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La nuova Forester fa la snob con equilibrio

 

La sobrietà è sempre stata una delle prerogative delle vetture Subaru, come ad esempio per la Forester che vide la luce nel 1997 (all’epoca era una Station Wagon) ed ha poi accresciuto nel tempo le dimensioni fino a diventare un SUV capace di sfidare anche i soliti tedeschi.

La robusta trazione integrale è l’elemento che ha fatto le fortune di Forester, rendendola particolarmente appetibile anche a chi si inerpica per abitudine su sconnesse strade di montagna. Ora il suo restyling conferma un’indole per nulla esibizionista per una vettura che bada al sodo ed ha migliorato tutto il migliorabile specialmente nell’abitabilità degli interni, i quali sono stati efficacacemente insonorizzati ed ospitano in tutta comodità 3 persone sul divanetto posteriore.
La conclamata sobrietà si conferma anche nei ritocchi estetici esterni, che sono raffinati e contribuiscono a rendere filante nella linea un veicolo che in realtà si è ingrossato: la ricercatezza della fanaleria a LED, ad esempio, non passa inosservata.

Quanto alle propulsioni, Forester monta un tradizionale 2.0 turbodiesel perfetto per chi ama calibrare i consumi, ma in gamma c’è anche un turbo benzina più prestazionale grazie a 240 cavalli ed uno scioltissimo cambio automatico.
La vera chicca è però l’inedita motorizzazione bi-fuel benzina & GPL.
Un SUV comodo ed elegante, con accorgimenti tecnologici – come i sensori di parcheggio con telecamera, ed i sensori che accendono i fari quando cala il buio – che la rendono una sport utility davvero versatile.

Asx, crossover sobrio che aprì la strada al segmento

Con la sua Asx lanciata nel 2010, Mitsubishi è stata l’antesignana di quel settore che ad oggi è l’unico in controtendenza nelle generali vendite al ribasso, quello dei SUV compatti noti anche come crossover.
All’epoca fece scalpore per le sue misure garbate, da cittadina di segmento C, pur mantenendo una posizione di guida rialzata e spazi interni da monovolume.

Oggi che Asx deve lottare con tante avversarie, il marchio nipponico ha voluto darle una nuova veste senza eccedere nel maquillage estetico ma concentrandosi sui propulsori e sul comfort di bordo.
Così, se la maschera anteriore dal profilo addolcito ed i paraurti anch’essi più smussati vengono notati solo ad un esame più attento, la differenza tra il vecchio diesel 1.8 da 150 cavalli ed il nuovo pari cilindrata da 116 è più che sensibile, per la gentilezza del suo carattere e per la riduzione dei suoi consumi.
Questa Asx versione 2013 si avvicina infatti di molto al traguardo dei 20 km con 1 litro, e queste caratteristiche rendono sinceramente superfluo il 2.2 in arrivo, lo stesso motore montato sull’Outlander che forse su quel modello è più giustificato.

Dicevamo anche del comfort: cambiano le sospensioni, molto più morbide e reattive, e cambia anche la silenziosità dell’abitacolo, portata su livelli davvero eccellenti.
La sfida tra i crossover è iniziata: chi la spunterà tra Asx, Peugeot 2008, Renault Captur, e le altre?

I crossover trainano il mercato

La persistente crisi del mercato dell’automobile sembra avere una “zona franca” in netta controtendenza, quella dei SUV: se però si analizzano più nel dettaglio i dati, ci si accorge che è la sottocategoria dei piccoli SUV a trainare le vendite, quella a cui appartengono i cosiddetti crossover da città che sintetizzano tre diversi modi di intendere l’auto.

Spesso infatti sono derivati da una berlina compatta, e ne richiamano quindi l’agilità e la lunghezza contenuta; a questo aggiungono modularità degli interni e grande abitabilità, con una ridistribuzione degli spazi; per finire, sfoggiano lo stile personalissimo del SUV, seppure in “miniatura”.
Qualche esempio viene dai primi modelli che hanno inaugurato la categoria, la Qashqai e la Juke di Nissan; sono poi seguite più di recente la Opel Mokka, la Chevrolet Trax (di cui abbiamo già parlato) e la Peugeot 2008, che riprende molte caratteristiche – incluse le motorizzazioni – dalla 208.
Non va dimenticato inoltre il debutto nel settore di un marchio come Renault, con la sua Captur, mentre è in arrivo nel 2014 anche la Ford Ecosport.

Un simile boom rende evidente che tutti i marchi generalisti presto o tardi hanno dedicato o dedicheranno risorse a progetti di questo tipo, per tenersi a galla in attesa di una vera ripresa.

Nuova Jeep Grand Cherokee al debutto

Il marchio Jeep è stato in grado di far diventare il proprio nome sinonimo di un particolare tipo di autovetture, caratterizzate dalla trazione integrale e da ampia adattabilità a qualsiasi tipo di fondo stradale.
Il modello di punta nella gamma attuale Jeep, quello che riveste il ruolo di ammiraglia, è senza dubbio la Grand Cherokee, che è pronta per un rilancio basato su un importante restyling che va ad offrire soluzioni ed allestimenti ancora più tagliati espressamente sul mercato italiano.

