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La rivoluzione degli scooter elettrici per disabili

Se fino ad ora avete sentito parlare solo dei tradizionali scooter elettrici per disabili, quello che leggerete tra poco vi sorprenderà! Per chi non lo sapesse, infatti, esistono mezzi di trasporto uguali ai normali scooter che permettono anche alle persone disabili di salire a bordo e guidare in strada in tutta autonomia.

Ciò è possibile grazie ad un innovativo sistema che aggiunge alla base tradizionale dello scooter una pedana posteriore sulla quale vengono sistemate e bloccate le sedie a rotelle con appositi freni. In questo modo il disabile può acquisire il controllo del mezzo e spostarsi in tutta tranquillità.

Alla luce di quanto detto si capisce che stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione, la quale ha una rilevanza enorme non solo sul piano dei trasporti, ma anche e soprattutto sotto il punto di vista sociale.  Questi scooter, infatti, rappresentano il modo in cui la società moderna va incontro alle esigenze delle persone che vivono una condizione di mobilità ridotta, poiché restituiscono loro dignità e autonomia negli spostamenti.

Inoltre, trattandosi di scooter, questi rivoluzionari mezzi di trasporto portano con sé anche grandi vantaggi di tipo logistico, poiché permettono di spostarsi comodamente e di raggiungere la meta prestabilita in poco tempo, senza restare imbottigliati nel traffico,

Il progetto è stato presentato dalla Hyperdivision – Mobility Motorcycles che a partire da un modello di Honda SH ha creato l’innovativo HDX3 e stando a questi allettanti presupposti, si preannuncia destinato ad un grande successo, ed infatti i tecnici stanno lavorando alla creazione di nuovi scooter a 3 ruote su base Piaggio Liberty e su tutti i modelli più venduti.

Ducati Monster 821 fa divertire tutti

Con la Monster 821, Ducati ha voluto “ridimensionare” le caratteristiche di questo suo modello di spicco già noto nella versione 1.200, anche se non la si può assolutamente considerare una moto per sprovveduti o biker alle prime armi, perché ha anch’essa bisogno di un bel po’ di esperienza per essere guidata in scioltezza.

È quindi una sorella minore ma di certo non una “entry level“, una naked per nulla da sottovalutare anche per il numero di cavalli che la spingono, ben 112.
In casa Ducati hanno pensato realmente a tutto per renderla “docile” o comunque sicura anche spingendola di brutto: all’immancabile ABS si aggiungono il controllo di trazione Dtc e la possibilità di mappare il motore grazie al sistema elettronico Riding Mode, col quale il suo carattere può essere adeguato volta per volta alle circostanze.

L’essere stata “contenuta” rispetto al modello di riferimento con cilindrata 1.2 la rende paradossalmente più divertente, perché le possibilità di sfruttarla sono maggiori, e permettono di godersela anche in escursioni più tranquille.
Del resto, sia sul finire del 2014 che in questo primo scorcio di 2015 il responso del pubblico italiano è stato più che lusinghiero: in tutta franchezza, noi impazziamo letteralmente per la sua versione Dark, quella interamente nera!

KTM RC 125, dalla pista alla strada

Riprodurre le moto da corsa in versione omologata per la strada, in gergo chiamata racing replica, sembra essere un’attività alla quale i costruttori non vogliono rinunciare neanche in periodo di crisi. KTM, marchio austriaco famoso per le linee spigolose delle sue due ruote, non è da meno ed ha tratto ispirazione dalla superbike RC8 per lanciare la KTM RC 125, una maxi dalla tecnica estrema e miolto massiccia nelle forme.

Il suo telaio a traliccio basta per fornire un primo impatto visivo che cattura, ma naturalmente la sua tecnica è adeguata ad una due ruote così affascinante e dalle eccellenti prestazioni: piacciono molto le scelte effettuate per le forcelle, ma anche le gomme oversize a tutto vantaggio della stabilità ed il cruscotto interamente digitale.

KTM RC 125 ha l’ABS di serie e monta sospensioni confortevoli che la rendono adatta a qualsiasi tracciato, oltre ad offrire una comodità inaspettata anche per un eventuale passeggero grazie al codone nel quale è incorporato il prolungamento della sella.

Una moto pensata per i più giovani, anche se il suo motore monocilindrico a 4 tempi sembra proprio essere adatto anche a chi ha qualche anno in più!

Il mito Piaggio è la Vespa Sprint 125!

 

 

Quando si parla di un Vespino mitico, ci sono poche alternative: ci si sta riferendo alla Sprint 125! Una storia quarantennale ha reso questo modello uno dei preferiti da parte dei più giovani, e se oggi Piaggio lo ripropone in un nuovo look adatto al terzo millennio vuol dire che a Pontedera sanno davvero come accontentare il mercato!

