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Suzuki Celerio, un low-cost di qualità!

 

Anche i marchi generalisti ed i costruttori con un nome affermato sul mercato internazionale si sono negli ultimi tempi cimentati nel lancio di modelli più “spartani”, le cui dotazioni sono realmente ridotte all’osso e che puntano sull’essenzialità per allettare anche un pubblico di più giovani con prezzi concorrenziali senza rinunciare ad una qualità di base.

Il terreno è stato inaugurato in tempi recenti dalla Nissan, con l’ultima generazione della Micra, ma le ha fatto seguito un altro marchio giapponese, Suzuki, che con la sua piccolissima city car Celerio strizza l’occhio a chiunque sia disposto a fare a meno di fronzoli e sfizi di bordo pur di pagare meno di 9.000 € per la propria vettura!
Per farsi un’idea, Celerio non dispone nemmeno della regolazione in altezza del volante, e dimenticatevi di lettore CD o aria condizionata.

A bordo, 4 passeggeri stanno abbastanza comodi, mentre un eventuale quinto sarebbe davvero molto sacrificato: una abitabilità “dignitosa”, ma senza svolazzi.
La linea di Celerio è molto più contemporanea di quella della Suzuki Alto di cui ha preso il posto all’interno della gamma, ed in più, rispetto alla precedente city car, può vantare un bagagliaio raddoppiato.

La morigeratezza di Suzuki Celerio si manifesta anche nel propulsore, un 3 cilindri (ormai diventato regola!) da 68 cavalli, capace di consumi molto ridotti: 24 km/l, mantenendosi ai 90 km/h!
Naturalmente non ci si deve aspettare chissà quale spunto dalla Celerio, che riesce anche a mantenersi “silenziosa” ma a regimi più alti diventa un po’ più rumorosa.

La tendenza è insomma definitivamente invertita, ed anche i marchi più blasonati, dalle riconosciute capacità tecniche, stanno proponendo veicoli low-cost ai quali mancano i lussi ma certo non la solidità e l’affidabilità!

Con V-Strom 1000 Suzuki sfida i mostri sacri

Suzuki ha deciso di sferrare l’attacco finale ad un leader del mercato delle maxi moto, la BMW GS. Lo ha fatto con il modello V-Strom 1000, una moto con caratteristiche da enduro che però con il suo essere sovradimensionata si presta alla perfezione alle lunghe traversate; suo grande pregio tuttavia risiede nella coesistente maneggevolezza, il che la rende perfetta anche per un uso quotidiano.

Si tratta di un progetto estremamente “furbo” di Suzuki, che strizza l’occhio un po’ a tutti i motard, sia ai patiti dei raid e delle gite domenicali sia a chi in città vuole sentire tra le mani il manubrio di un mezzo imponente e sicuro ma non per questo impacciato.
Questa Suzuki V-Strom fa colpo per il suo design, accattivante e studiato apposta per attirare l’attenzione su di sé, ma non è solo la forma ad essere stata così curata perché siamo di fronte ad una moto di incredibile sostanza, con una ciclistica di eccellenza accompagnata da soluzioni meccaniche e motoristiche d’avanguardia.

Una moto nuova sotto tutti i punti di vista in cui l’impegno della casa giapponese è enorme ed evidente, perché tante innovazioni tutte insieme forse non si erano mai viste.
Come andrà questo scontro tra titani delle due ruote?

Suzuki Hayabusa, un mostro dal carattere docile

Potenza esagerata, velocità quasi sconsiderate e dimensioni adeguate a simili prestazioni “monstre“: così può riassumersi la Suzuki Hayabusa, una moto dal design imponente che ha resistito anche con un certo successo allo scorrere degli anni, secondo logiche poco spiegabili per alcuni.

Dal suo debutto datato 1999 questa moto in grado di raggiungere i 300 km orari ha subito un restyling che ha sostanzialmente lasciato inalterata la sua silhouette quasi mastodontica, ma ne ha rivisto e migliorato la propulsione ora affidata ad un 1.3 a 4 cilindri da 197 cavalli.
Questa nuova versione è stata arricchita con strumentazioni e dispositivi tecnologici tra cui un antibloccaggio ABS ma soprattutto il Suzuki Drive Mode Selector: si tratta di un astuto marchingegno tramite il quale si interviene sulle mappature selezionando volta per volta la modalità di guida preferita anche in base alle condizioni.

Questa maxi-moto, il cui “nome in codice” è Gsz-r 1300, si rivela una volta di più portatrice di una personalità estrema che la rende oggetto del desiderio di una affezionata schiera di fedelissimi, entusiasti della sua esuberanza resa gestibile ed equilibrata dalla tecnologia della sua ciclistica.
Le sue dimensioni impressionano solo da ferma, perché il suo carattere una volta in movimento si rivela sì forte, ma maneggevole.