Archive for agosto 2013

I crossover trainano il mercato

La persistente crisi del mercato dell’automobile sembra avere una “zona franca” in netta controtendenza, quella dei SUV: se però si analizzano più nel dettaglio i dati, ci si accorge che è la sottocategoria dei piccoli SUV a trainare le vendite, quella a cui appartengono i cosiddetti crossover da città che sintetizzano tre diversi modi di intendere l’auto.

Spesso infatti sono derivati da una berlina compatta, e ne richiamano quindi l’agilità e la lunghezza contenuta; a questo aggiungono modularità degli interni e grande abitabilità, con una ridistribuzione degli spazi; per finire, sfoggiano lo stile personalissimo del SUV, seppure in “miniatura”.
Qualche esempio viene dai primi modelli che hanno inaugurato la categoria, la Qashqai e la Juke di Nissan; sono poi seguite più di recente la Opel Mokka, la Chevrolet Trax (di cui abbiamo già parlato) e la Peugeot 2008, che riprende molte caratteristiche – incluse le motorizzazioni – dalla 208.
Non va dimenticato inoltre il debutto nel settore di un marchio come Renault, con la sua Captur, mentre è in arrivo nel 2014 anche la Ford Ecosport.

Un simile boom rende evidente che tutti i marchi generalisti presto o tardi hanno dedicato o dedicheranno risorse a progetti di questo tipo, per tenersi a galla in attesa di una vera ripresa.

Porsche 911, stile unico da 50 anni

Nella storia dell’automobile c’è un modello sportivo che si staglia sopra tutti gli altri per il suo successo, ed è diventato un punto di riferimento anche per i rivali attraversando la bellezza di 7 generazioni con uno stile che, nonostante sia stato volta per volta rinnovato sia nelle prestazioni che nella tecnologia, è sempre rimasto fedele a quello originale inconfondibile.

I più smaliziati hanno senza dubbio identificato in questa descrizione la Porsche 911, della quale quest’anno ricorre il 50° anniversario dalla presentazione, avvenuta al Salone di Francoforte nel 1963: la stessa manifestazione ospiterà a settembre prossimo una serie speciale celebrativa che la casa di Stoccarda protegge ancora dietro il top secret.
I festeggiamenti per questo cinquantenario non si limitano però al Salone, in quanto già allo Stoccarda Retro Classics sono stati esposti quattro pezzi unici e rari tra cui il prototipo 754 T7 che fece da apripista 4 anni prima del progetto 911.
Proseguendo nelle celebrazioni, Porsche ha inoltre restaurato una 911 del 1967 che durante l’anno attraverserà i 5 continenti in un viaggio che toccherà la California, Parigi ed anche l’Australia.

Il clou di questo anniversario è però nella retrospettiva allestita presso il Museo Porsche, in corso fino al 29 settembre, nella quale è possibile ammirare l’evoluzione di questo modello che da 50 anni rappresenta il cuore pulsante del marchio, in tutto il suo sviluppo stilistico e tecnologico che l’ha resa una delle vetture più desiderate al mondo.

LaFerrari: 499 esemplari da sogno!

Il patrimonio di conoscenze della Ferrari in termini progettuali e realizzativi è unico al mondo, anche in virtù dei dati raccolti in Formula 1. Una simile eccellenza, che getta continui sguardi al futuro pur senza mai tradire un profondo legame con la tradizione, ha ricevuto un ulteriore impulso con la supercar erede della Enzo, il cui nome è volutamente ed orgogliosamente autoreferenziale: LaFerrari.

Siamo davanti ad una vettura dalle prestazioni senza confronti, e nella quale sono stati fusi tutti i possibili concetti tecnologici e sportivi di una supercar stradale.
Partiamo dalla novità più evidente, una vera rivoluzione per Maranello: LaFerrari è il primo modello ibrido nella storia del marchio, che abbina ad un sensazionale motore V12 da 6.292 cc ed 800 cavalli ben due propulsori elettrici, uno più “consueto” che agisce direttamente sulla trazione delle ruote, ed uno che si occupa dei sistemi ausiliari.

Tale ibridazione fa raggiungere a questa Rossa la potenza totale di 963 cavalli, ma la vera particolarità delle celle elettriche è la loro modalità di ricarica; sulla scorta dell’esperienza raccolta con il Kers montato sulla F138 che corre nel mondiale di Formula 1, l’energia si accumula in fase di frenata ma anche quando c’è produzione di coppia in eccesso da parte del motore tecnico, che non viene quindi dissipata.
Il tutto, oltre a strabiliare con l’emissione di appena 330 g di CO2 per km – un valore incredibilmente basso se rapportato ad un veicolo del genere – fa strabuzzare gli occhi anche per i risultati su strada, paragonabili a quelli di una monoposto da circuito.
In meno di 3 secondi si va da 0 a 100 km/h, ed in meno di 7 da 0 a 200 km/h.
Passando all’estetica, LaFerrari offre i consueti parafanghi molto muscolosi valorizzati dal muso molto basso, per una linea avveniristica ma perfettamente in sintonia con le altre sportive del Cavallino Rampante.

Inutile pensare di accaparrarsela: al di là del prezzo da capogiro, 1.2 milioni di euro, la produzione di appena 499 esemplari ha fatto sì che in tanti, dopo la richiesta scritta inoltrata a Maranello, restassero a bocca asciutta. Ne sono pervenute oltre 700, mentre nella sola Italia i fortunati che verranno accontentati saranno appena 25.

Micra Nismo, la vorremmo anche in Italia

La divisione sportiva di casa Nissan si chiama Nismo, e persegue una strategia volta alla penetrazione nei vari mercati anche con varianti più aggressive e sportive dei tradizionali modelli a listino.
Dopo la Juke e la 370 Z che hanno subito almeno in Giappone queste caratterizzazioni, alla fine del 2013 debutterà sempre nel paese del Sol Levante la Micra Nismo, conosciuta però da quelle parti con il diverso nome di March.

Non è ancora stato precisato se questa versione verrà distribuita anche in Europa, ma intanto ci interessa approfondirla più da vicino per alcune sue specifiche davvero intriganti.
Partendo dai motori, che a seconda della scelta tra Nismo e Nismo S sono un 1.2 con 3 cilindri da 79 cavalli oppure un più pepato 1.5 da 115 cavalli con assetto spiccatamente sportivo.
La Micra in versione base è una vettura sostanzialmente tranquilla, ma con il kit aerodinamico che arricchisce la Nismo, comprendente spoiler, minigonne, scarico maggiorato, non ne guadagna solo l’aggressività estetica ma anche la risposta su strada.

Tantissime le rifiniture sia esterne che interne che si rifanno al rosso, marchio di fabbrica della divisione Nismo, mentre una generale nuova taratura di sterzo e servosterzo, sospensioni, impianto frenante ed assetto nel suo complesso va ad aggiungersi a tutti gli ingredienti per i quali saremmo davvero rammaricati di non poter beneficiare di questa piccola racing anche sulle strade italiane.