Archive for settembre 2016

Il primo SUV Seat si chiama Ateca: scopriamolo!

Con il SUV Ateca, appena arrivato in pompa magna anche nelle concessionarie italiane, Seat cambia target rispetto ai suoi modelli di punta, ovvero Leon ed Ibiza, quelli più venduti in Italia.

Ateca punta a diventare il terzo pilastro del fatturato del marchio spagnolo, e lo fa con il debutto in grande stile in un segmento fino ad ora assente nella sua gamma. La personalità di Seat Ateca è quella di una vettura urbana che amplifica il comfort di guida al massimo, sia nei percorsi cittadini che nei grandi viaggi.
La sua carrozzeria sembra quasi scolpita, con i massicci passaruota e le protezioni, ma l’aspetto imponente ed aggressivo non deve ingannare: dentro c’è tutto per divertirsi e rilassarsi, sia per chi guida che per i passeggeri.

Seat Ateca infatti non si fa mancare nulla in fatto di dotazioni tecnologiche, per esempio con il touch screen sul quale visualizzare le immagini delle 4 telecamere, grazie alle quali anche se lunga 4,36 metri parcheggiarla non sarà mai un problema.
La guida è superassistita, con il Traffic Jam Assist che gestisce l’auto nel traffico urbano, p l’avviso di superamento carreggiata; in discesa, si può inserire l’Hill Descent COntrol, mentre la trazione integrale permette anche di scegliere tra le modalità di guida “Off-Road” e Snow”, perché Ateca non è rialzata da terra come tutti i SUV solo per moda, ma perché sa destreggiarsi anche nei fuoristrada così come nella quotidianità!

Per Ateca, gli spagnoli hanno scelto una gamma di motori piuttosto ampia, che spazia dall’1.0 ecoTSI fino al poderoso 2.0 TDI, un turbodiesel che dà il meglio di sé proprio con la trazione integrale.
Ateca è la mossa giusta di Seat per recuperare il tempo perso rispetto agli altri marchi generalisti già da tempo presenti nella vetrina dei SUV, e del resto lo confermano i primi dati, con un boom di contatti e configurazioni sul sito e già 5.000 contratti stipulati nella sola Germania!

Le auto d’epoca più costose di sempre

Una classifica con tanto Made in Italy!

I cosiddetti collezionisti di auto d’epoca, quei pochi fortunati che ancora oggi in piena recessione possono permettersi di spendere sogni milionari pur di possedere determinati modelli, stanno attraversando una delicata fase di cambiamento con l’ingresso tra le loro brame di nuovi “nomi”.
Altro che crisi: del resto solo i meno attenti non hanno compreso che chi già disponeva di ingenti patrimoni prima del “terremoto” economico che ha investito il mondo intero tra fine 2007 e 2008 ha visto intaccare in minima parte le proprie disponibilità, potendo continuare a permettersi lussi che ai più sembrano, se non immorali, quanto meno fuori luogo o bizzarri specie se ostentati.

Chi riesce ad operare nel riserbo e gratifica il proprio ego con il semplice possesso e con i momenti passati in contemplazione può forse essere assolto, se si riesce ad equiparare simili personaggi ai collezionisti di opere d’arte che tengono sotto chiave ed in riservatissimi caveau aperti a pochi eletti i propri tesori.
Rientrano oggi a tutti gli effetti sotto la definizione di opera d’arte anche alcuni modelli italiani, come le immancabili Ferrari: alla 250 GTO Berlinetta del 1962 spetta al momento la palma di auto più cara al mondo, venduta ad una delle aste evento del settore che si tengono annualmente in America alla cifra astronomica di 38 milioni di dollari.

La lista delle più costose sarebbe molto lunga, ci limitiamo a completare il podio: la seconda auto più cara al mondo è ancora una Ferrari, la 335 Sport Scaglietti del 1957, venduta alla cifra anch’essa da capogiro di 35 milioni di dollari, mentre per la terza, la monoposto Mercedes-Benz W196 sono stati sufficienti solo 29 milioni di dollari.

