La Nuova Mazda CX-3 prosegue sulla strada del termico

Chi credeva che il cosiddetto “dieselgate” mettesse la parola fine o quantomeno ridimensionasse in maniera sostanziale la produzione di motori a gasolio è stato costretto a rivedere le proprie previsioni dall’impulso che numerosi marchi anche generalisti hanno impresso a questo tipo di propulsori nella loro gamma.
Input decisivo è stato senza alcun dubbio il varo del nuovo e più rigoroso Protocollo WLTP che ha costretto i veicoli a controlli più severi ed attendibili, in condizioni più aderenti a quelle che realmente si affrontano su strada, e non rese quindi “asettiche” dalle misurazioni effettuate in laboratorio.


Mazda conferma la sua indole di marchio che ama viaggiare in “controtendenza”, e gioca quindi d’anticipo con la sua nuova CX-3 che rispetta già tutti i parametri che andranno in vigore in questo 2019, per un SUV compatto destinato a competere in un segmento che nella sola Europa rappresenta il 15% delle vendite, e lo fa senza tener conto dell’impegno di altri marchi verso l’ambita definizione zero emissioni perché il suo nuovo motore diesel 1.8 da 115 cavalli (che sostituisce in toto quello 1.5 da 105 cavalli) sa dimostrarsi un propulsore pulito, brillante e conveniente, sviluppato secondo un know-how che tiene perfettamente conto delle normative Euro 6.2 d-Temp per assicurare basse emissioni e consumi contenuti. Le stesse virtù sono possedute dalle due motorizzazioni benzina, denominate Skyactiv G 2.0 in versioni da 121 o 150 cavalli.

Secondo Mazda il parco di autovetture circolanti è destinato a restare, almeno per altri 15 anni, composto in prevalenza da veicoli spinti da un motore tradizionale di tipo termico. Gli automobilisti infatti sembrano ancora scettici, nonostante i progressi compiuti dal processo di elettrificazione, riguardo l’impegno degli enti e dei comuni nel mettere a disposizione adeguate infrastrutture e postazioni di ricarica, e proprio a loro la Mazda CX-3 offre il motore con il più basso rapporto di compressione al mondo.
Non ci sentiamo di dare del tutto torto alla casa giapponese perché, dati alla mano, le emissioni di CO2 totali che vanno ad impattare sull’ambiente provengono per appena il 10% o poco più dal settore automotive, che troppo spesso viene demonizzato in maniera superiore rispetto alle sue reali colpe.
Si è quindi preferito lavorare, e sodo, sullo sviluppo di tecnologie di propulsione tradizionali, ma capaci di ottimizzare gli effetti della combustione, piuttosto che investire troppe risorse in una tecnologia come quella elettrica che al momento presenta ancora dei grossi interrogativi.

Mazda CX-3 non è comunque stata rivoluzionata soltanto sotto il cofano, perché si presenta con un incisivo restyling che pur mantenendole dimensioni compatte (4,28 metri di lunghezza, 1,72 metri di larghezza ed un’altezza di 1,53 metri da terra) è comoda, confortevole e perfetta anche per lunghi viaggi.
Sono state sviluppate tecnologie di bordo che migliorano la trazione e la resa, per una vettura che si rivela coinvolgente e dall’aspetto velatamente sportivo ma con un abitacolo che è stato sottoposto a sensibili ritocchi sul fronte dell’insonorizzazione, anche a regimi sostenuti.


I prezzi di listino arrivano a 23mila euro per la versione diesel, ma includono un valore garantito dell’auto fino a 3 anni come ulteriore invito a fidarsi: ci sarà davvero da divertirsi nell’assistere a questa sfida senza quartiere lanciata alle concorrenti!

 

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