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La nuova Forester fa la snob con equilibrio

 

La sobrietà è sempre stata una delle prerogative delle vetture Subaru, come ad esempio per la Forester che vide la luce nel 1997 (all’epoca era una Station Wagon) ed ha poi accresciuto nel tempo le dimensioni fino a diventare un SUV capace di sfidare anche i soliti tedeschi.

La robusta trazione integrale è l’elemento che ha fatto le fortune di Forester, rendendola particolarmente appetibile anche a chi si inerpica per abitudine su sconnesse strade di montagna. Ora il suo restyling conferma un’indole per nulla esibizionista per una vettura che bada al sodo ed ha migliorato tutto il migliorabile specialmente nell’abitabilità degli interni, i quali sono stati efficacacemente insonorizzati ed ospitano in tutta comodità 3 persone sul divanetto posteriore.
La conclamata sobrietà si conferma anche nei ritocchi estetici esterni, che sono raffinati e contribuiscono a rendere filante nella linea un veicolo che in realtà si è ingrossato: la ricercatezza della fanaleria a LED, ad esempio, non passa inosservata.

Quanto alle propulsioni, Forester monta un tradizionale 2.0 turbodiesel perfetto per chi ama calibrare i consumi, ma in gamma c’è anche un turbo benzina più prestazionale grazie a 240 cavalli ed uno scioltissimo cambio automatico.
La vera chicca è però l’inedita motorizzazione bi-fuel benzina & GPL.
Un SUV comodo ed elegante, con accorgimenti tecnologici – come i sensori di parcheggio con telecamera, ed i sensori che accendono i fari quando cala il buio – che la rendono una sport utility davvero versatile.