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Citroën C4 Cactus esce dai canoni!

Il suo nome aiuta a comprendere la filosofia minimalista che anima l’intero progetto: Citroën C4 Cactus infatti eredita dalla pianta desertica tutta l’essenzialità del saper fare a meno del superfluo, e ad esempio perde circa 200 kg rispetto alla C4 classica, il che le permette di essere particolarmente morigerata nei consumi, arrivando a 3,4 litri/100km.

È vero, si è pensato a “togliere” per ottenere un veicolo spartano, ma che non per questo passa inosservato, anzi. Gli Airbump in poliuretano termoplastico che rivestono le fiancate sono un interessante shock estetico e garantiscono protezione dagli urti, contribuendo ad una linea senz’altro originale. Dimensioni contenute per questo Minisuv, lungo appena 4,16 metri, ma spazio e comfort al suo interno in primo luogo grazie alla luce che proviene dal tetto in vetro, e poi grazie ad un ripensamento dell’abitacolo nel quale troviamo una prima mondiale, l’Airbag in roof che invece di occupare spazio davanti al passeggero è integrato nel padiglione.

A bordo poi non manca tecnologia, con un cambio automatico altamente performante e gestito da pulsanti, con la possibilità di cambiare marcia manualmente tramite le palette al volante; tecnologie avanzate m mai ridondanti, come lo schermo touch da 7″ di serie su tutti i modelli.
I livelli di allestimento sono 3, a partire da un prezzo di listino di € 14.950, mentre le motorizzazioni includono oltre a 2 diesel (92 o 100 cavalli) e 2 benzina (75 ed 82) anche un brillante turbo da 110 cavalli.

È presto per conoscere l’apprezzamento da parte del pubblico italiano nei confronti di questa novità Citroen, perché la sua commercializzazione è scattata solo nel mese di settembre, tuttavia noi di NonSoloAutomobili avevamo già intuito che le potenzialità della concept car svelata al Salone di Francoforte nel 2013 erano notevoli!

Kia Niro, provocazione ben accolta

La tecnologia con tutte le sue meraviglie si sta impossessando sempre di più del mondo dell’automobile, ed i Saloni Internazionali sono vetrine più che perfette per tutti i marchi che vogliono mettere in mostra i propri progressi e gli ultimi ritrovati che vengono montati a bordo.
Molto spesso simili saloni sono anche sfruttati per svelare avveniristiche concept car che sfoggiano marchingegni e diavolerie sorprendenti ancora non diventati di serie, ma che sono prossimi a farlo: si tratta di anticipazioni che contribuiscono ad accrescere prestigio ed autorevolezza e fungono anche da sfida verso le concorrenti.

L’ultimo Salone di Francoforte è stato per il marchio Kia un cristallino esempio di simili procedure di anticipazione, perché un esclusivo palchetto allestito nel suo stand ha ospitato la concept car Kia Niro, veicolo molto provocatorio nelle linee che presto andrà ad arricchire la gamma ufficiale, con nome ufficiale non ancora confermato.
È un crossover, un tipico SUV compatto di quelli che si stanno moltiplicando tra tutti i principali listini, ma questo ha qualcosa di speciale nelle linee così grintose ed in alcune scelte stilistiche che hanno suscitato l’ammirazione persino di un “mostro sacro” del design auto come Giugiaro.

Si parte dalle portiere, che offrono un’apertura ad ali di gabbiano quanto mai insolita ed indubbiamente scenografica eppure ben armonizzata con i 4,18 metri di lunghezza della vettura. La sua forte caratterizzazione prosegue nella coda “imponente” con doppio terminale di scarico, ma al di là di particolarità stilistiche come queste o i gruppi ottici cubici del frontale, la Kia Niro stupisce per la propulsione ibrida, che fa spingere le ruote anteriori da un diesel mentre il retrotreno è mosso da un ibrido-elettrico che restituisce ben 45 cavalli quando si desidera un “boost” aggiuntivo, dopo aver recuperato ed immagazzinato l’energia dissipata nelle frenate, il che ovviamente garantisce anche la trazione integrale.
Particolare il cambio, un 7 marce dual-clutch che come il motore termico 1.6 T-GDi è collegato alle sole ruote anteriori.

