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Lamborghini Urus inaugura una nuova era da record

Lamborghini è marchio che resta italiano nel DNA costitutivo, nello spirito e nella passione, sebbene da 20 anni per potersi garantire piani industriali sufficientemente solidi ed adeguati alle ambizioni sia entrato nell’orbita del gruppo Volkswagen con l’acquisizione da parte di Audi.
Tecnica e prestazioni hanno così continuato a rappresentare alcuni tra i punti di forza di questa azienda con sede a Sant’Agata Bolognese, in uno stabilimento che è un fiore all’occhiello dell’industria tricolore che dà lavoro a oltre 1.400 dipendenti.

La presentazione della nuova Lamborghini Urus ha inaugurato una nuova era nella quale sarà difficile considerare tutto uguale a prima, perché l’ingresso del marchio del Toro nell’universo SUV cambia le regole conosciute e trasforma l’immagine di una delle supercar più conosciute del pianeta.
Non ci sono rivali attualmente credibili per la Lamborghini Urus, un bolide allestito con un eccellente equilibrio tra le linee esterne, che sembrano ereditate da una coupé, e le sue dimensioni imponenti ed oversize.
Urus è infatti un “bestione” che supera i 5 metri di lunghezza e pesa oltre 2 tonnellate, e per farlo muovere in maniera convincente è servito munirlo di un motore che fosse all’altezza, un V8 da 4 litri e 650 cavalli capace di accelerare da o a 100 in 3,6 secondi per una velocità di punta di 305 km/h.

 
A tanto sfoggio di classe, design e potenza fa da irrimediabile corollario un corredo tecnologico di prim’ordine che lo rende guidabile al massimo, nonostante il formato e la stazza, con modalità di guida personalizzate per qualsiasi tipo di percorso (sono addirittura 6) e la trazione integrale, oltre alla possibilità di adattare l’altezza da terra. Controllo ed agilità ma anche sicurezza ed elevatissime prestazioni esalteranno chiunque si siederà al volante di Urus, un veicolo che prende il suo nome dalla sbalorditiva razza di tori uri, nota per la loro stazza fuori standard e per il temperamento aggressivo; nell’abitacolo quasi si dubita di essere a bordo di una Lamborghini, tanto è lo spazio persino per distendere le gambe, impresa che su modelli più sportivi quali la Huracan o la Aventador è difficoltosa.
Anche al cruscotto si conferma la proprietà dell’imponenza ma con tutta la tecnologia a portata di mano e sotto controllo, per degli interni lussuosi a dir poco. Ed all’accensione del motore ci si accorge all’istante di essere a bordo di una Lambo

Il prezzo di listino della Urus parte da 206mila euro, una cifra che non ha affatto scoraggiato il mercato, anzi: il suo riscontro in termini di pre-ordini fa molto ben sperare in ottica futura. Se nel 2017 infatti Lamborghini ha prodotto e venduto circa 3.800 unità complessive, la sola Urus (che per l’occasione è stata presentata al pubblico internazionale sull’autodromo di Vallelunga, a ribadire l’italianità del suo progetto) ha già ricevuto 3.300 contratti, un numero grazie al quale entro il 2019 si punta a raddoppiare la produzione.
Il primo Sport Utility Vehicle di casa Lamborghini si annuncia già, quindi, come una vettura da record sotto innumerevoli punti di vista, e riteniamo di non sbagliare se sosteniamo che con questo lussuoso modello le supercar entrano in una nuova era.

 

Seat Leon Cupra. doppia identità

Il progressivo processo di rinnovamento e ringiovanimento del marchio Seat in corso già da qualche tempo non può assolutamente prescindere da un modello fondamentale per le sorti del marchio stesso, quella Leon che sa proporsi come berlina per tutta la famiglia pur essendo apprezzatissima anche dai giovani come 3 porte brillante.

Seat
ha pensato di varare una versione speciale, non destinata a grandi numeri di vendita ma comunque in grado di generare un corposo pubblico di amatori, in considerazione della sua grande versatilità: si tratta della Leon Cupra, che racchiude caratteristiche da docile berlina, equipaggiata com’è persino con Stop&Start, per offrire consumi ridottissimi (fino a 6 litri/100 km nel cittadino!).
Tuttavia Leon Cupra nasconde tanta cattiveria, che è possibile scatenare semplicemente scegliendo la mappatura più aggressiva tra le quattro selezionabili dalla consolle: Comfort, Normal, Cupra per l’appunto, e Personal.
A quel punto cambia tutto, perchè l’assetto si irrigidisce, l’acceleratore risponde diversamente e persino la “voce” del motore TFSi turbocompresso da 2.0 si modifica, facendosi più cupa. I cavalli non hanno nulla da invidiare ad una vera supercar, perchè sono 280 (!) e sono agevolmente gestiti con trazione anteriore e differenziale autobloccante, una trovata questa che agevola prestazioni e controllo da sportiva vera, pronta a saltare sui cordoli.

Sta tutta qui la specialità di questa Seat Leon Cupra, nella sua doppia personalità insospettabile ad un primo sguardo – solo i più attenti ad esempio noteranno le pinze dei freni maggiorate, di colore rosso – che con un semplice manettino le permette di cambiare radicalmente identità!

L’aggressiva eleganza di BMW M6 Gran Coupè

Oggi parliamo di una vera supercar, una vettura che offre “muscoli” in quantità e la tipica eleganza bavarese, perchè quando BMW aggiunge la lettera “M” nella nomenclatura di un suo modello si può esser certi che sotto al cofano e non solo ci sarà tanta cattiveria.