Registriamo con un certo orgoglio che molti altri veicoli storici e d’epoca italiani trovano posto nella top ten, come ad esempio la Lancia Astura Cabriolet del 1936, ma ancora più interessante è l’ascesa di un altro storico nostro brand entrato tra gli oggetti del desiderio dei collezionisti.

Alfa Romeo Giulietta Sprint Speciale Bertone del 1957 sta conquistando infatti posizioni tra le favorite in special modo degli americani, mentre la Alfa Romeo 8C 2900B Lungo Special carrozzata Touring è entrata nella top ten battuta all’asta per circa 20 milioni di dollari.

C’è chi le osserva con sufficienza, ritenendole soltanto dei ferri vecchi dal design datato, eppure in tutti i casi rappresentano delle icone del tempo e delle evoluzioni nel mondo dei motori molto spesso superiori per fascino ed eleganza a tante super car o extra lusso di oggi.

 

 

Il nuovo look di Audi A3

Una vettura di successo si concede sempre, qualche anno dopo il debutto, un aggiornamento: nel caso della Audi A3, il restyling lanciato in questo 2016 ha anche avuto l’intento di rispondere alle principali rivali sul mercato, vale a dire la Classe A di Mercedes e la Serie 1 di BMW, anch’esse recentemente riviste.

Nessuna rivoluzione per la A3, solo piccoli ma importanti ritocchi stilistici ed estetici, specie sul frontale con nuovi gruppi ottici (ora disponibili anche con luci Matrix LED, in aggiunta a quelle di serie allo Xeno), una griglia ridisegnata ed un paraurti più slanciato. Molto belli da vedere i nuovissimi cerchi in lega, dal design radicalmente rivisto.

Maggiori i ritocchi all’interno dell’abitacolo, dove scopriamo ora il “lusso” di uno schermo HD da ben 12,3″ che con il nome di Audi Virtual Cockpit assolve alle funzioni di quadro strumenti.
Tutto l’impianto multimediale MMI, quando aggiunto alla dotazione, viene gestito in maniera più intuitiva, ed inoltre ci piace molto l’idea della placca nel poggiagomito che serve alla ricarica wireless dello smartphone!


Audi A3
manifesta tutto il meglio della sua qualità quando viene equipaggiata con il cambio automatico S-Tronic, che in abbinamento al regolatore adattivo di velocità AAC assicura una guida confortevole e rilassata.
In fatto di motori c’è il debutto di una novità assoluta per Audi, entrata anch’essa nel “giro” del 3 cilindri. Questo motore benzina 1.0 TFSI da 115 cavalli precede, nella gamma, gli altri due benzina 1.4 e 2.0, ben più potenti; i diesel sono entrambi TDI, da 1.6 e 2.0.
Interessante che Audi abbia esteso l’aggiornamento estetico anche alle versioni “green” come la e-tron con motore elettrico e la g-tron a metano.

Aggiornatissima su tutta la linea, e con in più una gamma di tinte per la carrozzeria che si rinnova interamente con l’aggiunta di 5 nuove colorazioni alle 7 già esistenti, Audi A3 è pronta alla grande sfida verso le altre berline del suo segmento!

Nuova Hyundai Tucson, nata in Europa per gli europei

Anche Hyundai, marchio ormai apprezzato in tutta Europa, ha il suo SUV: l’addio alla sigla ix35 vede l’ingresso in scena di Hyundai Tucson, un SUV che modifica le misure dell’antenata abbassandosi di un paio di centimetri ma allungandosi di 7 per guadagnare una linea che sa essere al tempo stesso più filante ed imponente, prendendo caratteristiche accennate sia da sportiva (come spoiler, tettuccio arcuato che digrada nel lunotto e passaruota sporgenti) sia da fuoristrada, come il muso massiccio con grande mascherina.
Una linea molto slanciata cui contribuiscono anche i fanali sottili sia anteriori che posteriori, e che rivela come la casa coreana abbia puntato tutto sull’eleganza per attirare dalla sua gli europei.

