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Nuova generazione di Nissan Leaf, sorprese a zero emissioni

Il processo, o anzi la marcia di avvicinamento verso l’obiettivo auto elettrica e a zero emissioni in sostituzione di quella a combustibile tradizionale e fossile – quindi esauribile – sembra aver assunto, dopo un’epoca di tentennamenti, dubbi e perplessità, una nettissima svolta in accelerazione.
I meriti vanno ovviamente ascritti alle migliorie ed al progresso in fatto di batterie, del loro peso e volume ma soprattutto della loro tecnologia che ne ha migliorato resa e durata, inclusi i tempi di ricarica, rendendole anche più accessibili sotto l’aspetto economico.
L’auto elettrica più venduta al mondo e di certo la più celebre è la Nissan Leaf, ed a testimoniare questo successo ci pensa il debutto della sua seconda generazione che introduce delle sostanziose novità tecniche tutte da scoprire.

I punti di forza di Nissan Leaf

La forza di un’auto che procede emettendo soltanto un sibilo e sfruttando energia che in molti casi è addirittura ottenuta grazie alle mega turbine che accumulano l’energia del vento è sotto l’aspetto simbolico realmente enorme, eppure non è l’unica posseduta da questa Nissan.
La nuova Leaf è un’auto ancora più flessibile della precedente versione, perché è in grado di offrire modalità di guida inedite e piacevoli: segnaliamo tra queste la tecnologia ProPilot, che in totale autonomia mantiene in autostrada la vettura al centro della corsia ed alla giusta distanza di sicurezza dal veicolo che precede, con in arrivo anche la funzione di cambio corsia con sorpasso, ulteriore chicca tecnologica che potremo ammirare all’opera tra qualche mese.

Quella che però stupisce è la modalità e-Pedal, che consente di gestire l’accelerazione con il classico pedale e la frenata semplicemente rilasciando lo stesso, in modo graduale o più deciso se le circostanze lo richiedono. È necessario fare un po’ l’abitudine a questo stile di guida, ma una volta che si è presa la mano tutto diventa fluido e scorrevole! Se il pedale viene rilasciato di scatto si accendono in automatico le luci posteriori intermittenti di segnalazione, ma resta in ogni caso attivo e funzionale il classico pedale freno.

L’autonomia di Nissan Leaf

Veniamo alle più comuni note dolenti delle auto elettriche, l’automonia di marcia a ricarica completa. Nissan dichiara 270 km sul misto e addirittura 415 nel ciclo urbano, ed anche se i test che l’hanno messa alla frusta hanno rivelato qualcosina in meno, va detto che per l’uso urbano quotidiano una ricarica totale è più che sufficiente.
Cambiano le prospettive sui tracciati più impegnativi o per le lunghe traversate, ma si può affermare tranquillamente che al prezzo di partenza di 33mila € il compromesso è molto più accettabile che in passato.
Tra l’altro Nissan ed Enel hanno messo a punto una sinergia che include nel prezzo una smart box di ricarica per ben 1.350 kWh.

Stiamo entrando probabilmente nella nuova generazione delle auto elettriche, verso un mondo a zero emissioni!

 

Auto elettrica? Solo a queste condizioni

Un focus sul mercato dell’auto in Europa realizzato da Pike Research ha evidenziato come il vecchio continente, nonostante un certo scetticismo, abbia bisogno solo di alcune spinte per tenere in maggiore considerazione l’auto elettrica, per la quale si prevede comunque una maggiore diffusione da qui al 2020 considerando anche le ibride e le ibride plug-in.

Gli sconfortanti numeri attuali sono infatti il risultato di numerosi fattori, non ultimo il prezzo, che risulta in media ancora troppo elevato rispetto agli stessi modelli equipaggiati con motore termico tradizionale, anche se numerosi paesi europei, sempre in base a questa ricerca, dimostrano di apprezzare proprio i vantaggi in termini di ritorno economico.
Le nuove tecnologie in fase di sviluppo da parte di tutti i principali costruttori consentiranno anche di ampliare di molto lo stoccaggio di energia nelle batterie, facendo venire meno così le perplessità di chi rifiuta di considerare un veicolo con meno di 250 km di autonomia; in tal senso, potrebbe fare da volano anche una più capillare distribuzione di colonnine per la ricarica.

Si tratta di un cammino duro ed accidentato, ma molte case automobilistiche si sono rese conto che oltre ad affrontare la crisi con nuove proposte e soluzioni, è fondamentale dedicare risorse e ricerche a progetti di salvaguardia ambientale.