C’è qualcosa di unico in Vespa Sprint 125, una compattezza di linee ed un innato carisma che la rendono appetibile nonostante il prezzo leggermente più alto rispetto alle dirette concorrenti di pari livello.
La cura nella sua realizzazione e la precisione del suo design, con una carrozzeria “small body”, sono solo gli aspetti più evidenti, ma un’analisi più attenta svela ad esempio il vano nel retroscudo, un classico intramontabile di Vespa, e la capienza del vano sottosella.

Dal punto di vista tecnico non mancano poi le piacevoli sorprese: in primo luogo, le sospensioni rendono la sella confortevole anche per due passeggeri, perché sono in grado di attutire anche gli scossoni del centro cittadino; il suo motore a 4 tempi raffreddato ad aria, poi, sembra fare di tutto per far dimenticare del rifornimento, con un’autonomia di oltre 200 km ed i 35 km/l dichiarati…naturalmente agendo dolcemente sull’acceleratore!
Un optional a nostro avviso indispensabile, anche se fa salire il prezzo di 390 euro, è il sistema ABS per accrescere la sicurezza di uno scooter che vanta comunque una eccellente stabilità grazie alle ruote da 12″.

Sfrecciare in città a bordo di Vespa Sprint 125 è quasi uno status symbol!

Lunghissime percorrenze in tutto comfort con la CTX 1300

Oggi parliamo di una moto estremamente massiccia, pensata appositamente per offrire la migliore esperienza di comfort in sella, in particolare su lunghe e lunghissime percorrenze.
Tali caratteristiche sono richiamate già a partire dalla sigla della Honda CTX 1300, dove l’acronimo sta per “Comfort, Tecnology and Experience”.

È una touring cruiser che il marchio giapponese ha pensato espressamente per il mercato a stelle e strisce, anche se sappiamo bene che in Italia ci sono numerosi “viaggiatori a due ruote” che prediligono una comodità estrema per le loro escursioni.
Honda ha pensato bene di equipaggiare questa cruiser perfetta anche per trasferte in coppia con un motore di elevate prestazioni ma molto dolce nell’erogazione, per eliminare del tutto le vibrazioni.
Non mancano elementi che accrescono la sicurezza come il sistema di frenata combinata ed il controllo elettronico della trazione.

A corredo di una moto del genere, a bordo della quale il viaggio diventa esso stesso un’esperienza gratificante, troviamo anche l’impianto stereo e le motovaligie. Se proprio vogliamo trovarle un difetto, sta nel parabrezza: quello standard di serie non protegge un granché, ed è preferibile scegliere quello maggiorato in plexiglass.

Una instancabile viaggiatrice, ma di certo non per tutte le tasche, con il prezzo di listino che parte da 17.800 euro!

Su Ducati l’airbag è wireless (e di serie!)

Chi sfreccia in moto conosce molto bene i principali rischi connessi, e subito dopo una consistente protezione della testa con caschi adeguati, pensa a proteggere la schiena nel malaugurato caso di incidenti.

Esistono già dei giubbotti tecnici specifici, studiati per integrare un meccanismo che imiti l’airbag delle auto, ma Ducati, con la sua Multistrada D-Air, è stato il primo marchio a prevedere un simile strumento nella dotazione di serie.

Un sofisticatissimo insieme di sensori di bordo comunica wireless con il giubbotto e trasmette in tempo reale dati sul comportamento e la percorrenza della moto. È quindi del tutto esclusa la possibilità di attivazione senza un reale e fondato motivo, mentre solo in caso di incidente avviene l’apertura dell’airbag in soli 45 millisecondi, un tempo da record assoluto che può valere anche una vita, anzi due, perché ad essere tutelato è anche un eventuale passeggero.

Un plauso unanime – con un pizzico di orgoglio italiano – alla Ducati, che dimostra la sua sensibilità per il fattore sicurezza.

Etropolis Bel Air, scossa elettrica!

Se si osserva lo scooter Etropolis Bel Air Lithium, si ha tutta l’impressione di avere davanti un modello molto classico e tradizionale, senza alcun estremismo estetico ed anzi con una certa aria un po’ vintage in alcune soluzioni tecniche.

Eppure l’apparenza inganna perché è spinto da un modernissimo motore elettrico da 3000 Watt, il che lo rende uno strumento preziosissimo sotto numerosi punti di vista, non ultimo il risparmio energetico: pensate che 50 centesimi di energia elettrica consentono di percorrere 100 km!
A corredo di un motore così virtuoso, che lascia la massima libertà di circolare anche nelle ZTL ed abbatte a zero le emissioni, troviamo anche uno speciale dispositivo per gestire e dosare al meglio l’energia, erogandola secondo le necessità e lo stile di guida e variando di conseguenza sia la percorrenza che le prestazioni. Tale gestione passa attraverso 3 diverse modalità, dalla più grintosa Sport passando per quella intermedia sino alla Economy, quella per la massima autonomia e parsimonia.

