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Catene da neve, un breve vademecum

Ad ogni stagione invernale si ripropone per gli automobilisti il bisogno di tutelare la propria sicurezza al volante in caso di strade ghiacciate o improvvise nevicate, situazioni queste che rendono l’aderenza davvero precaria se non si montano dei pneumatici invernali.
Esiste ovviamente anche un’alternativa più economica e molto pratica, le catene da neve, che è possibile avere solo a bordo per sfruttarle in caso di effettiva necessità su dei pneumatici tradizionali.
Si tratta della soluzione più indicata per chi ha a che fare solo occasionalmente con delle strade innevate o di montagna, ad esempio in occasione di una settimana bianca, mentre il maggiore investimento in caso di pneumatici da neve (vanno tenuti in conto anche i costi di gestione e stoccaggio) è più giustificato per chi abiti in aree ghiacciate per lunghi periodi, senza dimenticare che al di sopra dei 7 gradi tali gomme non sono più sicure.

Per la scelta delle giuste catene da neve è naturalmente necessario effettuare delle verifiche preliminari, in primo luogo sulla catenabilità del mezzo in questione: molti dei veicoli di nuova generazione presentano infatti vani ruota dallo spazio ridotto, ed una catena non corretta rischierebbe di deteriorare componenti meccaniche del mezzo. Le opzioni sono, in questi casi, quelle di affidarsi a delle catene da neve di minore ingombro, 7 millimetri invece dei tradizionali 9, come ad esempio le Thule CK-7, oppure scegliere delle catene anch’esse perfettamente omologate, ad ancoraggio frontale.
Va inoltre tenuto presente che le catene a maglia più piccola offrono un innegabile vantaggio in termini di comfort di guida, perché ovviamente diminuiscono le vibrazioni; per contro, il loro costo tende a lievitare, per la maggiore loro lavorazione.

In definitiva le catene da neve si presentano come soluzione ideale per chi voglia ottemperare agli obblighi di legge, mettendo al tempo stesso in assoluta sicurezza il veicolo ed i suoi occupanti; le stesse garanzie non sono ad esempio offerte dalle cosiddette “calze da neve“, che restituiscono un grande comfort di guida ed alterano di poco le performances del veicolo, ma non mettono al riparo dagli obblighi di legge non essendo omologate.

KTM 1190 Adventure, controllo assoluto

Da qualche giorno siamo “in fissa” con le due ruote, per cui vi proponiamo un’altra analisi di una novità, stavolta cambiando genere: per un controllo integrale sulle modalità di guida, la KTM 1190 Adventure si posiziona in maniera netta come sfidante della BMW GS, ad esempio; è infatti una moto molto potente, una tipica endurona con un motore direttamente derivato da quello che il marchio austriaco schiera in Superbike, ma che è attrezzata con una dotazione elettronica di tutto punto a partire dal controllo di trazione con i suoi diversi livelli Sport, Street e Comfort.

Il carattere della moto può essere adeguato quindi alle diverse circostanze, e permette di divertirsi alla grande con il resto del corredo elettronico di serie, composto da frizione anti-saltellamento, sospensioni elettroniche anch’esse regolabili su 3 livelli, acceleratore ride by wire.
Il tutto per una tenuta di strada efficace, di certo indispensabile su una moto così potente, soprattutto perché attrezzata con lo speciale e rivoluzionario MSC (Motorcycle Stability Control) che ha la rilevante qualità di lavorare anche in curva.
È una grande novità elaborata da Bosch che approda per la prima volta al mondo su una moto, e lo fa su questa endurona su cui la potremo trovare, a partire dal 2014, anche sulla versione Adventure R, quella dedicata espressamente all’offroad con ruote dal battistrada ampliato, maggiore escursione delle sospensioni e manubrio allargato.
In definitiva uno strumento ideato con il pensiero fisso rivolto alla sicurezza, e che garantisce una aderenza ottimale.