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Jeep Cherokee ha un nuovo motore

Il marchio Jeep, come sappiamo in orbita FCA, è da tempo in serie positiva ed uno di quelli di maggiore successo all’interno del gruppo, risultato questo frutto di alcune scelte particolarmente indovinate che hanno indirizzato verso questo storico marchio numerose immatricolazioni anche sul mercato italiano. Un esempio lampante viene dalla “piccola” di casa, la Renegade, il mini SUV al gusto di crossover prodotto nello stabilimento Fiat di Melfi e che da poco ha superato le 100.000 unità.

Il successo di Jeep si basa in larga parte anche sulle vendite della Cherokee, l’imponente fuoristrada che da sola rappresenta un quarto delle vendite del marchio. Oggi approfondiamo proprio questo modello, da noi già analizzato in occasione del suo totale restyling un paio di anni fa: l’occasione ci è data dall’ampliamento della famiglia dei motori, che di recente è stata completata dal 4 cilindri 2.2, un turbodiesel disponibile in doppia versione da 185 e 200 cavalli.
Un propulsore senza dubbio poderoso, che spinge questa berlinona in maniera vigorosa pur mantenendosi sotto ottimi livelli di silenziosità, e con consumi certo non morigerati ma comunque sorprendenti vista la stazza e la stessa cilindrata, e che consegue quindi tutti i risultati di efficienza per i quali è stato pensato.

Jeep Cherokee con questo nuovo motore e nell’allestimento Limited+, al top della gamma, si configura come scelta riservata naturalmente a portafogli “generosi”, ma non può essere altrimenti per un veicolo come questo, che nella versione citata dispone a bordo di un equipaggiamento di tutto rispetto a partire dall’assemblaggio degli interni che sembra quasi un salotto realizzato ovviamente in materiali di altissima qualità come pelle e plastica morbida al tatto.
La plancia, massiccia come ci si aspetta, accoglie un grande touch screen grazie al quale si gestisce il navigatore integrato e l’intero sistema multimediale, mentre tramite il volante si regolano le opzioni del computer di bordo e del Cruise Control.

Il tutto su una vettura che trasmette un indubbio senso di sicurezza su qualsiasi tipo di strada, grazie alla trazione integrale ed alla possibilità di modulare il tipo di guida per un comfort ottimale.

Il nuovo Fiat Doblò si è fatto raffinato

I 15 anni di onorata carriera del furgoncino Fiat Doblò, che grazie alla versatilità delle sue applicazioni ha raggiunto quasi un milione e mezzo di unità prodotte tra versione Cargo Professional e quella van omologata per il trasporto passeggeri, hanno meritato da parte di Fiat (anzi, del Gruppo FCA) un sostanzioso restyling, che gli ha dato un nuovo look molto più giovanile a partire dal frontale.

Chi lo ha scelto fino ad ora nella versione veicolo commerciale lo ha fatto per ovvi motivi di funzionalità, essendo il Doblò declinabile come ambulanza, come veicolo per pompieri ma anche come spazioso furgone commerciale dalla spiccata capienza.
Veicoli così vengono chiamati “multispazio”, ed in questa sua versione Doblò 2015 destinata all’uso come automobile la definizione calza effettivamente a pennello, perché si riscontrano una volenterosa miglioria sia degli spazi a bordo, con evidenti vantaggi a partire dal comfort, con una posizione di guida non più da rude camioncino ma da auto a tutti gli effetti, ed un’esaltazione del concetto di vani portaoggetti, che si sono moltiplicati; le migliorie riguardano inoltre anche i materiali, adesso molto più raffinati.
Sono ovviamente presenti dispositivi tecnologici come l’Uconnect per la connettività, con tanto di schermo touch, e l’Hill Holder, che aiuta nelle partenze in salita, anche se la modernità più funzionale emerge con prepotenza dal dispositivo Stop&Start e soprattutto dal cambio robotizzato Dualogic.

In fatto di motori, e quindi di consumi, la versione che riserva maggiori soddisfazioni è quella col turbodiesel MultiJet da 90 cavalli: non è un fulmine di guerra, anzi nasce proprio per moderate velocità di crociera, però, pur montato su un veicolo che certo non nasce per fendere l’aria con aerodinamica a cuneo, riesce a consumare appena 1 litro per 20 kilometri.
Tra le opzioni disponibili ci sono altri 2 diesel e due benzina, mentre ci sono varie altre scelte da operare per la propria versione del Nuovo Fiat Doblò 2015. C’è il passo, che può essere normale o lungo; c’è anche il tetto, per il quale sono previste due diverse altezze a seconda della necessità di spazio; e per finire, i posti, che possono essere 5 o 7.

Una interessante curiosità riguarda la sua commercializzazione negli Stati Uniti: la sua versione a stelle e strisce si chiama Pro Master City, ed è commercializzata con il marchio RAM, in orbita Chrysler e noto per i suoi immensi Pick-up: nella gamma, il Doblò risulta il più piccolo!