Il pacchetto batteria da 36 ampere permette anche di aumentare tale autonomia, ed inoltre è presente la possibilità di ridurre i tempi di ricarica.
Se si considera il prezzo di listino (esclusa IVA, il Bel Air Lithium non supera i 3.000 euro!) si tratta di una soluzione altamente consigliabile anche perché in quanto veicolo 100% elettrico si è esentati dal bollo per i primi 5 anni e si beneficia del 50% di sconto sulla RCA!

Nuovi ruggiti Peugeot anche su 2 ruote con Citystar

Per associazione di idee, quando si pensa al Leone Peugeot, si è portati ad associarlo quasi sempre alle 4 ruote, specie poi nell’ultimo periodo durante il quale il marchio del Gruppo PSA ha sfornato novità in serie ringiovanendo totalmente la sua gamma.

Lo stesso dinamismo e la stessa vitalità dei progetti caratterizza però anche il reparto Peugeot Scooters, che aggiorna con incredibile frequenza la sua gamma di successo Citystar.
Oggi è infatti disponibile con due nuovi propulsori con raffreddamento ad aria, da 125 e 150 cc, che si aggiungono alle preesistenti 125 e 200 con raffreddamento a liquido.

Il concept su cui si è sviluppato Citystar è semplice: vuol essere un maxiscooter adatto anche a lunghe percorrenze, ma con dimensioni compatte per destreggiarsi alla grande anche nel traffico cittadino.
A ben pensarci, sembra proprio un principio già noto…è lo stesso che ispira i cosiddetti crossover a 4 ruote, naturalmente applicato ad un campo dove il comfort e l’aspetto prestazionale vengono valutati secondo diversi parametri.

Uno scooter che voglia definirsi GT deve offrire ampia pedana, vano sottosella capiente e seduta accogliente anche per due passeggeri, con gli immancabili poggiapiedi che devono anch’essi soddisfare esigenze di comodità e praticità.
Al possesso di tutte queste caratteristiche poste in atto su di un telaio più corto e leggero degli standand dei maxiscooter, Citystar aggiunge ricche dotazioni sia meccaniche che tecnologiche, quali i freni a disco, strumentazione di bordo digitale, fari alogeni.

La definitiva “impronta” da due ruote adatto a circostanze diverse viene dalle ruote da 13′, giusto compromesso per essere maneggevole in città ma stabile sull’extraurbano.
Peugeot propone il nuovo Citystar con prezzi che includono garanzia (3 anni) ed assistenza stradale (2 anni).

Yamaha Tricity sorprende e sfida Piaggio

La strada del triciclo, ovvero dello scooter a 3 ruote, è stata inaugurata con successo da Piaggio alcuni anni fa, con la gamma MP3; altre case hanno in seguito cercato di farne delle imitazioni sfruttando il rivoluzionario concetto delle due ruote anteriori, l’ideale per chi compie il salto dall’auto allo scooter senza particolare esperienza di equilibrio su due ruote.

Il modello Yamaha di cui ci occupiamo oggi ci sembra quello che meglio ha interpretato il concetto di 3 ruote dopo il marchio italiano, per la qualità del suo progetto e perché si rivela essere un mezzo dall’uso semplicissimo, per leggerezza e maneggevolezza.
Yamaha Tricity fa realmente il suo dovere anche in virtù di una sorprendente compattezza, sia se paragonato ad altri 3 ruote che a scooter “convenzionali”.

Il motore 4 tempi raffreddato a liquido è un 125 cc che offre agilità ed un buono scatto, mentre entusiasma la qualità delle sospensioni che in combinazione con le ruote da 14″ assicurano stabilità; molto buone anche frenata (pur in assenza di ABS) e consumi.

Yamaha Tricity 125 viene proposto in 4 diverse tinte, tutte dai nomi affascinanti e suggestivi: Midnight Black, Mistral Grey, Competition White e Anodized Red.
Sembra che per la prima volta Piaggio sia costretta a fronteggiare un rivale competitivo in questo settore!

Ducati 1199 Superleggera, belva da esposizione

Sono semplicemente le moto più esclusive del mondo, sono ammirate e venerate ovunque, e sono italiane: parliamo naturalmente di Ducati, un marchio che è sinonimo di sogni su due ruote, e non solo in ambito sportivo.

Oggi scopriamo la Ducati 1199 Superleggera, una moto che fin dal suo nome rivela il concept progettuale mirato a ridurre il peso all’inverosimile.
Il tutto è stato ottenuto sfruttando materiali quali carbonio, titanio e magnesio. per un peso record di 155 kg senza carburante!
I 200 cavalli del suo motore contribuiscono al miglior rapporto peso/potenza mai visto su una moto di serie, anche se va detto che si tratta di un modello prevalentemente da collezione e destinato soprattutto alle vetrine, e non certo alla vita di tutti i giorni.

Per gestire una simile belva sono infatti necessarie doti poco comuni da pilota collaudato, e non è quindi solo il prezzo (oltre 60mila euro!) a renderla una maxi destinata a pochi eletti.
Noi ci accontentiamo di ammirarla, di sognarla e di studiarne le caratteristiche tecniche!