Tag Archive for Jeep Renegade

Jeep Renegade cambia stile e cresce

Nella strategia globale del Gruppo FCA l’inseguimento ai grandi numeri ed ai profitti passa in larga parte per il contributo fornito dal marchio Jeep, che si sta molto ben comportando e che porterà presto al debutto una nuova generazione di motori più “piccoli”.
Non è solo evoluzione tecnica, ma un vero salto generazionale necessario per adeguarsi alle imminenti normative sui consumi ed emissioni come previste dal protocollo WLTP, con una gamma composta per i benzina da un 3 cilindri 1.0 da 120 cv e da un 4 cilindri 1.3 da 150 0 170 cv, che affiancano i diesel anch’essi rivisti con cilindrata 1.6 e 2.0.

La prima vettura che monterà sotto il cofano questi propulsori sarà la Jeep Renegade, la stellina di casa, che nonostante abbia già subito solo a febbraio alcuni ritocchi per essere presentata nella “versione 2018“, ora è pronta per affrontare il futuro anche con i nuovi propulsori che rappresentano il top evolutivo dell’intera gamma, per prestazioni ancora più brillanti ed un intenso, inedito piacere di guida.
Va però precisato che la Renegade, autentico traino del marchio Jeep, ha subito ulteriori migliorie che seguono le più recenti, già intervenute su sistemi di assistenza alla guida e pacchetto infotainment di bordo.

Ora ci sono dei nuovi gruppi LED che le donano un tocco di modernità in più, allineando l’estetica ad un complessivo sviluppo tecnico del progetto molto sofisticato. Si tratta di un modello del quale parliamo sempre con estremo piacere perché è l’unica Jeep interamente Made in Italy, dal momento che viene assemblata nello stabilimento di Melfi insieme alla Fiat 500X.
Le è stata concessa una vocazione “Premium” considerato il suo successo di vendite, enfatizzando ancora di più il concetto di auto dall’aspetto sportiveggiante ma dall’avanzato comfort di bordo.
In questa nuova gamma sarà disponibile a partire dal mese di luglio, con un listino base di 22mila euro.

Il patrimonio del marchio Jeep è la sua forza

Il patrimonio iconico posseduto dal marchio Jeep è, nel panorama internazionale, paragonabile solo a quello di Land Rover. In un mercato nel quale SUV e affini conoscono un’espansione senza precedenti, Jeep incarna il simbolo del classico fuoristrada originale soprattutto negli Stati Uniti, e Sergio Marchionne ne ha ben intuito tutte le infinite potenzialità per ottenerne i migliori ricavi, grazie alla sua posizione già molto ben affermata.


Non è mai stata proposta o segnalata come una politica di “rilancio” come è avvenuto nel caso di Alfa Romeo o per la stessa Fiat, perché non era necessario: l’autorevolezza di Jeep è stata sufficiente, le è solo stata affiancata una fisiologica evoluzione ed espansione della gamma con una cura estrema riservata a modelli cardine quali Wrangler, Cherokee e Grand Cherokee. L’offerta al mercato è stata ampliata verso quei segmenti che più attiravano gli interessi degli acquirenti e che risultavano ancora “scoperti”, sfruttando un piano gestionale ed industriale articolato e capace di ottimizzare risorse, strategie e sinergie con gli altri marchi del Gruppo FCA.

È stata la forza stessa insita nel brand, con un prestigio mai tramontato o venuto meno, a metterlo in posizione di privilegio: era l’unico in grado di competere con gli altri “grandi”, e lo ha fatto moltiplicando i volumi di vendita – più che quadruplicati negli ultimi 10 anni! – e raggiungendo anche settori più popolari ad esempio con proposte come la Renegade, il cui successo planetario si deve proprio a quei mercati dove i SUV “oversize” sono marginali e si preferiscono le forme più compatte.
Nel frattempo i modelli chiave perché maggiormente costitutivi dell’identità del marchio si sono evoluti, sono stati aggiornati, ma sempre rispettando i voleri dei fedelissimi. Si pensi alla Grand Cherokee in versione estrema Trackhawk, destinata ai pochi capaci di permettersi prestazioni fuori dal comune come quelle assicurate da un motore 6.2 da 700 cv, eppure rappresentativa dell’evoluzione del marchio senza nessun tradimento delle sue vocazioni fuoristradistiche.

Il futuro del marchio Jeep


Il futuro di Jeep è con ogni probabilità rappresentato da un ulteriore allargamento della gamma per un’offensiva ancora più serrata e a tutto campo. Nel 2019 arriverà un inedito (almeno per i mercati europei) pick-up dalla vocazione fortemente Premium, ma soprattutto è in progetto l’elaborazione della cosiddetta mini Jeep, probabilmente sviluppata a partire dal concept della Panda 4×4 e verosimilmente concepita come evoluzione del progetto congiunto Renegade/ Fiat 500X portato avanti nello stabilimento di Melfi.
In questo caso però siamo ancora nel campo delle ipotesi, perché molto dipende anche dalle sorti dello stabilimento di Pomigliano e degli altri ancora operativi in Italia.
La costante ascesa del mitico marchio non è però minimamente in discussione, e raramente abbiamo assistito a cure così efficaci in una strategia industriale rivolta al settore automotive!

 

Jeep Cherokee ha un nuovo motore

Il marchio Jeep, come sappiamo in orbita FCA, è da tempo in serie positiva ed uno di quelli di maggiore successo all’interno del gruppo, risultato questo frutto di alcune scelte particolarmente indovinate che hanno indirizzato verso questo storico marchio numerose immatricolazioni anche sul mercato italiano. Un esempio lampante viene dalla “piccola” di casa, la Renegade, il mini SUV al gusto di crossover prodotto nello stabilimento Fiat di Melfi e che da poco ha superato le 100.000 unità.

Il successo di Jeep si basa in larga parte anche sulle vendite della Cherokee, l’imponente fuoristrada che da sola rappresenta un quarto delle vendite del marchio. Oggi approfondiamo proprio questo modello, da noi già analizzato in occasione del suo totale restyling un paio di anni fa: l’occasione ci è data dall’ampliamento della famiglia dei motori, che di recente è stata completata dal 4 cilindri 2.2, un turbodiesel disponibile in doppia versione da 185 e 200 cavalli.
Un propulsore senza dubbio poderoso, che spinge questa berlinona in maniera vigorosa pur mantenendosi sotto ottimi livelli di silenziosità, e con consumi certo non morigerati ma comunque sorprendenti vista la stazza e la stessa cilindrata, e che consegue quindi tutti i risultati di efficienza per i quali è stato pensato.

Jeep Cherokee con questo nuovo motore e nell’allestimento Limited+, al top della gamma, si configura come scelta riservata naturalmente a portafogli “generosi”, ma non può essere altrimenti per un veicolo come questo, che nella versione citata dispone a bordo di un equipaggiamento di tutto rispetto a partire dall’assemblaggio degli interni che sembra quasi un salotto realizzato ovviamente in materiali di altissima qualità come pelle e plastica morbida al tatto.
La plancia, massiccia come ci si aspetta, accoglie un grande touch screen grazie al quale si gestisce il navigatore integrato e l’intero sistema multimediale, mentre tramite il volante si regolano le opzioni del computer di bordo e del Cruise Control.

Il tutto su una vettura che trasmette un indubbio senso di sicurezza su qualsiasi tipo di strada, grazie alla trazione integrale ed alla possibilità di modulare il tipo di guida per un comfort ottimale.