BMW M6 Gran Coupè è una logica estensione del portfolio dell’azienda tedesca, ed aggressiva e grintosa lo è fin dal muso, su cui spiccano enormi prese d’aria, passando per dei cerchi in lega oversize da 20 pollici e per tutti i dettagli le rifiniture di una carrozzeria scolpita che mantiene comunque un aspetto chic e quasi “sornione”.
I cavalli del suo motore V8 biturbo 4.4 sono uno sproposito, 560, e ad un simile spiegamento di forze corrispondono prestazioni esagerate, con ad esempio i 100 km/h raggiunti in appena 4,2″.
BMW M6 Gran Coupè gode però di un corposissimo equipaggiamento elettronico, il che garantisce grazie ai controlli una notevole stabilità anche in curva.

Lussuosi gli interni come i sedili in pelle e le finiture che, pur tradendo una certa ispirazione sportiva non tralasciano affatto l’abitabilità, e del resto su un veicolo lungo più di 5 metri era difficile non aspettarsela.
La sua linea complessiva risulta essere più slanciata rispetto alla “classica” versione M6 a 2 porte, e nell’insieme appare come vettura di grande leggerezza nonostante la sua imponenza: la stessa caratteristica, la leggerezza, verosimilmente si assocerà al portafogli di chi la sceglierà, essendo il prezzo di listino di quest bolide fissato sopra i 130mila euro.

Tutti i muscoli di Alfa Romeo sulla 4C

Un design ultrasportivo sia per l’abitacolo che per la carrozzeria: si presenta così Alfa Romeo 4C, grintosissima coupè della quale in questi giorni sono iniziate le prime consegne, limitatamente alla special edition Launch, prodotta in 100 esemplari e solo con carrozzeria rossa o bianca, di cui metà destinata agli States.
La versione di serie arriverà successivamente, ma si tratterà comunque di una vettura molto di nicchia, riservata agli irriducibili amanti del fascino del Biscione.

I suoi tratti salienti stanno in primo luogo nel ritorno del marchio alla trazione posteriore, dopo oltre 20 anni. Inoltre, 4C – che eredita il nome dalla tradizione sportiva Alfa, che in passato ha sfoderato una 8C ed una 6C – sarà espresisone assoluta del Made in Italy, essendo interamente assemblata negli stabilimenti Maserati di Modena.
Tecnologia ai massimi livelli sulla 4C, come conferma il telaio monoscocca interamente in fibra di carbonio, mentre il motore, tutto in alluminio, è un 4 cilindri turbo di 1750 cc che eroga 240 cavalli.

Senza troppi giri di parole, questa coupé 2 posti è una vera supercar che fa però solo da introduzione al nuovo corso di Alfa, che prevede l’introduzione di ben 9 nuovi modelli nella gamma da qui a 3 anni, tra i quali sarà compreso il debutto del marchio sul terreno dei SUV e la berlina Giulia.

LaFerrari: 499 esemplari da sogno!

Il patrimonio di conoscenze della Ferrari in termini progettuali e realizzativi è unico al mondo, anche in virtù dei dati raccolti in Formula 1. Una simile eccellenza, che getta continui sguardi al futuro pur senza mai tradire un profondo legame con la tradizione, ha ricevuto un ulteriore impulso con la supercar erede della Enzo, il cui nome è volutamente ed orgogliosamente autoreferenziale: LaFerrari.

Siamo davanti ad una vettura dalle prestazioni senza confronti, e nella quale sono stati fusi tutti i possibili concetti tecnologici e sportivi di una supercar stradale.
Partiamo dalla novità più evidente, una vera rivoluzione per Maranello: LaFerrari è il primo modello ibrido nella storia del marchio, che abbina ad un sensazionale motore V12 da 6.292 cc ed 800 cavalli ben due propulsori elettrici, uno più “consueto” che agisce direttamente sulla trazione delle ruote, ed uno che si occupa dei sistemi ausiliari.

Tale ibridazione fa raggiungere a questa Rossa la potenza totale di 963 cavalli, ma la vera particolarità delle celle elettriche è la loro modalità di ricarica; sulla scorta dell’esperienza raccolta con il Kers montato sulla F138 che corre nel mondiale di Formula 1, l’energia si accumula in fase di frenata ma anche quando c’è produzione di coppia in eccesso da parte del motore tecnico, che non viene quindi dissipata.
Il tutto, oltre a strabiliare con l’emissione di appena 330 g di CO2 per km – un valore incredibilmente basso se rapportato ad un veicolo del genere – fa strabuzzare gli occhi anche per i risultati su strada, paragonabili a quelli di una monoposto da circuito.
In meno di 3 secondi si va da 0 a 100 km/h, ed in meno di 7 da 0 a 200 km/h.
Passando all’estetica, LaFerrari offre i consueti parafanghi molto muscolosi valorizzati dal muso molto basso, per una linea avveniristica ma perfettamente in sintonia con le altre sportive del Cavallino Rampante.

Inutile pensare di accaparrarsela: al di là del prezzo da capogiro, 1.2 milioni di euro, la produzione di appena 499 esemplari ha fatto sì che in tanti, dopo la richiesta scritta inoltrata a Maranello, restassero a bocca asciutta. Ne sono pervenute oltre 700, mentre nella sola Italia i fortunati che verranno accontentati saranno appena 25.