Per finire, gli interni: strumenti digitali “supervision” permettono di configurare le opzioni principali che si desidera vedere, mentre tutte le altre informazioni sono a disposizione sul grande touch screen posizionato al centro della plancia il quale inoltre permette di visualizzare le immagini registrate dalle telecamere di bordo, posizionate ovunque riusciate ad immaginare.
Il pubblico europeo sembra proprio aver dato, con il suo gradimento, la spallata definitiva alla trasformazione di questo audace prototipo in veicolo di serie: non resta che attendere le prossime mosse del marchio coreano!

Cactus rievoca lo spirito della Due Cavalli

Un modello storico al quale molti italiani sono nostalgicamente affezionati è la mitica Due Cavalli Citroën, per la quale si è spesso sentito parlare di un ritorno in chiave moderna come accaduto ad altre autovetture iconiche, su tutte la Fiat 500.
Sotto un certo aspetto questo atteso revival è giunto, se non per quanto riguarda le forme almeno nello spirito, quello che ha guidato il marchio del gruppo PSA all’esercizio di stile – ovvero alla concept car – cui è stato dato il nome Cactus.

Presentata durante l’ultimo Salone di Francoforte, è un prototipo che con le sue linee firmate da Bertone vuole rivisitare il mito 2Cv ricalcandone la sostanza di vettura che usciva dagli schemi facendosi portabandiera dell’essenzialità: a bordo di Cactus si ritrova il gusto dello stare insieme in auto, perché tutto l’abitacolo è stato trasformato in un ambiente conviviale, fatto apposta per offrire il massimo comfort con trovate radicali come l’assenza di vetri laterali e posteriori e l’incremento di spazio “vivibile” conseguente alla riduzione del cruscotto ai minimi termini, convogliando tutti i tasti e le funzioni in un display touch screen da 8 pollici.

A completare il tutto anche un ampio tettuccio panoramico che aumenta la luminosità a bordo ma che, con lo speciale trattamento termico cui è stato sottoposto, non fa passare il caldo.
L’ultimo dettaglio che accresce la singolarità di questa concept car è all’esterno e si chiama Airbump, struttura morbida che protegge i fianchi, l’anteriore ed il posteriore dell’auto dagli urti con una superficie che include delle capsule d’aria.

Citroen Cactus
è spinta da un motore ibrido che abbina il 3 cilindri a benzina con un motore elettrico ad aria compressa, innovazione che tra qualche anno vedremo montata anche sui veicoli di serie e che garantisce, a detta del costruttore, un litro di carburante per 30 km.

I 50 anni di Fiat 595 Abarth

Uno dei nomi “sacri” per chi è appassionato di tuning auto è, non solo in Italia, Abarth. Lo scorso 15 settembre il marchio ha tributato, durante il Salone di Francoforte, il doveroso omaggio al suo modello probabilmente più famoso, la Fiat 595 Abarth, presentandone una limited edition realizzata in appena 299 esemplari celebrativa del suo 50° anniversario.

Il suo aspetto ricalca quello dell’originale, con naturalmente un adeguamento ed una rilettura estetica in chiave attuale. Gli storici loghi dello Scorpione campeggiano in bella evidenza su una carrozzeria bianco opaco tristrato che fa risaltare anche i dettagli grafici artigianali apposti, mentre negli interni troviamo i sedili con rivestimento rosso in pelle ed il volante in pelle nera. Non possono sfuggire le rifiniture, le cuciture e gli inserti in bianco e rosso che impreziosiscono il tutto, rendendo la Abarth 595 50° anniversario un modello assolutamente unico. Il solo volante, preso a sé stante, è un vero oggetto da collezione.

La sua potente spinta è assicurata da un motore 1.4 T-Jet da 180 cavalli, il quale è contornato sotto l’aspetto tecnico e meccanico da una serie di elementi di ispirazione racing, a partire dal cambio Abarth Competizione e dagli specifici dischi freno realizzati da Brembo, fino ad arrivare al doppio scarico ed a pneumatici per alte prestazioni montati su cerchi in lega da 17″.

