross…in realtà si tratta di un retaggio proveniente da una vecchia versione di Tuono, la 1000R del 2002, che presentava proprio questa impostazione.

Il divertimento alla guida è assicurato da un 4 cilindri e dai suoi 170 cavalli: un motore davvero possente, ma facile da tenere a bada grazie alla regolabilità del controllo di trazione effettuabile anche in movimento, uno dei tanti sistemi di sicurezza elettronici presenti, senza trascurare l’ABS, l’antibloccaggio delle ruote.

Suzuki Hayabusa, un mostro dal carattere docile

Potenza esagerata, velocità quasi sconsiderate e dimensioni adeguate a simili prestazioni “monstre“: così può riassumersi la Suzuki Hayabusa, una moto dal design imponente che ha resistito anche con un certo successo allo scorrere degli anni, secondo logiche poco spiegabili per alcuni.

Dal suo debutto datato 1999 questa moto in grado di raggiungere i 300 km orari ha subito un restyling che ha sostanzialmente lasciato inalterata la sua silhouette quasi mastodontica, ma ne ha rivisto e migliorato la propulsione ora affidata ad un 1.3 a 4 cilindri da 197 cavalli.
Questa nuova versione è stata arricchita con strumentazioni e dispositivi tecnologici tra cui un antibloccaggio ABS ma soprattutto il Suzuki Drive Mode Selector: si tratta di un astuto marchingegno tramite il quale si interviene sulle mappature selezionando volta per volta la modalità di guida preferita anche in base alle condizioni.

Questa maxi-moto, il cui “nome in codice” è Gsz-r 1300, si rivela una volta di più portatrice di una personalità estrema che la rende oggetto del desiderio di una affezionata schiera di fedelissimi, entusiasti della sua esuberanza resa gestibile ed equilibrata dalla tecnologia della sua ciclistica.
Le sue dimensioni impressionano solo da ferma, perché il suo carattere una volta in movimento si rivela sì forte, ma maneggevole.