Il lancio in Italia avverrà con un tradizionale porte aperte ma in inedita programmazione serale, tra il 24 ed il 28 giugno: durante l’evento sarà possibile scoprire i 4 diversi allestimenti Limited, Overland ed SRT a cui si aggiunge il nuovo arrivo Summit che si posiziona al top della gamma.
Tutti presentano nuovissime tinte sia per la carrozzeria che per gli interni, oltre ad un inserto nero abbastanza inusuale sul frontale, intorno ai fari ed alle caratteristiche fessure sulla calandra che da sempre contraddistinguono lo “sguardo” Jeep.
Come motorizzazioni vengono proposte oltre ad un 3.0 diesel da 240 cavalli, anche delle versioni benzina decisamente più potenti da 6 ed 8 cilindri, che raggiungono anche l’impressionante cilindrata 6.4: su tutte è montato il nuovo cambio automatico ad 8 marce denominato ZF.

Grand Cherokee
 si presenta come un SUV che non fa certo della morigeratezza la sua caratteristica, con i suoi quasi 5 metri di lunghezza, ed è espressamente dedicato a chi ama scegliere un aspetto al volante che sia imponente ed aggressivo.

Outlander, crossover solido e concreto

Mitsubishi è un marchio che ha conquistato una schiera di fedelissimi grazie alla sua vocazione che la spinge più a badare al sodo che a seguire ondivaghe mode.
Ritroviamo esattamente queste caratteristiche di solidità e concretezza nella nuova versione di Outlander, che si è in pratica spostata dal segmento dei SUV/fuoristrada a quello dei crossover, presentandosi come una familiare rialzata ed abbracciando così un potenziale maggior numero di consensi.

Mitsubishi Outlander in versione 2013 si presenta con una mascherina minimale e molto allungata ai lati sul frontale, e le linee caratteristiche di una grande stradista per lunghe distanze.
Spazi interni estremamente comodi per 4 ma anche per 5 persone, ed un motore 2.2 turbodiesel – quello che andrà senz’altro per la maggiore in Italia – con meno cavalli della versione precedente, eppure più performante ed al tempo stesso meno “assetato”.

I prezzi decisamente contenuti la pongono in netta concorrenza con le avversarie coreane, che ultimamente non sono più così competitive sotto questo aspetto essendo state sdoganate dal ruolo di “cenerentole”.

Kia Sorento si è rifatta il trucco

Da tempo Kia non è più una specie di cenerentola al ballo dei grandi marchi, ma si è conquistata un posto d’onore anche tra i veicoli di grossa cilindrata. C’è stato uno spartiacque nella storia dell’azienda coreana, rappresentato dal debutto nel 2002 della Kia Sorento, che da allora è diventata vero fiore all’occhiello della sua gamma: un SUV in grado di vendere quasi un milione di unità, grazie alla sua eccellente versatilità.

Da poche settimane Kia espone nelle sue concessionarie una versione rivista della Sorento, che beneficia di modifiche riguardanti in realtà più il lato tecnico che quello estetico e sono quindi poco visibili ma si avvertono una volta alla guida.
Il telaio è stato snellito e reso più rigido, il che ha reso Kia Sorento una vettura più confortevole e silenziosa, e tra gli optional sono stati previsti i sedili per la terza fila, il tettuccio panoramico ed i sensori di parcheggio con telecamera, mentre sono stati mantenuti costanti i 7 anni di garanzia, uno dei veri punti di forza di Kia.

Le principali modifiche all’aspetto riguardano invece il frontale, del tutto ridisegnato sul quale sono sate aggiunte le luci diurne a LED.
Le motorizzazioni disponibili sono 2.0 e 2.2, entrambe turbodiesel, con la seconda che prevede solo il 4×4 ruote motrici.
Va detto che alla vettura, volutamente lanciata con il nome “errato” per avvicinarlo alla effettiva pronuncia in inglese di Sorrento, questo piccolo trucchetto ha portato realmente fortuna!

Chevrolet Captiva cambia ancora look

Al Salone di Ginevra 2013 Chevrolet ha presentato in grande stile un restyling, che giunge a soli due anni di distanza dall’ultimo, del SUV Captiva.
Nella sua versione 2013 i dettagli che catturano subito l’attenzione sono la posizione ribassata del paraurti anteriore ed una rielaborazione grafica con trama rivista di tutta la griglia frontale, e comprendente anche i fari fendinebbia.

Sul posteriore invece le modifiche riguardano l’aggiunta delle luci a LED e la cromatura dei terminali di scarico, mentre passando agli interni scopriamo un riassortimento generale di tessuti e tonalità – previsti anche i sedili in pelle, sull’allestimento LTZ – e finiture di nuova concezione su cruscotto e strumentazione, con speciali illuminazioni sui comandi e sul battitacco.
L’allestimento LTZ, oltre a comprendere il clima bi-zona, si presenta con KeyLess, il sistema di accensione senza chiave.

Il design Chevrolet già ben noto riceve un nuovo sostanzioso impulso con questo SUV da 7 posti  grande e potente pensato dichiaratamente per la famiglia che desidera spazio e funzionalità.