È dichiaratamente la 500 più potente mai prodotta, e rappresenta una riaffermazione del prestigio intramontabile del marchio Abarth che si riflette anche nell’interesse suscitato dal veicolo stesso attraverso la campagna di comunicazione che lo ha accompagnato, fatta di oggetti di merchandising riservati ai collezionisti.

Nuovo stile per Toyota Land Cruiser

Per svelare il totale aggiornamento della sua Land Cruiser, la grande off-road di casa Toyota, il marchio giapponese ha scelto proprio il Salone di Francoforte recentemente concluso, forse la più importante vetrina europea in fatto di automotive.

Il telaio a longheroni è stato mantenuto ma rivisto, per un’estetica più accattivante a partire dal frontale sul quale ora i gruppi ottici stazionano più in alto; nuove linee anche per i paraurti, e numerose nuove colorazioni che arricchiscono la scelta.
All’interno poi scopriamo l’ormai immancabile schermo da 7 pollici con sistema di navigazione integrato, oltre alle nuove finiture.

A seconda delle versioni, a passo corto o a passo lungo, sono poi disponibili rispettivamente le motorizzazioni 3.0 diesel (190 cavalli) o 4.0 benzina da 6 cilindri, con 4 diversi allestimenti che già a partire dal secondo offrono consistenti dotazioni di serie.

La grinta di 308 R Concept

Al Salone di Francoforte, in corso fino al 22 settembre, l’indiscussa stella di casa Peugeot è senza dubbio la Nuova 308, non un semplice restyling ma di fatto una berlina tutta nuova a partire dalla piattaforma.
Il marchio francese ha affiancato nel suo stand al veicolo di serie anche una versione più “cattiva”, per il momento solo una concept car, che prende appunto il nome di 308 R Concept.

Lo stile dalla forte ed aggressiva personalità è evidente fin dal frontale, con ampie prese d’aria che servono anche a far “respirare” il motore THP 1.6 benzina particolarmente potente con i suoi 270 cavalli. Si prosegue con una carreggiata ampliata e l’assetto ribassato, passando poi per le feritoie di sfogo sul cofano la cui valenza non è solo estetica, e per le fiancate scoplite e muscolose.
Numerosi i dettagli cromati e neri – questi ultimi realizzati in fibra di carbonio - e grintosissimo l’abbinamento cromatico tra rosso e nero scelto, secondo una linea diagonale che taglia il profilo di questo modello davvero estremo.

Gli interni sono poi caratterizzati dallo stesso i-Cockpit Peugeot di nuova concezione con cui è allestito il modello di serie, che offre una nuova concezione della guida con posizione più avvolta, comandi intuitivi e maggiormente a vista, e volante più compatto.

Porsche 911, stile unico da 50 anni

Nella storia dell’automobile c’è un modello sportivo che si staglia sopra tutti gli altri per il suo successo, ed è diventato un punto di riferimento anche per i rivali attraversando la bellezza di 7 generazioni con uno stile che, nonostante sia stato volta per volta rinnovato sia nelle prestazioni che nella tecnologia, è sempre rimasto fedele a quello originale inconfondibile.

I più smaliziati hanno senza dubbio identificato in questa descrizione la Porsche 911, della quale quest’anno ricorre il 50° anniversario dalla presentazione, avvenuta al Salone di Francoforte nel 1963: la stessa manifestazione ospiterà a settembre prossimo una serie speciale celebrativa che la casa di Stoccarda protegge ancora dietro il top secret.
I festeggiamenti per questo cinquantenario non si limitano però al Salone, in quanto già allo Stoccarda Retro Classics sono stati esposti quattro pezzi unici e rari tra cui il prototipo 754 T7 che fece da apripista 4 anni prima del progetto 911.
Proseguendo nelle celebrazioni, Porsche ha inoltre restaurato una 911 del 1967 che durante l’anno attraverserà i 5 continenti in un viaggio che toccherà la California, Parigi ed anche l’Australia.

Il clou di questo anniversario è però nella retrospettiva allestita presso il Museo Porsche, in corso fino al 29 settembre, nella quale è possibile ammirare l’evoluzione di questo modello che da 50 anni rappresenta il cuore pulsante del marchio, in tutto il suo sviluppo stilistico e tecnologico che l’ha resa una delle vetture più desiderate al mondo.