Un abitacolo davvero comodo e spazioso anche per cinque persone assicura lunghi viaggi con comfort da berlina; vivibilità al massimo quindi, ma ovviamente anche tanto, tantissimo spazio di carico.
Forse qualche dettaglio della plancia sembra essere in plastica troppo rigida, ed alcuni comandi non sono in posizioni del tutto indovinate, ma la scelta è stata di mantenersi su uno stile sobrio e lineare pur non rinunciando ad una ricca dotazione che include navigatore con schermo da 8″, retrocamera, Park Assist e limitatore di velocità, per elencarne solo alcuni.

La nuovissima ed inedita piattaforma su cui è stata sviluppata la Tucson, che verrà riproposta su altri modelli della gamma Hyundai, sembra pensata appositamente per combinare maneggevolezza, comfort di guida e stabilità per soddisfare una clientela prettamente europea, specie quando si sfruttano i vantaggi del cambio automatico e del selettore Drive Mode Select, per la guida Normal o Sport. Molto dolce da guidare in maniera rilassata, si può forzare il ritmo ma senza aspettarsi prestazioni troppo esuberanti!
Alla gamma dei motori diesel (1.6, 1.7 e 2.0, gli ultimi due con il Turbo CRDi) è stato aggiunto anche un turbo benzina 1.6 T-GDI. Interessante l’elasticità manifestata, così come la silenziosità e l’assenza di vibrazioni che abbiamo sperimentato sul 2.0 CRDi.

Molto attuale, ed al livello con le dimensioni e le aspettative, la dotazione di sistemi di sicurezza, tra cui spiccano la frenata di emergenza, il dissuasore per salto di corsia ed il cofano “attivo” che si deforma in caso di collisione con un pedone e che punta a scongiurare danni consistenti.
Hyundai Tucson, progettata interamente in Europa, associa design e tecnologia per affascinare con la sua agilità!

Ford Edge, obiettivo élite per questo maxi SUV

A partire da questo mese di settembre è possibile ordinare direttamente in rete una grande ed ambiziosa novità da parte di Ford, la cui strategia di marca punta forte sul salto di rango anche in Europa, sfidando con il SUV extralarge Ford Edge i marchi dominanti nel segmento come Audi, Mercedes, BMW.

La decisione è molto meno azzardata di quanto si possa pensare, perché Edge è un SUV di grande taglia che sbarca nel vecchio continente ed in Italia già carico di una bella esperienza e di un glorioso passato di vendite negli States: con un’operazione molto simile a quella già effettuata con Mustang e GT, Ford ha semplicemente adeguato questo 4×4 nelle prestazioni e nella meccanica alle esigenze della clientela europea, orientate su un diverso tipo di risposte da parte di un veicolo. Ciò significa che questa nicchia dorata di Sport Utility extralarge, dal costo che le ascrive ad una fascia abbastanza elitaria, ha da oggi un nuovo agguerrito protagonista, una grande sfida Ford a fronte di un investimento abbastanza contenuto ed a rischi contenuti rispetto al lancio di un veicolo nuovo tout-court.

Il marchio dell’ovale blu ha sempre fatto dell’accessibilità dei suoi listini (vedasi i prezzi delle “colleghe” oversize Kuga ed Ecosport) un vero punto di forza: presentarsi ora con un veicolo che parte da circa 47mila euro nella sua versione più basica è un chiaro segnale dell’intento di Ford, ossiam l’esportazione in Europa anche della sua immagine più “truck” che va per la maggiore in USA.

Il percorso parte proprio da una fascia elitaria, riservata – statistiche di vendita alla mano – soprattutto ad una clientela prettamente business ed orientata alle flotte aziendali. Ford Edge sfiora i 5 metri di lunghezza ed offre una capacità massima di carico di quasi 1.900 litri, ed è stata equipaggiata con tutti i più avanzati ritrovati tecnologici in fatto di sicurezza e comfort di guida: scopriamo così, tra gli altri, lo sterzo adattivo, il controllo della velocità di crociera, l’antirollio ma anche l’infotainment di bordo Sync2.

Solo diesel, come prevedibile, le motorizzazioni proposte, entrambe con trazione integrale intelligente e con l’unica scelta possibile tra i 180 o 210 cavalli. Come annunciato da Ford, la gamma di veicoli “ipervitaminici” punta ad arricchirsi di altre 5 new-entry da qui al 2018, e Ford Edge è solo l’apripista!