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Nuova Twingo, nuova vera rivoluzione!

Con la sua Twingo, Renault rivoluzionò nel 1993 il Segmento A delle city car, inventandosi la mini-monovolume, un’auto che ha scavalcato il secolo ed è diventata una specie di icona della praticità urbana in spazi ridotti.

Dopo una seconda generazione, introdotta nel 2007 senza grandi innovazioni ed anzi con un progetto molto più convenzionale (e forse per questo dallo scarso successo), nel 2014 si è compresa la necessità di rompere nuovamente tutti gli schemi, e piuttosto che ispirarsi alla prima Twingo reinterpretandola in chiave moderna, in casa Renault hanno approvato un progetto stilistico “dissidente” e di totale rottura.

La vera ispirazione per la Nuova Twingo va infatti ricercata ancor più in là nel passato, perché si rifà alla mitica R5 Turbo che infiammò gli anni ’80, in particolar modo per l’aggressività dello stile e l’imponenza della sezione posteriore.
In sostanza Nuova Twingo è una city car dalle spalle davvero larghe, e con una rivoluzione che parte proprio dal posteriore, dove non troviamo solo la trazione ma anche lo stesso motore, precisamente sotto il bagagliaio.
Certo, con questa mossa si sacrifica un po’ di spazio di carico, ma del resto questa Nuova Twingo è pensata principalmente per spostamenti urbani e compensa questa riduzione della “stiva” con il carattere brioso degli interni.

Soffermandoci poi sui motori, va sottolineato che in gamma troviamo solo i 3 cilindri, da 900 e da 1000, con il primo addirittura più scattante grazie ai 90 cavalli turboalimentati.

Per chiudere il cerchio in merito alla sua agilità anche in spazi stretti, va segnalata l’ampiezza di sterzata nonostante i quasi due metri e mezzo di passo, quasi come se fosse una Segmento B.
Nuova Twingo, con tutte queste caratteristiche speciali (non dimentichiamo che è una 5 porte di soli 3,60 metri) ha tutte le carte in regola per lottare ai vertici delle classifiche di vendita del suo segmento!

Tre gemelle, ma ora sono inconfondibili!

Ci siamo abituati a considerarle gemelle, perché differivano solo per il marchio e per piccolissimi dettagli della carrozzeria: parliamo ovviamente di Citroën C1, Toyota Aygo e Peugeot 107. Dal loro primo lancio sono trascorsi 9 anni, ed oggi la collaborazione tra il colosso Toyota ed il Gruppo PSA è giunta ad una nuova fase, con il restyling contemporaneo di queste 3 sorelle che nel tempo hanno saputo conquistarsi un nutrito pubblico di clienti anche abbastanza eterogeneo quanto ad età, proprio per le caratteristiche di robuste cittadine di segmento A.

Questa generazione però, pur essendo composta per circa il 90% da una struttura praticamente identica, ha puntato maggiormente sulla precisa identità di ciascuna vettura, con differenziazioni rese molto più evidenti.
Peugeot ha compiuto il passo più “audace”, dal momento che ha cambiato anche il nome, evolutosi da 107 in 108: una scelta in linea con la nuova strategia di nomenclatura del marchio francese, il quale ha puntato su un frontale dal riconoscibilissimo “family feeling” e su una pressoché infinita gamma di personalizzazioni, con oltre 5mila combinazioni possibili tra colori, interni, decorazioni e persino carrozzeria, grazie alla versione cabrio denominata “TOP!“.
L’altra francese, la Citroën C1, è stata invece personalizzata in maniera meno “trendy” puntando per il frontale su un aspetto sbarazzino e quasi buffo, risultando allegra e simpatica. Più estrema invece la Toyota Aygo, che si distingue per la grande X sul frontale, una scelta eccentrica che sembra voler strizzare l’occhio ad un pubblico al di sotto dei 30 anni.

Come detto, dal punto di vista tecnico e strutturale le tre vetture sono impossibili da distinguere: è quel 10% di dettagli “sovrastrutturali” e di carrozzeria a dal loro personalità molto più marcata rispetto alla precedente generazione.
La sede di produzione è unica, lo stabilimento di Kolin in Repubblica Ceca, mentre su tutte e tre è montato il motore 1.0 3 cilindri Toyota in grado di fornire ottime prestazioni in città ma anche di disimpegnarsi al di fuori del contesto urbano. Peugeot e Citroën hanno voluto però inserire in gamma anche un loro 3 cilindri da 1.2 più scattante grazie agli 82 cavalli (rispetto ai 69 del Toyota).

Un punto di forza delle due francesi, che sfidano non solo la Panda ma anche la 500 Cabrio, è dato dalle portiere, che possono nel loro caso essere 5 anche sulla versione decappottabile, caratteristica non presente sull’italiana.
Aspettiamo ora di scoprire come reagirà il pubblico del segmento A a questa nuova invasione di gemelle!

La prova su strada di Nuova Peugeot 108

Peugeot ha da un paio di anni dato il via ad un totale ringiovanimento della sua gamma, che nella primavera di quest’anno ha coinvolto anche il segmento A, nel quale è stata lanciata la nuovissima Peugeot 108.

In questi casi, quando c’è il debutto di un veicolo di nuova concezione, analisi e descrizioni delle caratteristiche hanno una loro rilevanza, ma i più importanti banchi di prova sono i test drive specializzati: noi ne abbiamo scovato uno davvero ben condotto, e che ci restituisce dei dati attendibili ed imparziali sul comportamento e le prestazioni di questa city car.
Questo test drive su Nuova Peugeot 108 è stato condotto dalla testata online specializzata LaMiaAuto, e si è svolto su un palcoscenico senza dubbio probante come le strade di Napoli.

È stata testata una 108 Allure Top!, ossia la versione cabrio nell’allestimento più ricco, il che ha contribuito ad accrescere l’immagine molto votata al fashion style di Nuova 108: gli interni hanno rivelato un sorprendente comfort, considerate le dimensioni compatte della vettura, e con una strumentazione intuitiva ed all’avanguardia anche grazie all’ampio touchscreen da 7″.
Ottime le rifiniture così come i materiali e l’ergonomia assicurata dai numerosi vani portaoggetti, e se proprio si deve trovare una pecca questa consiste nelle regolazioni della posizione di guida, che sono manuali e non elettriche pur trattandosi di un allestimento al top della gamma.

Sotto l’aspetto della reattività la Nuova 108 ha rivelato sui saliscendi di Napoli un ottimo comportamento, pur trattandosi in questo caso di motorizzazione 1.0 da 68 cavalli; di certo chi desiderasse un maggiore sprint, magari perché orientato anche a spostarsi su tratti più scorrevoli al di fuori del traffico cittadino, farebbe meglio a valutare il per altro nuovissimo motore da 82 cavalli, il PureTech 1.2.
L’impressione che se ne ricava, rispetto alla sua “antenata” Peugeot 107, è quella di una vettura molto meno spartana e di sicuro più versatile per diverse tipologie di spostamenti.

La cosiddetta “serie 8” del Leone Peugeot è così completa per tutte le esigenze, visto che come sappiamo già da due anni ha debuttato la Peugeot 208 mentre il 2013 è stato l’anno della completamente riprogettata Nuova 308.
I 3 segmenti principali del mercato sono così perfettamente coperti, ora dovremo solo studiare le risposte del pubblico in termini di vendite!