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La Serie 1 di BMW ha salutato così la trazione posteriore

Gli amanti dell’Old-Style BMW – per intenderci, quelli che con orgoglio e spirito di distinzione viaggiano a trazione posteriore – vengono ancora una volta accontentati dall’ultimo restyling della Serie 1, ma si tratta per l’appunto di un ultimo canto del cigno.

Al pari della Serie 2, quella che ha raggiunto le Concessionarie sul finire del 2015 è stata l’ultima a rispettare questa storica tradizione, ed ha già inaugurato una rottura con il passato perché monta il motore diesel 3 cilindri che abbiamo già visto spingere la Mini.
Con i suoi 116 cavalli, ed in abbinamento con il cambio automatico Steptronic, permette davvero di divertirsi al volante, e senza nemmeno sforare il tetto dei 30mila euro anche con l’allestimento Sport ad assetto ribassato, che fa gustare ogni cambio di direzione anche grazie al suo assetto rigido il giusto.

Per questa ultima Serie 1 prima della rivoluzione programmata per il 2018, BMW ha contenuto i ritocchi estetici al minimo indispensabile, limitandoli alla fanaleria e mantenendo l’inconfondibile look con cofano lungo: è già trapelato che nella versione della svolta “anteriore” il marchio bavarese non lesinerà invece gli interventi del suo laboratorio design!

Nuova Twingo, nuova vera rivoluzione!

Con la sua Twingo, Renault rivoluzionò nel 1993 il Segmento A delle city car, inventandosi la mini-monovolume, un’auto che ha scavalcato il secolo ed è diventata una specie di icona della praticità urbana in spazi ridotti.

Dopo una seconda generazione, introdotta nel 2007 senza grandi innovazioni ed anzi con un progetto molto più convenzionale (e forse per questo dallo scarso successo), nel 2014 si è compresa la necessità di rompere nuovamente tutti gli schemi, e piuttosto che ispirarsi alla prima Twingo reinterpretandola in chiave moderna, in casa Renault hanno approvato un progetto stilistico “dissidente” e di totale rottura.

La vera ispirazione per la Nuova Twingo va infatti ricercata ancor più in là nel passato, perché si rifà alla mitica R5 Turbo che infiammò gli anni ’80, in particolar modo per l’aggressività dello stile e l’imponenza della sezione posteriore.
In sostanza Nuova Twingo è una city car dalle spalle davvero larghe, e con una rivoluzione che parte proprio dal posteriore, dove non troviamo solo la trazione ma anche lo stesso motore, precisamente sotto il bagagliaio.
Certo, con questa mossa si sacrifica un po’ di spazio di carico, ma del resto questa Nuova Twingo è pensata principalmente per spostamenti urbani e compensa questa riduzione della “stiva” con il carattere brioso degli interni.

Soffermandoci poi sui motori, va sottolineato che in gamma troviamo solo i 3 cilindri, da 900 e da 1000, con il primo addirittura più scattante grazie ai 90 cavalli turboalimentati.

Per chiudere il cerchio in merito alla sua agilità anche in spazi stretti, va segnalata l’ampiezza di sterzata nonostante i quasi due metri e mezzo di passo, quasi come se fosse una Segmento B.
Nuova Twingo, con tutte queste caratteristiche speciali (non dimentichiamo che è una 5 porte di soli 3,60 metri) ha tutte le carte in regola per lottare ai vertici delle classifiche di vendita del suo segmento!

Rivoluzione inedita sulla BMW Serie 2 Active Tourer

La BMW Serie 2 Active Tourer che ha debuttato nelle concessionarie italiane a fine settembre si può considerare storica sotto ben 2 punti di vista.

In prima battuta si deve registrare la scelta strategica del marchio tedesco, il quale si è voluto schierare in un segmento, quello delle compatte ma imponenti, dove fino ad oggi aveva lasciato imperversare altre case europee sue rivali. E quindi da oggi le varie Renault Captur, Peugeot 2008 e così via dovranno fare i conti anche con BMW, che presenta una novità molto interessante e del tutto in linea con gli stilemi di design che l’hanno resa famosa: carattere molto forte, immagine da bavarese di razza, interni curatissimi anche per i passeggeri che hanno tanto comfort.
La posizione di guida si presenta più rialzata rispetto a modelli quali la Serie 1 o la BMW X1, con un conseguente controllo della visibilità decisamente adeguato.

La novità più grande però, e forse in questo caso dovremmo parlare di svolta epocale, sta nella trazione, perché per la prima volta siamo di fronte ad una BMW a trazione anteriore.
La casa tedesca si è sempre distinta on orgoglio per la sua scelta di privilegiare una trazione posteriore, portando avanti nei quasi 100 anni di attività questa scelta con grande coerenza. Tuttavia ci si rende conto subito, sulla Serie 2 Active Tourer, di essere alla guida di un veicolo dalle reazioni più “gestibili”, con un comportamento stradale che non ha bisogno di tutte le accortezze richieste da una trazione posteriore; a questo si aggiunge uno sterzo sorprendentemente preciso.

In Italia la motorizzazione di punta, considerato l’andamento del nostro mercato, è senza dubbio quella turbodiesel da 150 cavalli, che per 100 km consuma 4,1 litri di carburante. Tra le altre poi scopriamo le nuove spinte turbo da 3 o 4 cilindri, entrambe molto efficienti, grazie anche ad un Cx di 0,26.

La nota per così dire “dolente” risiede nei listini, perché dai 28mila euro si sale molto facilmente quando si vanno ad aggiungere optional, fino al topo della gamma, il 225i Luxury che sfonda il tetto dei 40mila euro.

Tutti i muscoli di Alfa Romeo sulla 4C

Un design ultrasportivo sia per l’abitacolo che per la carrozzeria: si presenta così Alfa Romeo 4C, grintosissima coupè della quale in questi giorni sono iniziate le prime consegne, limitatamente alla special edition Launch, prodotta in 100 esemplari e solo con carrozzeria rossa o bianca, di cui metà destinata agli States.
La versione di serie arriverà successivamente, ma si tratterà comunque di una vettura molto di nicchia, riservata agli irriducibili amanti del fascino del Biscione.

I suoi tratti salienti stanno in primo luogo nel ritorno del marchio alla trazione posteriore, dopo oltre 20 anni. Inoltre, 4C – che eredita il nome dalla tradizione sportiva Alfa, che in passato ha sfoderato una 8C ed una 6C – sarà espresisone assoluta del Made in Italy, essendo interamente assemblata negli stabilimenti Maserati di Modena.
Tecnologia ai massimi livelli sulla 4C, come conferma il telaio monoscocca interamente in fibra di carbonio, mentre il motore, tutto in alluminio, è un 4 cilindri turbo di 1750 cc che eroga 240 cavalli.

Senza troppi giri di parole, questa coupé 2 posti è una vera supercar che fa però solo da introduzione al nuovo corso di Alfa, che prevede l’introduzione di ben 9 nuovi modelli nella gamma da qui a 3 anni, tra i quali sarà compreso il debutto del marchio sul terreno dei SUV e la berlina Giulia.